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Ugo Marano – Una collezione privata
Si tratta di un omaggio alla straordinaria produzione artistica dell’artista campano scomparso nel 2011 reso attraverso una delle più’ complete e articolate collezioni di opere di Marano. Ceramiche, metalli, legni, tessere musive, disegni, parole danno vita a un corpus di lavori che testimoniano la grande sensibilità artistica di Ugo Marano
Comunicato stampa
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Nell’ambito del Festival Internazionale del design - tradizione, innovazione e sviluppo sostenibile progetto -
POR FESR 2007-2013, la Fondazione Plart di Napoli presenta, 29 maggio 2015, la mostra Una collezione
privata di Ugo Marano a cura di Marco Di Capua.
Si tratta di un omaggio alla straordinaria produzione artistica dell’artista campano scomparso nel 2011 reso
attraverso una delle più’ complete e articolate collezioni di opere di Marano. Ceramiche, metalli, legni, tessere
musive, disegni, parole danno vita a un corpus di lavori che testimoniano la grande sensibilità artistica di Ugo
Marano. Negli spazi della Fondazione attraverso un allestimento curato dall’architetto Enzo Tenore si
restituisce al visitatore l’alfabeto dell’artista che si alimenta di frammenti esistenziali e di storie vissute che,
come piccoli tasselli di un mosaico corale, si legano e stratificano costituendosi in un linguaggio originale al
confine tra arte, architettura e design. Frammenti di relazioni private con la collezionista diventano oggetti
quotidiani, recanti le vivide tracce della vita che scorre, testimoni silenti di una storia. Vasi di grande formato,
troni in attesa di umane divinità, piatti con iscrizioni sottolineano l’aspirazione di Marano a ricercare e
indagare l’oggetto come potente dispositivo narrativo dove è possibile leggere una complessità di valori
storici, sociali, etici e politici in dialogo con l’ambiente privato nel quale si trovano a ri/vivere. All’apparenza
fragili e lievi, le opere in mostra esaltano la capacità manuale e realizzativa dell’artista conquistandosi, nel
tempo e nello spazio, una propria valenza di originalità persistente e tenace. Gli scritti esposti si propongono
come ulteriore filtro sensibile di relazione con l’essere umano e con l’ambiente che lo circonda divenendo
propagazione dell’identità dell’individuo nella società. Marano ha sempre creduto in un nuovo umanesimo
delle genti realizzando artefatti che conservano segreti che le persone si portano dentro. Materia prima delle
opere che compongono questo avvincente omaggio a Ugo Marano è l’intimità e la timida segretezza vissuta
con la collezionista che ha sostenuto, sin dagli esordi, il suo percorso artistico. Così la mostra si trasforma in
una sensibile predisposizione dell’artista all’ascolto del fruitore, alla sua storia e al tessuto sociale che lo
anima arrivando a ristabilire una condizione di coesione e un senso di ricongiungimento tra dimensione
privata e pubblica. Uno scambio serrato, un legame profondo che viene a costituirsi tra l’arte, la vita, la
geografia e la storia, in un sodalizio non solo estetico ma etico. Il progetto curatoriale acquista così attraverso
le opere dell’artista, un valore antropologico, capace di raccontare una storia, di lasciarsi leggere come un
paesaggio vissuto da persone con le loro geografie interiori. Una relazione in movimento che vedrà una delle
opere di Marano uscire dagli spazi della Fondazione per essere accolta nel basamento del campanile di
Saviano nell’ambito del progetto ON AIR contemporary art curato da Felix Policastro.
POR FESR 2007-2013, la Fondazione Plart di Napoli presenta, 29 maggio 2015, la mostra Una collezione
privata di Ugo Marano a cura di Marco Di Capua.
Si tratta di un omaggio alla straordinaria produzione artistica dell’artista campano scomparso nel 2011 reso
attraverso una delle più’ complete e articolate collezioni di opere di Marano. Ceramiche, metalli, legni, tessere
musive, disegni, parole danno vita a un corpus di lavori che testimoniano la grande sensibilità artistica di Ugo
Marano. Negli spazi della Fondazione attraverso un allestimento curato dall’architetto Enzo Tenore si
restituisce al visitatore l’alfabeto dell’artista che si alimenta di frammenti esistenziali e di storie vissute che,
come piccoli tasselli di un mosaico corale, si legano e stratificano costituendosi in un linguaggio originale al
confine tra arte, architettura e design. Frammenti di relazioni private con la collezionista diventano oggetti
quotidiani, recanti le vivide tracce della vita che scorre, testimoni silenti di una storia. Vasi di grande formato,
troni in attesa di umane divinità, piatti con iscrizioni sottolineano l’aspirazione di Marano a ricercare e
indagare l’oggetto come potente dispositivo narrativo dove è possibile leggere una complessità di valori
storici, sociali, etici e politici in dialogo con l’ambiente privato nel quale si trovano a ri/vivere. All’apparenza
fragili e lievi, le opere in mostra esaltano la capacità manuale e realizzativa dell’artista conquistandosi, nel
tempo e nello spazio, una propria valenza di originalità persistente e tenace. Gli scritti esposti si propongono
come ulteriore filtro sensibile di relazione con l’essere umano e con l’ambiente che lo circonda divenendo
propagazione dell’identità dell’individuo nella società. Marano ha sempre creduto in un nuovo umanesimo
delle genti realizzando artefatti che conservano segreti che le persone si portano dentro. Materia prima delle
opere che compongono questo avvincente omaggio a Ugo Marano è l’intimità e la timida segretezza vissuta
con la collezionista che ha sostenuto, sin dagli esordi, il suo percorso artistico. Così la mostra si trasforma in
una sensibile predisposizione dell’artista all’ascolto del fruitore, alla sua storia e al tessuto sociale che lo
anima arrivando a ristabilire una condizione di coesione e un senso di ricongiungimento tra dimensione
privata e pubblica. Uno scambio serrato, un legame profondo che viene a costituirsi tra l’arte, la vita, la
geografia e la storia, in un sodalizio non solo estetico ma etico. Il progetto curatoriale acquista così attraverso
le opere dell’artista, un valore antropologico, capace di raccontare una storia, di lasciarsi leggere come un
paesaggio vissuto da persone con le loro geografie interiori. Una relazione in movimento che vedrà una delle
opere di Marano uscire dagli spazi della Fondazione per essere accolta nel basamento del campanile di
Saviano nell’ambito del progetto ON AIR contemporary art curato da Felix Policastro.
29
maggio 2015
Ugo Marano – Una collezione privata
Dal 29 maggio al 31 luglio 2015
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PLART
Napoli, Via Giuseppe Martucci, 48, (Napoli)
Napoli, Via Giuseppe Martucci, 48, (Napoli)
Vernissage
29 Maggio 2015, ore 18
Autore
Curatore