01 aprile 2009

fino al 3.VII.2009 Renata Poljak Milano, Artopia

 
In cosa crediamo? Questa è ancora una delle domande fondamentali dell'umanità. Attraverso un excursus storico e politico, i video di una giovane artista croata tentano di fornire una risposta. Passando dalla Tour Eiffel al regime di Tito...

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I valori di una società, quello in cui si crede, il folklore, le identità politiche e religiose di un popolo: tutto ciò costituisce un corpus di simboli da cui non si può prescindere quando si vuole comprendere una collettività, nonché il singolo individuo che le appartiene. Da questi simboli nascono dei simulacri e delle evoluzioni, e Renata Poljack (Spalato, 1974) va alla ricerca di entrambi, esplorando da un lato il passato del mondo e della propria infanzia, dall’altro il presente di società assimilabili a quelle dell’ex Jugoslavia, nella quale è cresciuta.
Il titolo della mostra prende il nome dal dittico che appartiene a quest’ultimo caso: I need you to believe in something. Le due foto sono scattate ai nostri giorni, in Albania, durante un saggio musicale di bambini. Alle loro spalle si trova il simbolo dell’unione europea, nuova fede in cui cullarsi, nell’illusione che porti una prosperità cercata di volta in volta nelle nuove istituzioni di potere.
Durante l’infanzia di Poljak, il simbolo era naturalmente l’immagine di Tito. Per spiegarlo, l’artista presenta un video e alcuni disegni il cui meccanismo è il medesimo: la parola Tito, ripetuta sui quaderni dei bambini per pagine intere mentre imparano a scrivere, cambiando poche lettere si trasforma in “tata”, ovvero il nostro “papà”, innescando un parallelismo che ha molti significati. Tito era il leader politico, un’autorità indiscussa, ma allo stesso tempo una protezione e una difesa, qualcuno da cui ci si aspettava che si prendesse cura del popolo, in modo severo ma giusto e leale.
Renata Poljak - Memories (Tito, Tata) - 1999 - video - 6’30’’
Mediante quest’espediente semplicissimo, l’artista riesce a parlare in modo più che efficace dell’ex Jugoslavia, dei suoi valori, delle sue paure e delle sue speranze, e s’intuisce come dev’esser stato il clima del cambiamento, simboleggiato anch’esso da un’immagine profondamente iconica: una ragazza sdraiata in un campo di papaveri rossi, metafora della resistenza partigiana croata.
Il meccanismo dei simboli va comunque oltre la propria storia personale e gli eventi vissuti in prima persona. Esistono ancora oggi i resti d’infiniti passaggi storici, di cui i monumenti sono la principale traccia o celebrazione. Il video Observing Monuments è l’opera più recente in mostra e parla appunto di ciò, mostrando vari luoghi-simbolo sparsi per il globo e interrogandosi: in cosa crediamo? Che valori abbiamo?
Renata Poljak - I need you to believe in something (particolare) - 2008 - dittico fotografico - cm 80x60
Per Poljak, la fede travalica il credo politico e religioso. Qualunque cosa potrebbe essere un monumento e rappresentare uno dei nostri appigli emotivi, visto che essi non celebrano solamente fatti, ma anche modi di vedere dell’umanità, l’evoluzione dei costumi, della conoscenza del mondo e del nostro ruolo al suo interno.

carolina lio
mostra visitata il 12 marzo 2009


dal 12 marzo al 3 luglio 2009
Renata Poljak – I need you to believe in something
a cura di Francesca di Nardo
Artopia
Via Lazzaro Papi, 2 (zona corso Lodi) – 20135 Milano
Orario: da martedì a venerdì ore 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 025460582; ritaurso@tiscalinet.it; www.artopiagallery.it

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