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Fogli di pensieri. I disegni inediti di Costantino Barbella
Il corpus inedito, presentato anche nel catalogo, consta di numerosi fogli, talvolta disegnati su entrambi i lati, e due taccuini per un totale di oltre 240 disegni. Alcuni fogli recano anche appunti e note di promemoria. Matita, pastello, inchiostro e carboncino sono le tecniche grafiche utilizzate, spesso anche combinate tra loro, e impiegate sui supporti cartacei più vari (carta bianca o avorio, grigio-azzurra, cartoncino, fogli di taccuino, carta di giornale, carta quadrettata etc.)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Fogli di pensieri” è il titolo della mostra a cura di Isabella Valente che sarà
inaugurata giovedì 7 maggio alle ore 19 nello splendido scenario del Convento di San
Domenico Maggiore e che rivelerà al pubblico oltre 100 disegni di Costantino Barbella, uno
degli scultori più amati ed apprezzati dal collezionismo otto-novecentesco.
L’evento, promosso da Databenc (Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali) e
dall’Università di Napoli Federico II in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al
Turismo del Comune di Napoli, si aggiunge al calendario di iniziative organizzate
nell’ambito della mostra Il Bello o il Vero per la riscoperta della scultura napoletana del
secondo Ottocento e del primo Novecento.
Alle oltre 290 sculture già presenti in mostra di maestri come Vincenzo Gemito, Francesco
Jerace, Tito Angelini, Achille d’Orsi, Emilio Franceschi, Luigi De Luca, Stanislao Lista,
Giovanni Tizzano e lo stesso Costantino Barbella, si è voluto affiancare un evento
speciale dedicato al ruolo del disegno nell’atto ideativo e preparatorio della scultura. Una
straordinaria occasione per ammirare taccuini, segni e bozzetti che, più di qualsiasi altra
forma d’arte, rappresentano l’annotazione privata dell’artista, la sua memoria di viaggio, le
riflessioni su cose viste, vissute o anche solo immaginate.
I lavori esposti si presentano con forme e finiture che vanno ben oltre il carattere di semplice
appunto mnemonico. Non sono solo una pura e semplice traccia grafica, ma un vero e
proprio progetto artistico già presente e definito nella mente del maestro. Essi traducono, al
di là della loro finitezza esteriore, un’idea e un percorso concreti e una visione precisa e
finalizzata dell’opera.
Come afferma Pasquale Del Cimmuto nel suo saggio critico riportato nel catalogo pubblicato
da Databenc_Press (Costantino Barbella, Fogli di pensieri 1852-1925, a cura di Isabella
Valente e Pasquale Del Cimmuto), i disegni di Barbella si inscrivono in «un cerchio di analisi
che trova i suoi punti di interesse nel completamento ideale della conoscenza del mondo
ispirativo dell’artista chietino. A fronte di una produzione scultoria ampiamente nota e
fortemente connotata, è qui possibile cogliere un coacervo di temi e soggetti rimossi, per così
dire, dalla progettazione materiale, ovvero stesure e riletture stilistiche, di postura e di
interrelazione, dei principali personaggi che animarono l’infinito e straordinario universo
creativo dello scultore».
Il corpus inedito, presentato anche nel catalogo, consta di numerosi fogli, talvolta disegnati
su entrambi i lati, e due taccuini per un totale di oltre 240 disegni. Alcuni fogli recano anche
appunti e note di promemoria. Matita, pastello, inchiostro e carboncino sono le tecniche
grafiche utilizzate, spesso anche combinate tra loro, e impiegate sui supporti cartacei più vari
(carta bianca o avorio, grigio-azzurra, cartoncino, fogli di taccuino, carta di giornale, carta
quadrettata etc.).
Costantino Barbella (1852-1925), scultore d’origine abruzzese, napoletano di formazione, ha
vissuto fra Napoli, le terre chietine e Roma. Fortemente presente nel panorama artistico del
suo tempo, Barbella formulò un’idea di realismo minuto, indagando gli aspetti più quotidiani
della vita dei pastori e contadini abruzzesi e dei borghesi della propria società.
Con uno stile veloce ed estremamente moderno nei bozzetti modellati dalla luce, dettagliato
e rifinito nelle opere finali di altissima qualità, libero nel segno grafico dei disegni, Barbella fu
tra le personalità artistiche più stimate della sua epoca, molto amato da critici e intellettuali,
come Gabriele D’Annunzio, Matilde Serao, Domenico Scarfoglio, Primo Levi, Francesco
Paolo Michetti, Francesco Paolo Tosti, che furono anche suoi prediletti collezionisti. Anche in
sede critica, riportò sempre considerazioni positive e riconoscimenti, medaglie e onorificenze,
conferitegli dai giurì delle mostre cui prendeva parte, in Italia e in Europa.
Nella mostra e nel catalogo sono proposti i disegni, provenienti dalle carte d’artista, intesi
come riflessioni e pensieri personali. Se ne deduce una personalità sensibile, autonoma dalle
imposizioni accademiche, libera nell’uso degli strumenti grafici e sorprendentemente
moderna.
inaugurata giovedì 7 maggio alle ore 19 nello splendido scenario del Convento di San
Domenico Maggiore e che rivelerà al pubblico oltre 100 disegni di Costantino Barbella, uno
degli scultori più amati ed apprezzati dal collezionismo otto-novecentesco.
L’evento, promosso da Databenc (Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali) e
dall’Università di Napoli Federico II in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al
Turismo del Comune di Napoli, si aggiunge al calendario di iniziative organizzate
nell’ambito della mostra Il Bello o il Vero per la riscoperta della scultura napoletana del
secondo Ottocento e del primo Novecento.
Alle oltre 290 sculture già presenti in mostra di maestri come Vincenzo Gemito, Francesco
Jerace, Tito Angelini, Achille d’Orsi, Emilio Franceschi, Luigi De Luca, Stanislao Lista,
Giovanni Tizzano e lo stesso Costantino Barbella, si è voluto affiancare un evento
speciale dedicato al ruolo del disegno nell’atto ideativo e preparatorio della scultura. Una
straordinaria occasione per ammirare taccuini, segni e bozzetti che, più di qualsiasi altra
forma d’arte, rappresentano l’annotazione privata dell’artista, la sua memoria di viaggio, le
riflessioni su cose viste, vissute o anche solo immaginate.
I lavori esposti si presentano con forme e finiture che vanno ben oltre il carattere di semplice
appunto mnemonico. Non sono solo una pura e semplice traccia grafica, ma un vero e
proprio progetto artistico già presente e definito nella mente del maestro. Essi traducono, al
di là della loro finitezza esteriore, un’idea e un percorso concreti e una visione precisa e
finalizzata dell’opera.
Come afferma Pasquale Del Cimmuto nel suo saggio critico riportato nel catalogo pubblicato
da Databenc_Press (Costantino Barbella, Fogli di pensieri 1852-1925, a cura di Isabella
Valente e Pasquale Del Cimmuto), i disegni di Barbella si inscrivono in «un cerchio di analisi
che trova i suoi punti di interesse nel completamento ideale della conoscenza del mondo
ispirativo dell’artista chietino. A fronte di una produzione scultoria ampiamente nota e
fortemente connotata, è qui possibile cogliere un coacervo di temi e soggetti rimossi, per così
dire, dalla progettazione materiale, ovvero stesure e riletture stilistiche, di postura e di
interrelazione, dei principali personaggi che animarono l’infinito e straordinario universo
creativo dello scultore».
Il corpus inedito, presentato anche nel catalogo, consta di numerosi fogli, talvolta disegnati
su entrambi i lati, e due taccuini per un totale di oltre 240 disegni. Alcuni fogli recano anche
appunti e note di promemoria. Matita, pastello, inchiostro e carboncino sono le tecniche
grafiche utilizzate, spesso anche combinate tra loro, e impiegate sui supporti cartacei più vari
(carta bianca o avorio, grigio-azzurra, cartoncino, fogli di taccuino, carta di giornale, carta
quadrettata etc.).
Costantino Barbella (1852-1925), scultore d’origine abruzzese, napoletano di formazione, ha
vissuto fra Napoli, le terre chietine e Roma. Fortemente presente nel panorama artistico del
suo tempo, Barbella formulò un’idea di realismo minuto, indagando gli aspetti più quotidiani
della vita dei pastori e contadini abruzzesi e dei borghesi della propria società.
Con uno stile veloce ed estremamente moderno nei bozzetti modellati dalla luce, dettagliato
e rifinito nelle opere finali di altissima qualità, libero nel segno grafico dei disegni, Barbella fu
tra le personalità artistiche più stimate della sua epoca, molto amato da critici e intellettuali,
come Gabriele D’Annunzio, Matilde Serao, Domenico Scarfoglio, Primo Levi, Francesco
Paolo Michetti, Francesco Paolo Tosti, che furono anche suoi prediletti collezionisti. Anche in
sede critica, riportò sempre considerazioni positive e riconoscimenti, medaglie e onorificenze,
conferitegli dai giurì delle mostre cui prendeva parte, in Italia e in Europa.
Nella mostra e nel catalogo sono proposti i disegni, provenienti dalle carte d’artista, intesi
come riflessioni e pensieri personali. Se ne deduce una personalità sensibile, autonoma dalle
imposizioni accademiche, libera nell’uso degli strumenti grafici e sorprendentemente
moderna.
07
maggio 2015
Fogli di pensieri. I disegni inediti di Costantino Barbella
Dal 07 maggio al 06 giugno 2015
disegno e grafica
arte moderna
arte moderna
Location
BASILICA E CONVENTO DI SAN DOMENICO MAGGIORE
Napoli, Piazza San Domenico Maggiore, (Napoli)
Napoli, Piazza San Domenico Maggiore, (Napoli)
Orario di apertura
ore 11,00 – 19,00
Vernissage
7 Maggio 2015, ore 19
Sito web
www.ilbellooilvero.it
Autore
Curatore