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In assenza di noi
La mostra, che riapre ufficialmente l’attività di A2 Gallery, accosta le visioni e le poetiche del paesaggio – in assenza dell’uomo – come ricerca dell’essenza delle cose, nelle opere di Di Marco, Pasquali, Leonardo, Montesano e Capogrosso appartenenti alla collezione della Galleria.
Comunicato stampa
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In assenza di noi
dal 21 maggio al 18 giugno 2015
Riapre la Galleria Andrea Arte ContemporaneA a Vicenza e si rinnova in A2 Gallery
A2 Gallery raccoglie il testimone di AndreA Arte ContemporaneA, che per dieci anni ha rappresentato un solido e qualificato punto di riferimento per l’Arte a Vicenza e apre con una mostra che punta lo sguardo sul paesaggio nelle opere selezionate dalla collezione della Galleria.
"Non esiste occhio innocente. Quando si pone al lavoro, l'occhio è sempre antico, ossessionato dal proprio passato" (Ernst Gombrich).
Il paesaggio - in assenza dell’uomo - come ricerca dell'essenza delle cose, è uno dei temi che ha attraversato nel tempo l'arte contemporanea e nell'esperienza artistica è inevitabilmente, sempre e comunque, filtrato dall'occhio, secondo interpretazioni e posizioni diverse.
La differente chiave interpretativa è evidente nelle poetiche e nelle opere degli artisti esposti dove per Di Marco, Leonardo e Pasquali mezzo e poetica tendono alla sovrapposizione poiché l'occhio dell'artista guarda a ciò che è altro dall'uomo attraverso dei filtri. Dallo scatto fotografico, alla diapositiva, al vetrino cinematografico, essi utilizzano uno strumento di mediazione che istituisce un nuovo rapporto tra umano e non umano. Per Montesano e Capogrosso, invece, è ancora la pittura a poter essere essa stessa simulacro della realtà senza il ricorso a strumenti meccanici di passaggio.
Se nelle sue tele Andrea Di Marco filtra l’immagine attraverso la fotografia riuscendo a sublimarla e a ripresentarla nella sua essenza, consentendo così agli oggetti e ai paesaggi di restare per sempre liberati dalla loro estemporaneità, Paolo Leonardo utilizza invece direttamente immagini fotografiche di paesaggio per qualificarle emotivamente e portarle oltre l'istantaneità dello scatto. Attraverso la visione in rosso riqualifica emozionalmente il paesaggio con il colore e agisce sullo spazio, che vive in assenza di noi, entrando in empatia con esso.
In opposizione a una visione debitrice dalla tecnologia prêt a porter, Beatrice Pasquali non preleva e ricalca la realtà, ma la crea: i suoi manuali zoologici a sorpresa, sagome ritagliate, combinazioni a incastro, che rammentano gli adesivi staccabili dei bambini, rappresentano il suo immaginario sommerso, e creano un nuovo paesaggio popolato di oggetti, disiecta membra e animali, con l'obiettivo di porli sotto teca e conservarli ad eternum.
Nella pittura di Gianmarco Montesano emerge la convinzione che il primato della tecnologia abbia portato l'artista, sin dai tempi della Pop Art a farsi macchina, a non farsi promotore di ideologie e messaggi. In competizione con gli strumenti meccanici, però, per lui la pittura è lo strumento perfetto per raccontare questo passaggio epocale, fermando paesaggi e scene di vita come cartoline, testimoniando, (volontariamente e polemicamente) non giudicando.
Pietro Capogrosso affida unicamente all'occhio dell'artista il rapporto con il paesaggio e il reale e sviluppa del paesaggio mediterraneo una visione fortemente astratta, con un procedimento anoressico, tra apparizione e scomparsa. Ricercando l'ignoto, aprendo lo spirito all'essenza, Capogrosso non trasforma la visione personale - è vero infatti l'assunto di Gombrich - ma la rinnova. Spaesamento e sublimazione creano sulla tela un paesaggio che, pur non essendoci, comunque esiste nell'intimo.
Aperta fino al 18 giugno prossimo, la mostra In assenza di noi, tiene a battesimo la ridisegnata attività dello spazio A2.
dal 21 maggio al 18 giugno 2015
Riapre la Galleria Andrea Arte ContemporaneA a Vicenza e si rinnova in A2 Gallery
A2 Gallery raccoglie il testimone di AndreA Arte ContemporaneA, che per dieci anni ha rappresentato un solido e qualificato punto di riferimento per l’Arte a Vicenza e apre con una mostra che punta lo sguardo sul paesaggio nelle opere selezionate dalla collezione della Galleria.
"Non esiste occhio innocente. Quando si pone al lavoro, l'occhio è sempre antico, ossessionato dal proprio passato" (Ernst Gombrich).
Il paesaggio - in assenza dell’uomo - come ricerca dell'essenza delle cose, è uno dei temi che ha attraversato nel tempo l'arte contemporanea e nell'esperienza artistica è inevitabilmente, sempre e comunque, filtrato dall'occhio, secondo interpretazioni e posizioni diverse.
La differente chiave interpretativa è evidente nelle poetiche e nelle opere degli artisti esposti dove per Di Marco, Leonardo e Pasquali mezzo e poetica tendono alla sovrapposizione poiché l'occhio dell'artista guarda a ciò che è altro dall'uomo attraverso dei filtri. Dallo scatto fotografico, alla diapositiva, al vetrino cinematografico, essi utilizzano uno strumento di mediazione che istituisce un nuovo rapporto tra umano e non umano. Per Montesano e Capogrosso, invece, è ancora la pittura a poter essere essa stessa simulacro della realtà senza il ricorso a strumenti meccanici di passaggio.
Se nelle sue tele Andrea Di Marco filtra l’immagine attraverso la fotografia riuscendo a sublimarla e a ripresentarla nella sua essenza, consentendo così agli oggetti e ai paesaggi di restare per sempre liberati dalla loro estemporaneità, Paolo Leonardo utilizza invece direttamente immagini fotografiche di paesaggio per qualificarle emotivamente e portarle oltre l'istantaneità dello scatto. Attraverso la visione in rosso riqualifica emozionalmente il paesaggio con il colore e agisce sullo spazio, che vive in assenza di noi, entrando in empatia con esso.
In opposizione a una visione debitrice dalla tecnologia prêt a porter, Beatrice Pasquali non preleva e ricalca la realtà, ma la crea: i suoi manuali zoologici a sorpresa, sagome ritagliate, combinazioni a incastro, che rammentano gli adesivi staccabili dei bambini, rappresentano il suo immaginario sommerso, e creano un nuovo paesaggio popolato di oggetti, disiecta membra e animali, con l'obiettivo di porli sotto teca e conservarli ad eternum.
Nella pittura di Gianmarco Montesano emerge la convinzione che il primato della tecnologia abbia portato l'artista, sin dai tempi della Pop Art a farsi macchina, a non farsi promotore di ideologie e messaggi. In competizione con gli strumenti meccanici, però, per lui la pittura è lo strumento perfetto per raccontare questo passaggio epocale, fermando paesaggi e scene di vita come cartoline, testimoniando, (volontariamente e polemicamente) non giudicando.
Pietro Capogrosso affida unicamente all'occhio dell'artista il rapporto con il paesaggio e il reale e sviluppa del paesaggio mediterraneo una visione fortemente astratta, con un procedimento anoressico, tra apparizione e scomparsa. Ricercando l'ignoto, aprendo lo spirito all'essenza, Capogrosso non trasforma la visione personale - è vero infatti l'assunto di Gombrich - ma la rinnova. Spaesamento e sublimazione creano sulla tela un paesaggio che, pur non essendoci, comunque esiste nell'intimo.
Aperta fino al 18 giugno prossimo, la mostra In assenza di noi, tiene a battesimo la ridisegnata attività dello spazio A2.
21
maggio 2015
In assenza di noi
Dal 21 maggio al 18 giugno 2015
arte contemporanea
Location
A2 GALLERY
Vicenza, Via Dell'edilizia, 56, (Vicenza)
Vicenza, Via Dell'edilizia, 56, (Vicenza)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì su appuntamento
Vernissage
21 Maggio 2015, h. 19.00
Autore