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Matteo Sauli – Quando eravamo re
Il filo conduttore di questo progetto e del libro d’artista è un componimento poetico di Daniele Serafini, su cui si innesta la narrazione fotografica di Matteo Sauli. La parola e la fotografia diventano un tutt’uno, insieme amplificano l’eco della memoria e delle suggestioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’arte non va a dormire! Il terzo appuntamento di DeltArte vi aspetta al Museo
Archeologico Nazionale di Adria nella Notte Europea dei Musei
Per la Notte Europea dei Musei il Museo Archeologico nazionale di Adria apre le porte al
festival itinerante d’arte contemporanea, vincitore del bando Culturalmente promosso
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Un modo per vivere i
nostri straordinari musei e beni culturali in maniera totale e con il fascino di un notturno.
Da sempre DeltArte crede nella potenza del dialogo tra le radici storiche e culturali di un
territorio e l’arte del presente, come dimostra l’allestimento di questa mostra, fortemente
voluto e apprezzato dalla direttrice del Museo, Maria Cristina Vallicelli.
Con la mostra “Quando eravamo re” visitabile fino al 15 settembre, il giovane
fotografo ravennate Matteo Sauli ritorna a DeltArte per presentare la nuovissima mostra
e il libro d’artista, edito da Danilo Montanari Editore ed accompagnato dalle poesie di
Daniele Serafini.
Il filo conduttore di questo progetto e del libro d’artista è un componimento poetico di
Daniele Serafini, su cui si innesta la narrazione fotografica di Matteo Sauli. “La parola e la
fotografia diventano un tutt’uno, insieme amplificano l’eco della memoria e delle
suggestioni” spiega la curatrice Melania Ruggini.
“Quando eravamo re” ripercorre con parole e immagini le eccellenze ambientali del nostro
territorio, il Delta del Po, spingendosi oltre il confine sterile delle regioni, poiché il Delta del
Po è un ambiente unico e va apprezzato nel suo insieme, nella sua sfaccettata totalità.
La poesia di Daniele Serafini è sostanzialmente lirica, con qualche impercettibile incursione
nell'epica. L’indagine fotografica di Matteo Sauli rende la testimonianza di un
paesaggio capace ancora di sorprendere, dove l’uomo appare di tanto in tanto in
lontananza, quasi a volerne rimarcare la responsabilità e a volte l’insignificanza.
“Se la voce di Daniele Serafini in queste poesie - si legge nel testo di Angelo Andreotti che
accompagna l’edizione- è pacata, remota come una risacca, dolce,melodica e sognata,
quella che prende corpo dalle fotografie di Matteo Sauli è quasi recitata fuori campo, come
un racconto che suona in controcanto alla parola dedicandole delicatezza e attenzione”.
Sia nei versi, sia nelle immagini – che non li seguono, ma di essi cercano lo sguardo sul
mondo – il divenire è sospeso. Nulla accade poiché è già accaduto, per quanto in fondo
continui ancora ad accadere una volta curvata la linea del tempo nella spirale del ricordo.
E se il poeta conclude la sua suite sentendo “dissolversi il tempo / in un movimento dolce /
che rende distanti, / quasi inerti, / la furia / l’innocenza /la grazia / lo stupore / di quando
eravamo re”, così rivelando infine la sostanza di questa sua materia sottile, Matteo Sauli gli
fa eco con eguale malinconia ma diverso disincanto, cercando quei luoghi in cui stia
abitando la giusta luce del sentimento.
E’ luce opacizzata, in un certo senso anche abrasa “in un movimento che sembra / ordire
trame cangianti / di memorie e di oblio”. E dentro questa luce, che di sé tutto pervade
senza essere concretamente detta dal poeta, ma certo immaginata e trovata dal fotografo,
a fuoco resta la striscia dell’orizzonte segnata da pini marittimi, oppure a farsi scoglio di
esile separazione tra i grigi scuri dell’acqua e i grigi chiari di un sole annuvolato. Tutto
sembra un ricordo che trova serenità nel riscoprirsi ancora presente, al punto che
l’immagine ha quasi il movimento di un colpo d’occhio nel tempo della memoria, veloce ma
ormai fissato in un più nitido sentire.
Matteo Sauli segue le parole di Daniele Serafini, ne cerca l’oggettivazione che sa bene
essere un nuovo rilancio e delle parole cerca quel loro abitare il silenzio “indugiando nel
tremolio / della luce, / nella dissolvenza / del mare”. Lì il loro incontro è possibile, e qui, in
questa edizione d’arte che tieni tra le mani, è anche un fatto.
Il libro d’artista “Quando eravamo re” è pubblicato da Danilo Montanari Editore di
Ravenna, in una scatola di legno in 99 esemplari numerati in numeri arabi e 18 in numeri
romani che contengono una fotografia originale di Matteo Sauli.
Biografia di Matteo Sauli
Matteo Sauli nasce a Ravenna il 15 marzo 1982. Pratica la fotografia dal 2002, fin da giovanissimo,
in casa, seguendo il padre Roberto, fotografo naturalista; visita esposizioni fotografiche, comincia
ad interessarsi alle attrezzature e strumentazioni, si documenta sulle opere e le biografie dei grandi
fotografi: Lee Friedlander, Luigi Ghiri, Don MacCullin, Attiglio Gigli, Garry Winogrand. Frequenta il
corso di fotografia all'Accademia di Belle Arti di Ravenna. In un primo momento Matteo si dedica
all’approfondimento della tecnica che caratterizza la fotografia di tradizione. Per alcuni anni si
dedica alla “camera oscura”, sperimentando carte fotografiche di ogni tipo e dimensione, acidi per
il loro trattamento e per lo sviluppo dei negativi di ogni tipo e formato. Le fotocamere che usa
vanno dal formato “Leica” al 20x25cm passando anche attraverso esperienze creative con il
Polaroid. Matteo perfeziona la tecnica di ripresa, sviluppo e stampa affiancando fotografi
professionisti quali Daniele Casadio e Ettore Malanca; il primo, ottimo fotografo industriale e
creativo, il secondo, affermato professionista fotografo presso agenzie internazionali. Attività che lo
porterà a realizzare esposizioni e pubblicazioni a contorno di progetti come “SS309” e “Bagnanti”;
un viaggio fotografico lungo la strada Romea, tra Ravenna e Venezia, il primo, e una ricerca
fotografica sul turismo estivo nella riviera adriatica, il secondo. Inoltre, instaura una preziosa
collaborazione con l'Istituto per i Beni Artistici Culturali della Regione Emilia Romagna (IBC), per i
quali realizzerà progetti come “L'altra mostra”, una serie di fotografie sul dietro le quinte della
grande mostra “Garofalo. Pittore della Ferrara estense” e parteciperà alla campagna fotografica
“Ritornando sull'Appennino” oltre ad esporre le sue opere in gallerie tra cui la Fondazione Forma
per la fotografia di Milano. Successivamente Matteo approfondisce e si avvale delle innovazioni
introdotte dalla fotografia digitale ed usufruisce dei mezzi informatici in termini di presentazione e
veicolazione delle sue opere.
Inaugurazione: sabato 16 maggio ore 21.00
Sede: Museo Archeologico nazionale di Adria | Via Badini, n. 59 - 45011 Adria (RO)
Tel./fax 0426-21612; sar-ven.museoadria@beniculturali.it
Periodo: 17 maggio- 15 settembre 2015
Orari: Dal lunedì al sabato, e la prima domenica del mese: 8.30-19.30 (chiusura della
biglietteria ore 19.00); le restanti domeniche: 14.00-19.30
DELTARTE è visitabile dal 24 aprile al 29 settembre 2015
Tutti gli ingressi alle inaugurazioni del festival sono gratuiti
Web: www.deltarte.com - info@deltarte.com;
Mobile: 349 2595271
Segreteria organizzativa Via Paganini 16 – Villadose (RO)
Web: www.vociperlaliberta.it – info@vociperlaliberta.it
Si ringraziano: Regione Veneto, Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, Provincia
di Rovigo, Comune di: Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Viro,
Rosolina, Taglio di Po; Amnesty International, FAI, I Druidi, Terrà e Libertà, WWF Rovigo,
Fondazione Ca’ Vendramin, Museo Archeologico Nazionale di Adria, Azienda agricola La
Galassa, Risicoltori Polesani Soc. Consortile di produttori del Delta, Tenuta Ca’ Zen,
Studioartax, Artribune, REM, ViaVai
Archeologico Nazionale di Adria nella Notte Europea dei Musei
Per la Notte Europea dei Musei il Museo Archeologico nazionale di Adria apre le porte al
festival itinerante d’arte contemporanea, vincitore del bando Culturalmente promosso
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Un modo per vivere i
nostri straordinari musei e beni culturali in maniera totale e con il fascino di un notturno.
Da sempre DeltArte crede nella potenza del dialogo tra le radici storiche e culturali di un
territorio e l’arte del presente, come dimostra l’allestimento di questa mostra, fortemente
voluto e apprezzato dalla direttrice del Museo, Maria Cristina Vallicelli.
Con la mostra “Quando eravamo re” visitabile fino al 15 settembre, il giovane
fotografo ravennate Matteo Sauli ritorna a DeltArte per presentare la nuovissima mostra
e il libro d’artista, edito da Danilo Montanari Editore ed accompagnato dalle poesie di
Daniele Serafini.
Il filo conduttore di questo progetto e del libro d’artista è un componimento poetico di
Daniele Serafini, su cui si innesta la narrazione fotografica di Matteo Sauli. “La parola e la
fotografia diventano un tutt’uno, insieme amplificano l’eco della memoria e delle
suggestioni” spiega la curatrice Melania Ruggini.
“Quando eravamo re” ripercorre con parole e immagini le eccellenze ambientali del nostro
territorio, il Delta del Po, spingendosi oltre il confine sterile delle regioni, poiché il Delta del
Po è un ambiente unico e va apprezzato nel suo insieme, nella sua sfaccettata totalità.
La poesia di Daniele Serafini è sostanzialmente lirica, con qualche impercettibile incursione
nell'epica. L’indagine fotografica di Matteo Sauli rende la testimonianza di un
paesaggio capace ancora di sorprendere, dove l’uomo appare di tanto in tanto in
lontananza, quasi a volerne rimarcare la responsabilità e a volte l’insignificanza.
“Se la voce di Daniele Serafini in queste poesie - si legge nel testo di Angelo Andreotti che
accompagna l’edizione- è pacata, remota come una risacca, dolce,melodica e sognata,
quella che prende corpo dalle fotografie di Matteo Sauli è quasi recitata fuori campo, come
un racconto che suona in controcanto alla parola dedicandole delicatezza e attenzione”.
Sia nei versi, sia nelle immagini – che non li seguono, ma di essi cercano lo sguardo sul
mondo – il divenire è sospeso. Nulla accade poiché è già accaduto, per quanto in fondo
continui ancora ad accadere una volta curvata la linea del tempo nella spirale del ricordo.
E se il poeta conclude la sua suite sentendo “dissolversi il tempo / in un movimento dolce /
che rende distanti, / quasi inerti, / la furia / l’innocenza /la grazia / lo stupore / di quando
eravamo re”, così rivelando infine la sostanza di questa sua materia sottile, Matteo Sauli gli
fa eco con eguale malinconia ma diverso disincanto, cercando quei luoghi in cui stia
abitando la giusta luce del sentimento.
E’ luce opacizzata, in un certo senso anche abrasa “in un movimento che sembra / ordire
trame cangianti / di memorie e di oblio”. E dentro questa luce, che di sé tutto pervade
senza essere concretamente detta dal poeta, ma certo immaginata e trovata dal fotografo,
a fuoco resta la striscia dell’orizzonte segnata da pini marittimi, oppure a farsi scoglio di
esile separazione tra i grigi scuri dell’acqua e i grigi chiari di un sole annuvolato. Tutto
sembra un ricordo che trova serenità nel riscoprirsi ancora presente, al punto che
l’immagine ha quasi il movimento di un colpo d’occhio nel tempo della memoria, veloce ma
ormai fissato in un più nitido sentire.
Matteo Sauli segue le parole di Daniele Serafini, ne cerca l’oggettivazione che sa bene
essere un nuovo rilancio e delle parole cerca quel loro abitare il silenzio “indugiando nel
tremolio / della luce, / nella dissolvenza / del mare”. Lì il loro incontro è possibile, e qui, in
questa edizione d’arte che tieni tra le mani, è anche un fatto.
Il libro d’artista “Quando eravamo re” è pubblicato da Danilo Montanari Editore di
Ravenna, in una scatola di legno in 99 esemplari numerati in numeri arabi e 18 in numeri
romani che contengono una fotografia originale di Matteo Sauli.
Biografia di Matteo Sauli
Matteo Sauli nasce a Ravenna il 15 marzo 1982. Pratica la fotografia dal 2002, fin da giovanissimo,
in casa, seguendo il padre Roberto, fotografo naturalista; visita esposizioni fotografiche, comincia
ad interessarsi alle attrezzature e strumentazioni, si documenta sulle opere e le biografie dei grandi
fotografi: Lee Friedlander, Luigi Ghiri, Don MacCullin, Attiglio Gigli, Garry Winogrand. Frequenta il
corso di fotografia all'Accademia di Belle Arti di Ravenna. In un primo momento Matteo si dedica
all’approfondimento della tecnica che caratterizza la fotografia di tradizione. Per alcuni anni si
dedica alla “camera oscura”, sperimentando carte fotografiche di ogni tipo e dimensione, acidi per
il loro trattamento e per lo sviluppo dei negativi di ogni tipo e formato. Le fotocamere che usa
vanno dal formato “Leica” al 20x25cm passando anche attraverso esperienze creative con il
Polaroid. Matteo perfeziona la tecnica di ripresa, sviluppo e stampa affiancando fotografi
professionisti quali Daniele Casadio e Ettore Malanca; il primo, ottimo fotografo industriale e
creativo, il secondo, affermato professionista fotografo presso agenzie internazionali. Attività che lo
porterà a realizzare esposizioni e pubblicazioni a contorno di progetti come “SS309” e “Bagnanti”;
un viaggio fotografico lungo la strada Romea, tra Ravenna e Venezia, il primo, e una ricerca
fotografica sul turismo estivo nella riviera adriatica, il secondo. Inoltre, instaura una preziosa
collaborazione con l'Istituto per i Beni Artistici Culturali della Regione Emilia Romagna (IBC), per i
quali realizzerà progetti come “L'altra mostra”, una serie di fotografie sul dietro le quinte della
grande mostra “Garofalo. Pittore della Ferrara estense” e parteciperà alla campagna fotografica
“Ritornando sull'Appennino” oltre ad esporre le sue opere in gallerie tra cui la Fondazione Forma
per la fotografia di Milano. Successivamente Matteo approfondisce e si avvale delle innovazioni
introdotte dalla fotografia digitale ed usufruisce dei mezzi informatici in termini di presentazione e
veicolazione delle sue opere.
Inaugurazione: sabato 16 maggio ore 21.00
Sede: Museo Archeologico nazionale di Adria | Via Badini, n. 59 - 45011 Adria (RO)
Tel./fax 0426-21612; sar-ven.museoadria@beniculturali.it
Periodo: 17 maggio- 15 settembre 2015
Orari: Dal lunedì al sabato, e la prima domenica del mese: 8.30-19.30 (chiusura della
biglietteria ore 19.00); le restanti domeniche: 14.00-19.30
DELTARTE è visitabile dal 24 aprile al 29 settembre 2015
Tutti gli ingressi alle inaugurazioni del festival sono gratuiti
Web: www.deltarte.com - info@deltarte.com;
Mobile: 349 2595271
Segreteria organizzativa Via Paganini 16 – Villadose (RO)
Web: www.vociperlaliberta.it – info@vociperlaliberta.it
Si ringraziano: Regione Veneto, Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, Provincia
di Rovigo, Comune di: Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Viro,
Rosolina, Taglio di Po; Amnesty International, FAI, I Druidi, Terrà e Libertà, WWF Rovigo,
Fondazione Ca’ Vendramin, Museo Archeologico Nazionale di Adria, Azienda agricola La
Galassa, Risicoltori Polesani Soc. Consortile di produttori del Delta, Tenuta Ca’ Zen,
Studioartax, Artribune, REM, ViaVai
16
maggio 2015
Matteo Sauli – Quando eravamo re
Dal 16 maggio al 15 settembre 2015
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO
Adria, Via Giacomo Badini, 59, (Rovigo)
Adria, Via Giacomo Badini, 59, (Rovigo)
Orario di apertura
Dal lunedì al sabato, e la prima domenica del mese: 8.30-19.30 (chiusura biglietteria ore 19.00); le restanti domeniche: 14.00-19.30
Vernissage
16 Maggio 2015, ore 21
Sito web
www.deltarte.com
Autore
Curatore