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Contemporary locus 8
Il luogo, la sua storia, così come la concomitanza con la riflessione aperta dai temi dell’Expo, hanno suggerito un tema specifico per questo ottavo progetto: la relazione tra uomini e animali, umanità e animalità, attraverso il punto di vista dell’arte.
Il percorso espositivo nasce dalla selezione di opere che, nell’esprimere contraddizioni e fantasmi, raffigurazioni antropomorfiche, artefatti e manufatti, pongono interpretazioni e interrogativi che riposizionano criticamente il concetto di appartenenza e differenza
Comunicato stampa
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contemporary locus 8
Evgeny Antufiev
Atelier dell’Errore
Etienne Chambaud
Berlinde De Bruyckere
a cura di Paola Tognon
Bergamo, Monastero del Carmine
25 giugno – 26 luglio 2015
Opening 25 giugno 2015, ore 19
contemporary locus – luoghi riscoperti dall’arte contemporanea – presenta un nuovo progetto espositivo all’interno
del Monastero del Carmine, uno dei più antichi e segreti di Bergamo. Per la prima volta il monastero sarà, da
maggio a ottobre 2015, il centro di manifestazioni artistiche, teatrali, cinematografiche e musicali promosse e
coordinate dal TTB, Teatro Tascabile di Bergamo
contemporary locus in questi anni ha svelato al pubblico, attraverso il lavoro di artisti contemporanei, luoghi
nascosti e dimenticati della città di Bergamo. Per questo motivo l’associazione è stata chiamata a realizzare un
progetto site specific per il Monastero, fondato nel XV secolo, quindi dismesso e nascosto a partire dal ‘900.
contemporary locus 8, a cura di Paola Tognon, invita in questo caso tre artisti internazionali, Evgeny Antufiev (Kyzyl,
1986), Etienne Chambaud (Mulhouse, 1980), Berlinde De Bruyckere (Gent, 1964). insieme a una “scultura sociale”,
l’Atelier dell’Errore, progetto artistico relazionale al servizio della Neuropsichiatria Infantile dove da 13 anni si
disegnano sempre e solo animali.
Il luogo, la sua storia, così come la concomitanza con la riflessione aperta dai temi dell’Expo, hanno suggerito un
tema specifico per questo ottavo progetto: la relazione tra uomini e animali, attraverso il punto di vista dell’arte.
Il percorso espositivo nasce dalla selezione di opere che, nell’esprimere contraddizioni e fantasmi, raffigurazioni
antropomorfiche, artefatti e manufatti, pongono interrogativi che riposizionano criticamente il concetto di
appartenenza e differenza.
Spiega la curatrice Paola Tognon: “Il punto di vista è quello che precede e coinvolge il concetto di
addomesticamento e di acculturazione – sensibile quindi al possibile scambio di ruolo tra prede e cacciatori – quasi a
sottolineare la fragilità del confine fra umano e animale, tra umanità e animalità. Il riferimento all’animale fantastico
così come all’animale che mantiene la sua natura selvatica, è inteso per la specie umana come proiezione di
inquietudini e desideri, ma anche di rivolte e aggressioni verso ciò che è difficile o impossibile comprendere,
accettare o subire. Proiezioni che sono di volta in volta utili a legittimare la differenza dentro un processo di
discriminazione tra l’uomo e ‘l’altro’ o che, all’opposto, sono capaci di destabilizzare lo statuto di diversità, sul
presupposto della mutevolezza di ruolo tra cacciatore e preda.”
La mostra si sviluppa nei due ampi saloni situati al primo piano del Convento e mai aperti al pubblico.
All’ingresso, nel primo braccio dello spazio espositivo, è allestita l’opera di Etienne Chambaud, Contre-Dépouille
(Undercut, 2012), un distanziatore museale realizzato con la pelle rivoltata di un pitone: una corda che propone al
visitatore una riflessione ancor prima di superare la soglia espositiva. Lo stesso spazio accoglie poi un’opera di
Evgeny Antufiev, (Untitled, 2013), efficace costruzione e rappresentazione di uno scambio attivo e consapevole tra
storia e immaginazione, tra antropologia e memoria. In fondo alla sala, contrapposte alla grande apertura sul
paesaggio, due opere storiche di Berlinde De Bruyckere (Animal e Z. T., 2003), monito di una trasformazione
dolente e mai conclusa del corpo umano.
Nel secondo salone, perpendicolare al primo, si colloca l’Atelier dell’Errore, da sempre impegnato a rappresentare
animali fantastici. L’Atelier si relaziona con lo spazio attraverso alcuni grandi disegni e un video inedito, realizzato
per questa occasione. Si tratta di animali antropofagi che, come i segni e i gesti legati alla loro creazione mentale e
visuale, sono da oltre 12 anni i soggetti privilegiati del lavoro dell’Atelier.
Gli artisti di contemporary locus 8
Evgeny Antufiev
Nato nel 1986 a Kyzyl, Repubblica di Tuva (Russia), vive e lavora tra Tuva e Mosca.
Ha studiato all’Institute of Contemporary Art (ICA) dal 2008. Nel 2009 ha vinto il Kandinsky Award nella categoria
“Young Artist. Project of the Year”. Tra le mostre personali: Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones
and marble – fusion. Exploring materials, MAMM - Multimedia Art Museum, Moscow (Mosca) 2014 - Collezione
Maramotti, Reggio Emilia, 2013; Material Research: Absorption, REGINA Gallery, Mosca, 2012, Shining (con Ivan
Oyuon), Gallery White, Mosca, 2011, Bones, Gallery White, Mosca, 2010, Wings of horror, Navicula Artis gallery, San
Pietroburgo, 2010, Myths of My Childhood, Globus Gallery, Loft Project ETAGI, San Pietroburgo, 2009, Objects of
Protection, “Start” space at Winzavod Center for Contemporary Art, Mosca, 2008.
Tra le mostre collettive Ostalgia, New Museum, New York, 2011 Needle work, Proun Gallery, Mosca, 2009.
Etienne Chambaud
Nato nel 1980 a Mulhouse, in Francia, vive e lavora a Parigi. Il suo lavoro è una riflessione sulla natura dell’opera
d’arte, sulle sue relazioni con le altre opere, sui contesti e le ragioni dell’apparizione degli oggetti, sul modo in cui li
si utilizza e li si carica di significati. Tra le più recenti mostre personali: Counter History of Separation, Museo de Arte
Carrillo Gil, Mexico City, 2014, The Naked Parrot, Labor, Mexico City, 2013, Undercuts, Galerie Bugada & Cargnel,
Paris, 2012, The Enchored Separation, Art Unlimited, Basel, 2011. Tra le collettive After dark, Mamco, Geneva, 2015
e nel 2014: Anthropocène Monument, Les Abattoirs, Toulouse, Dort wo unsere Sprache endet, komme ich jeden Tag
vorbei, Kulturzentrum bei den Minoriten, Graz, Poltergeist, Les esprits frappeurs, Théâtredes Amandiers, Nanterre,
The Go-Between, a selectionof emerging international artists from the Ernesto Esposito collection, Sprovieri, London
- Museo di Capodimonte, Napoli, Une Histoire. Art, architecture et design des années 1980 à nos jours, Musée
national d'art moderne Centre Pompidou, Paris.
Berlinde De Bruyckere
Nata nel 1964 a Gent, in Belgio, dove vive e lavora. Tra le mostre personali più recenti: Berlinde De Bruyckere, SMAK,
Gent, Belgium, 2014, Berlinde De Bruyckere, Gemeente Museum Den Haag, The Hague, Holland, 2014, San
Sebastian, Rubenshuis, Antwerp, Belgium, Berlinde De Bruyckere, Kunsthaus Graz, Austria, 2013 Kreupelhout,
Belgian Pavillion, 55th Venice Biennial, 2013.
Tra le collettive: Berlinde De Bruyckere – Philippe Vandenberg, Innocence is precisely, never to void the worst,
Maison Rouge, Paris, France, 2014, Through the Looking Glass, ME Collectors Room, Berlin, Germany, 2012, De
Nieuwe Gouden Eeuw – The NewGolden Age, Monastery of Bornem, Belgium, 2012, Human Capsules. Eight Female
Artists from the Ursula Hauser Collection, Lokremise, St.Gall, Switzerland, 2012, Memories of the Future, The
Olbricht Collection,La Maison Rouge, Paris, France, 2011, Zwei Sammler. Thomas Olbricht und Harald Falckenberg,
Deichtorhallen Hamburg, Hamburg, Germany, 2011,Collection Antoine de Galbert, Musée des Beaux-Arts de Lyon,
Lyons, France, 2011 Tra. Edge of Becoming, Palazzo Fortuny, Venezia, 2011, Venetian and Flemish Masters, Bozar,
Brussels, Belgium, 2011, Flemish Masters, That’s Life, Andrea Rosen Gallery, New York, 2011, Shape of things to
come, Saatchi Gallery, London, 2011.
Atelier dell’Errore
Il progetto di Luca Santiago Mora, Atelier dell’Errore, nasce nel 2002 al servizio della Neuropsichiatria Infantile
dell’AUSL di Reggio Emilia. L'Atelier è un ambiente strutturato in cui ragazzi dai 10 ai 18 anni (affetti da ritardi più o
meno gravi, disturbi di apprendimento, personalità attenzione) lavorano in piccoli gruppi. Da 13 anni in Atelier si
disegnano sempre e solo animali. Animali che nessuno ha visto mai, animali che, contrariamente all’aspetto
spesso feroce e aggressivo, si fanno docili e con infinita pazienza assumono sulle loro spalle molte proiezioni
delle problematicità di questi ragazzi, portandole lontano, almeno per un po’.
Nato come sostegno all’attività clinica territoriale, Atelier dell'Errore si è da subito proposto come progetto artistico
e si è sviluppato e definito come scultura sociale. In questa veste, nel 2007, ha esordito come ospite istituzionale di
Art-Verona. Da allora sono state numerose le esposizioni e presentazioni del progetto in Italia e all’estero. Fra
queste, l’installazione site specific permanente per Humanitas Gavazzeni a Bergamo nel 2010, la presentazione nel
Padiglione Spagnolo di Dora Garcia alla Biennale Arte di Venezia nel 2011, l’installazione in San Stae a Venezia per il
Festival dei Matti nel 2012 e la recente vittoria al concorso internazionale Euward 6 di Monaco nel 2014,
accompagnata da un’esposizione e una specifica pubblicazione. Dal 18 giugno al 15 settembre 2015 la mostra
Uomini come cibo, promossa da Max Mara in collaborazione con Collezione Maramotti, presenta a Milano (Via
Monte di Pietà, 23) quaranta opere realizzate dai ragazzi dell’Atelier dell’Errore.
Accanto ai progetti espositivi, soprattutto di disegni su carta, l’Atelier dell’Errore come scultura sociale ha realizzato
anche una rilevante produzione filmica e un’ampia produzione editoriale costruita su monografie e cataloghi.
Dal 2011 si è costituita Atelier dell’Errore ONLUS, con il mandato di promuovere il lavoro svolto a Reggio Emilia e
riproporne l’esperienza in altre realtà italiane. Dal gennaio 2013 è stato inaugurato Atelier dell’Errore in Museo al
servizio della Neuropsichiatra infantile dell'ASL di Bergamo: ospitato all’interno del Museo di Scienze Naturali, si
realizza in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo e il Museo E. Caffi. Nel 2015 è nato
Atelier dell’Errore BIG, un’alta scuola di specializzazione e formazione lavoro nell’ambito delle arti visive, dedicata ai
ragazzi che hanno frequentato l’Atelier e che, compiendo i 18 anni, non avrebbero più possibilità di proseguire
l’attività e di coltivare il loro talento. L’Atelier dell’Errore BIG ha il suo laboratorio permanente all’interno della
Collezione Maramotti a Reggio Emilia e si autofinanzia con progetti su commissione legati al mondo delle arti visive,
dell’immagine e dell’editoria.
Luca Santiago Mora (1964) vive e lavora a Bergamo e Reggio Emilia. Dai 18 anni ha operato con la fotografia, il video
e installazioni site specific esponendo e pubblicando in Italia e all’estero. Dal 2002 Luca Santiago Mora progetta e
conduce l’Atelier dell’Errore, un laboratorio di arti visive dedicato alla neuropsichiatria infantile che si è rivelato ben
presto, nella teoria e nella pratica, un valido sostegno alla clinica.
Il Monastero del Carmine. Il complesso del Carmine rappresenta una viva testimonianza di preesistenze e
sovrapposizioni nel tessuto urbano della Città Alta di Bergamo. La struttura è il risultato di una successione di
interventi iniziati nella prima metà del XIV secolo quando l'Ordine degli Umiliati edificò una chiesa sui resti delle
antiche mura romane. La chiesa passò nel 1357 ai Padri Carmelitani per essere rinnovata e ampliata un secolo più
tardi, con la costruzione del Monastero. Dagli inizi del '500, il complesso subì continue trasformazioni: alla struttura
quattrocentesca della chiesa di Sant’Agata del Carmine furono sovrapposti elementi barocchi ad opera di Giovan
Battista Canina. Anche gli spazi che ospitavano le celle subirono modifiche e rinnovamenti, per diventare quelli che
oggi sono i due ampi saloni a est e sud del secondo piano. Nel XIX secolo, i Padri Carmelitani dismisero il Monastero,
per il quale iniziò un processo di degrado per tutto il corso del 1900. Solo dagli anni '70 sono stati realizzati
interventi di salvaguardia e il complesso è stato quindi inserito nel piano particolareggiato di recupero di Città Alta,
sottoposto a decreti di vincolo paesaggistico, culturale e storico-artistico. Oggi rimane in attesa di un progetto di
ristrutturazione e restauro che lo restituisca a nuove funzioni, ma già dal 1996 il chiostro e alcune sale al piano terra
sono riaperte e valorizzate grazie all'azione del TTB - Teatro Tascabile di Bergamo che qui ha sede e svolge le proprie
attività di ricerca, pedagogia e diffusione della cultura teatrale contemporanea.
contemporary locus
contemporary locus è un'associazione culturale onlus che progetta e realizza attività espositive, formative e di
ricerca sul territorio nazionale e in rete, mediante nuove strategie artistiche.
Fondata nel 2012, la sua progettualità si realizza attraverso la riapertura di luoghi segreti o dismessi che conservano
un particolare interesse storico-artistico o sociale, e artisti contemporanei che ne divengono liberi interpreti.
Gli artisti, stranieri e italiani, invitati a trovare echi e corrispondenze con i luoghi, con la loro storia e la loro
condizione di segretezza o dismissione, intervengono con lavori site specific e opere appositamente scelte.
Tra gli obiettivi dell’associazione, anche l’avvio di progetti artistici di ricerca e innovazione, la formazione
specialistica, la costruzione di una rete professionale la valorizzazione del territorio e del suo patrimonio.
Le edizioni passate di contemporary locus: Porta di Sant’Alessandro – Heimo Zobernig | Davide Bertocchi, 2015;
San Rocco – Margherita Moscardini | Jo Thomas, 2014; Domus Lucina di Casa Angelini – Tony Fiorentino, 2013;
Teatro Sociale – Grazia Toderi, 2013; ex Hotel Commercio – Francesca Grilli | Vlad Nanca, 2012; Cannoniera San
Giacomo – Anna Franceschini | Steve Piccolo, 2012; Luogo Pio Colleoni - Huma Bhabha | Francesco Carone, 2012.
Nel 2014 nasce idee d'artista, un percorso che mette in relazione artisti contemporanei e realtà industriali e
artigianali di eccellenza: il primo progetto è MANOPLA’, frutto dell'incontro tra Diego Perrone e La Rocca srl.
(www.manopla.it).
Nel 2015 contemporary locus presenta il progetto continuativo The simple combinations dell’artista Diego Zuelli:
ogni giorno sul sito www.contemporarylocus.it la sequenza numerica di giorno, mese e anno guida, tramite un
algoritmo, la creazione di un disegno.
L’esperienza di contemporary locus si espande in rete mediante l’utilizzo di piattaforme tecnologiche.
Le app di contemporary locus, tra le prime legate a un ciclo espositivo contemporaneo, disponibili gratuitamente su
App Store, sono parte integrante dei progetti espositivi: l’obiettivo è sviluppare una piattaforma aperta e
partecipata attraverso le nuove tecnologie.
Documentazioni e interpretazioni video dei diversi progetti espositivi sono on line sul canale vimeo
dell'associazione.
Associazione contemporarary locus onlus
art director Paola Tognon
media project Manager Elisa Bernardoni
project manager Francesca Ceccherini info@contemporarylocus.it
press Maddalena Bonicelli press@contemporarylocus.it
www.contemporarylocus.it
Evgeny Antufiev
Atelier dell’Errore
Etienne Chambaud
Berlinde De Bruyckere
a cura di Paola Tognon
Bergamo, Monastero del Carmine
25 giugno – 26 luglio 2015
Opening 25 giugno 2015, ore 19
contemporary locus – luoghi riscoperti dall’arte contemporanea – presenta un nuovo progetto espositivo all’interno
del Monastero del Carmine, uno dei più antichi e segreti di Bergamo. Per la prima volta il monastero sarà, da
maggio a ottobre 2015, il centro di manifestazioni artistiche, teatrali, cinematografiche e musicali promosse e
coordinate dal TTB, Teatro Tascabile di Bergamo
contemporary locus in questi anni ha svelato al pubblico, attraverso il lavoro di artisti contemporanei, luoghi
nascosti e dimenticati della città di Bergamo. Per questo motivo l’associazione è stata chiamata a realizzare un
progetto site specific per il Monastero, fondato nel XV secolo, quindi dismesso e nascosto a partire dal ‘900.
contemporary locus 8, a cura di Paola Tognon, invita in questo caso tre artisti internazionali, Evgeny Antufiev (Kyzyl,
1986), Etienne Chambaud (Mulhouse, 1980), Berlinde De Bruyckere (Gent, 1964). insieme a una “scultura sociale”,
l’Atelier dell’Errore, progetto artistico relazionale al servizio della Neuropsichiatria Infantile dove da 13 anni si
disegnano sempre e solo animali.
Il luogo, la sua storia, così come la concomitanza con la riflessione aperta dai temi dell’Expo, hanno suggerito un
tema specifico per questo ottavo progetto: la relazione tra uomini e animali, attraverso il punto di vista dell’arte.
Il percorso espositivo nasce dalla selezione di opere che, nell’esprimere contraddizioni e fantasmi, raffigurazioni
antropomorfiche, artefatti e manufatti, pongono interrogativi che riposizionano criticamente il concetto di
appartenenza e differenza.
Spiega la curatrice Paola Tognon: “Il punto di vista è quello che precede e coinvolge il concetto di
addomesticamento e di acculturazione – sensibile quindi al possibile scambio di ruolo tra prede e cacciatori – quasi a
sottolineare la fragilità del confine fra umano e animale, tra umanità e animalità. Il riferimento all’animale fantastico
così come all’animale che mantiene la sua natura selvatica, è inteso per la specie umana come proiezione di
inquietudini e desideri, ma anche di rivolte e aggressioni verso ciò che è difficile o impossibile comprendere,
accettare o subire. Proiezioni che sono di volta in volta utili a legittimare la differenza dentro un processo di
discriminazione tra l’uomo e ‘l’altro’ o che, all’opposto, sono capaci di destabilizzare lo statuto di diversità, sul
presupposto della mutevolezza di ruolo tra cacciatore e preda.”
La mostra si sviluppa nei due ampi saloni situati al primo piano del Convento e mai aperti al pubblico.
All’ingresso, nel primo braccio dello spazio espositivo, è allestita l’opera di Etienne Chambaud, Contre-Dépouille
(Undercut, 2012), un distanziatore museale realizzato con la pelle rivoltata di un pitone: una corda che propone al
visitatore una riflessione ancor prima di superare la soglia espositiva. Lo stesso spazio accoglie poi un’opera di
Evgeny Antufiev, (Untitled, 2013), efficace costruzione e rappresentazione di uno scambio attivo e consapevole tra
storia e immaginazione, tra antropologia e memoria. In fondo alla sala, contrapposte alla grande apertura sul
paesaggio, due opere storiche di Berlinde De Bruyckere (Animal e Z. T., 2003), monito di una trasformazione
dolente e mai conclusa del corpo umano.
Nel secondo salone, perpendicolare al primo, si colloca l’Atelier dell’Errore, da sempre impegnato a rappresentare
animali fantastici. L’Atelier si relaziona con lo spazio attraverso alcuni grandi disegni e un video inedito, realizzato
per questa occasione. Si tratta di animali antropofagi che, come i segni e i gesti legati alla loro creazione mentale e
visuale, sono da oltre 12 anni i soggetti privilegiati del lavoro dell’Atelier.
Gli artisti di contemporary locus 8
Evgeny Antufiev
Nato nel 1986 a Kyzyl, Repubblica di Tuva (Russia), vive e lavora tra Tuva e Mosca.
Ha studiato all’Institute of Contemporary Art (ICA) dal 2008. Nel 2009 ha vinto il Kandinsky Award nella categoria
“Young Artist. Project of the Year”. Tra le mostre personali: Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones
and marble – fusion. Exploring materials, MAMM - Multimedia Art Museum, Moscow (Mosca) 2014 - Collezione
Maramotti, Reggio Emilia, 2013; Material Research: Absorption, REGINA Gallery, Mosca, 2012, Shining (con Ivan
Oyuon), Gallery White, Mosca, 2011, Bones, Gallery White, Mosca, 2010, Wings of horror, Navicula Artis gallery, San
Pietroburgo, 2010, Myths of My Childhood, Globus Gallery, Loft Project ETAGI, San Pietroburgo, 2009, Objects of
Protection, “Start” space at Winzavod Center for Contemporary Art, Mosca, 2008.
Tra le mostre collettive Ostalgia, New Museum, New York, 2011 Needle work, Proun Gallery, Mosca, 2009.
Etienne Chambaud
Nato nel 1980 a Mulhouse, in Francia, vive e lavora a Parigi. Il suo lavoro è una riflessione sulla natura dell’opera
d’arte, sulle sue relazioni con le altre opere, sui contesti e le ragioni dell’apparizione degli oggetti, sul modo in cui li
si utilizza e li si carica di significati. Tra le più recenti mostre personali: Counter History of Separation, Museo de Arte
Carrillo Gil, Mexico City, 2014, The Naked Parrot, Labor, Mexico City, 2013, Undercuts, Galerie Bugada & Cargnel,
Paris, 2012, The Enchored Separation, Art Unlimited, Basel, 2011. Tra le collettive After dark, Mamco, Geneva, 2015
e nel 2014: Anthropocène Monument, Les Abattoirs, Toulouse, Dort wo unsere Sprache endet, komme ich jeden Tag
vorbei, Kulturzentrum bei den Minoriten, Graz, Poltergeist, Les esprits frappeurs, Théâtredes Amandiers, Nanterre,
The Go-Between, a selectionof emerging international artists from the Ernesto Esposito collection, Sprovieri, London
- Museo di Capodimonte, Napoli, Une Histoire. Art, architecture et design des années 1980 à nos jours, Musée
national d'art moderne Centre Pompidou, Paris.
Berlinde De Bruyckere
Nata nel 1964 a Gent, in Belgio, dove vive e lavora. Tra le mostre personali più recenti: Berlinde De Bruyckere, SMAK,
Gent, Belgium, 2014, Berlinde De Bruyckere, Gemeente Museum Den Haag, The Hague, Holland, 2014, San
Sebastian, Rubenshuis, Antwerp, Belgium, Berlinde De Bruyckere, Kunsthaus Graz, Austria, 2013 Kreupelhout,
Belgian Pavillion, 55th Venice Biennial, 2013.
Tra le collettive: Berlinde De Bruyckere – Philippe Vandenberg, Innocence is precisely, never to void the worst,
Maison Rouge, Paris, France, 2014, Through the Looking Glass, ME Collectors Room, Berlin, Germany, 2012, De
Nieuwe Gouden Eeuw – The NewGolden Age, Monastery of Bornem, Belgium, 2012, Human Capsules. Eight Female
Artists from the Ursula Hauser Collection, Lokremise, St.Gall, Switzerland, 2012, Memories of the Future, The
Olbricht Collection,La Maison Rouge, Paris, France, 2011, Zwei Sammler. Thomas Olbricht und Harald Falckenberg,
Deichtorhallen Hamburg, Hamburg, Germany, 2011,Collection Antoine de Galbert, Musée des Beaux-Arts de Lyon,
Lyons, France, 2011 Tra. Edge of Becoming, Palazzo Fortuny, Venezia, 2011, Venetian and Flemish Masters, Bozar,
Brussels, Belgium, 2011, Flemish Masters, That’s Life, Andrea Rosen Gallery, New York, 2011, Shape of things to
come, Saatchi Gallery, London, 2011.
Atelier dell’Errore
Il progetto di Luca Santiago Mora, Atelier dell’Errore, nasce nel 2002 al servizio della Neuropsichiatria Infantile
dell’AUSL di Reggio Emilia. L'Atelier è un ambiente strutturato in cui ragazzi dai 10 ai 18 anni (affetti da ritardi più o
meno gravi, disturbi di apprendimento, personalità attenzione) lavorano in piccoli gruppi. Da 13 anni in Atelier si
disegnano sempre e solo animali. Animali che nessuno ha visto mai, animali che, contrariamente all’aspetto
spesso feroce e aggressivo, si fanno docili e con infinita pazienza assumono sulle loro spalle molte proiezioni
delle problematicità di questi ragazzi, portandole lontano, almeno per un po’.
Nato come sostegno all’attività clinica territoriale, Atelier dell'Errore si è da subito proposto come progetto artistico
e si è sviluppato e definito come scultura sociale. In questa veste, nel 2007, ha esordito come ospite istituzionale di
Art-Verona. Da allora sono state numerose le esposizioni e presentazioni del progetto in Italia e all’estero. Fra
queste, l’installazione site specific permanente per Humanitas Gavazzeni a Bergamo nel 2010, la presentazione nel
Padiglione Spagnolo di Dora Garcia alla Biennale Arte di Venezia nel 2011, l’installazione in San Stae a Venezia per il
Festival dei Matti nel 2012 e la recente vittoria al concorso internazionale Euward 6 di Monaco nel 2014,
accompagnata da un’esposizione e una specifica pubblicazione. Dal 18 giugno al 15 settembre 2015 la mostra
Uomini come cibo, promossa da Max Mara in collaborazione con Collezione Maramotti, presenta a Milano (Via
Monte di Pietà, 23) quaranta opere realizzate dai ragazzi dell’Atelier dell’Errore.
Accanto ai progetti espositivi, soprattutto di disegni su carta, l’Atelier dell’Errore come scultura sociale ha realizzato
anche una rilevante produzione filmica e un’ampia produzione editoriale costruita su monografie e cataloghi.
Dal 2011 si è costituita Atelier dell’Errore ONLUS, con il mandato di promuovere il lavoro svolto a Reggio Emilia e
riproporne l’esperienza in altre realtà italiane. Dal gennaio 2013 è stato inaugurato Atelier dell’Errore in Museo al
servizio della Neuropsichiatra infantile dell'ASL di Bergamo: ospitato all’interno del Museo di Scienze Naturali, si
realizza in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo e il Museo E. Caffi. Nel 2015 è nato
Atelier dell’Errore BIG, un’alta scuola di specializzazione e formazione lavoro nell’ambito delle arti visive, dedicata ai
ragazzi che hanno frequentato l’Atelier e che, compiendo i 18 anni, non avrebbero più possibilità di proseguire
l’attività e di coltivare il loro talento. L’Atelier dell’Errore BIG ha il suo laboratorio permanente all’interno della
Collezione Maramotti a Reggio Emilia e si autofinanzia con progetti su commissione legati al mondo delle arti visive,
dell’immagine e dell’editoria.
Luca Santiago Mora (1964) vive e lavora a Bergamo e Reggio Emilia. Dai 18 anni ha operato con la fotografia, il video
e installazioni site specific esponendo e pubblicando in Italia e all’estero. Dal 2002 Luca Santiago Mora progetta e
conduce l’Atelier dell’Errore, un laboratorio di arti visive dedicato alla neuropsichiatria infantile che si è rivelato ben
presto, nella teoria e nella pratica, un valido sostegno alla clinica.
Il Monastero del Carmine. Il complesso del Carmine rappresenta una viva testimonianza di preesistenze e
sovrapposizioni nel tessuto urbano della Città Alta di Bergamo. La struttura è il risultato di una successione di
interventi iniziati nella prima metà del XIV secolo quando l'Ordine degli Umiliati edificò una chiesa sui resti delle
antiche mura romane. La chiesa passò nel 1357 ai Padri Carmelitani per essere rinnovata e ampliata un secolo più
tardi, con la costruzione del Monastero. Dagli inizi del '500, il complesso subì continue trasformazioni: alla struttura
quattrocentesca della chiesa di Sant’Agata del Carmine furono sovrapposti elementi barocchi ad opera di Giovan
Battista Canina. Anche gli spazi che ospitavano le celle subirono modifiche e rinnovamenti, per diventare quelli che
oggi sono i due ampi saloni a est e sud del secondo piano. Nel XIX secolo, i Padri Carmelitani dismisero il Monastero,
per il quale iniziò un processo di degrado per tutto il corso del 1900. Solo dagli anni '70 sono stati realizzati
interventi di salvaguardia e il complesso è stato quindi inserito nel piano particolareggiato di recupero di Città Alta,
sottoposto a decreti di vincolo paesaggistico, culturale e storico-artistico. Oggi rimane in attesa di un progetto di
ristrutturazione e restauro che lo restituisca a nuove funzioni, ma già dal 1996 il chiostro e alcune sale al piano terra
sono riaperte e valorizzate grazie all'azione del TTB - Teatro Tascabile di Bergamo che qui ha sede e svolge le proprie
attività di ricerca, pedagogia e diffusione della cultura teatrale contemporanea.
contemporary locus
contemporary locus è un'associazione culturale onlus che progetta e realizza attività espositive, formative e di
ricerca sul territorio nazionale e in rete, mediante nuove strategie artistiche.
Fondata nel 2012, la sua progettualità si realizza attraverso la riapertura di luoghi segreti o dismessi che conservano
un particolare interesse storico-artistico o sociale, e artisti contemporanei che ne divengono liberi interpreti.
Gli artisti, stranieri e italiani, invitati a trovare echi e corrispondenze con i luoghi, con la loro storia e la loro
condizione di segretezza o dismissione, intervengono con lavori site specific e opere appositamente scelte.
Tra gli obiettivi dell’associazione, anche l’avvio di progetti artistici di ricerca e innovazione, la formazione
specialistica, la costruzione di una rete professionale la valorizzazione del territorio e del suo patrimonio.
Le edizioni passate di contemporary locus: Porta di Sant’Alessandro – Heimo Zobernig | Davide Bertocchi, 2015;
San Rocco – Margherita Moscardini | Jo Thomas, 2014; Domus Lucina di Casa Angelini – Tony Fiorentino, 2013;
Teatro Sociale – Grazia Toderi, 2013; ex Hotel Commercio – Francesca Grilli | Vlad Nanca, 2012; Cannoniera San
Giacomo – Anna Franceschini | Steve Piccolo, 2012; Luogo Pio Colleoni - Huma Bhabha | Francesco Carone, 2012.
Nel 2014 nasce idee d'artista, un percorso che mette in relazione artisti contemporanei e realtà industriali e
artigianali di eccellenza: il primo progetto è MANOPLA’, frutto dell'incontro tra Diego Perrone e La Rocca srl.
(www.manopla.it).
Nel 2015 contemporary locus presenta il progetto continuativo The simple combinations dell’artista Diego Zuelli:
ogni giorno sul sito www.contemporarylocus.it la sequenza numerica di giorno, mese e anno guida, tramite un
algoritmo, la creazione di un disegno.
L’esperienza di contemporary locus si espande in rete mediante l’utilizzo di piattaforme tecnologiche.
Le app di contemporary locus, tra le prime legate a un ciclo espositivo contemporaneo, disponibili gratuitamente su
App Store, sono parte integrante dei progetti espositivi: l’obiettivo è sviluppare una piattaforma aperta e
partecipata attraverso le nuove tecnologie.
Documentazioni e interpretazioni video dei diversi progetti espositivi sono on line sul canale vimeo
dell'associazione.
Associazione contemporarary locus onlus
art director Paola Tognon
media project Manager Elisa Bernardoni
project manager Francesca Ceccherini info@contemporarylocus.it
press Maddalena Bonicelli press@contemporarylocus.it
www.contemporarylocus.it
25
giugno 2015
Contemporary locus 8
Dal 25 giugno al 26 luglio 2015
arte contemporanea
Location
EX CONVENTO DEL CARMINE
Bergamo, Via Bartolomeo Colleoni, 21, (Bergamo)
Bergamo, Via Bartolomeo Colleoni, 21, (Bergamo)
Orario di apertura
sabato e domenica 10-13; 15-20
Vernissage
25 Giugno 2015, ore 19
Sito web
www.contemporarylocus.it
Autore
Curatore