Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Nomachi – Le vie dell’anima
Nomachi Le vie dell’anima è la più grande mostra antologica dell’artista. Con circa 200 scatti, il percorso espositivo articolato in 7 sezioni ricostruisce il viaggio di una vita attraverso la sacralità dell’esistenza nella vita quotidiana, un’esperienza vissuta dall’artista in terre tra loro lontanissime, ma accumunate da quella spiritualità che dà un ritmo e un senso alle più dure condizioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Kazuyoshi Nomachi è uno dei più grandi fotografi giapponesi. E’ sempre stato un
fotografo documentarista e ha dedicato tutta la sua vita al tema “della preghiera e della
ricerca del sacro”. Per oltre 40 anni, sin dal suo primo viaggio nel Sahara, quando aveva
venticinque anni, ha rivolto la sua attenzione alle più diverse culture del mondo che
sono espressione dei popoli che vivono nelle terre più difficili e aspre, affascinato dai
grandi spazi e dalla forza di quelle genti.
Nomachi Le vie dell’anima è la più grande mostra antologica dell’artista. Con circa
200 scatti, il percorso espositivo articolato in 7 sezioni ricostruisce il viaggio di una vita
attraverso la sacralità dell’esistenza nella vita quotidiana, un’esperienza vissuta
dall’artista in terre tra loro lontanissime, ma accumunate da quella spiritualità che dà un
ritmo e un senso alle più dure condizioni. Una spiritualità che solo Nomachi sa cogliere in
paesaggi di unica e straordinaria bellezza, dove i ritratti e le figure umane assumono una
dignità assoluta e si fondono con il contesto in composizioni quasi pittoriche, dominate da
una luce abbagliante, reale e trascendentale al tempo stesso. Un sorprendente
allestimento, progettato da Peter Bottazzi, propone ai visitatori un percorso affascinante e
coinvolgente.
Nomachi nasce in Giappone nel 1946 a Mihara, un villaggio nel Distretto di Hata,
Prefettura di Kochi. Studia alla Kochi Technical High School e inizia a scattare fotografie
fin dall’adolescenza. Nel 1969 studia fotografia con Takashi Kijima. Nel 1971 inizia la sua
carriera come fotografo pubblicitario free-lance e l'anno successivo compie il suo primo
viaggio nel Sahara, dove rimane colpito dalle dure condizioni di chi vive in un ambiente
così ostile. Decide a quel punto di dedicarsi al foto-giornalismo.
Quasi a fare da contrappunto alla sua lunga esperienza nel riarso deserto matura in lui
l’ispirazione del Nilo come tema, “Il Nilo, perenne flusso d’acqua che mai si prosciuga
scorrendo nell’arido Sahara”. È questo concetto che dal 1980 guida la sua ricerca lungo il
Nilo Bianco, dal delta fino alla fonte, in un ghiacciaio dell’Uganda, poi lungo il Nilo Blu fino
alla sorgente negli altopiani dell’Etiopia. Strada facendo, egli cattura nei suoi scatti la
forza dell'ambiente e della gente di questa vasta regione dell’Africa.
Dal 1988 rivolge la sua attenzione all'Asia. Mentre esplora le aree occidentali della Cina,
viene attratto dalle popolazioni che vivono nelle estreme altitudini del Tibet e dal
Buddismo. Questo incontro lo porta, fra il 2004 e il 2008, a visitare quasi l’intera area di
cultura tibetana, spingendosi poi alla scoperta delle origini nelle terre del sacro Gange,
dove nacque l’Induismo.
Dal 1995 al 2000 Nomachi accede alle più sacre città dell'Islam e viaggia per cinque anni
in Arabia Saudita, avendo l’opportunità di fotografare il grande pellegrinaggio annuale alla
Mecca e a Medina. È stato così il primo a documentare in modo così ampio e approfondito
il prodigioso pellegrinaggio di oltre 2 milioni di musulmani verso la loro città santa, la
Mecca.
Dal 2002 visita anche gli altopiani delle Ande, il Perù e la Bolivia, per indagare l’intreccio
fra cattolicesimo e civiltà Inca, ricerca che prosegue a tutt’oggi.
Le sue fotografie sono pubblicate in tutto il mondo e appaiono nelle principali riviste di
fotografia, dal The National Geographic, a Stern e GEO. I lavori realizzati nel Sahara,
lungo il Nilo, in Etiopia, in Tibet e in Arabia, hanno vinto numerosi premi nel suo paese e
hanno suscitato negli anni una grande ammirazione anche nei paesi occidentali.
Promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, la mostra è organizzata e
prodotta da Civita Cultura, in collaborazione con Creviis e Fondazione Italia-Giappone e
con il sostegno di Canon. Servizi di accoglienza a cura di Cultura Domani. Media partner
LifeGate.
fotografo documentarista e ha dedicato tutta la sua vita al tema “della preghiera e della
ricerca del sacro”. Per oltre 40 anni, sin dal suo primo viaggio nel Sahara, quando aveva
venticinque anni, ha rivolto la sua attenzione alle più diverse culture del mondo che
sono espressione dei popoli che vivono nelle terre più difficili e aspre, affascinato dai
grandi spazi e dalla forza di quelle genti.
Nomachi Le vie dell’anima è la più grande mostra antologica dell’artista. Con circa
200 scatti, il percorso espositivo articolato in 7 sezioni ricostruisce il viaggio di una vita
attraverso la sacralità dell’esistenza nella vita quotidiana, un’esperienza vissuta
dall’artista in terre tra loro lontanissime, ma accumunate da quella spiritualità che dà un
ritmo e un senso alle più dure condizioni. Una spiritualità che solo Nomachi sa cogliere in
paesaggi di unica e straordinaria bellezza, dove i ritratti e le figure umane assumono una
dignità assoluta e si fondono con il contesto in composizioni quasi pittoriche, dominate da
una luce abbagliante, reale e trascendentale al tempo stesso. Un sorprendente
allestimento, progettato da Peter Bottazzi, propone ai visitatori un percorso affascinante e
coinvolgente.
Nomachi nasce in Giappone nel 1946 a Mihara, un villaggio nel Distretto di Hata,
Prefettura di Kochi. Studia alla Kochi Technical High School e inizia a scattare fotografie
fin dall’adolescenza. Nel 1969 studia fotografia con Takashi Kijima. Nel 1971 inizia la sua
carriera come fotografo pubblicitario free-lance e l'anno successivo compie il suo primo
viaggio nel Sahara, dove rimane colpito dalle dure condizioni di chi vive in un ambiente
così ostile. Decide a quel punto di dedicarsi al foto-giornalismo.
Quasi a fare da contrappunto alla sua lunga esperienza nel riarso deserto matura in lui
l’ispirazione del Nilo come tema, “Il Nilo, perenne flusso d’acqua che mai si prosciuga
scorrendo nell’arido Sahara”. È questo concetto che dal 1980 guida la sua ricerca lungo il
Nilo Bianco, dal delta fino alla fonte, in un ghiacciaio dell’Uganda, poi lungo il Nilo Blu fino
alla sorgente negli altopiani dell’Etiopia. Strada facendo, egli cattura nei suoi scatti la
forza dell'ambiente e della gente di questa vasta regione dell’Africa.
Dal 1988 rivolge la sua attenzione all'Asia. Mentre esplora le aree occidentali della Cina,
viene attratto dalle popolazioni che vivono nelle estreme altitudini del Tibet e dal
Buddismo. Questo incontro lo porta, fra il 2004 e il 2008, a visitare quasi l’intera area di
cultura tibetana, spingendosi poi alla scoperta delle origini nelle terre del sacro Gange,
dove nacque l’Induismo.
Dal 1995 al 2000 Nomachi accede alle più sacre città dell'Islam e viaggia per cinque anni
in Arabia Saudita, avendo l’opportunità di fotografare il grande pellegrinaggio annuale alla
Mecca e a Medina. È stato così il primo a documentare in modo così ampio e approfondito
il prodigioso pellegrinaggio di oltre 2 milioni di musulmani verso la loro città santa, la
Mecca.
Dal 2002 visita anche gli altopiani delle Ande, il Perù e la Bolivia, per indagare l’intreccio
fra cattolicesimo e civiltà Inca, ricerca che prosegue a tutt’oggi.
Le sue fotografie sono pubblicate in tutto il mondo e appaiono nelle principali riviste di
fotografia, dal The National Geographic, a Stern e GEO. I lavori realizzati nel Sahara,
lungo il Nilo, in Etiopia, in Tibet e in Arabia, hanno vinto numerosi premi nel suo paese e
hanno suscitato negli anni una grande ammirazione anche nei paesi occidentali.
Promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, la mostra è organizzata e
prodotta da Civita Cultura, in collaborazione con Creviis e Fondazione Italia-Giappone e
con il sostegno di Canon. Servizi di accoglienza a cura di Cultura Domani. Media partner
LifeGate.
29
maggio 2015
Nomachi – Le vie dell’anima
Dal 29 maggio all'otto novembre 2015
fotografia
Location
SERRONE DELLA VILLA REALE
Monza, Viale Brianza, 2, (Milano)
Monza, Viale Brianza, 2, (Milano)
Vernissage
29 Maggio 2015, su invito
Ufficio stampa
CIVITA
Autore