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Augusto Piccioni – Non erano stanchi di cercare … Sagome dell’immaginazione per una estetica del vuoto
La mostra vede riunite 20 opere, dal 1987 al 2015, dei vari periodi della ricerca di Augusto Piccioni, l’artista che ha affrontato in maniera originale il tema del pieno e del vuoto, delle cosiddette immagini “fuori campo”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra di Augusto Piccioni è una delle manifestazioni della sesta edizione del Festival “Le Parole della Montagna” che oltre all’Arte comprende anche Poesia, Filosofia, Escursioni, Racconti, Spettacoli e Luoghi. La parola scelta per questa edizione è il “Vuoto”. Sono esposte 20 opere, dal 1987 al 2015, dei vari periodi della ricerca di Augusto Piccioni, l'artista che ha affrontato in maniera originale il tema del pieno e del vuoto, delle cosiddette immagini “fuori campo”. Scrive in catalogo Cecilia Casadei, curatrice della mostra :
[…] un albero che la percezione visiva coglie quando è il vuoto a farsi immagine e la figura appare come intagliata nel disegno acrilico realizzato su lastra di alluminio. Il fascino di quel vuoto ad evocare una presenza fantasma che si fa più reale nell'alternanza figura sfondo e obbedisce a quella esigenza percettiva dell'approccio gestaltico per cui le figure devono essere, “buone”, completate dall'occhio.
E il dialogo è fra pieno e vuoto, fra la leggerezza del bianco e il rimbalzare dei colori in un contesto dove c'è il respiro della natura tutta […]
[…] Il fare arte di uno come Augusto diviene percorso fra immaginario e realtà, misterioso sentimento del sogno che mira a stabilire per suo mezzo un nuovo rapporto col reale e nel suo lavoro c'è l'ansia dell'umana avventura, l'incessante ricerca del bene, del bello, del buono, il profumo di mondi altri, c'è lo spirito della quiete e del riposo. C'è l'alone suggestivo di una purezza interiore che celebra un poco di malinconia, senza dimenticare la bellezza e la speranza, in una originale espressione d'arte che vive fra l'angoscia esistenziale della coscienza moderna e quella condizione interiore per cui l'artista si fa interprete di un nuovo linguaggio e insieme ricerca la propria identità […]
[…] un albero che la percezione visiva coglie quando è il vuoto a farsi immagine e la figura appare come intagliata nel disegno acrilico realizzato su lastra di alluminio. Il fascino di quel vuoto ad evocare una presenza fantasma che si fa più reale nell'alternanza figura sfondo e obbedisce a quella esigenza percettiva dell'approccio gestaltico per cui le figure devono essere, “buone”, completate dall'occhio.
E il dialogo è fra pieno e vuoto, fra la leggerezza del bianco e il rimbalzare dei colori in un contesto dove c'è il respiro della natura tutta […]
[…] Il fare arte di uno come Augusto diviene percorso fra immaginario e realtà, misterioso sentimento del sogno che mira a stabilire per suo mezzo un nuovo rapporto col reale e nel suo lavoro c'è l'ansia dell'umana avventura, l'incessante ricerca del bene, del bello, del buono, il profumo di mondi altri, c'è lo spirito della quiete e del riposo. C'è l'alone suggestivo di una purezza interiore che celebra un poco di malinconia, senza dimenticare la bellezza e la speranza, in una originale espressione d'arte che vive fra l'angoscia esistenziale della coscienza moderna e quella condizione interiore per cui l'artista si fa interprete di un nuovo linguaggio e insieme ricerca la propria identità […]
24
luglio 2015
Augusto Piccioni – Non erano stanchi di cercare … Sagome dell’immaginazione per una estetica del vuoto
Dal 24 luglio al 15 agosto 2015
arte contemporanea
Location
SALA DEGLI ARTISTI
Smerillo, Via Amedeo Corrado Nobili, (Fermo)
Smerillo, Via Amedeo Corrado Nobili, (Fermo)
Orario di apertura
10 - 12 e 16 - 19
Vernissage
24 Luglio 2015, ore 19,30
Autore
Curatore