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White not? Una visione in bianco
Sessanta opere di artisti italiani e internazionali, moderni e contemporanei, pittori, scultori e fotografi che hanno un comune unico denominatore, il Bianco. Alcuni di loro attraverso il bianco hanno espresso una personale poetica e creato una nuova percezione della realtà, altri solo sporadicamente hanno scelto questo colore per trascendere il reale e cercare una purezza estetica e formale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 5 al 27 maggio 2015 Ersel presenta nei suoi locali espositivi a Torino, in Piazza Solferino
11, la mostra “WHITE NOT?”: sessanta opere di artisti italiani e internazionali, moderni e
contemporanei, pittori, scultori e fotografi che hanno un comune unico denominatore, il Bianco.
Alcuni di loro attraverso il bianco hanno espresso una personale poetica e creato una nuova
percezione della realtà, altri solo sporadicamente hanno scelto questo colore per trascendere il
reale e cercare una purezza estetica e formale.
L’allestimento, curato da Chiara Massimello e realizzato presso lo Spazio Ersel, è frutto di una
collaborazione di natura eccezionale fra collezionisti, artisti e galleristi: una felice sinergia tra i
diversi protagonisti attivata grazie alle relazioni di amicizia e conoscenza con Paola Giubergia,
responsabile dello spazio espositivo. Le opere esposte coprono un arco di tempo che va dal
1940 al 2015: in questi 75 anni infatti si sono susseguiti e sovrapposti alcuni dei principali
movimenti che hanno cambiato la storia dell’arte contemporanea, dallo spazialismo al
minimalismo, dall’arte povera e concettuale al costruttivismo. Una eterogeneità di aspirazioni,
ideali e atmosfere che vede opere – alcune esposte al pubblico per la prima volta perché
provenienti da collezioni private mai oggetto di allestimenti prima di questa occasione - di artisti
come Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Alighiero Boetti, Fabio Viale, Kan Yasuda e
tanti altri.
Il concept della mostra, come spiegato dalla sua curatrice, è il Bianco non solo come sinonimo
di astrazione, ma come scelta concettuale e consapevole dell’artista. Essenzialità e incanto. A
volte rappresentazione del vuoto infinito e silenzioso, altre volte elogio della forma, simmetria e
rigore. Uno spazio incontaminato e senza suoni. Un colore che racchiude in sé e neutralizza
tutti i colori. Una scelta che nella pittura nasce dalla ricerca concettuale di Malevic e diventa
nuova espressione e riflessione formale soprattutto a partire dal dopoguerra. Astrazione,
energia, spazio puro che genera infinito. Uno dei grandi miti del moderno.
11, la mostra “WHITE NOT?”: sessanta opere di artisti italiani e internazionali, moderni e
contemporanei, pittori, scultori e fotografi che hanno un comune unico denominatore, il Bianco.
Alcuni di loro attraverso il bianco hanno espresso una personale poetica e creato una nuova
percezione della realtà, altri solo sporadicamente hanno scelto questo colore per trascendere il
reale e cercare una purezza estetica e formale.
L’allestimento, curato da Chiara Massimello e realizzato presso lo Spazio Ersel, è frutto di una
collaborazione di natura eccezionale fra collezionisti, artisti e galleristi: una felice sinergia tra i
diversi protagonisti attivata grazie alle relazioni di amicizia e conoscenza con Paola Giubergia,
responsabile dello spazio espositivo. Le opere esposte coprono un arco di tempo che va dal
1940 al 2015: in questi 75 anni infatti si sono susseguiti e sovrapposti alcuni dei principali
movimenti che hanno cambiato la storia dell’arte contemporanea, dallo spazialismo al
minimalismo, dall’arte povera e concettuale al costruttivismo. Una eterogeneità di aspirazioni,
ideali e atmosfere che vede opere – alcune esposte al pubblico per la prima volta perché
provenienti da collezioni private mai oggetto di allestimenti prima di questa occasione - di artisti
come Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Alighiero Boetti, Fabio Viale, Kan Yasuda e
tanti altri.
Il concept della mostra, come spiegato dalla sua curatrice, è il Bianco non solo come sinonimo
di astrazione, ma come scelta concettuale e consapevole dell’artista. Essenzialità e incanto. A
volte rappresentazione del vuoto infinito e silenzioso, altre volte elogio della forma, simmetria e
rigore. Uno spazio incontaminato e senza suoni. Un colore che racchiude in sé e neutralizza
tutti i colori. Una scelta che nella pittura nasce dalla ricerca concettuale di Malevic e diventa
nuova espressione e riflessione formale soprattutto a partire dal dopoguerra. Astrazione,
energia, spazio puro che genera infinito. Uno dei grandi miti del moderno.
04
maggio 2015
White not? Una visione in bianco
Dal 04 al 27 maggio 2015
fotografia
arte moderna e contemporanea
arte moderna e contemporanea
Location
ERSEL
Torino, Piazza Solferino, 11, (Torino)
Torino, Piazza Solferino, 11, (Torino)
Orario di apertura
lunedì - venerdì dalle ore 10 alle 18
Vernissage
4 Maggio 2015, su invito
Ufficio stampa
GLEBB & METZGER - TORINO
Autore
Curatore