Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Miho Kajioka – And, where did the peacocks go?
Un progetto di grande sensibilità, in cui bellezza e rovina convivono indissolubilmente, come in tutta la produzione artistica di Miho Kajioka.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Right after the Fukushima nuclear plant accident, I found a blog about peacocks that were left in the evacuation zone, within the 20 km limit.
I started imagining those peacocks, walking around the empty town with their beautiful wings spread.
The image I had in my mind seemed so far away from what was going on in Fukushima.
It was as if two different layers of images – the disaster scene and beautiful peacocks – were overlapping with each other without being unified.
I started to see different layers in almost everything after the disaster in 2011.”
Miho Kajioka nasce a Okayama, Giappone; a 18 anni si sposta in California, dove stuida al San Francisco Art
Institute, cominciando a lavorare prevalentemente come pittrice, piano piano si riavvicinerà
alla fotografia.
Dopo la laurea in Belle Arti alla Concordia University, Montreal, Canada ritorna in Giappone
e diventa una giornalista.
“Sono stati il terremoto del 2011 e lo Tsunami a ricondurmi alla fotografia. Due mesi dopo il
disastro, mentre stavo girando un reportage nella città costiera di Kamaishi, dove 800 persone
erano morte, trovai delle rose sbocciate dietro le rovine di un palazzo.
Quella coesistenza di bellezza e rovina mi fece pensare ad una poesia:
In the spring, cherry blossoms,
In the summer the cuckoo,
In autumn the moon, and in
Winter the snow, clear, cold.
Scritta dal monaco zen Dogen, la poesia descrive la delicata bellezza dello scorrere delle stagioni. Le rose che vidi a Kamaishi erano sbocciate semplicemente perché era primavera.
Il meraviglioso e semplice esistere di quelle rose in mezzo alle rovine, mi toccò profondamente riportandomi alla fotografia”.
In mostra una serie di immagini che ci raccontano di come sia cambiato il Giappone a seguito del terribile
disastro di Fukushima, suggerendoci allo stesso tempo un delicato messaggio di rinascita.
I started imagining those peacocks, walking around the empty town with their beautiful wings spread.
The image I had in my mind seemed so far away from what was going on in Fukushima.
It was as if two different layers of images – the disaster scene and beautiful peacocks – were overlapping with each other without being unified.
I started to see different layers in almost everything after the disaster in 2011.”
Miho Kajioka nasce a Okayama, Giappone; a 18 anni si sposta in California, dove stuida al San Francisco Art
Institute, cominciando a lavorare prevalentemente come pittrice, piano piano si riavvicinerà
alla fotografia.
Dopo la laurea in Belle Arti alla Concordia University, Montreal, Canada ritorna in Giappone
e diventa una giornalista.
“Sono stati il terremoto del 2011 e lo Tsunami a ricondurmi alla fotografia. Due mesi dopo il
disastro, mentre stavo girando un reportage nella città costiera di Kamaishi, dove 800 persone
erano morte, trovai delle rose sbocciate dietro le rovine di un palazzo.
Quella coesistenza di bellezza e rovina mi fece pensare ad una poesia:
In the spring, cherry blossoms,
In the summer the cuckoo,
In autumn the moon, and in
Winter the snow, clear, cold.
Scritta dal monaco zen Dogen, la poesia descrive la delicata bellezza dello scorrere delle stagioni. Le rose che vidi a Kamaishi erano sbocciate semplicemente perché era primavera.
Il meraviglioso e semplice esistere di quelle rose in mezzo alle rovine, mi toccò profondamente riportandomi alla fotografia”.
In mostra una serie di immagini che ci raccontano di come sia cambiato il Giappone a seguito del terribile
disastro di Fukushima, suggerendoci allo stesso tempo un delicato messaggio di rinascita.
28
settembre 2015
Miho Kajioka – And, where did the peacocks go?
Dal 28 settembre al 14 novembre 2015
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
TWENTY14 CONTEMPORARY
Milano, Piazza Mentana, 7, (Milano)
Milano, Piazza Mentana, 7, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-19.30 o su appuntamento
Vernissage
28 Settembre 2015, ore 18.30
Autore
Curatore