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22
maggio 2009
La fotografia di Franco Fontana (Modena, 1933) spazia dalla figura al paesaggio, passando anche attraverso esperienze di moda, pubblicità e design. Tuttavia, quel che più conta sottolineare è il suo modo di concepire una nuova estetica fotografica, che si fonda sulla composizione astratta dell’immagine e sul colore come elemento strutturante.
Il reale è per Fontana un pretesto per fare immagini, e non esistono solo il bianco e nero o il grigio per esprimersi attraverso il linguaggio della fotografia. L’investigazione della realtà passa infatti attraverso sinfonie cromatiche, vibrazioni di stati che attribuiscono all’immagine una qualità pittorica. I paesaggi, naturali e urbani, catturano stati d’animo, evocano una dimensione cosmica: un esempio sono gli Orizzonti, fasce di colore orizzontali che definiscono la tensione verso l’infinito, esaltata altresì da nessun’altra presenza di vita.
“La mia operazione di ricerca è isolare nello spazio e nel tempo ciò che normalmente si perde e si mescola nell’infinito dei particolari”. È questo il nucleo del lavoro: il bisogno di rintracciare i fondamenti del reale per riconsegnarli nella loro nuda essenzialità. Decostruire l’universo significa recuperarne il molteplice, quel che non è individuabile a una prima, superficiale lettura.
La mostra Sequenze spazio/tempo propone una rassegna antologica di paesaggi, dalla metà degli anni ’70 alla metà degli anni ’80, quando Fontana veniva elaborando, insieme a Ghirri e Vaccari, i fondamenti della sperimentazione fotografica.
![Franco Fontana - Paesaggio, Basilicata - 1976 - stampa Kodak Professional Endura - cm 40x60 ed. di 25](https://www.exibart.com/foto/67065.jpg)
Lo spettatore è introdotto al percorso espositivo dalla Finestra di Via Galilei (1977), la casa di Modena nella quale l’artista è nato e ha vissuto esperienze fondamentali. È una sequenza d’immagini di piccolo formato, nelle quali si evidenzia il confronto tra il microcosmo privato e l’universo che pulsa all’esterno. A Modena sono ambientate diverse sequenze: un parcheggio innevato, tombini, una casa d’angolo esaminata in momenti successivi.
Di Venezia (1978) è proposta una casa sulla laguna, ripresa sempre dallo stesso punto di vista, ma in diversi momenti del giorno, così da mostrare passaggi sequenziali.
![Franco Fontana - Paesaggio, Basilicata - 1975 - stampa Kodak Professional Endura - cm 40x60 - ed. di 25](https://www.exibart.com/foto/67064.jpg)
Il dittico Emilia Romagna (1985) fissa elementi di paesaggio naturale, così come i Paesaggi, Basilicata, realizzati tra il 1975 e il 1979, esempi di equilibrio ed essenzialità astratta, di un’alfabetizzazione cromatica che cattura tracce dell’esistente e le consegna allo spettatore. Evidenziando gli infiniti stati metamorfici che, nello spazio e nel tempo, danno senso alla realtà.
Il reale è per Fontana un pretesto per fare immagini, e non esistono solo il bianco e nero o il grigio per esprimersi attraverso il linguaggio della fotografia. L’investigazione della realtà passa infatti attraverso sinfonie cromatiche, vibrazioni di stati che attribuiscono all’immagine una qualità pittorica. I paesaggi, naturali e urbani, catturano stati d’animo, evocano una dimensione cosmica: un esempio sono gli Orizzonti, fasce di colore orizzontali che definiscono la tensione verso l’infinito, esaltata altresì da nessun’altra presenza di vita.
“La mia operazione di ricerca è isolare nello spazio e nel tempo ciò che normalmente si perde e si mescola nell’infinito dei particolari”. È questo il nucleo del lavoro: il bisogno di rintracciare i fondamenti del reale per riconsegnarli nella loro nuda essenzialità. Decostruire l’universo significa recuperarne il molteplice, quel che non è individuabile a una prima, superficiale lettura.
La mostra Sequenze spazio/tempo propone una rassegna antologica di paesaggi, dalla metà degli anni ’70 alla metà degli anni ’80, quando Fontana veniva elaborando, insieme a Ghirri e Vaccari, i fondamenti della sperimentazione fotografica.
![Franco Fontana - Paesaggio, Basilicata - 1976 - stampa Kodak Professional Endura - cm 40x60 ed. di 25](https://www.exibart.com/foto/67065.jpg)
Lo spettatore è introdotto al percorso espositivo dalla Finestra di Via Galilei (1977), la casa di Modena nella quale l’artista è nato e ha vissuto esperienze fondamentali. È una sequenza d’immagini di piccolo formato, nelle quali si evidenzia il confronto tra il microcosmo privato e l’universo che pulsa all’esterno. A Modena sono ambientate diverse sequenze: un parcheggio innevato, tombini, una casa d’angolo esaminata in momenti successivi.
Di Venezia (1978) è proposta una casa sulla laguna, ripresa sempre dallo stesso punto di vista, ma in diversi momenti del giorno, così da mostrare passaggi sequenziali.
![Franco Fontana - Paesaggio, Basilicata - 1975 - stampa Kodak Professional Endura - cm 40x60 - ed. di 25](https://www.exibart.com/foto/67064.jpg)
Il dittico Emilia Romagna (1985) fissa elementi di paesaggio naturale, così come i Paesaggi, Basilicata, realizzati tra il 1975 e il 1979, esempi di equilibrio ed essenzialità astratta, di un’alfabetizzazione cromatica che cattura tracce dell’esistente e le consegna allo spettatore. Evidenziando gli infiniti stati metamorfici che, nello spazio e nel tempo, danno senso alla realtà.
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mostra visitata il 15 maggio 2009
dal 15 maggio all’undici luglio 2009
Franco Fontana – Sequenze spazio/tempo
Photo & Contemporary
Via dei Mille, 36 (Borgo Nuovo) – 10123 Torino
Orario: da martedì a sabato ore 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 011889884; fax +39 0118178693; photoco@libero.it
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