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Lidia Patelli – Lessico familiare
Quattro sono gli ambiti in cui possiamo idealmente suddividere la mostra di Lidia Patelli alla libreria Ars: simbolico, immaginifico o del desiderio, concettuale ed affettivo. Ognuno, non impermeabile agli altri, dà forma a quello che Lidia chiama “Lessico familiare”. Un alfabeto di immagini, non ancora una vera e propria sintassi, ma già un afrore, come il profumo di pulito comune a molte delle nostre infanzie
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quattro sono gli ambiti in cui possiamo idealmente suddividere la mostra di Lidia
Patelli alla libreria Ars: simbolico, immaginifico o del desiderio, concettuale ed
affettivo.
Ognuno, non impermeabile agli altri, dà forma a quello che Lidia chiama “Lessico
familiare”.
Un alfabeto di immagini, non ancora una vera e propria sintassi, ma già un afrore,
come il profumo di pulito comune a molte delle nostre infanzie.
L’aspetto simbolico campeggia al centro della mostra: la foto di un pellicano
impagliato della Collezione di Lazzaro Spallanzani (1729-1799) a Reggio Emilia.
Ancora animale, ma già quasi scultura. Punto d’incontro involontario tra natura e
arte. Un po’ totem, un po’ uno dei Penati della casa, presiede la mostra così come
può proteggere la vita domestica quotidiana.
Lidia lo offre agli occhi dell’osservatore come frutto del suo sguardo. Non c’è
nessuna idealizzazione, nessuna volontà di tratteggiare attributi o simbologie.
È questo, come in molti scatti, il frutto di un incontro, un frutto aperto, carico di
suggestioni ed interpretazioni.
Una quindicina di immagini di mare si aprono al mondo dell’immaginazione e del
desiderio.
È un mare per lo più calmo, quasi solo una linea dell’orizzonte; una separazione a
volte chiara, a volte sfumata tra cielo e “terra”. È un mare pensato, quello di Lidia.
Vissuto, ma fissato nella sua essenza di spazio sconfinato; di differenza e simbiosi
dei due elementi. Fuori dal tempo, è osservato ad occhi chiusi per poterlo conoscere
più a fondo. Per immaginarlo e diventare sogno e desiderio. Calmo e sereno come il
sonno dei bambini.
Affiora un desiderio di ordine e serenità, solo con una punta di inquietudine per non
scivolare nel mondo delle favole.
L’aspetto concettuale è generato dal clima che si respira in famiglia. Lidia partecipa a
questo mondo e vi si accosta in maniera discreta, nelle forme minime dell’ancella.
Indaga aspetti secondari, ma non privi di importanza. Con occhi e sensibilità
femminile accudisce l’immagine per conoscerne il centro.
In mostra una serie di particolari di mani di quadri di Carlo Ceresa (1609-1679) ci
parlano di persone del passato, aiutandoci ad immaginarne le fattezze e il carattere.
Ed infine il vero e proprio ambito famigliare, quello degli affetti.
Lidia ospita in questa sezione tre lavori fotografici realizzati dai suoi tre figli. Accostati
ai suoi si nobilitano a vicenda, alimentati dal girotondo delle relazioni.
Un po’ più appartati ci sono anche due lavori fotografici di autori anonimi, realizzati
tra ’800 e ’900. Sono un po’ come le fotografie degli antenati, gli antenati della
fotografia stessa. Accolti con rispetto negli ambiti della casa dicono da dove veniamo
e ci aiutano a intuire dove siamo diretti.
Patelli alla libreria Ars: simbolico, immaginifico o del desiderio, concettuale ed
affettivo.
Ognuno, non impermeabile agli altri, dà forma a quello che Lidia chiama “Lessico
familiare”.
Un alfabeto di immagini, non ancora una vera e propria sintassi, ma già un afrore,
come il profumo di pulito comune a molte delle nostre infanzie.
L’aspetto simbolico campeggia al centro della mostra: la foto di un pellicano
impagliato della Collezione di Lazzaro Spallanzani (1729-1799) a Reggio Emilia.
Ancora animale, ma già quasi scultura. Punto d’incontro involontario tra natura e
arte. Un po’ totem, un po’ uno dei Penati della casa, presiede la mostra così come
può proteggere la vita domestica quotidiana.
Lidia lo offre agli occhi dell’osservatore come frutto del suo sguardo. Non c’è
nessuna idealizzazione, nessuna volontà di tratteggiare attributi o simbologie.
È questo, come in molti scatti, il frutto di un incontro, un frutto aperto, carico di
suggestioni ed interpretazioni.
Una quindicina di immagini di mare si aprono al mondo dell’immaginazione e del
desiderio.
È un mare per lo più calmo, quasi solo una linea dell’orizzonte; una separazione a
volte chiara, a volte sfumata tra cielo e “terra”. È un mare pensato, quello di Lidia.
Vissuto, ma fissato nella sua essenza di spazio sconfinato; di differenza e simbiosi
dei due elementi. Fuori dal tempo, è osservato ad occhi chiusi per poterlo conoscere
più a fondo. Per immaginarlo e diventare sogno e desiderio. Calmo e sereno come il
sonno dei bambini.
Affiora un desiderio di ordine e serenità, solo con una punta di inquietudine per non
scivolare nel mondo delle favole.
L’aspetto concettuale è generato dal clima che si respira in famiglia. Lidia partecipa a
questo mondo e vi si accosta in maniera discreta, nelle forme minime dell’ancella.
Indaga aspetti secondari, ma non privi di importanza. Con occhi e sensibilità
femminile accudisce l’immagine per conoscerne il centro.
In mostra una serie di particolari di mani di quadri di Carlo Ceresa (1609-1679) ci
parlano di persone del passato, aiutandoci ad immaginarne le fattezze e il carattere.
Ed infine il vero e proprio ambito famigliare, quello degli affetti.
Lidia ospita in questa sezione tre lavori fotografici realizzati dai suoi tre figli. Accostati
ai suoi si nobilitano a vicenda, alimentati dal girotondo delle relazioni.
Un po’ più appartati ci sono anche due lavori fotografici di autori anonimi, realizzati
tra ’800 e ’900. Sono un po’ come le fotografie degli antenati, gli antenati della
fotografia stessa. Accolti con rispetto negli ambiti della casa dicono da dove veniamo
e ci aiutano a intuire dove siamo diretti.
03
luglio 2015
Lidia Patelli – Lessico familiare
Dal 03 luglio all'otto agosto 2015
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ARS ARTE+LIBRI
Bergamo, Via Pignolo, 116, (Bergamo)
Bergamo, Via Pignolo, 116, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a giovedì: 14-19, venerdì e sabato: 10 - 13 e 15-19
Vernissage
3 Luglio 2015, h 18.30
Autore