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L’Eredità di Bisanzio
vasta esposizione di icone bizantine e post-bizantine dell’ecumene cristiana che conta 100 opere, datate dalla metà del XIV agli inizi del XX secolo e di provenienze diverse
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Apre al pubblico l’8 agosto prossimo a Bellagio, nella medioevale cornice de la Torre delle
Arti, “L’Eredità di Bisanzio”, la più vasta esposizione, in termini di provenienza geografica e
varietà stilistica, di icone bizantine e post-bizantine dell’ecumene cristiana che conta 100
opere, datate dalla metà del XIV agli inizi del XX sec., di molteplici provenienze diverse (Italia,
Grecia - Creta, Corfù, Isole Ionie -, Balcani, Bulgaria, Serbia, Romania - Valacchia, Transilvania,
Moldavia -, Polonia, Ucraina, Bielorussia, Russia, Siria e Palestina), in mostra fino al 23 agosto.
Annunciata, in occasione della mostra, anche la straordinaria scoperta di una rarissima icona
firmata da Doménikos Theotokópoulos, meglio conosciuto come El Greco, raffigurante San
Demetrio, la più integra delle uniche tre icone, sinora conosciute, di questo straordinario
artista, genio del ‘500. L’opera, proposta da una piccola società d’asta francese come post-
bizantina, si è rivelata autografa di El Greco grazie ad approfondite indagini diagnostiche,
commissionate dal fortunato collezionista tedesco a Mariella Lobefaro, che ha ideato e curato
questa originale mostra coinvolgendo il prof. Puppi, considerato il più grande conoscitore del
periodo italiano del El Greco, nelle sue ricerche che completano quelle storico-artistiche
svolte fin da 1963 dallo studioso sull’arte veneto-cretese. Il prof. Puppi introdurrà a Bellagio
questa importante icona, firmata dal Theotokópoulos, che sarà poi presentata nella mostra di
Treviso, El Greco in Italia, Metamorfosi di un Genio, in programma a Casa dei Carraresi dal 24
ottobre al 10 aprile prossimi, il più importante evento europeo sulla giovinezza de El Greco.
L’icona rimarrà, eccezionalmente esposta il weekend dell’8 agosto, ma anche in seguito a
disposizione di ogni storico dell’arte accreditato per essere visionata*.
L’evento unico e straordinario, a entrata gratuita, è un progetto promosso dal Comune di
Bellagio e dall’Associazione Torre delle Arti di Bellagio che si pone come obiettivo la
promozione della conoscenza delle icone cristiane, contestualizzandole storicamente e
geograficamente e ampliando, quindi, il ventaglio dei paesi di provenienza, i periodi storici di
appartenenza e la meravigliosa varietà di tecniche e stilemi che le contraddistingue.
La mostra è il frutto di oltre 30 anni di studi e ricerche da parte della Curatrice della mostra,
Mariella Lobefaro, restauratrice e una delle massime esperte di icone antiche in Italia, a cui va
il merito di essere riuscita a riunire in uno stesso luogo un numero incredibile di opere d’arte,
grazie ai rapporti privilegiati instaurati con collezionisti europei nel corso degli anni.
Un’occasione irripetibile che porterà il visitatore, in un viaggio spazio temporale, attraverso la
scoperta dell’affascinante mondo delle icone, spiegando come Bisanzio, capitale dell’Impero
Romano d’Oriente, sia di fatto la “culla” dell’iconografia canonica stabilita nel VII Concilio
Ecumenico quando la Chiesa era indivisa, e come il Sacco di Costantinopoli (nome assunto da
Bisanzio nel 330 d.C. sotto il dominio dell’imperatore Costantino), il saccheggio della Capitale
Bizantina da parte dei Crociati nel 1204, abbia portato non solo alla “diaspora” delle più
importanti opere d’arte, ma anche alla successiva fusione della nascente arte figurativa
medioevale con lo stile bizantino, preludio dell’arrivo del gotico in Europa.
A simbolo di questa tesi, l’opera n.0 della mostra è la “Vergine della Tenerezza”, una rara
scultura della seconda metà del XIII secolo, proveniente dall’Ile de France, raffigurante una
Madonna che abbraccia teneramente il Bambino Gesù in una postura inedita per l’allora
tradizione stilistica romanica, guancia a guancia, ma tipica della tradizione bizantina. Grazie a
un affascinante scritto in prosa realizzato appositamente per l’evento dall’artista Piero Crida,
l’opera sarà la silente testimone del cruciale passaggio dallo stile romanico al gotico, così
come dimostra anche una monumentale icona del XVIII secolo esposta in mostra, opera
derivante dalla famosa “Madre di Dio della Tenerezza di Vladimir”, icona costantinopolitana
del XII secolo, Palladio della Russia, e una delle più famose icone giunte sino a noi.
Durante il percorso, il visitatore potrà usufruire di un catalogo multimediale, accessibile da
smartphone e iPad, che, attraverso pillole di storia, di letteratura e di tecnica artistica, ci
racconterà come, per esempio, anche il più piccolo dettaglio di una icona, se ingrandito di 10
volte, è perfetto come se fosse stato dipinto a grandezza naturale, oppure i segreti che si
celano dietro le diverse tecniche di doratura.
Aneddoti che ci faranno comprendere, attraverso la straordinaria bellezza delle opere in
mostra, perché il loro mito è ancora così vivo e il loro collezionismo è un fenomeno che non
accenna a diminuire.
*le richieste per visionare l’icona “San Demetrio” possono essere inoltrate all’Associazione Culturale Icone: Ricerca e
Conoscenza: icone.ricerca@fastwebnet.it
Arti, “L’Eredità di Bisanzio”, la più vasta esposizione, in termini di provenienza geografica e
varietà stilistica, di icone bizantine e post-bizantine dell’ecumene cristiana che conta 100
opere, datate dalla metà del XIV agli inizi del XX sec., di molteplici provenienze diverse (Italia,
Grecia - Creta, Corfù, Isole Ionie -, Balcani, Bulgaria, Serbia, Romania - Valacchia, Transilvania,
Moldavia -, Polonia, Ucraina, Bielorussia, Russia, Siria e Palestina), in mostra fino al 23 agosto.
Annunciata, in occasione della mostra, anche la straordinaria scoperta di una rarissima icona
firmata da Doménikos Theotokópoulos, meglio conosciuto come El Greco, raffigurante San
Demetrio, la più integra delle uniche tre icone, sinora conosciute, di questo straordinario
artista, genio del ‘500. L’opera, proposta da una piccola società d’asta francese come post-
bizantina, si è rivelata autografa di El Greco grazie ad approfondite indagini diagnostiche,
commissionate dal fortunato collezionista tedesco a Mariella Lobefaro, che ha ideato e curato
questa originale mostra coinvolgendo il prof. Puppi, considerato il più grande conoscitore del
periodo italiano del El Greco, nelle sue ricerche che completano quelle storico-artistiche
svolte fin da 1963 dallo studioso sull’arte veneto-cretese. Il prof. Puppi introdurrà a Bellagio
questa importante icona, firmata dal Theotokópoulos, che sarà poi presentata nella mostra di
Treviso, El Greco in Italia, Metamorfosi di un Genio, in programma a Casa dei Carraresi dal 24
ottobre al 10 aprile prossimi, il più importante evento europeo sulla giovinezza de El Greco.
L’icona rimarrà, eccezionalmente esposta il weekend dell’8 agosto, ma anche in seguito a
disposizione di ogni storico dell’arte accreditato per essere visionata*.
L’evento unico e straordinario, a entrata gratuita, è un progetto promosso dal Comune di
Bellagio e dall’Associazione Torre delle Arti di Bellagio che si pone come obiettivo la
promozione della conoscenza delle icone cristiane, contestualizzandole storicamente e
geograficamente e ampliando, quindi, il ventaglio dei paesi di provenienza, i periodi storici di
appartenenza e la meravigliosa varietà di tecniche e stilemi che le contraddistingue.
La mostra è il frutto di oltre 30 anni di studi e ricerche da parte della Curatrice della mostra,
Mariella Lobefaro, restauratrice e una delle massime esperte di icone antiche in Italia, a cui va
il merito di essere riuscita a riunire in uno stesso luogo un numero incredibile di opere d’arte,
grazie ai rapporti privilegiati instaurati con collezionisti europei nel corso degli anni.
Un’occasione irripetibile che porterà il visitatore, in un viaggio spazio temporale, attraverso la
scoperta dell’affascinante mondo delle icone, spiegando come Bisanzio, capitale dell’Impero
Romano d’Oriente, sia di fatto la “culla” dell’iconografia canonica stabilita nel VII Concilio
Ecumenico quando la Chiesa era indivisa, e come il Sacco di Costantinopoli (nome assunto da
Bisanzio nel 330 d.C. sotto il dominio dell’imperatore Costantino), il saccheggio della Capitale
Bizantina da parte dei Crociati nel 1204, abbia portato non solo alla “diaspora” delle più
importanti opere d’arte, ma anche alla successiva fusione della nascente arte figurativa
medioevale con lo stile bizantino, preludio dell’arrivo del gotico in Europa.
A simbolo di questa tesi, l’opera n.0 della mostra è la “Vergine della Tenerezza”, una rara
scultura della seconda metà del XIII secolo, proveniente dall’Ile de France, raffigurante una
Madonna che abbraccia teneramente il Bambino Gesù in una postura inedita per l’allora
tradizione stilistica romanica, guancia a guancia, ma tipica della tradizione bizantina. Grazie a
un affascinante scritto in prosa realizzato appositamente per l’evento dall’artista Piero Crida,
l’opera sarà la silente testimone del cruciale passaggio dallo stile romanico al gotico, così
come dimostra anche una monumentale icona del XVIII secolo esposta in mostra, opera
derivante dalla famosa “Madre di Dio della Tenerezza di Vladimir”, icona costantinopolitana
del XII secolo, Palladio della Russia, e una delle più famose icone giunte sino a noi.
Durante il percorso, il visitatore potrà usufruire di un catalogo multimediale, accessibile da
smartphone e iPad, che, attraverso pillole di storia, di letteratura e di tecnica artistica, ci
racconterà come, per esempio, anche il più piccolo dettaglio di una icona, se ingrandito di 10
volte, è perfetto come se fosse stato dipinto a grandezza naturale, oppure i segreti che si
celano dietro le diverse tecniche di doratura.
Aneddoti che ci faranno comprendere, attraverso la straordinaria bellezza delle opere in
mostra, perché il loro mito è ancora così vivo e il loro collezionismo è un fenomeno che non
accenna a diminuire.
*le richieste per visionare l’icona “San Demetrio” possono essere inoltrate all’Associazione Culturale Icone: Ricerca e
Conoscenza: icone.ricerca@fastwebnet.it
07
agosto 2015
L’Eredità di Bisanzio
Dal 07 al 23 agosto 2015
arte antica
Location
TORRE DELLE ARTI
Bellagio, Salita Plinio, 21, (Como)
Bellagio, Salita Plinio, 21, (Como)
Vernissage
7 Agosto 2015, h 17 Presso Grand Hotel Serbelloni
Curatore