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Alessandro Liotta – Fiori & Fiori
Dipingere fiori, se può sembrare una scelta anacronistica, non lo è proprio perché l’artista ha acquisito una totale libertà di espressione
Comunicato stampa
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Dal 23 maggio al 4 giugno, la Galleria Arianna Sartori di Mantova nella sede di via Ippolito Nievo 10, presenta i dipinti dell’artista Alessandro Liotta.
L’esposizione, curata da Arianna Sartori, vede esposte una selezione di opere realizzate dall’artista negli ultimi anni.
La mostra si inaugura sabato 23 maggio alle ore 18.00 con presentazione di Maria Gabriella Savoia alla presenza dell’artista.
Alessandro Liotta. Fiori & Fiori
Alessandro Liotta, inizia da autodidatta a dipingere e, la sua necessità fisica e creativa di raccontare con i colori i propri pensieri e le proprie riflessioni, lo porta con il tempo a definire prima l’ambito della sua pittura, e poi, a circoscrivere con precisione la scelta messa in atto. Dipinge fiori, anzi vasi di fiori, ma non applicando la classica tecnica figurativa, quanto piuttosto usando, cercando e migliorando uno stile personale.
La necessità di trovare e inventare un proprio stilema, una propria caratterizzazione, un proprio linguaggio, è stato l’impegno che lo ha coinvolto in questi anni, e che lo ha via via portato alla conquista di quella sintesi formale particolarmente accentuata che già da anni ci dimostra.
Così, se dipingere fiori, può sembrare una scelta anacronistica, è vero proprio il contrario, perché l’artista ha conquistato uno stile personalissimo, caratterizzato da una ottima gestualità. La mostra personale ci presenta opere di medie e grandi dimensioni che, già a prima vista, ci attraggono per la semplice raffigurazione e per la contrastante scelta cromatica. Sembra sia molto semplice dipingere questi fiori, così sintetizzati, così definiti e contornati nei particolari da grosse e grasse pennellate di colore, così semplice da spiazzare l’osservatore. Altra caratteristica di Liotta è l’aver rifiutato il passato, con tutti i suoi orpelli, per confermare la ferma volontà di vivere la propria contemporaneità, cioè vivere con essenzialità il suo processo artistico.
La sua non è sicuramente pittura ingenua, anzi in realtà, pittura colta, complessa, ove tutto è reinterpretato, ed i fiori, molto spesso in vaso, diventano l'icona della pittura dell'artista, autentico fulcro della sua produzione, grazie al quale il suo modo di confrontarsi con le realtà quotidiane della vita e di tutte le problematiche che ad essa sono legate.
Il suo cromatismo si compone di una ricchissima tavolozza di colori puri intensi, che raggiungono punte di vera poesia e che trovano ulteriore conferma e rinforzo negli sfondi bianchi o neri che diventano anch’essi forti valori cromatici che grazie ad importanti pennellate, si espandono su tutta la superficie pittorica della tela.
Maria Gabriella Savoia, Mantova 15 maggio 2015
Alessandro Liotta
Le opere di Alessandro Liotta sottintendono il mito della caverna (Platone) occultando, non per l’acuto osservatore, sempre indaginoso, un umorismo prorompente, pronta e acerrima critica coloristica a molti “ipse dixit” ancora esistenti in questa società postmoderna ed ipertecnologica. Colpisce in un dipinto di notevole “caratura” una placenta: il feto, vita prorompente rileva la potenze del seme, così minuscolo come granello di sabbia genera una vita, capace di trasformare il mondo e si unisce al mondo vegetale, una vita unita alla vita. Si rileva un confluire di tratti iperattivi resi più potenti dalla ricchezza materica del colore: nasce una nuova dialettica della vita, come dalle cenere cresce un mondo nuovo. Lo stile pittorico di Liotta si ripete in forme sempre diverse, come le percezioni di uno stesso viso posto davanti allo specchio mille volte al giorno, dove il colore così somministrato fa esplodere una densissima concettosità che si stempera dolcemente in una lirica pittorica cesurata e musicale.
Di primo acchito, un piccolo o un grande occhio appare in contemporanea fra svariati temi, in un contesto che però è sempre diversificato. Un acronimo come monito: la mente può – vede tutto, inequivocabilmente.
Liotta in ogni suo quadro offre mondi intriganti, amplessi riusciti fra un uomo e una donna, come se i protagonisti dopo ogni attimo si trovassero in nuovi pianeti inesplorati.
L’ironia in questi dipinti è densa, si ripetono immagini a mo’ di ragnatela dove la preda diventa ragno e il ragno più ragno di prima. Insomma, il ciclo di Liotta non prelude epiloghi. È il suo, un percorso, una colluttazione – permuta, senza fine.
Lorenzo Bartolini
Il pittore di origine bagnacavallese dipinge da parecchi anni e nel suo percorso artistico è approdato ad una ricerca dalle trame singolari e nuove.
La mostra «fiori» rappresenta un cosmo vegetale bizzarro e affascinante; le opere, dalle grandi dimensioni, attraggono per la semplicità dell'immagine, contornata, quasi imbozzolata nei suoi elementi: essa rappresenta elementi vegetali che hanno radici nel mondo dell'infanzia o che da essa traggono la linfa… eppure, il suo dialogo emerge in un mondo fantastico che ricorda l'astrazione e l'espressione più ardita.
Un recupero delle forze e dei cromatismi che come un caleidoscopio raggiunge atmosfere surreali di grande sensibilità e poesia.
Di due elementi importanti è fatta la pittura di Liotta, di segno e gestualità, di colore puro intenso.
Il tutto centrifugato con abilità ingenua e sapiente dove la natura diventa importante soggetto-oggetto e dove lo sguardo è sedotto dall'immagine.
Le sue forme sono semplici eppure coltissime, toccano il cuore e la mente, fiori venusiani approdati da un altro pianeta, eppure è lo stesso sguardo del poeta che li ha resi tali…
Ottaviana Foschini
Alessandro Liotta
Nato a Faenza il 25 Dicembre del 1965 vive e lavora a Bagnacavallo (Ra).
Autodidatta frequenta la scuola Bartolomeo Ramenghi, nel 1991 inizia un percorso di varie mostre che lo portano a esporre al Granaio di Fusignano, Palazzo Calubani Modigliana, Osteria di Piazza Nuova Bagnacavallo, Galleria Sant'Anna Forlì, Palazzo delle Opere Pie di Bagnacavallo, Palazzo Zaccheria Facchini Massa Lombarda, Palazzo del Capitano Bagno di Romagna, Palazzo Sforza Cotignola, Villa Corte Fognano, Palazzo Marini Alfonsine.
Di lui hanno scritto: Aldo Savini, Giovanni Scardovi, Enrico Docci, Marco Amadesi, Lorenzo Bartolini, Ottaviana Foschini, Maria Gabriella Savoia.
L’esposizione, curata da Arianna Sartori, vede esposte una selezione di opere realizzate dall’artista negli ultimi anni.
La mostra si inaugura sabato 23 maggio alle ore 18.00 con presentazione di Maria Gabriella Savoia alla presenza dell’artista.
Alessandro Liotta. Fiori & Fiori
Alessandro Liotta, inizia da autodidatta a dipingere e, la sua necessità fisica e creativa di raccontare con i colori i propri pensieri e le proprie riflessioni, lo porta con il tempo a definire prima l’ambito della sua pittura, e poi, a circoscrivere con precisione la scelta messa in atto. Dipinge fiori, anzi vasi di fiori, ma non applicando la classica tecnica figurativa, quanto piuttosto usando, cercando e migliorando uno stile personale.
La necessità di trovare e inventare un proprio stilema, una propria caratterizzazione, un proprio linguaggio, è stato l’impegno che lo ha coinvolto in questi anni, e che lo ha via via portato alla conquista di quella sintesi formale particolarmente accentuata che già da anni ci dimostra.
Così, se dipingere fiori, può sembrare una scelta anacronistica, è vero proprio il contrario, perché l’artista ha conquistato uno stile personalissimo, caratterizzato da una ottima gestualità. La mostra personale ci presenta opere di medie e grandi dimensioni che, già a prima vista, ci attraggono per la semplice raffigurazione e per la contrastante scelta cromatica. Sembra sia molto semplice dipingere questi fiori, così sintetizzati, così definiti e contornati nei particolari da grosse e grasse pennellate di colore, così semplice da spiazzare l’osservatore. Altra caratteristica di Liotta è l’aver rifiutato il passato, con tutti i suoi orpelli, per confermare la ferma volontà di vivere la propria contemporaneità, cioè vivere con essenzialità il suo processo artistico.
La sua non è sicuramente pittura ingenua, anzi in realtà, pittura colta, complessa, ove tutto è reinterpretato, ed i fiori, molto spesso in vaso, diventano l'icona della pittura dell'artista, autentico fulcro della sua produzione, grazie al quale il suo modo di confrontarsi con le realtà quotidiane della vita e di tutte le problematiche che ad essa sono legate.
Il suo cromatismo si compone di una ricchissima tavolozza di colori puri intensi, che raggiungono punte di vera poesia e che trovano ulteriore conferma e rinforzo negli sfondi bianchi o neri che diventano anch’essi forti valori cromatici che grazie ad importanti pennellate, si espandono su tutta la superficie pittorica della tela.
Maria Gabriella Savoia, Mantova 15 maggio 2015
Alessandro Liotta
Le opere di Alessandro Liotta sottintendono il mito della caverna (Platone) occultando, non per l’acuto osservatore, sempre indaginoso, un umorismo prorompente, pronta e acerrima critica coloristica a molti “ipse dixit” ancora esistenti in questa società postmoderna ed ipertecnologica. Colpisce in un dipinto di notevole “caratura” una placenta: il feto, vita prorompente rileva la potenze del seme, così minuscolo come granello di sabbia genera una vita, capace di trasformare il mondo e si unisce al mondo vegetale, una vita unita alla vita. Si rileva un confluire di tratti iperattivi resi più potenti dalla ricchezza materica del colore: nasce una nuova dialettica della vita, come dalle cenere cresce un mondo nuovo. Lo stile pittorico di Liotta si ripete in forme sempre diverse, come le percezioni di uno stesso viso posto davanti allo specchio mille volte al giorno, dove il colore così somministrato fa esplodere una densissima concettosità che si stempera dolcemente in una lirica pittorica cesurata e musicale.
Di primo acchito, un piccolo o un grande occhio appare in contemporanea fra svariati temi, in un contesto che però è sempre diversificato. Un acronimo come monito: la mente può – vede tutto, inequivocabilmente.
Liotta in ogni suo quadro offre mondi intriganti, amplessi riusciti fra un uomo e una donna, come se i protagonisti dopo ogni attimo si trovassero in nuovi pianeti inesplorati.
L’ironia in questi dipinti è densa, si ripetono immagini a mo’ di ragnatela dove la preda diventa ragno e il ragno più ragno di prima. Insomma, il ciclo di Liotta non prelude epiloghi. È il suo, un percorso, una colluttazione – permuta, senza fine.
Lorenzo Bartolini
Il pittore di origine bagnacavallese dipinge da parecchi anni e nel suo percorso artistico è approdato ad una ricerca dalle trame singolari e nuove.
La mostra «fiori» rappresenta un cosmo vegetale bizzarro e affascinante; le opere, dalle grandi dimensioni, attraggono per la semplicità dell'immagine, contornata, quasi imbozzolata nei suoi elementi: essa rappresenta elementi vegetali che hanno radici nel mondo dell'infanzia o che da essa traggono la linfa… eppure, il suo dialogo emerge in un mondo fantastico che ricorda l'astrazione e l'espressione più ardita.
Un recupero delle forze e dei cromatismi che come un caleidoscopio raggiunge atmosfere surreali di grande sensibilità e poesia.
Di due elementi importanti è fatta la pittura di Liotta, di segno e gestualità, di colore puro intenso.
Il tutto centrifugato con abilità ingenua e sapiente dove la natura diventa importante soggetto-oggetto e dove lo sguardo è sedotto dall'immagine.
Le sue forme sono semplici eppure coltissime, toccano il cuore e la mente, fiori venusiani approdati da un altro pianeta, eppure è lo stesso sguardo del poeta che li ha resi tali…
Ottaviana Foschini
Alessandro Liotta
Nato a Faenza il 25 Dicembre del 1965 vive e lavora a Bagnacavallo (Ra).
Autodidatta frequenta la scuola Bartolomeo Ramenghi, nel 1991 inizia un percorso di varie mostre che lo portano a esporre al Granaio di Fusignano, Palazzo Calubani Modigliana, Osteria di Piazza Nuova Bagnacavallo, Galleria Sant'Anna Forlì, Palazzo delle Opere Pie di Bagnacavallo, Palazzo Zaccheria Facchini Massa Lombarda, Palazzo del Capitano Bagno di Romagna, Palazzo Sforza Cotignola, Villa Corte Fognano, Palazzo Marini Alfonsine.
Di lui hanno scritto: Aldo Savini, Giovanni Scardovi, Enrico Docci, Marco Amadesi, Lorenzo Bartolini, Ottaviana Foschini, Maria Gabriella Savoia.
23
maggio 2015
Alessandro Liotta – Fiori & Fiori
Dal 23 maggio al 04 giugno 2015
arte contemporanea
Location
ARIANNA SARTORI ARTE & OBJECT DESIGN
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi.
Vernissage
23 Maggio 2015, ore 18.00
Autore
Curatore