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La costante resistenziale #1
La costante resistenziale” è un progetto espositivo che mira a fornire un quadro complessivo delle ricerche più innovative che, dai primi anni dell’’autonomia regionale ai giorni nostri, hanno caratterizzato la scena artistica sarda. Un programma triennale che, entro il 2017, porterà a ricostruire sei decenni di attività sperimentale, mettendo in evidenza tematiche, eventi, gruppi e personalità
Comunicato stampa
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La costante resistenziale è un progetto espositivo che mira a fornire un quadro complessivo delle ricerche più innovative che, dai primi anni dellautonomia regionale ai giorni nostri, hanno caratterizzato la scena artistica sarda. Un programma triennale che, entro il 2017, porterà a ricostruire sei decenni di attività sperimentale, mettendo in evidenza tematiche, eventi, gruppi e personalità.
Lindividuazione di un possibile connotato specifico da riconoscere allinterno delle diverse esperienze, costituisce l'ossatura di questo progetto. La Costante resistenziale sarda è un concetto con il quale larcheologo Giovanni Lilliu ha cercato di esprimere la storica lotta condotta dal popolo sardo contro le potenze coloniali che di volta in volta si sono affacciate sulle coste dell'isola. La Sardegna, ha scritto Lilliu, in ogni tempo, ha avuto uno strano marchio storico: quello di essere stata sempre dominata (in qualche modo ancora oggi), ma di avere sempre resistito. Un'Isola sulla quale è calata per i secoli la mano oppressiva del colonizzatore, a cui ha opposto, sistematicamente, il graffio della resistenza. Perciò, i Sardi hanno avuto l'aggressione di integrazioni di ogni specie ma, nonostante questo, sono riusciti a conservarsi sempre se stessi.
Nel quadro dellindagine sulla produzione artistica e culturale, il concetto di costante resistenziale, viene a delinearsi come una metafora ideale e allo stesso tempo come un criterio di visione privilegiato attraverso il quale osservare lo sviluppo delle pratiche artistiche e dei linguaggi espressivi alla luce degli influssi esterni, del dibattito critico e delle tendenze nazionali e internazionali, di volta in volta recepite o negate, affermate o reinterpretate.
La prima delle tre mostre, Venticinque anni di ricerca artistica in Sardegna, in programma al Museo MAN dal 17 aprile al 28 giugno 2015, intende guardare alla generazione di artisti emersi tra il 1957 e il 1983. Larco di tempo individuato, così come il titolo proposto, fanno riferimento a un importante precedente storico: la mostra, realizzata nel 1983 dal Comune di Nuoro e dal Consorzio per la pubblica lettura Sebastiano Satta, a cura di Salvatore Naitza e Sandra Piras, che intendeva fare il punto sulla produzione dellultimo quarto di secolo attraverso i lavori di un nutrito gruppo di autori di diversa formazione e tendenza.
La scelta del 1957 come data di inizio del percorso di rinnovamento si spiega in ragione di un evento che ebbe luogo a Nuoro. Quellanno, nellambito della Biennale dArte, una giuria composta da Elena Baggio, Felice Casorati, Mario Delitala, Rodolfo Pallucchini e Marco Valsecchi, assegnò il Premio Sardegna di pittura a Mauro Manca per lopera intitolata Lombra del mare sulla collina; un dipinto di matrice cubista, che nel precorrere le sperimentazioni segnico-materiche che lartista avrebbe portato avanti negli anni successivi, segnava un netto spartiacque tra le esperienze figurative e quelle astratte.
La diffusione dei nuovi linguaggi si registrerà nellisola in seguito al trasferimento di Mauro Manca a Sassari come direttore dellIstituto Statale dArte (1959), divenuto sotto la sua direzione riferimento di indagini avanzate, e col sorgere a Cagliari di formazioni di ricerca come Studio 58 e, nel decennio successivo, il Gruppo Iniziativa, attivo tra il 1960 e 1965, il Gruppo Transazionale (1966), sotto la guida metodologica di Corrado Maltese, e il Centro di Cultura Democratica, fondato nel 1967.
Intorno a Manca e alla sua scuola nasce il Gruppo A (1962), che raccoglie le istanze dei protagonisti della nuova generazione sassarese. Eredità successivamente recepita dal Gruppo della Rosa (1976) allinterno del quale vedranno la luce le indagini di quegli artisti usciti dallIstituto dArte e lì ritornati in qualità di insegnanti.
Gruppi non sempre omogenei, formatisi nelle due maggiori città della regione, a cui, in un quadro generale che tiene conto anche delle specificità geografiche e culturali di Nuoro - un centro di produzione e promozionale della cultura sarda aperto alla ricezione degli influssi esterni - si affiancano personalità indipendenti di diverso orientamento.
I Sessanta e i Settanta in Sardegna sono stati anche gli anni della critica impegnata che, dalle pagine dei quotidiani locali, vede attivi intellettuali di estrazione diversa (storici dellarte, antropologi, linguisti) in un dibattito costruito sul rifiuto parallelo di un regionalismo chiuso e di un cosmopolitismo di maniera. Unesperienza complessa e talvolta contraddittoria, in bilico tra una dimensione interna, di definizione della propria specificità culturale, ed una esterna, nella consapevolezza della necessità di inserire i problemi culturali sardi nel quadro di coordinate internazionali.
La costante resistenziale #1. Artisti in mostra: Italo Antico, Antonio Atza, Gaetano Brundu, Paolo Bullitta, Zaza Calzia, Giovanni Campus, Giovanni Canu, Sergio Cara, Giovanni Carta, Tonino Casula, Aldo Contini, Salvatore Corduzza, Paola Dessy, Nino Dore, Angelino Fiori, Gino Frogheri, Maria Lai, Ermanno Leinardi, Angelo Liberati, Carlo Loi, Mauro Manca, Nicolò Masia, Luigi Mazzarelli, Mirella Mibelli, Rosetta Murru, Luciano Muscu, Costantino Nivola, Primo Pantoli, Igino Panzino, Giuseppe Pettinau, Gaetano Pinna, Giovanni Pintori, Roberto Puzzu, Rosanna Rossi, Vincenzo Satta, Pinuccio Sciola, Giovanna Secchi, Antonio Secci, Agostino Sini, Ugo Ugo, Italo Utzeri.
La costante resistenziale è un progetto pluriennale del Museo MAN, ideato da Lorenzo Giusti, che nel corso del suo sviluppo si avvarrà della collaborazione di diversi studiosi. Il primo dei tre eventi in programma, Venticinque anni di ricerca artistica in Sardegna (1957-1983), è curato da Emanuela Manca, con la consulenza di Rosanna Rossi e Silvano Tagliagambe.
***
Museo MAN
via S. Satta 27- 08100, Nuoro
tel. +39 0784 25 21 10
orari: 10-13 | 15-19 lunedì chiuso
www.museoman.it
Lindividuazione di un possibile connotato specifico da riconoscere allinterno delle diverse esperienze, costituisce l'ossatura di questo progetto. La Costante resistenziale sarda è un concetto con il quale larcheologo Giovanni Lilliu ha cercato di esprimere la storica lotta condotta dal popolo sardo contro le potenze coloniali che di volta in volta si sono affacciate sulle coste dell'isola. La Sardegna, ha scritto Lilliu, in ogni tempo, ha avuto uno strano marchio storico: quello di essere stata sempre dominata (in qualche modo ancora oggi), ma di avere sempre resistito. Un'Isola sulla quale è calata per i secoli la mano oppressiva del colonizzatore, a cui ha opposto, sistematicamente, il graffio della resistenza. Perciò, i Sardi hanno avuto l'aggressione di integrazioni di ogni specie ma, nonostante questo, sono riusciti a conservarsi sempre se stessi.
Nel quadro dellindagine sulla produzione artistica e culturale, il concetto di costante resistenziale, viene a delinearsi come una metafora ideale e allo stesso tempo come un criterio di visione privilegiato attraverso il quale osservare lo sviluppo delle pratiche artistiche e dei linguaggi espressivi alla luce degli influssi esterni, del dibattito critico e delle tendenze nazionali e internazionali, di volta in volta recepite o negate, affermate o reinterpretate.
La prima delle tre mostre, Venticinque anni di ricerca artistica in Sardegna, in programma al Museo MAN dal 17 aprile al 28 giugno 2015, intende guardare alla generazione di artisti emersi tra il 1957 e il 1983. Larco di tempo individuato, così come il titolo proposto, fanno riferimento a un importante precedente storico: la mostra, realizzata nel 1983 dal Comune di Nuoro e dal Consorzio per la pubblica lettura Sebastiano Satta, a cura di Salvatore Naitza e Sandra Piras, che intendeva fare il punto sulla produzione dellultimo quarto di secolo attraverso i lavori di un nutrito gruppo di autori di diversa formazione e tendenza.
La scelta del 1957 come data di inizio del percorso di rinnovamento si spiega in ragione di un evento che ebbe luogo a Nuoro. Quellanno, nellambito della Biennale dArte, una giuria composta da Elena Baggio, Felice Casorati, Mario Delitala, Rodolfo Pallucchini e Marco Valsecchi, assegnò il Premio Sardegna di pittura a Mauro Manca per lopera intitolata Lombra del mare sulla collina; un dipinto di matrice cubista, che nel precorrere le sperimentazioni segnico-materiche che lartista avrebbe portato avanti negli anni successivi, segnava un netto spartiacque tra le esperienze figurative e quelle astratte.
La diffusione dei nuovi linguaggi si registrerà nellisola in seguito al trasferimento di Mauro Manca a Sassari come direttore dellIstituto Statale dArte (1959), divenuto sotto la sua direzione riferimento di indagini avanzate, e col sorgere a Cagliari di formazioni di ricerca come Studio 58 e, nel decennio successivo, il Gruppo Iniziativa, attivo tra il 1960 e 1965, il Gruppo Transazionale (1966), sotto la guida metodologica di Corrado Maltese, e il Centro di Cultura Democratica, fondato nel 1967.
Intorno a Manca e alla sua scuola nasce il Gruppo A (1962), che raccoglie le istanze dei protagonisti della nuova generazione sassarese. Eredità successivamente recepita dal Gruppo della Rosa (1976) allinterno del quale vedranno la luce le indagini di quegli artisti usciti dallIstituto dArte e lì ritornati in qualità di insegnanti.
Gruppi non sempre omogenei, formatisi nelle due maggiori città della regione, a cui, in un quadro generale che tiene conto anche delle specificità geografiche e culturali di Nuoro - un centro di produzione e promozionale della cultura sarda aperto alla ricezione degli influssi esterni - si affiancano personalità indipendenti di diverso orientamento.
I Sessanta e i Settanta in Sardegna sono stati anche gli anni della critica impegnata che, dalle pagine dei quotidiani locali, vede attivi intellettuali di estrazione diversa (storici dellarte, antropologi, linguisti) in un dibattito costruito sul rifiuto parallelo di un regionalismo chiuso e di un cosmopolitismo di maniera. Unesperienza complessa e talvolta contraddittoria, in bilico tra una dimensione interna, di definizione della propria specificità culturale, ed una esterna, nella consapevolezza della necessità di inserire i problemi culturali sardi nel quadro di coordinate internazionali.
La costante resistenziale #1. Artisti in mostra: Italo Antico, Antonio Atza, Gaetano Brundu, Paolo Bullitta, Zaza Calzia, Giovanni Campus, Giovanni Canu, Sergio Cara, Giovanni Carta, Tonino Casula, Aldo Contini, Salvatore Corduzza, Paola Dessy, Nino Dore, Angelino Fiori, Gino Frogheri, Maria Lai, Ermanno Leinardi, Angelo Liberati, Carlo Loi, Mauro Manca, Nicolò Masia, Luigi Mazzarelli, Mirella Mibelli, Rosetta Murru, Luciano Muscu, Costantino Nivola, Primo Pantoli, Igino Panzino, Giuseppe Pettinau, Gaetano Pinna, Giovanni Pintori, Roberto Puzzu, Rosanna Rossi, Vincenzo Satta, Pinuccio Sciola, Giovanna Secchi, Antonio Secci, Agostino Sini, Ugo Ugo, Italo Utzeri.
La costante resistenziale è un progetto pluriennale del Museo MAN, ideato da Lorenzo Giusti, che nel corso del suo sviluppo si avvarrà della collaborazione di diversi studiosi. Il primo dei tre eventi in programma, Venticinque anni di ricerca artistica in Sardegna (1957-1983), è curato da Emanuela Manca, con la consulenza di Rosanna Rossi e Silvano Tagliagambe.
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Museo MAN
via S. Satta 27- 08100, Nuoro
tel. +39 0784 25 21 10
orari: 10-13 | 15-19 lunedì chiuso
www.museoman.it
17
aprile 2015
La costante resistenziale #1
Dal 17 aprile al 28 giugno 2015
arte contemporanea
Location
MAN – MUSEO D’ARTE DELLA PROVINCIA DI NUORO
Nuoro, Via Sebastiano Satta, 27, (Nuoro)
Nuoro, Via Sebastiano Satta, 27, (Nuoro)
Orario di apertura
10-13 | 15-19 lunedì chiuso
Vernissage
17 Aprile 2015, ore 19
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore