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Mauro Davoli – Davoléries
La mostra, curata da Karin Reisovà e Sergio Manca, rientra nel progetto “Giovani curatori” e propone un percorso attraverso immagini scelte da quattro
diverse serie dell’artista: le Conchiglie, La Défense, Burano e i Transfers.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Areacreativa42 presenta a Casa Toesca, dal 23 maggio al 28 Giugno 2015, una
selezione di opere del fotografo Mauro Davoli, finalista nel 2013 del Premio Carlo
Bonatto Minella. La mostra, curata da Karin Reisovà e Sergio Manca, rientra nel
progetto “Giovani curatori” e propone un percorso attraverso immagini scelte da quattro
diverse serie dell’artista: le Conchiglie, La Défense, Burano e i Transfers. L’esposizione
intende offrire uno sguardo ampio su una carriera pluridecennale estremamente varia
costruita con forte approccio intellettuale, ma senza ridondanti intellettualismi e dominata
dall’amore e dall’esaltazione sincera della pura bellezza.
L’affascinante serie dedicata alle conchiglie è parte di un ampio ragionamento sulla
natura morta, ispirato all’arte fiamminga e olandese del Seicento, in particolare al pittore
Adrien Coorte. La disposizione dei coquillages sui piani e la loro illuminazione, che li porta
ad emergere dal buio dello sfondo, rimangono subito impresse nell’occhio dello spettatore;
a ciò si aggiunge un raffinatissimo gioco di rimandi con la pittura, che si articola fra colte
citazioni e paradossi concettuali.
La cultura visiva di Davoli è il punto di partenza anche per la serie sviluppata in molti anni
ma eccezionalmente omogenea, dedicata ai muri dipinti dell’isola di Burano. Ancora una
volta l’occhio del fotografo si dimostra acuto nell’individuazione dei dettagli ed
estremamente educato nella scelta degli accostamenti cromatici. Simili a quadri astratti,
queste immagini rivelano però sempre la loro natura di riproduzione del tridimensionale,
grazie all’insinuarsi di un’ombra, all’affacciarsi di una crepa, al vibrare discontinuo delle
superfici intonacate.
La lunga esperienza nel campo della fotografia di architettura è alla base di un altro punto
cardinale della “poetica Davoliana”, come dimostra la serie di fotografie che inquadrano, in
modo quasi rinascimentale, la Défense di Parigi. In essa le simmetrie prospettiche
dominano lo sguardo distaccato su quella che possiamo definire una moderna città ideale,
la quale, ancora oggi, sembra ammantata di una fredda atmosfera da set di fantascienza.
L’ultima parte della mostra sarà dedicata a una serie quasi inedita, denominata Transfers,
ottenuta grazie a un particolare processo di elaborazione, trasferimento e stampa dalle
pellicole Polaroid. La tecnica utilizzata permette all’artista di restituire immagini di teschi
animali con estrema delicatezza estetica, privandole di qualsiasi crudezza. Queste opere
mostrano un’altra fondamentale caratteristica della carriera dell’artista: uno
sperimentalismo indefesso, iniziato in anni giovanili e mai abbandonato.
Mostra realizzata con il contributo del Lions Club Alto Canavese.
Mauro Davoli
Mauro Davoli nasce a Fornovo Taro, in provincia di Parma, nel 1955. Durante i suoi studi
di ingegneria a Bologna, inizia a occuparsi con successo di fotografia, per poi dedicarvisi
esclusivamente già a partire dal 1981. Si specializza in fotografia di architettura e di
design, collaborando prima con lo studio milanese Alchimia e poi con riviste di prestigio
quali «Domus», «Casabella», «AD», «Materia», «FMR», «Décoration Internationale».
Realizza inoltre numerosi reportages in Italia e all’estero, collabora con importanti studi
pubblicitari, studiando immagini per le campagne di alcuni fra i più celebri marchi del
mercato internazionale. Nel 2002 diventa il primo artista vivente a cui venga dedicata la
copertina di un numero della rivista di franco Maria Ricci.
Negli ultimi anni le sue opere sono state esposte in numerose mostre collettive e personali
in Italia, Francia e Stati Uniti.
selezione di opere del fotografo Mauro Davoli, finalista nel 2013 del Premio Carlo
Bonatto Minella. La mostra, curata da Karin Reisovà e Sergio Manca, rientra nel
progetto “Giovani curatori” e propone un percorso attraverso immagini scelte da quattro
diverse serie dell’artista: le Conchiglie, La Défense, Burano e i Transfers. L’esposizione
intende offrire uno sguardo ampio su una carriera pluridecennale estremamente varia
costruita con forte approccio intellettuale, ma senza ridondanti intellettualismi e dominata
dall’amore e dall’esaltazione sincera della pura bellezza.
L’affascinante serie dedicata alle conchiglie è parte di un ampio ragionamento sulla
natura morta, ispirato all’arte fiamminga e olandese del Seicento, in particolare al pittore
Adrien Coorte. La disposizione dei coquillages sui piani e la loro illuminazione, che li porta
ad emergere dal buio dello sfondo, rimangono subito impresse nell’occhio dello spettatore;
a ciò si aggiunge un raffinatissimo gioco di rimandi con la pittura, che si articola fra colte
citazioni e paradossi concettuali.
La cultura visiva di Davoli è il punto di partenza anche per la serie sviluppata in molti anni
ma eccezionalmente omogenea, dedicata ai muri dipinti dell’isola di Burano. Ancora una
volta l’occhio del fotografo si dimostra acuto nell’individuazione dei dettagli ed
estremamente educato nella scelta degli accostamenti cromatici. Simili a quadri astratti,
queste immagini rivelano però sempre la loro natura di riproduzione del tridimensionale,
grazie all’insinuarsi di un’ombra, all’affacciarsi di una crepa, al vibrare discontinuo delle
superfici intonacate.
La lunga esperienza nel campo della fotografia di architettura è alla base di un altro punto
cardinale della “poetica Davoliana”, come dimostra la serie di fotografie che inquadrano, in
modo quasi rinascimentale, la Défense di Parigi. In essa le simmetrie prospettiche
dominano lo sguardo distaccato su quella che possiamo definire una moderna città ideale,
la quale, ancora oggi, sembra ammantata di una fredda atmosfera da set di fantascienza.
L’ultima parte della mostra sarà dedicata a una serie quasi inedita, denominata Transfers,
ottenuta grazie a un particolare processo di elaborazione, trasferimento e stampa dalle
pellicole Polaroid. La tecnica utilizzata permette all’artista di restituire immagini di teschi
animali con estrema delicatezza estetica, privandole di qualsiasi crudezza. Queste opere
mostrano un’altra fondamentale caratteristica della carriera dell’artista: uno
sperimentalismo indefesso, iniziato in anni giovanili e mai abbandonato.
Mostra realizzata con il contributo del Lions Club Alto Canavese.
Mauro Davoli
Mauro Davoli nasce a Fornovo Taro, in provincia di Parma, nel 1955. Durante i suoi studi
di ingegneria a Bologna, inizia a occuparsi con successo di fotografia, per poi dedicarvisi
esclusivamente già a partire dal 1981. Si specializza in fotografia di architettura e di
design, collaborando prima con lo studio milanese Alchimia e poi con riviste di prestigio
quali «Domus», «Casabella», «AD», «Materia», «FMR», «Décoration Internationale».
Realizza inoltre numerosi reportages in Italia e all’estero, collabora con importanti studi
pubblicitari, studiando immagini per le campagne di alcuni fra i più celebri marchi del
mercato internazionale. Nel 2002 diventa il primo artista vivente a cui venga dedicata la
copertina di un numero della rivista di franco Maria Ricci.
Negli ultimi anni le sue opere sono state esposte in numerose mostre collettive e personali
in Italia, Francia e Stati Uniti.
23
maggio 2015
Mauro Davoli – Davoléries
Dal 23 maggio al 28 giugno 2015
fotografia
Location
AREACREATIVA42 – CASA TOESCA
Rivarolo Canavese, Via Ivrea, 42, (Torino)
Rivarolo Canavese, Via Ivrea, 42, (Torino)
Orario di apertura
Venerdì, sabato e domenica 15,30 -19 o su appuntamento.
Vernissage
23 Maggio 2015, ore 18.00
Autore
Curatore