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Centenario della Grande Guerra e dell’attacco a Porto Corsini
In mostra le tavole fotografiche e i documenti che ricostruiscono la cronaca dell’attacco di Porto Corsini durante la Prima Guerra Mondiale
Comunicato stampa
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LA GRANDE GUERRA A PORTO CORSINI
Alle 15,30 del 23 maggio 1915 fu consegnata al governo austriaco la dichiarazione di guerra da parte dell’Italia, secondo la quale le ostilità sarebbero iniziate allo scadere della mezzanotte: iniziava così, anche per il nostro Paese, la Grande Guerra.
Alcuni mesi prima, a Porto Corsini, data la sua posizione geografica distante appena 60 miglia marine dalla città di Pola, in cui aveva sede la principale base navale austro-ungarica sull’Adriatico, era stata insediata una piazzaforte difensiva in vista dell’ormai imminente entrata in guerra dell’Italia. Oltre a una stazione di torpediniere già presente sul posto, le autorità militari avevano trasferito nella piccola borgata di pescatori e braccianti un distaccamento di marinai e ufficiali col compito di allestire alcune opere di difesa “consistenti nel piazzamento di quattro antiquati cannoni da mm 120”.
Al comando della “piazza di Porto Corsini”, che dal 17 maggio era stata rafforzata con l’invio di altri due plotoni di marinai territoriali, fu incaricato un valoroso ufficiale della Marina militare, il conte Alfredo Dentice di Frasso.
Alle ore 3,20 del 24 maggio, mentre il piccolo paese era sprofondato nel sonno, alcune navi da guerra della
flotta austro ungarica entrarono nel porto canale cogliendo di sorpresa i militari della base di Porto Corsini ai quali non era giunta notizia della dichiarazione di guerra dell’Italia. Lo stesso capo telegrafista, Giacomo Conti di Imola, che si aggirava nel molo in perlustrazione, venne colpito da una scarica di fucile sparata da una delle navi da guerra che stavano risalendo l’imboccatura del porto. La squadriglia nemica, salpata da Pola a mezzanotte, era composta da quattro torpediniere, da un incrociatore e da un cacciatorpediniere. Quest’ultimo avrebbe dovuto affondare mezzi navali militari nel porto per bloccare il transito nel canale che da Porto Corsini conduceva a Ravenna. Colpì invece alcuni pescherecci, il faro, la stazione di salvataggio e varie abitazioni private.
La risposta italiana all’attacco, nonostante il disorientamento per l’azione inaspettata, fu piuttosto efficace e dopo circa un’ora di combattimento la flotta austro-ungarica si ritirò facendo rientro a Pola,
rischiando l’affondamento di qualche mezzo a causa dei danni subiti.
Al termine dell’incursione si registrarono diversi feriti, anche tra i civili, e un morto: Natale Zen di Venezia, militarizzato di Marina, colpito alle 3,45 da una granata mentre si trovava ancora nella sua camera da letto. Varie fonti ritengono che questi possa essere il primo caduto italiano nel grande conflitto.
Contrapposte furono le valutazioni sull’incursione: da parte austriaca venne esaltata la coraggiosa operazione, mentre da parte italiana vennero evidenziati i danni inferti “al personale e al materiale” delle unità nemiche. L’enfasi dell’attacco a Porto Corsini fu tale da meritare una copertina, illustrata da Achille Beltrame, sul settimanale La Domenica del Corriere.
Per ricordare ed approfondire questa pagina di storia locale – inserita nel più ampio panorama della partecipazione italiana al primo conflitto mondiale – la Capit di Ravenna, unitamente all'Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna ed in collaborazione con la Pro Loco di Marina di Ravenna e l'Istituto Comprensivo del Mare, promuove un calendario di eventi che si svolgeranno a Marina di Ravenna dal 3 al 24 maggio p.v.
La manifestazione è compresa nel programma ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima Guerra Mondiale, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e si avvale dei patrocini di : Comune di Ravenna, provincia di Ravenna e Istituto Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea.
Alle 15,30 del 23 maggio 1915 fu consegnata al governo austriaco la dichiarazione di guerra da parte dell’Italia, secondo la quale le ostilità sarebbero iniziate allo scadere della mezzanotte: iniziava così, anche per il nostro Paese, la Grande Guerra.
Alcuni mesi prima, a Porto Corsini, data la sua posizione geografica distante appena 60 miglia marine dalla città di Pola, in cui aveva sede la principale base navale austro-ungarica sull’Adriatico, era stata insediata una piazzaforte difensiva in vista dell’ormai imminente entrata in guerra dell’Italia. Oltre a una stazione di torpediniere già presente sul posto, le autorità militari avevano trasferito nella piccola borgata di pescatori e braccianti un distaccamento di marinai e ufficiali col compito di allestire alcune opere di difesa “consistenti nel piazzamento di quattro antiquati cannoni da mm 120”.
Al comando della “piazza di Porto Corsini”, che dal 17 maggio era stata rafforzata con l’invio di altri due plotoni di marinai territoriali, fu incaricato un valoroso ufficiale della Marina militare, il conte Alfredo Dentice di Frasso.
Alle ore 3,20 del 24 maggio, mentre il piccolo paese era sprofondato nel sonno, alcune navi da guerra della
flotta austro ungarica entrarono nel porto canale cogliendo di sorpresa i militari della base di Porto Corsini ai quali non era giunta notizia della dichiarazione di guerra dell’Italia. Lo stesso capo telegrafista, Giacomo Conti di Imola, che si aggirava nel molo in perlustrazione, venne colpito da una scarica di fucile sparata da una delle navi da guerra che stavano risalendo l’imboccatura del porto. La squadriglia nemica, salpata da Pola a mezzanotte, era composta da quattro torpediniere, da un incrociatore e da un cacciatorpediniere. Quest’ultimo avrebbe dovuto affondare mezzi navali militari nel porto per bloccare il transito nel canale che da Porto Corsini conduceva a Ravenna. Colpì invece alcuni pescherecci, il faro, la stazione di salvataggio e varie abitazioni private.
La risposta italiana all’attacco, nonostante il disorientamento per l’azione inaspettata, fu piuttosto efficace e dopo circa un’ora di combattimento la flotta austro-ungarica si ritirò facendo rientro a Pola,
rischiando l’affondamento di qualche mezzo a causa dei danni subiti.
Al termine dell’incursione si registrarono diversi feriti, anche tra i civili, e un morto: Natale Zen di Venezia, militarizzato di Marina, colpito alle 3,45 da una granata mentre si trovava ancora nella sua camera da letto. Varie fonti ritengono che questi possa essere il primo caduto italiano nel grande conflitto.
Contrapposte furono le valutazioni sull’incursione: da parte austriaca venne esaltata la coraggiosa operazione, mentre da parte italiana vennero evidenziati i danni inferti “al personale e al materiale” delle unità nemiche. L’enfasi dell’attacco a Porto Corsini fu tale da meritare una copertina, illustrata da Achille Beltrame, sul settimanale La Domenica del Corriere.
Per ricordare ed approfondire questa pagina di storia locale – inserita nel più ampio panorama della partecipazione italiana al primo conflitto mondiale – la Capit di Ravenna, unitamente all'Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna ed in collaborazione con la Pro Loco di Marina di Ravenna e l'Istituto Comprensivo del Mare, promuove un calendario di eventi che si svolgeranno a Marina di Ravenna dal 3 al 24 maggio p.v.
La manifestazione è compresa nel programma ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima Guerra Mondiale, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e si avvale dei patrocini di : Comune di Ravenna, provincia di Ravenna e Istituto Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea.
03
maggio 2015
Centenario della Grande Guerra e dell’attacco a Porto Corsini
Dal 03 al 24 maggio 2015
fotografia
Location
GALLERIA FAROARTE
Ravenna, Piazzale Marinai D'italia, 20, (Ravenna)
Ravenna, Piazzale Marinai D'italia, 20, (Ravenna)
Orario di apertura
sabato e domenica 10.00/12.30 e 15.00/19.00
In giorni e orari diversi, su appuntamento chiamando
331.1122064 - 338.5625534
Vernissage
3 Maggio 2015, h 10.30