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29
aprile 2009
Fotografo per passione e sommelier di professione, Libero Musetti è l’anima di Seravezza Fotografia, con il supporto di Giorgio Tani della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. Un’idea nata nel 2003 dall’incontro col fotografo americano Walter Rosemblum, tra i protagonisti della rassegna insieme ad altri grandi, tra cui Gianni Berengo Gardin e Joel-Peter Witkin.
Punto di svolta di questa sesta edizione, la sostanziale vocazione di talent scout che lo stesso Musetti manifesta nello scoprire il lavoro inedito di una fotografa tedesca. Anke Merzbach (Salzgitter, 1959; vive a Offenbach) è il fulcro della manifestazione con la mostra Bildmacherin (‘creatrice di immagini’), allestita nel rinascimentale Palazzo Mediceo. Lo sguardo al femminile è, del resto, il leitmotiv dell’intero circuito, che presenta anche le opere di Cinzia Busi Thompson, Albertina Vago e Annalisa Ceolin.
“Anke è stata una rivelazione”, afferma Musetti. “Ho scoperto il suo lavoro su un sito online di fotografia. Quando ci siamo sentiti al telefono e poi incontrati, in Germania, mi ha colpito la sua semplicità, quella risatina da fata. È un’artista che ha tante cose da dire e sa trasmettere emozioni forti”.
Merzbach lavora in digitale rielaborando le proprie immagini. Il lavoro esposto a Seravezza è un’ampia selezione – oltre ottanta fotografie – della sua produzione dal 2004 a oggi, ovvero l’intero suo percorso artistico. Pedagoga (proviene da un’esperienza ventennale come collaboratrice di una rivista di pedagogia massmediatica), l’autrice ha deciso solo recentemente di prendere in mano la macchina fotografica. È interprete e regista di stati d’animo, di visioni che sconfinano nel mondo onirico, di atmosfere sospese.
Merzbach fotografa a colori, modulando le tonalità alla maniera del pittorialismo, con una certa assonanza con la fotografia acquerellata d’altri tempi. Non c’è inquadratura che non sia dettagliatamente costruita. Una sorta di messinscena teatrale e cinematografica in cui le principali protagoniste sono donne dai volti segnati, emaciati, sofferenti. Tracce d’inquietudine: lo scontro interiore nella ricerca di sé, proiezione della stessa artista che – proprio attraverso l’utilizzo del mezzo fotografico – trova una formula terapeutica.
È autodidatta, Merzbach, e sottolinea – ribadendolo anche nelle interviste in catalogo – la propria autonomia stilistica ed espressiva da referenti artistici. Eppure, nelle sue fotografie sono innegabili le citazioni (Magritte, Dalí, gli impressionisti, le stampe giapponesi…) e il richiamo, seppur inconscio, alla ricerca di fotografi come lo stesso Witkin, Diane Arbus, Jan Saudek e Deborah Tuberville.
Trova libertà anche un certo gusto per lo shock, giocato su pulp ed erotismo. Ma non è tanto l’idea di spiazzamento che crea il cortocircuito nello sguardo dell’osservatore, quanto quel focalizzare canoni di disarmonia che, altresì, diventano un punto di forza della bellezza. La cosiddetta “rigenerazione dell’abnorme” di cui proprio Joel-Peter Witkin, già ospite di Seravezza Fotografia, è stato portavoce.
Punto di svolta di questa sesta edizione, la sostanziale vocazione di talent scout che lo stesso Musetti manifesta nello scoprire il lavoro inedito di una fotografa tedesca. Anke Merzbach (Salzgitter, 1959; vive a Offenbach) è il fulcro della manifestazione con la mostra Bildmacherin (‘creatrice di immagini’), allestita nel rinascimentale Palazzo Mediceo. Lo sguardo al femminile è, del resto, il leitmotiv dell’intero circuito, che presenta anche le opere di Cinzia Busi Thompson, Albertina Vago e Annalisa Ceolin.
“Anke è stata una rivelazione”, afferma Musetti. “Ho scoperto il suo lavoro su un sito online di fotografia. Quando ci siamo sentiti al telefono e poi incontrati, in Germania, mi ha colpito la sua semplicità, quella risatina da fata. È un’artista che ha tante cose da dire e sa trasmettere emozioni forti”.
Merzbach lavora in digitale rielaborando le proprie immagini. Il lavoro esposto a Seravezza è un’ampia selezione – oltre ottanta fotografie – della sua produzione dal 2004 a oggi, ovvero l’intero suo percorso artistico. Pedagoga (proviene da un’esperienza ventennale come collaboratrice di una rivista di pedagogia massmediatica), l’autrice ha deciso solo recentemente di prendere in mano la macchina fotografica. È interprete e regista di stati d’animo, di visioni che sconfinano nel mondo onirico, di atmosfere sospese.
Merzbach fotografa a colori, modulando le tonalità alla maniera del pittorialismo, con una certa assonanza con la fotografia acquerellata d’altri tempi. Non c’è inquadratura che non sia dettagliatamente costruita. Una sorta di messinscena teatrale e cinematografica in cui le principali protagoniste sono donne dai volti segnati, emaciati, sofferenti. Tracce d’inquietudine: lo scontro interiore nella ricerca di sé, proiezione della stessa artista che – proprio attraverso l’utilizzo del mezzo fotografico – trova una formula terapeutica.
È autodidatta, Merzbach, e sottolinea – ribadendolo anche nelle interviste in catalogo – la propria autonomia stilistica ed espressiva da referenti artistici. Eppure, nelle sue fotografie sono innegabili le citazioni (Magritte, Dalí, gli impressionisti, le stampe giapponesi…) e il richiamo, seppur inconscio, alla ricerca di fotografi come lo stesso Witkin, Diane Arbus, Jan Saudek e Deborah Tuberville.
Trova libertà anche un certo gusto per lo shock, giocato su pulp ed erotismo. Ma non è tanto l’idea di spiazzamento che crea il cortocircuito nello sguardo dell’osservatore, quanto quel focalizzare canoni di disarmonia che, altresì, diventano un punto di forza della bellezza. La cosiddetta “rigenerazione dell’abnorme” di cui proprio Joel-Peter Witkin, già ospite di Seravezza Fotografia, è stato portavoce.
manuela de leonardis
mostra visitata il 18 aprile 2009
dal 4 aprile al 7 giugno 2009
Seravezza Fotografia 2009 – Anke Merzbach
a cura di Libero Musetti e Giorgio Tani
Palazzo Mediceo
Via XXIV maggio, 22 – 55047 Seravezza (LU)
Orario: da martedì a domenica ore 15-19.30
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3
Catalogo disponibile
Info: tel./fax +39 0584756100; palazzomediceo@comune.seravezza.lucca.it
[exibart]