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La famosa invasione degli artisti a Milano
La mostra, ispirata al titolo di un noto racconto di Dino Buzzati (La famosa invasione degli orsi in Sicilia) è suddivisa in due sedi espositive, la Sala delle Colonne alla Fabbrica del Vapore e la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea, e coinvolge più di 40 artisti, designer e fotografi.
Comunicato stampa
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In un momento topico per Milano, per la seconda volta sede dell’Expo Universale dopo la storica edizione del 1906, artisti, designer e writer sono chiamati a interpretare, attraverso le loro opere, splendori e miserie di una città in continua evoluzione. Terra di mezzo della pianura subalpina e luogo di transito tra il mediterraneo e il continente europeo, Milano ha sempre rivestito un importante ruolo di crocevia di culture, segnando, con la sua crescita, il passo della Storia. Fondata dai Celti nel IV secolo a.C., la città circondata dai fiumi Olona, Lambro e Seveso, già capitale dell’Impero Romano, del Regno Longobardo e della Repubblica Cisalpina, fu non solo uno dei luoghi simbolo del Risorgimento, ma anche l’epicentro del Movimento Futurista e della Rivoluzione Industriale.
Nel Novecento Milano è stata un luogo di radicali trasformazioni socio-culturali, un’officina del pensiero e dell’arte contemporanea, dal Ritorno all’Ordine del Novecento fino alle sperimentazioni ottiche e cinetiche di Azimuth e del Gruppo N. All’ombra della Madoninna è, inoltre, cresciuto il mito della città sobria e operosa, ma anche quello della Milano da Bere degli anni Ottanta che divenne l’emblema dell’edonismo. Centro nevralgico per la moda e il design, Milano è oggi una città globale, terza urbe europea per estensione, dopo Londra e Parigi, e più visitata città italiana.
Mentre l’Expo affronta un tema di vasta portata, come la questione delle risorse agroalimentari, questa mostra s’interroga sull’odierna identità della città che la ospita. Ci si domanda, infatti, se alla medianità geografica e territoriale che Milano reca nel suo stesso toponimo (Mediolanum – terra di mezzo) corrisponde ancora un ruolo centrale e strategico. Nessuno più degli artisti, è in grado di compiere tale valutazione, proprio perché le loro visioni, in bilico tra fantasia e cultura di progetto, tra nostalgia e utopia, sono le sole in grado di dare finalmente un volto e un’immagine a una realtà dinamica, in costante evoluzione.
La mostra La famosa invasione degli artisti a Milano, ispirata al titolo di un noto racconto di Dino Buzzati (La famosa invasione degli orsi in Sicilia) è suddivisa in due sedi espositive, la Sala delle Colonne alla Fabbrica del Vapore e la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea di via Solferino, e coinvolge più di 40 artisti.
Attraverso un confronto tra le opere di artisti e designer affermati (la cui attività può essere in vario modo ricondotta a Milano) - da Marco Cingolani ad Alessandro Mendini, da Salvo a Toni Thorimbert, fino a Giovanni
Frangi e Aldo Damioli – con artisti e street artisti emergenti, La famosa invasione degli artisti a Milano intende scandagliare le diverse anime della città in una dimensione spazio-temporale aleatoria, che alterna passato e presente, sogno e realtà, cultura alta e bassa, per ricostruire, nel bene e nel male, l’identikit di una città sempre più prismatica e inafferrabile.
Nel Novecento Milano è stata un luogo di radicali trasformazioni socio-culturali, un’officina del pensiero e dell’arte contemporanea, dal Ritorno all’Ordine del Novecento fino alle sperimentazioni ottiche e cinetiche di Azimuth e del Gruppo N. All’ombra della Madoninna è, inoltre, cresciuto il mito della città sobria e operosa, ma anche quello della Milano da Bere degli anni Ottanta che divenne l’emblema dell’edonismo. Centro nevralgico per la moda e il design, Milano è oggi una città globale, terza urbe europea per estensione, dopo Londra e Parigi, e più visitata città italiana.
Mentre l’Expo affronta un tema di vasta portata, come la questione delle risorse agroalimentari, questa mostra s’interroga sull’odierna identità della città che la ospita. Ci si domanda, infatti, se alla medianità geografica e territoriale che Milano reca nel suo stesso toponimo (Mediolanum – terra di mezzo) corrisponde ancora un ruolo centrale e strategico. Nessuno più degli artisti, è in grado di compiere tale valutazione, proprio perché le loro visioni, in bilico tra fantasia e cultura di progetto, tra nostalgia e utopia, sono le sole in grado di dare finalmente un volto e un’immagine a una realtà dinamica, in costante evoluzione.
La mostra La famosa invasione degli artisti a Milano, ispirata al titolo di un noto racconto di Dino Buzzati (La famosa invasione degli orsi in Sicilia) è suddivisa in due sedi espositive, la Sala delle Colonne alla Fabbrica del Vapore e la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea di via Solferino, e coinvolge più di 40 artisti.
Attraverso un confronto tra le opere di artisti e designer affermati (la cui attività può essere in vario modo ricondotta a Milano) - da Marco Cingolani ad Alessandro Mendini, da Salvo a Toni Thorimbert, fino a Giovanni
Frangi e Aldo Damioli – con artisti e street artisti emergenti, La famosa invasione degli artisti a Milano intende scandagliare le diverse anime della città in una dimensione spazio-temporale aleatoria, che alterna passato e presente, sogno e realtà, cultura alta e bassa, per ricostruire, nel bene e nel male, l’identikit di una città sempre più prismatica e inafferrabile.
03
giugno 2015
La famosa invasione degli artisti a Milano
Dal 03 giugno al 24 luglio 2015
design
fotografia
arte contemporanea
fotografia
arte contemporanea
Location
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Orario di apertura
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
orario mostra: dal martedì al venerdì 10.00-13.00 e 15.00 -19.00 e il sabato 15.00-19.00
SALA DELLE COLONNE c/o FABBRICA DEL VAPORE
orario mostra: dal martedì al sabato 14.00-19.00
Vernissage
3 Giugno 2015, dalle 18.00 alle 21.00 presso la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea - dalle 18.00 alle 23.30 presso Fabbrica del Vapore
Autore
Curatore