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The Art of Food Valley
Alla galleria RezArte Contemporanea di Reggio Emilia, la mostra The Art of Food Valley, realizzata in occasione di EXPO 2015, è un tour attraverso le forme, i sapori e i colori del distretto territoriale della Food Valley emiliana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alla galleria RezArte Contemporanea di Reggio Emilia, la mostra The Art of Food Valley, realizzata in occasione di EXPO 2015, è un tour attraverso le forme, i sapori e i colori del distretto territoriale della Food Valley emiliana, un percorso di intersezione tra gli artisti e i prodotti della Food Valley, che rilegge il cibo dal punto di vista dell’arte contemporanea.
IL DISTRETTO DELLA FOOD VALLEY
Quando parliamo di Food Valley alludiamo a un distretto territoriale e produttivo, cioè a un ambito geografico dai confini incerti in cui si esercita un’economia basata sul cibo e sul suo indotto. L’Emilia Romagna in particolare è considerata in tutto il mondo una delle regioni più ricche di prodotti tipici ed eccellenze enogastronomiche, tanto da guadagnarsi l'appellativo di Food Valley: un vero e proprio distretto territoriale dalla forte pregnanza enogastronomica, culturale ed artistica.
In occasione di EXPO 2015 e del tema “Nutrire il Pianeta. Energie per la vita”, il progetto The Art of Food Valley si propone come una piattaforma in cui l’arte e il cibo si offrono come strumento di intervento nel territorio italiano e nelle sue regioni.
Cibi e vini di qualità sono motivi validi per un tour in una regione in cui le eccellenze enogastronomiche sono riconosciute in tutto il mondo: dal Prosciutto crudo al Parmigiano Reggiano, dall’Aceto balsamico al Fungo porcino.
LA MOSTRA
Un forte legame unisce il cibo alle arti figurative e coniuga la tradizione enogastronomica con la cultura artistica italiana e internazionale. Il cibo e i prodotti alimentari hanno da sempre ispirato gli artisti nel creare immagini che esprimono la ricchezza della terra e dei riti alimentari e l’inevitabilità della vita che passa.
L’arte contemporanea, così come il cibo, attraverso i suoi linguaggi più innovativi e sperimentali, diventa veicolo per comunicare al pubblico simboli e messaggi nascosti del cibo e degli alimenti, offrendoli ai sensi dello spettatore come in un moderno rito pagano.
Ventitré artisti riflettono su venti prodotti tipici DOP e IGP compresi nel territorio della Food Valley, attraverso metodi, strumenti e linguaggi artistici che ne portano alla luce significati e valori legati alla sfera dell’estetica, del gusto, della cultura.
Gli artisti coinvolti nel progetto The Art of Food Valley, già riconosciuti a livello nazionale e internazionale, utilizzano tutte le forme e le tecniche espressive, dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia, innescando nuovi meccanismi di riflessione a partire dalle opere presentate.
Nelle opere in mostra è evidente la riproposizione di immagini conosciute e già stereotipate dei prodotti della Food Valley o la rielaborazione dell’idea dell’alimento attraverso forme retoriche consolidate nella storia della pubblicità, con una tendenza all’accentuazione della carica ironica o dissacrante. Altre volte, invece, prevalgono letture e visioni più originali, identitarie, che mettono in luce processi di umanizzazione dell’oggetto-cibo o meccanismi di condensazione onirica che contribuiscono alla reinvenzione di un prodotto e della sua storia.
Dai prodotti più comuni e diffusi in aree geografiche anche lontane, le cui simbologie sono note e tramandate dalla tradizione – la pasta, le uova e le mele - ai prodotti di derivazione più recenti e legati allo specifico distretto territoriale di appartenenza della Food Valley - il prosciutto crudo e i salumi, il parmigiano-reggiano, l'aceto balsamico, il tortellino - tante sono le costruzioni simboliche, i miti e i riti che si condensano attorno al cibo e altrettante le codificazioni che gli artisti ne restituiscono.
SELF SERVICE ART
Il distributore automatico di arte contemporanea.
Un progetto di Antonella Mazzoni presso lo Spazio Gerra di Reggio Emilia
In occasione della mostra The Art of Food Valley l’artista Antonella Mazzoni ha ideato il progetto SELF SERVICE ART, un distributore automatico di opere d’arte contemporanea.
Un distributore automatico è una macchina che eroga prodotti su richiesta dell'utente, previo pagamento tramite monete. Si pensa che il primo distributore automatico sia stato inventato da Erone di Alessandria il quale, nel 219 a.C., mise a punto una macchina distributrice di acqua per cerimonie propiziatrici nei templi, azionata per mezzo di monete che, cadendo su una leva, aprivano una valvola, erogando una determinata quantità di acqua.
Oggi il distributore automatico è diventato una risposta all’impellenza di cibo e acqua, in luoghi non dotati di servizi ristoro, e svolge questo servizio 24 su 24.
Pensare a un distributore automatico per l’arte sembra quasi un paradosso, perché l’arte non si caratterizza come bisogno urgente e soprattutto non ha i presupposti e le procedure affinché sia veicolata in forme democratiche. L’arte non è per tutti, è ancora un privilegio per i pochi che ne sono coinvolti, creatori o spettatori. Il suo approccio ha tempi lunghi e modalità mediate: bisogna essere informati del luogo in cui avviene l’evento espositivo, organizzare uno spostamento affinché essere vista direttamente nel “suo ambiente”, scoprire i significati nascosti che l’opera trasmette, chiedere il prezzo al gallerista, valutare il valore di mercato e poi eventualmente procedere all’acquisto.
L’idea di Antonella Mazzoni di predisporre un distributore automatico per l’arte contemporanea, a cui partecipano tutti gli artisti di The Art of Food Valley, permette a ciascun fruitore un rapporto diretto con l’opera d’arte, semplificandone il contatto e l’acquisto.
In realtà, con questa azione, non si acquista solo l’oggetto che esce dal distributore, ma la libertà di condividere un pensiero creativo e la possibilità di renderlo un atto di fruizione democratica e collettiva.
GLI ARTISTI
Annalù, Corrado Bonomi, Carlo Cane, Paolo Ceribelli, Vanni Cuoghi, Alberto De Braud, Francesco De Molfetta, Desiderio, Claudio Destito, Matilde Domestico, Stefano Fioresi, Andrea Francolino, Loredana Galante, Giovanni Gaggia, Michelangelo Galliani, Mr. Savethewall, Ester Grossi, Savina Lombardo, Antonella Mazzoni, Simone Racheli, Enrico Robusti, Silvano Scolari, Laura Simone
I PRODOTTI
Parmigiano-Reggiano DOP, Prosciutto crudo di Parma DOP, Aceto balsamico tradizionale di Modena e di Reggio Emilia DOP, Olio di oliva extravergine di Brisighella DOP, Culatello di Zibello DOP, Salame di Felino DOP, Salumi Piacentini DOP, Vino Gutturnio DOP, Mortadella di Bologna IGP, Zampone e cotechino di Modena IGP, Fungo di Borgotaro IGP e Tartufo di Fragno IGP, Mirtillo nero dell’Appenino Modenese IGP, Pera dell’Emilia-Romagna IGP, Pesca e nettarina di Romagna IGP, Amarene brusche di Modena IGP, Ciliegia di Vignola IGP - in via di riconoscimento, Spongata reggiana IGP - in via di riconoscimento, Tortellino di Bologna IGP - in via di riconoscimento, Pomodoro da industria, Pasta.
IL DISTRETTO DELLA FOOD VALLEY
Quando parliamo di Food Valley alludiamo a un distretto territoriale e produttivo, cioè a un ambito geografico dai confini incerti in cui si esercita un’economia basata sul cibo e sul suo indotto. L’Emilia Romagna in particolare è considerata in tutto il mondo una delle regioni più ricche di prodotti tipici ed eccellenze enogastronomiche, tanto da guadagnarsi l'appellativo di Food Valley: un vero e proprio distretto territoriale dalla forte pregnanza enogastronomica, culturale ed artistica.
In occasione di EXPO 2015 e del tema “Nutrire il Pianeta. Energie per la vita”, il progetto The Art of Food Valley si propone come una piattaforma in cui l’arte e il cibo si offrono come strumento di intervento nel territorio italiano e nelle sue regioni.
Cibi e vini di qualità sono motivi validi per un tour in una regione in cui le eccellenze enogastronomiche sono riconosciute in tutto il mondo: dal Prosciutto crudo al Parmigiano Reggiano, dall’Aceto balsamico al Fungo porcino.
LA MOSTRA
Un forte legame unisce il cibo alle arti figurative e coniuga la tradizione enogastronomica con la cultura artistica italiana e internazionale. Il cibo e i prodotti alimentari hanno da sempre ispirato gli artisti nel creare immagini che esprimono la ricchezza della terra e dei riti alimentari e l’inevitabilità della vita che passa.
L’arte contemporanea, così come il cibo, attraverso i suoi linguaggi più innovativi e sperimentali, diventa veicolo per comunicare al pubblico simboli e messaggi nascosti del cibo e degli alimenti, offrendoli ai sensi dello spettatore come in un moderno rito pagano.
Ventitré artisti riflettono su venti prodotti tipici DOP e IGP compresi nel territorio della Food Valley, attraverso metodi, strumenti e linguaggi artistici che ne portano alla luce significati e valori legati alla sfera dell’estetica, del gusto, della cultura.
Gli artisti coinvolti nel progetto The Art of Food Valley, già riconosciuti a livello nazionale e internazionale, utilizzano tutte le forme e le tecniche espressive, dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia, innescando nuovi meccanismi di riflessione a partire dalle opere presentate.
Nelle opere in mostra è evidente la riproposizione di immagini conosciute e già stereotipate dei prodotti della Food Valley o la rielaborazione dell’idea dell’alimento attraverso forme retoriche consolidate nella storia della pubblicità, con una tendenza all’accentuazione della carica ironica o dissacrante. Altre volte, invece, prevalgono letture e visioni più originali, identitarie, che mettono in luce processi di umanizzazione dell’oggetto-cibo o meccanismi di condensazione onirica che contribuiscono alla reinvenzione di un prodotto e della sua storia.
Dai prodotti più comuni e diffusi in aree geografiche anche lontane, le cui simbologie sono note e tramandate dalla tradizione – la pasta, le uova e le mele - ai prodotti di derivazione più recenti e legati allo specifico distretto territoriale di appartenenza della Food Valley - il prosciutto crudo e i salumi, il parmigiano-reggiano, l'aceto balsamico, il tortellino - tante sono le costruzioni simboliche, i miti e i riti che si condensano attorno al cibo e altrettante le codificazioni che gli artisti ne restituiscono.
SELF SERVICE ART
Il distributore automatico di arte contemporanea.
Un progetto di Antonella Mazzoni presso lo Spazio Gerra di Reggio Emilia
In occasione della mostra The Art of Food Valley l’artista Antonella Mazzoni ha ideato il progetto SELF SERVICE ART, un distributore automatico di opere d’arte contemporanea.
Un distributore automatico è una macchina che eroga prodotti su richiesta dell'utente, previo pagamento tramite monete. Si pensa che il primo distributore automatico sia stato inventato da Erone di Alessandria il quale, nel 219 a.C., mise a punto una macchina distributrice di acqua per cerimonie propiziatrici nei templi, azionata per mezzo di monete che, cadendo su una leva, aprivano una valvola, erogando una determinata quantità di acqua.
Oggi il distributore automatico è diventato una risposta all’impellenza di cibo e acqua, in luoghi non dotati di servizi ristoro, e svolge questo servizio 24 su 24.
Pensare a un distributore automatico per l’arte sembra quasi un paradosso, perché l’arte non si caratterizza come bisogno urgente e soprattutto non ha i presupposti e le procedure affinché sia veicolata in forme democratiche. L’arte non è per tutti, è ancora un privilegio per i pochi che ne sono coinvolti, creatori o spettatori. Il suo approccio ha tempi lunghi e modalità mediate: bisogna essere informati del luogo in cui avviene l’evento espositivo, organizzare uno spostamento affinché essere vista direttamente nel “suo ambiente”, scoprire i significati nascosti che l’opera trasmette, chiedere il prezzo al gallerista, valutare il valore di mercato e poi eventualmente procedere all’acquisto.
L’idea di Antonella Mazzoni di predisporre un distributore automatico per l’arte contemporanea, a cui partecipano tutti gli artisti di The Art of Food Valley, permette a ciascun fruitore un rapporto diretto con l’opera d’arte, semplificandone il contatto e l’acquisto.
In realtà, con questa azione, non si acquista solo l’oggetto che esce dal distributore, ma la libertà di condividere un pensiero creativo e la possibilità di renderlo un atto di fruizione democratica e collettiva.
GLI ARTISTI
Annalù, Corrado Bonomi, Carlo Cane, Paolo Ceribelli, Vanni Cuoghi, Alberto De Braud, Francesco De Molfetta, Desiderio, Claudio Destito, Matilde Domestico, Stefano Fioresi, Andrea Francolino, Loredana Galante, Giovanni Gaggia, Michelangelo Galliani, Mr. Savethewall, Ester Grossi, Savina Lombardo, Antonella Mazzoni, Simone Racheli, Enrico Robusti, Silvano Scolari, Laura Simone
I PRODOTTI
Parmigiano-Reggiano DOP, Prosciutto crudo di Parma DOP, Aceto balsamico tradizionale di Modena e di Reggio Emilia DOP, Olio di oliva extravergine di Brisighella DOP, Culatello di Zibello DOP, Salame di Felino DOP, Salumi Piacentini DOP, Vino Gutturnio DOP, Mortadella di Bologna IGP, Zampone e cotechino di Modena IGP, Fungo di Borgotaro IGP e Tartufo di Fragno IGP, Mirtillo nero dell’Appenino Modenese IGP, Pera dell’Emilia-Romagna IGP, Pesca e nettarina di Romagna IGP, Amarene brusche di Modena IGP, Ciliegia di Vignola IGP - in via di riconoscimento, Spongata reggiana IGP - in via di riconoscimento, Tortellino di Bologna IGP - in via di riconoscimento, Pomodoro da industria, Pasta.
18
aprile 2015
The Art of Food Valley
Dal 18 aprile al 31 ottobre 2015
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
REZARTE CONTEMPORANEA
Reggio Nell'emilia, Via Emilia Ospizio, 34/d, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via Emilia Ospizio, 34/d, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
martedì, venerdì e sabato ore 9-12.30 e 16-19.30, mercoledì e giovedì ore 9-12.30, lunedì chiuso, domenica su appuntamento (tel. 338 1305698, 393 9222135).
Vernissage
18 Aprile 2015, ore 18
Ufficio stampa
CSART
Autore
Curatore