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La democrazia dello sguardo
La mostra “La democrazia dello sguardo” propone i lavori degli artisti Lorenzo Brinati, Alessandro Secci e Alexander Tobey, a stretto contatto con la selezione d’arredo di Design del XX secolo di Eleonora Banchi e opere di fotografia e arte contemporanea di Virginia Panichi, che lo spazio espone.
Comunicato stampa
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Se è accertato che il vedere è percepire stimoli per mezzo della funzione visiva, non è altrettanto certo che quello che si
vede lo si osservi realmente, o che lasci anche solo una traccia, passando dalla retina al cervello. I nostri filtri sono più che mai attivi, vivendo in un contesto di continuo sovraccarico di immagini siamo super stimolati e di conseguenza assopiti al vedere. Ma lo sguardo dell’artista è qualcosa di altro, le immagini che si formano non partono dalla retina per poi arrivare al cervello, al contrario arrivano proprio da quest’ultimo, per essere poi riportate attraverso vari mezzi che le rendono fruibili. Possiamo considerare l’artista un generoso che condivide la sua realtà immaginaria, lo possiamo considerare un egocentrico, un visionario ed anche un precursore, ma quello che sicuramente sente è il bisogno innato di produrre e spesso condividere queste immagini…
ALESSANDRO SECCI traccia segni concreti di grafite che restituiscono la sensibilità tridimensionale e scultorea di forme naturali in continuo divenire. Lo spazio e' dilatato con giochi di ombra e luce che lo rendono elegante e articolato. L'installazione a parere si "muove" come tutto si muove in natura e come l'idea stessa di ricerca.
LORENZO BRINATI estrapola la geometria apparentemente casuale delle forme che troviamo in natura, la sua attenzione si concentra sul materiale, il marmo. Presenta due istallazioni con marmi diversi, il verde prato, il grigio di Suvereto e il granito nero africano.
La mano dell’uomo si confonde con il rigore perfetto della natura, in una fusione che racconta del rispetto che ha l’artista per la pietra. Le sue sculture esaltano il senso tattile e sono
interattive, per ri/avvicinare lo spettatore alle sue origini
tra pietra ed acqua.
ALEXANDER TOBEY ci riporta alla fragilità umana, alla complessità dello spirito in una continua lotta dove tra vita e morte ne l’uno ne l’altra ha il sopravvento.
Mette in scena intrighi di corpi dalle espressioni contrite, che si
sovrastano, che si compenetrano arrampicandosi in un vortice,
che continua alche oltre lo sguardo e genera lo stesso movimento viscerale provocato dai moti dell’anima.
vede lo si osservi realmente, o che lasci anche solo una traccia, passando dalla retina al cervello. I nostri filtri sono più che mai attivi, vivendo in un contesto di continuo sovraccarico di immagini siamo super stimolati e di conseguenza assopiti al vedere. Ma lo sguardo dell’artista è qualcosa di altro, le immagini che si formano non partono dalla retina per poi arrivare al cervello, al contrario arrivano proprio da quest’ultimo, per essere poi riportate attraverso vari mezzi che le rendono fruibili. Possiamo considerare l’artista un generoso che condivide la sua realtà immaginaria, lo possiamo considerare un egocentrico, un visionario ed anche un precursore, ma quello che sicuramente sente è il bisogno innato di produrre e spesso condividere queste immagini…
ALESSANDRO SECCI traccia segni concreti di grafite che restituiscono la sensibilità tridimensionale e scultorea di forme naturali in continuo divenire. Lo spazio e' dilatato con giochi di ombra e luce che lo rendono elegante e articolato. L'installazione a parere si "muove" come tutto si muove in natura e come l'idea stessa di ricerca.
LORENZO BRINATI estrapola la geometria apparentemente casuale delle forme che troviamo in natura, la sua attenzione si concentra sul materiale, il marmo. Presenta due istallazioni con marmi diversi, il verde prato, il grigio di Suvereto e il granito nero africano.
La mano dell’uomo si confonde con il rigore perfetto della natura, in una fusione che racconta del rispetto che ha l’artista per la pietra. Le sue sculture esaltano il senso tattile e sono
interattive, per ri/avvicinare lo spettatore alle sue origini
tra pietra ed acqua.
ALEXANDER TOBEY ci riporta alla fragilità umana, alla complessità dello spirito in una continua lotta dove tra vita e morte ne l’uno ne l’altra ha il sopravvento.
Mette in scena intrighi di corpi dalle espressioni contrite, che si
sovrastano, che si compenetrano arrampicandosi in un vortice,
che continua alche oltre lo sguardo e genera lo stesso movimento viscerale provocato dai moti dell’anima.
18
giugno 2015
La democrazia dello sguardo
Dal 18 giugno al 03 luglio 2015
design
fotografia
arte contemporanea
fotografia
arte contemporanea
Location
ECLETTICO SPAZI D’ARTE
Firenze, Borgo San Frediano, 44a/r, (Firenze)
Firenze, Borgo San Frediano, 44a/r, (Firenze)
Orario di apertura
Dal Lunedì al Venerdì 14:30-18:30
Vernissage
18 Giugno 2015, ore 18.30
Autore
Curatore