Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
56° Biennale d’Arte di Venezia – Padiglione dell’Iran
The Great Game / Iranian Highlights è la mostra dell’Iran alla Biennale di Venezia a cura di Marco Meneguzzo e Mazdak Faiznia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
The Great Game
Iran, India, Pakistan, Afghanistan, Iraq, Repubbliche Centroasiatiche, Regioni Curde: arte,
artisti e culture dal cuore del mondo.
L’idea della mostra nasce dalla considerazione che l’area geografica tra questi Paesi è di fatto un
territorio storicamente unico, unito indissolubilmente nel proprio destino dalla sua situazione
storica e culturale: attorno a questi luoghi si è svolto e si svolge quel che sin dal XIX secolo è stato
definito “il grande gioco” per la supremazia in Asia. L’intreccio di situazioni politiche, economiche,
religiose, sociali trova la sua espressione e la sua interpretazione anche nell’arte prodotta in quei
luoghi, ed è questo ciò che la rassegna proposta a la Biennale Arte 2015 vuole mostrare attraverso
l’opera di una quarantina di artisti operanti in quelle regioni, e particolarmente sensibili alle
questioni sociopolitiche.
La mostra testimonia la centralità del problema, e di come questo venga percepito e restituito a un
pubblico internazionale attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, già veicolato nelle
maggiori esposizioni internazionali, ma ancora gravato della vera difficoltà esistenziale di chi vive
sulla propria pelle un groviglio di contraddizioni, specchio esatto di ciò che potrebbe essere il
risultato linguistico della globalizzazione. Non si tratta perciò di una ricognizione panoramica
sull’arte di quei Paesi – che ormai, almeno per quanto riguarda alcuni di essi, sono ben conosciuti ,
ma di un vero e proprio “affondo” concettuale in uno dei luoghi che quotidianamente quanto
superficialmente è protagonista di ogni comunicazione mediatica.
Il tema prescelto dalla mostra implica ovviamente che questi lavori vengano scelti tra quelli
significativamente vicini alle problematiche analizzate: per questo motivo è stata preventivamente
compiuta una ricerca – anche in loco – sulla disponibilità di opere assolutamente inerenti al
soggetto indicato, privilegiando però anche l’aspetto metaforico della complessità delle culture e
delle forze in gioco (per questo, tra gli artisti, ci sono anche artisti che potrebbero essere
superficialmente definiti “astratti”, ed è stata considerata anche la fondamentale importanza
dell’elemento “scrittura” per quelle culture).
Iranian Highlights
La sezione presenta il lavoro di quattro artisti iraniani: Samira Alikhanzadeh, Mahmoud Bakhshi
Moakhar, Jamshid Bayrami e Mohamed Ehsai, di generazioni, gender, tendenze e strumenti
espressivi diversi, legati in questo caso dalla volontà di mostrare la ricchezza e la complessità
dell’arte iraniana, per tradizione cosmopolita e ricettiva, oltre che consapevole del proprio
patrimonio culturale. E’ un omaggio esemplare – cioè realizzato necessariamente per esempi, perché
il numero di artisti che hanno costruito la realtà attuale iraniana è ovviamente molto maggiore – a
una cultura perfettamente inserita nella contemporaneità e nei modi della globalizzazione.
Iran, India, Pakistan, Afghanistan, Iraq, Repubbliche Centroasiatiche, Regioni Curde: arte,
artisti e culture dal cuore del mondo.
L’idea della mostra nasce dalla considerazione che l’area geografica tra questi Paesi è di fatto un
territorio storicamente unico, unito indissolubilmente nel proprio destino dalla sua situazione
storica e culturale: attorno a questi luoghi si è svolto e si svolge quel che sin dal XIX secolo è stato
definito “il grande gioco” per la supremazia in Asia. L’intreccio di situazioni politiche, economiche,
religiose, sociali trova la sua espressione e la sua interpretazione anche nell’arte prodotta in quei
luoghi, ed è questo ciò che la rassegna proposta a la Biennale Arte 2015 vuole mostrare attraverso
l’opera di una quarantina di artisti operanti in quelle regioni, e particolarmente sensibili alle
questioni sociopolitiche.
La mostra testimonia la centralità del problema, e di come questo venga percepito e restituito a un
pubblico internazionale attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, già veicolato nelle
maggiori esposizioni internazionali, ma ancora gravato della vera difficoltà esistenziale di chi vive
sulla propria pelle un groviglio di contraddizioni, specchio esatto di ciò che potrebbe essere il
risultato linguistico della globalizzazione. Non si tratta perciò di una ricognizione panoramica
sull’arte di quei Paesi – che ormai, almeno per quanto riguarda alcuni di essi, sono ben conosciuti ,
ma di un vero e proprio “affondo” concettuale in uno dei luoghi che quotidianamente quanto
superficialmente è protagonista di ogni comunicazione mediatica.
Il tema prescelto dalla mostra implica ovviamente che questi lavori vengano scelti tra quelli
significativamente vicini alle problematiche analizzate: per questo motivo è stata preventivamente
compiuta una ricerca – anche in loco – sulla disponibilità di opere assolutamente inerenti al
soggetto indicato, privilegiando però anche l’aspetto metaforico della complessità delle culture e
delle forze in gioco (per questo, tra gli artisti, ci sono anche artisti che potrebbero essere
superficialmente definiti “astratti”, ed è stata considerata anche la fondamentale importanza
dell’elemento “scrittura” per quelle culture).
Iranian Highlights
La sezione presenta il lavoro di quattro artisti iraniani: Samira Alikhanzadeh, Mahmoud Bakhshi
Moakhar, Jamshid Bayrami e Mohamed Ehsai, di generazioni, gender, tendenze e strumenti
espressivi diversi, legati in questo caso dalla volontà di mostrare la ricchezza e la complessità
dell’arte iraniana, per tradizione cosmopolita e ricettiva, oltre che consapevole del proprio
patrimonio culturale. E’ un omaggio esemplare – cioè realizzato necessariamente per esempi, perché
il numero di artisti che hanno costruito la realtà attuale iraniana è ovviamente molto maggiore – a
una cultura perfettamente inserita nella contemporaneità e nei modi della globalizzazione.
06
maggio 2015
56° Biennale d’Arte di Venezia – Padiglione dell’Iran
Dal 06 maggio al 22 novembre 2015
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Venezia
Venezia, (Venezia)
Venezia, (Venezia)
Vernissage
6 Maggio 2015, h 18
Autore
Curatore