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Antonio delli Carri – Arte-Re-Azione
Schegge di passato, schegge di presente e schegge di futuro: questa la poetica di Antonio delli Carri, il cui percorso artistico si configura chiaro, lineare e solido per tematiche e per scelte tecniche, rendendo le sue opere un “unicum” nell’attuale panorama scultoreo.
Comunicato stampa
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28 Piazza di Pietra presenta Antonio delli Carri, vincitore assoluto della categoria Giovani Artisti della VI edizione del Premio Nocivelli. La personale ARTE-RE-AZIONE, a cura di Adriana Conconi Fedrigolli rimarrà esposta dal 19 settembre al 13 ottobre 2015.
Schegge di passato, schegge di presente e schegge di futuro: questa è la poetica di Antonio delli Carri, il cui percorso artistico seppure breve, data la sua giovane età, si configura chiaro, lineare e solido per tematiche e per scelte tecniche, rendendo le sue opere un “unicum” nell’attuale panorama scultoreo. Pur avvalendosi di un medium contemporaneo come la resina segue nelle sue creazioni le fasi esecutive che appartengono all’arte antica, in un interrogarsi incessante con il passato e nello stesso tempo sperimentando concretamente con la modernità. Partendo dall’idea stende uno schizzo iniziale, per poi passare in certe opere a un disegno, che sarà trasferito in scala reale e utilizzato per lo spolvero, e quindi in fasi successive alla creazione di strutture che possono essere rigide o morbide, in questo ultimo caso creando uno scheletro di ferro, colmato di schiuma poliuretanica espansa. Su entrambe le strutture inserisce schegge di resina, tagliate e orientate per creare giochi prospettici, tridimensionali, chiaroscurali e anche magicamente sonori. Tecniche in parte legate al passato rivisitate intelligentemente dall’artista e rese fresche e innovative tanto da rendere interessantissime le sue creazioni in cui la ricerca appare in un continuo divenire. Un precedente può essere individuato nello scultore conterraneo Christian Loretti, maestro di Antonio delli Carri che nel 2004 vince a soli ventisette anni il Concorso Sculture da vivere, promosso dalla Fondazione Peano di Cuneo con l’opera monumentale Sapone, attualmente collocata nel Parco della Residenza di Cuneo, in cui prendendo ispirazione dal processo di decomposizione di un rettile riveste una struttura in ferro con ciottoli in parte di resina e in parte della sua terra, creando una scultura in cui l’universale si coniuga al particolare in una perfetta sintesi e rendendo l’opera un “oggetto naturale” scavato, graffiato eroso dal tempo e dal mare. Loretti, che poi sceglierà lessemi stilistici diversi, sembra che quasi idealmente abbia consegnato
il testimone, a distanza di circa due lustri, al giovane promettente allievo che rielaborerà l’idea trasformando i ciottoli in scaglie.
Ed è proprio con l’opera Uintacrinus1 che si aggiudica il primo premio della sezione scultura ed è vincitore assoluto della categoria under 25 della VI edizione del Premio Nocivelli. Il percorso di Antonio delli Carri prende il suo avvio con un’opera in cui le fonti iconografiche affondano le loro radici in un passato molto lontano, in quella stessa arte daunia, sviluppatasi nella parte nord- occidentale della Puglia sin dall’VIII secolo a. C. - che mantenne un’ espressione artistica autonoma per un lungo periodo prima di subire l’influenza dell’arte greca - nei cui reperti in ceramica si può osservare la predilezione di raffigurazioni naturali faunistiche. Da qui un primo spunto per Uintacrinus, echinoderma che visse nel Cretaceo superiore: un animale che può apparire fantastico, ma che nell’immaginario dello scultore scava all’interno del passato, nelle sue origini, nella profondità del mare, nel suo vissuto durante gli scavi archeologici, nel suo sentire con forza il desiderio di narrare con un racconto figurato, allegorico e simbolico la sua terra, ricca di tradizione, storia, miti e fonte primaria di ispirazione. La produzione dell’artista prosegue con opere di grandi dimensioni, sculture monumentali, iconiche in cui schegge vibranti e vibratili, dalla cromia mutevole e dalla vigorosa potenza tattile fissano simbolicamente momenti di passato che hanno segnato l’esistenza di un popolo, sculture ancorate sempre al presente, ma con lo sguardo attento rivolto al futuro.
Schegge di passato, schegge di presente e schegge di futuro: questa è la poetica di Antonio delli Carri, il cui percorso artistico seppure breve, data la sua giovane età, si configura chiaro, lineare e solido per tematiche e per scelte tecniche, rendendo le sue opere un “unicum” nell’attuale panorama scultoreo. Pur avvalendosi di un medium contemporaneo come la resina segue nelle sue creazioni le fasi esecutive che appartengono all’arte antica, in un interrogarsi incessante con il passato e nello stesso tempo sperimentando concretamente con la modernità. Partendo dall’idea stende uno schizzo iniziale, per poi passare in certe opere a un disegno, che sarà trasferito in scala reale e utilizzato per lo spolvero, e quindi in fasi successive alla creazione di strutture che possono essere rigide o morbide, in questo ultimo caso creando uno scheletro di ferro, colmato di schiuma poliuretanica espansa. Su entrambe le strutture inserisce schegge di resina, tagliate e orientate per creare giochi prospettici, tridimensionali, chiaroscurali e anche magicamente sonori. Tecniche in parte legate al passato rivisitate intelligentemente dall’artista e rese fresche e innovative tanto da rendere interessantissime le sue creazioni in cui la ricerca appare in un continuo divenire. Un precedente può essere individuato nello scultore conterraneo Christian Loretti, maestro di Antonio delli Carri che nel 2004 vince a soli ventisette anni il Concorso Sculture da vivere, promosso dalla Fondazione Peano di Cuneo con l’opera monumentale Sapone, attualmente collocata nel Parco della Residenza di Cuneo, in cui prendendo ispirazione dal processo di decomposizione di un rettile riveste una struttura in ferro con ciottoli in parte di resina e in parte della sua terra, creando una scultura in cui l’universale si coniuga al particolare in una perfetta sintesi e rendendo l’opera un “oggetto naturale” scavato, graffiato eroso dal tempo e dal mare. Loretti, che poi sceglierà lessemi stilistici diversi, sembra che quasi idealmente abbia consegnato
il testimone, a distanza di circa due lustri, al giovane promettente allievo che rielaborerà l’idea trasformando i ciottoli in scaglie.
Ed è proprio con l’opera Uintacrinus1 che si aggiudica il primo premio della sezione scultura ed è vincitore assoluto della categoria under 25 della VI edizione del Premio Nocivelli. Il percorso di Antonio delli Carri prende il suo avvio con un’opera in cui le fonti iconografiche affondano le loro radici in un passato molto lontano, in quella stessa arte daunia, sviluppatasi nella parte nord- occidentale della Puglia sin dall’VIII secolo a. C. - che mantenne un’ espressione artistica autonoma per un lungo periodo prima di subire l’influenza dell’arte greca - nei cui reperti in ceramica si può osservare la predilezione di raffigurazioni naturali faunistiche. Da qui un primo spunto per Uintacrinus, echinoderma che visse nel Cretaceo superiore: un animale che può apparire fantastico, ma che nell’immaginario dello scultore scava all’interno del passato, nelle sue origini, nella profondità del mare, nel suo vissuto durante gli scavi archeologici, nel suo sentire con forza il desiderio di narrare con un racconto figurato, allegorico e simbolico la sua terra, ricca di tradizione, storia, miti e fonte primaria di ispirazione. La produzione dell’artista prosegue con opere di grandi dimensioni, sculture monumentali, iconiche in cui schegge vibranti e vibratili, dalla cromia mutevole e dalla vigorosa potenza tattile fissano simbolicamente momenti di passato che hanno segnato l’esistenza di un popolo, sculture ancorate sempre al presente, ma con lo sguardo attento rivolto al futuro.
19
settembre 2015
Antonio delli Carri – Arte-Re-Azione
Dal 19 settembre al 13 ottobre 2015
arte contemporanea
Location
28 PIAZZA DI PIETRA – FINE ART GALLERY
Roma, Piazza Di Pietra, 28, (Roma)
Roma, Piazza Di Pietra, 28, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato 11-13 e17-21
Vernissage
19 Settembre 2015, ore 18.30
Autore
Curatore