Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Rastelli The Juggler: The Mastery of Non-Mastery. Note sull’arte, la magia e la scrittura etnografica
incontro pubblico con il celebre antropologo Micheal Taussig, in dialogo con Angela Vettese, in una conferenza a cura di Valentina Bonifacio, che si terrà giovedì 3 settembre 2015 alle ore 18.30 presso la sede di Palazzetto Tito.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Bevilacqua La Masa è lieta di invitarvi ad un incontro pubblico con il celebre antropologo Micheal Taussig, in dialogo con Angela Vettese, in una conferenza a cura di Valentina Bonifacio, che si terrà giovedì 3 settembre 2015 alle ore 18.30 presso la sede di Palazzetto Tito. L'incontro sarà dedicato allo sviluppo di riflessioni attorno ai temi dell'arte, la magia e la scrittura etnografica.
Questa citazione di Wittgenstein mi ha intrigato per molti anni […]: “Un'intera mitologia è depositata nel nostro linguaggio”. Mi si è fissata nella memoria. È divenuta parte della mia mitologia. Poiché per me il progetto antropologico consiste proprio in questo: diventare consapevoli di questa presenza nelle nostre vite, nella nostra scrittura, nelle istituzioni, in modo tale da non esibirla né cancellarla, bensì cospirare con essa […].
L'approccio antropologico di Michael Taussig combina narrazione e teoria, arricchendo l'analisi con l'etnografia e riportando al centro del dibattito antropologico lo studio delle società “primitive” come mezzo per comprendere meglio il sacro nella vita di tutti i giorni. Secondo l'antropologo, è necessario assumere il coraggio di confrontarci con una una forma di scrittura etnografica non alienata dalla sua capacità di sorprendere e connetterci con altri mondi, siano questi i contadini in Colombia, i palestinesi in Israele, i manifestanti di Occupy Wall Street a Zuccotti Park, le combattenti di Kobane, o con altri aspetti controversi ma fondamentali della nostra condizione, come l'animismo, la capacità di emettere suoni, o l'accelerazione del tempo.
Michael Taussig, nato in Australia nel 1940, è professore ordinario di Antropologia presso la Columbia University (New York, USA) e insegna periodicamente alla European Graduate School, in Svizzera. Definito uno degli antropologi sociali più creativi tutt’ora viventi, è conosciuto per i suoi provocatori studi etnografici e per il suo stile accademico non convenzionale. Da anni collabora con artisti nella produzione di opere e performances, tra cui ricordiamo le sue partecipazioni a “Berlin Sun Theater: The mastery of non-mastery" al Whitney Museum di New York nel 2013 e a documenta 13. Tra i suoi temi di ricerca: l’impatto del colonialismo (storico e contemporaneo) su “sciamani” e guaritori tradizionali; il fare, parlare e scrivere sul terrore; la mimesi in relazione alla magia simpatetica, il feticismo di stato e la segretezza; l’iconoclastia. Il suo ultimo libro Occupy: Three Enquiries in Disobedience contiene importanti riflessioni sul movimento Occupy Wall Street.
Valentina Bonifacio, antropologa e documentarista, ha conseguito un PhD in 'Social Anthropology with Visual Media' presso la University of Manchester, UK, nel 2009. Dal 2010 insegna all'Università Ca' Foscari di Venezia e dal 2013 presso la New School of Design di New York, come vincitrice della borsa di studio Marie-Curie. Ha lavorato per alcuni anni in America Latina nel campo della cooperazione internazionale e conta con numerose pubblicazioni sul tema dei diritti indigeni. Da due anni collabora con la piattaforma LATITUDE portando avanti progetti interdisciplinari tra antropologi, urbanisti e designer.
Per maggiori informazioni:
Fondazione Bevilacqua La Masa
T. (0039) 041 5207797
press@bevilacqualamasa.it
www.bevilacqualamasa.it
Questa citazione di Wittgenstein mi ha intrigato per molti anni […]: “Un'intera mitologia è depositata nel nostro linguaggio”. Mi si è fissata nella memoria. È divenuta parte della mia mitologia. Poiché per me il progetto antropologico consiste proprio in questo: diventare consapevoli di questa presenza nelle nostre vite, nella nostra scrittura, nelle istituzioni, in modo tale da non esibirla né cancellarla, bensì cospirare con essa […].
L'approccio antropologico di Michael Taussig combina narrazione e teoria, arricchendo l'analisi con l'etnografia e riportando al centro del dibattito antropologico lo studio delle società “primitive” come mezzo per comprendere meglio il sacro nella vita di tutti i giorni. Secondo l'antropologo, è necessario assumere il coraggio di confrontarci con una una forma di scrittura etnografica non alienata dalla sua capacità di sorprendere e connetterci con altri mondi, siano questi i contadini in Colombia, i palestinesi in Israele, i manifestanti di Occupy Wall Street a Zuccotti Park, le combattenti di Kobane, o con altri aspetti controversi ma fondamentali della nostra condizione, come l'animismo, la capacità di emettere suoni, o l'accelerazione del tempo.
Michael Taussig, nato in Australia nel 1940, è professore ordinario di Antropologia presso la Columbia University (New York, USA) e insegna periodicamente alla European Graduate School, in Svizzera. Definito uno degli antropologi sociali più creativi tutt’ora viventi, è conosciuto per i suoi provocatori studi etnografici e per il suo stile accademico non convenzionale. Da anni collabora con artisti nella produzione di opere e performances, tra cui ricordiamo le sue partecipazioni a “Berlin Sun Theater: The mastery of non-mastery" al Whitney Museum di New York nel 2013 e a documenta 13. Tra i suoi temi di ricerca: l’impatto del colonialismo (storico e contemporaneo) su “sciamani” e guaritori tradizionali; il fare, parlare e scrivere sul terrore; la mimesi in relazione alla magia simpatetica, il feticismo di stato e la segretezza; l’iconoclastia. Il suo ultimo libro Occupy: Three Enquiries in Disobedience contiene importanti riflessioni sul movimento Occupy Wall Street.
Valentina Bonifacio, antropologa e documentarista, ha conseguito un PhD in 'Social Anthropology with Visual Media' presso la University of Manchester, UK, nel 2009. Dal 2010 insegna all'Università Ca' Foscari di Venezia e dal 2013 presso la New School of Design di New York, come vincitrice della borsa di studio Marie-Curie. Ha lavorato per alcuni anni in America Latina nel campo della cooperazione internazionale e conta con numerose pubblicazioni sul tema dei diritti indigeni. Da due anni collabora con la piattaforma LATITUDE portando avanti progetti interdisciplinari tra antropologi, urbanisti e designer.
Per maggiori informazioni:
Fondazione Bevilacqua La Masa
T. (0039) 041 5207797
press@bevilacqualamasa.it
www.bevilacqualamasa.it
03
settembre 2015
Rastelli The Juggler: The Mastery of Non-Mastery. Note sull’arte, la magia e la scrittura etnografica
03 settembre 2015
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA – PALAZZETTO TITO
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Orario di apertura
18.30 - 20.00
Vernissage
3 Settembre 2015, 18.30 - 20.00
Autore
Curatore