26 marzo 2009

fino al 28.III.2009 Aldo Tagliaferro Treviso, Galleria L’Elefante

 
Un negozio per bambini può diventare uno scenario da incubo. Le capigliature delle donne africane possono esser lette come un libro. Dipende dal punto di vista da cui si guarda l'immagine, e da come viene proposta. Un omaggio all’artista appena scomparso...

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A pochi giorni dalla scomparsa di Aldo Tagliaferro (Legnano, Milano, 1936 – Bazzano, Parma, 2009), la Galleria L’Elefante inaugura la sua personale, che fino al penultimo giorno prima dell’apertura è stata sul punto di essere annullata a causa del lutto. È invece giusto che sia stata aperta, in quanto ripresenta e celebra due tra le ricerche più fortunate dell’artista, che in questo caso sintetizzano e simboleggiano tutta la sua storia.
Ognuna delle due stanze è una sottomostra e propone al pubblico, rispettivamente, Analisi del Feticismo e Dal Segno alla Scrittura. Sono due ricerche di anni diversi – la prima risale al 1976, la seconda al 1983 – e due frammenti di un lungo percorso artistico, lungo il quale Tagliaferro ha sempre cercato di sviscerare i modi in cui un’immagine può traslarsi per generare differenti risultati di lettura.
In Analisi del Feticismo si parte da una foto scattata ad Amsterdam in un negozio di giocattoli che per attirare l’attenzione ha appeso all’esterno delle bambole. Estrapolando quest’immagine dal contesto e conferendole una disposizione a scacchi lungo due pareti, Tagliaferro crea un vortice inquietante in cui lo spettatore cammina, identificando le bambole come allegorie di bambini. Il transfert attivato porta da una situazione in cui l’immagine avrebbe dovuto indurre all’acquisto a una visione quasi terrorizzante. In galleria l’effetto è però molto mitigato, perché si è spezzato l’ordine a scacchiera e si trovano solo pochi pezzi, disposti casualmente. SAldo Tagliaferro - Analisi del Feticismo (particolare) - 1976 - collage fotografico su tela - cm 86x56i tratta quindi più d’una testimonianza dell’opera che dell’opera stessa.
Il secondo ciclo, Dal Segno alla Scrittura, gode invece d’una presentazione completa e spiega nei vari passaggi lo studio che l’artista ha compiuto sulle capigliature africane, scelte per la loro elaboratezza, al punto da farle sembrare una forma di comunicazione. Infatti, ogni gruppo etnico ha i propri codici e messaggi, rivelati dalle acconciature. Tagliaferro isola e ingrandisce il particolare dei segni fra i capelli e, da soggetto di una semplice foto, li fa diventare prima il ritratto di una capigliatura, poi un insieme geometrico di segni visto dall’alto, infine una dilatazione tale da sembrare una forma di scrittura calligrafica.
Attraverso queste due ricerche – la primo delle quali ricorda la provocazione spinta ancora oltre da Cattelan -, Aldo Tagliaferro mostra come la stessa immagine possa esser scomposta e riproposta per ottenere meccanismi di comprensione diversi. Nel primo caso si fonda soprattutto su un meccanismo ottico e psicologico, che fa ricollegare gli scatti delle bambole alle testimonianze fotografiche degli orrori della guerra. Nel secondo caso esplica un meccanismo sociologico e antropologico che di fatto “legge” le varie peculiarità dei popoli come se si trattasse di codici, dal comportamento sociale all’abito alle decorazioni sulla persona.

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mostra visitata il 14 febbraio 2009


dal 14 febbraio al 28 marzo 2009
Aldo Tagliaferro
Galleria L’Elefante
Via Roggia, 52 – 31100 Treviso
Orario: da martedì a sabato ore 15-19.30 o su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel./fax +39 0422419550; galleria.elefante@libero.it

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