04 maggio 2009

fino al 9.V.2009 Pier Giorgio Bar Rivoli (to), Vart Le Rive

 
Opere penetranti, dotate d’una forza vibrante e istintiva. Pennellate nette, incisive, al tempo stesso armoniche, si svelano allo sguardo. Descrivendo la vita nelle sue pieghe più nascoste...

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Pier Giorgio Bar (Susa, Torino, 1953) è un pittore solerte, eclettico, che riesce a trasferire l’essenza della vita in ogni composizione. Nella sua prima personale sono raccolte quasi cinquanta opere realizzate in un breve arco di temporale, dal 2008 al 2009. Lavori che si distaccano dal filone creativo che aveva caratterizzato i dipinti del passato, tutti irrimediabilmente distrutti nella tragica alluvione del 2000.
Dopo la morte, realizzata in seguito alla scomparsa del padre, avvia al nuovo modus operandi. È un’opera dipinta con le dita, pervasa da un’intensa tensione emotiva, che si evince nelle linee verticali tracciate con patos. Solchi che si stemperano nelle forme sinuose, percepibili oltre la stratificazione del monocromo color oro.
L’artista compie in tutte le sue tele una profonda indagine sociale. Fra gli astratti, Reticolato con palle simboleggia il filo spinato che sottende all’imposizione che incombe sull’umanità; Pier Giorgio Bar - Urbe del male dalla serie Skycrapers - 2008 - acrilico su tela - cm 70x100 - courtesy Galleria Vart Le Rive, Rivoli (TO)una imposizione politica, sociale, esistenziale. Le forme lasciano però intravedere la possibilità di eludere l’occlusione.
Nelle serie Disgregazione, gli esseri umani vengono letteralmente scomposti. In Disgregazione con uomo, il soggetto è inghiottito dagli ingranaggi, metafora del tempo e della società. Il corpo è tuttavia ricoperto da una possente armatura, a simboleggiare la possibilità di una riemersione. In Disgregazione con donna senza volto, lo sguardo è pervaso da una suadente armonia. Se si osserva l’opera frontalmente, la figura pare avvolta da un kimono, che lascia trasparire la femminilità dalle tenui tinte. Dall’alto, invece, si scorgono degli appezzamenti di terreno, apparentemente anonimi. Fra questi, tre vergini lasciano presagire la potenzialità della vita.
D’impatto i grattacieli, che divengono una sorta di panopticon, emblema del potere e del controllo sull’uomo. L’artista non dipinge mai la parte sottostante delle metropoli, descrivendo città prive di esistenza, o come se quest’ultima fosse relegata ai margini. Nelle Urbe il confronto fra passato e presente è enfatizzato dallo sfondo rosso, dal sapore rugginoso del sangue. Le arene simboleggiano la lotta impari e la vittoria del più forte. Gloria effimera, sterile, che si erge indifferente sulle sofferenze del mondo. In alcune tele compaiono infine eterei fantasmi, elaborazioni di un inconscio che lavora a pieno ritmo.
Pier Giorgio Bar - Giro di boa - 2008 - tecnica mista su tela - cm 100x70 - courtesy Galleria Vart Le Rive, Rivoli (TO)
Nelle pennellate di Bar, nette e incisive, si leggono le pieghe nascoste della contemporaneità, in cui ci si può addentrare come in una selva di sentieri ininterrotti.

paola simona tesio
mostra visitata il 25 aprile 2009


dal 9 aprile al 9 maggio 2009
Pier Giorgio Bar – Abstracts e Skycrapers
a cura di Sonia Gallesio
Galleria Vart Le Rive
Corso Susa, 22/c – 10099 Rivoli (TO)
Orario: da martedì a sabato ore 16-19,30
Ingresso libero
Info: mob. +39 3478753582

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