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Forme e colori. Artisti a Bossolasco – edizione 2015
28 personali nelle antiche case del paese
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Promossa dall’Associazione Amici di Bossolasco per l’arte, la mostra
“FORME E COLORI - Artisti a Bossolasco” ospita le personali di 28 artisti
contemporanei, tra loro differenti quanto a sensibilità artistica e tecnica
esecutiva, ma con il comune desiderio di esprimere la loro personale
concezione dell’arte.
La rassegna ha luogo in vari spazi del paese non utilizzati e concessi per
l’occasione dai proprietari, per creare un percorso espositivo che permette
nel contempo di valorizzare le opere d’arte e il patrimonio architettonico di
questo meraviglioso scrigno delle Langhe.
L’evento, giunto alla terza edizione, conferma la vocazione artistica di
Bossolasco, eletto in passato da molti artisti, tra cui Enrico Paulucci,
Francesco Menzio, Felice Casorati, Irene Invrea, a luogo di villeggiatura ed
ispirazione.
Case e muri che aspettano
Non esistono case morte, ci sono solo case che aspettano. Hanno vissuto,
condiviso presenze, emozioni, affetti. Potete immaginare un castello delle
Highlands senza fantasma, o un maniero diroccato sulle scogliere di Dover
privo di un’anima in pena che si aggira sui merli? Mancherebbe qualcosa, il
ricordo di ciò che fu e un’esile fiammella di speranza di ciò che forse potrà
ancora essere. Bossolasco è un paese delle Langhe. Niente a che vedere con
valli brumose coperte d’erica o bianche scogliere sferzate dai marosi.
Domina valli di vigne e noccioleti, ride la natura e ride il sole, senza scenari
da tragedie shakespeariane. Però anche Bossolasco ha le sue case
abbandonate, vuote, che aspettano. Attendono un ritorno, a ospitare
presenze, ad ascoltare suoni e rumori. Ancor di più se alcune di quelle case
hanno convissuto con il fascino del vibrare dei colori e delle tensioni
d’ingegni artistici. Per caso o per scelta a Bossolasco, Paulucci e Menzio,
vissero soggiorni e dimore per amore del paesaggio, per riposi d’artista, per
vacanze di pensiero. E, mi sembra, visitando la casa di Paulucci, che lei
stessa non voglia o non possa abbandonare quella dimensione che per tanto
tempo la occupava. Ora è vuota, apparentemente vuota. Ma se osservate
attentamente, i muri scrostati dicono cose diverse. Sembra che abbiano
voluto loro stessi non abbandonare i sogni, i colori, le linee che hanno
condiviso con l’artista. Verdi e rosati si affacciano dalle sbrecciature, azzurri
e gialli affiorano dalle muffe, a imitazione di una fantastica e nostalgica
tavolozza. Bossolasco dunque, nella persona di Gina Taddei e Ausilia
Battaglia, non poteva dimenticare, non poteva lasciar svanire fantasmi e
presenze irrequiete, più che inquiete, senza dar loro corpo e dimensione.
Nasce così Forme e Colori per riempire di nuovo le case “morte”, farle
rivivere, risuonare di vibrazioni e proiezioni, creare una kermesse artistica
che dia corpo e sostanza al ricordo e al passato.
Più che un’esposizione, che avvolge tutto il paese da luglio a settembre,
Forme e Colori, è un atto d’affetto per Bossolasco e le sue case. Tre edizioni,
tre anni, e sempre più artisti e sempre più luoghi riempiti di opere e lavori. È
come dire alle pareti stesse: «non vi dimentichiamo, riposate tranquille, che
ogni anno tornerete a vivere, a trasmettere toni ed emozioni». E non sono
solo le case ad aspettare pazienti un ritorno alla vita. Le strade stesse, le
pietre del selciato aspettano. Tra di loro e su di loro, negli anni, hanno
camminato altri artisti, per primi Felice Casorati, Enrico Paulucci, Francesco
Menzio, la marchesa Irene Invrea, successivamente Francesco Casorati, il
figlio di Felice, e l’altro Francesco, Tabusso, Giacomo Soffiantino e Mauro
Chessa, che qui ha casa, e altri venuti a trovare i loro amici e sodali, a
discorrere d’arte o semplicemente a bearsi di Bossolasco e delle sue colline.
E il loro vagabondare nel paese non era un vagabondare qualunque, ha
lasciato memorie, tramandato suggestioni, impresso idee.
Di notte, in solitudine, per le vie, quando si spengono le parole degli uomini
e s’impongono i loro silenzi, solo allora muri e pietre parlano.
Sussurrano di immagini perdute e non dimenticate, di tele e pennelli, di
materie e impasti.
Forme e Colori non è solamente un’esposizione, dunque, è il ridare la
parola a case e muri, far rivivere un momento, una stagione, un climax. Gli
artisti che ora esporranno, ventotto in questa edizione 2015, sono i traduttori
simultanei di quei momenti e di quelle stagioni. Attraverso le loro opere case
e muri tornano a parlare, a pulsare, e l’intero paese vibra di sinfonie
ritrovate, di figure e simboli che, come natura vuole, rinascono dalle antiche
radici.
“FORME E COLORI - Artisti a Bossolasco” ospita le personali di 28 artisti
contemporanei, tra loro differenti quanto a sensibilità artistica e tecnica
esecutiva, ma con il comune desiderio di esprimere la loro personale
concezione dell’arte.
La rassegna ha luogo in vari spazi del paese non utilizzati e concessi per
l’occasione dai proprietari, per creare un percorso espositivo che permette
nel contempo di valorizzare le opere d’arte e il patrimonio architettonico di
questo meraviglioso scrigno delle Langhe.
L’evento, giunto alla terza edizione, conferma la vocazione artistica di
Bossolasco, eletto in passato da molti artisti, tra cui Enrico Paulucci,
Francesco Menzio, Felice Casorati, Irene Invrea, a luogo di villeggiatura ed
ispirazione.
Case e muri che aspettano
Non esistono case morte, ci sono solo case che aspettano. Hanno vissuto,
condiviso presenze, emozioni, affetti. Potete immaginare un castello delle
Highlands senza fantasma, o un maniero diroccato sulle scogliere di Dover
privo di un’anima in pena che si aggira sui merli? Mancherebbe qualcosa, il
ricordo di ciò che fu e un’esile fiammella di speranza di ciò che forse potrà
ancora essere. Bossolasco è un paese delle Langhe. Niente a che vedere con
valli brumose coperte d’erica o bianche scogliere sferzate dai marosi.
Domina valli di vigne e noccioleti, ride la natura e ride il sole, senza scenari
da tragedie shakespeariane. Però anche Bossolasco ha le sue case
abbandonate, vuote, che aspettano. Attendono un ritorno, a ospitare
presenze, ad ascoltare suoni e rumori. Ancor di più se alcune di quelle case
hanno convissuto con il fascino del vibrare dei colori e delle tensioni
d’ingegni artistici. Per caso o per scelta a Bossolasco, Paulucci e Menzio,
vissero soggiorni e dimore per amore del paesaggio, per riposi d’artista, per
vacanze di pensiero. E, mi sembra, visitando la casa di Paulucci, che lei
stessa non voglia o non possa abbandonare quella dimensione che per tanto
tempo la occupava. Ora è vuota, apparentemente vuota. Ma se osservate
attentamente, i muri scrostati dicono cose diverse. Sembra che abbiano
voluto loro stessi non abbandonare i sogni, i colori, le linee che hanno
condiviso con l’artista. Verdi e rosati si affacciano dalle sbrecciature, azzurri
e gialli affiorano dalle muffe, a imitazione di una fantastica e nostalgica
tavolozza. Bossolasco dunque, nella persona di Gina Taddei e Ausilia
Battaglia, non poteva dimenticare, non poteva lasciar svanire fantasmi e
presenze irrequiete, più che inquiete, senza dar loro corpo e dimensione.
Nasce così Forme e Colori per riempire di nuovo le case “morte”, farle
rivivere, risuonare di vibrazioni e proiezioni, creare una kermesse artistica
che dia corpo e sostanza al ricordo e al passato.
Più che un’esposizione, che avvolge tutto il paese da luglio a settembre,
Forme e Colori, è un atto d’affetto per Bossolasco e le sue case. Tre edizioni,
tre anni, e sempre più artisti e sempre più luoghi riempiti di opere e lavori. È
come dire alle pareti stesse: «non vi dimentichiamo, riposate tranquille, che
ogni anno tornerete a vivere, a trasmettere toni ed emozioni». E non sono
solo le case ad aspettare pazienti un ritorno alla vita. Le strade stesse, le
pietre del selciato aspettano. Tra di loro e su di loro, negli anni, hanno
camminato altri artisti, per primi Felice Casorati, Enrico Paulucci, Francesco
Menzio, la marchesa Irene Invrea, successivamente Francesco Casorati, il
figlio di Felice, e l’altro Francesco, Tabusso, Giacomo Soffiantino e Mauro
Chessa, che qui ha casa, e altri venuti a trovare i loro amici e sodali, a
discorrere d’arte o semplicemente a bearsi di Bossolasco e delle sue colline.
E il loro vagabondare nel paese non era un vagabondare qualunque, ha
lasciato memorie, tramandato suggestioni, impresso idee.
Di notte, in solitudine, per le vie, quando si spengono le parole degli uomini
e s’impongono i loro silenzi, solo allora muri e pietre parlano.
Sussurrano di immagini perdute e non dimenticate, di tele e pennelli, di
materie e impasti.
Forme e Colori non è solamente un’esposizione, dunque, è il ridare la
parola a case e muri, far rivivere un momento, una stagione, un climax. Gli
artisti che ora esporranno, ventotto in questa edizione 2015, sono i traduttori
simultanei di quei momenti e di quelle stagioni. Attraverso le loro opere case
e muri tornano a parlare, a pulsare, e l’intero paese vibra di sinfonie
ritrovate, di figure e simboli che, come natura vuole, rinascono dalle antiche
radici.
11
luglio 2015
Forme e colori. Artisti a Bossolasco – edizione 2015
Dall'undici luglio al 30 agosto 2015
arte contemporanea
Location
CENTRO CITTADINO
Bossolasco, (Cuneo)
Bossolasco, (Cuneo)
Orario di apertura
domenica e festivi: 10.00-12.30 / 15.00-19.30, sabato: 15.00-19.30
Vernissage
11 Luglio 2015, ore 17
Autore
Curatore
Già è un vero peccato che non si faccia più la mostra a Bossolasco,tanti artisti a confronto,tante idee diverse di interpretare personalmente il piacere di fare ARTE,di dare gioia ed immaginazione chi con occhio esperto scruta fra le pieghe del cuore di ogni artista scoprendone l’anima,le tecniche ed i loro pensieri-Era bello passeggiare fra le botteghe ed i colori,confrontarsi fra artisti e parlare per ore di tecniche ed impressioni-Chissà,speriamo si torni a vivere quei magici momenti dove l’aria era intrisa di sentimenti-Il piacere di pranzare insieme come facevano una volta gli artisti,momenti indimenticabili-