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Niccolò Morgan Gandolfi – Folding Studio
LOCALEDUE e CAR DRDE uniscono per la prima volta i loro spazi ospitando la prima personale di Niccolò Morgan Gandolfi. Le opere, realizzate appositamente per la mostra, raccontano dei diversi modi con cui l’artista ha testato e sviluppato le potenzialità conoscitive dello sguardo e delle fotografia.
Comunicato stampa
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Attraverso una nutrita serie di scatti, oggetti e opere installative, Folding Studio esprime un avvicinamento progressivo alle informazioni custodite negli scenari naturali, dai segni nascosti in un panorama fino alla cruda testimonianza di un oggetto.
Gandolfi studia il paesaggio come fosse un archivio a cielo aperto e, nei tempi lunghi richiesti dal banco ottico, mette in atto diverse strategie per rivelarne gli elementi d'interesse. Ogni prova così ottenuta, sia essa oggetto o immagine, è razionalmente parificata nella concezione di “reperto fotografico”: un geroglifico come un rifugio, una frana come una cava di estrazione.
L'opera di Gandolfi ci rende impossibile distinguere fra lo studio dell'oggetto e lo studio dei mezzi, fra lo studio del paesaggio e lo studio della fotografia di paesaggio. Per costruire con precisione la duratura restituzione di un'esperienza, infatti, la specificità di uno scatto si ibrida nell'opportuna diversità di tecniche, metodi e creazioni. Le pratiche utilizzate dall'uomo in un determinato ambiente - al fine di sopravvivere e ricavarne un qualcosa, sia esso cibo, riparo o conoscenza - sono al contempo mezzo e traccia della ricerca.
Il titolo della mostra Folding Studio è preso in prestito da un lavoro di Gandolfi del 2010, nel quale l'artista aveva creato uno zaino di cartone, all'occorrenza spiegabile a formare una quinta, per racchiudere una porzione di paesaggio col fine di fotografarlo ricreando all'aperto le condizioni di uno studio fotografico.
Gandolfi studia il paesaggio come fosse un archivio a cielo aperto e, nei tempi lunghi richiesti dal banco ottico, mette in atto diverse strategie per rivelarne gli elementi d'interesse. Ogni prova così ottenuta, sia essa oggetto o immagine, è razionalmente parificata nella concezione di “reperto fotografico”: un geroglifico come un rifugio, una frana come una cava di estrazione.
L'opera di Gandolfi ci rende impossibile distinguere fra lo studio dell'oggetto e lo studio dei mezzi, fra lo studio del paesaggio e lo studio della fotografia di paesaggio. Per costruire con precisione la duratura restituzione di un'esperienza, infatti, la specificità di uno scatto si ibrida nell'opportuna diversità di tecniche, metodi e creazioni. Le pratiche utilizzate dall'uomo in un determinato ambiente - al fine di sopravvivere e ricavarne un qualcosa, sia esso cibo, riparo o conoscenza - sono al contempo mezzo e traccia della ricerca.
Il titolo della mostra Folding Studio è preso in prestito da un lavoro di Gandolfi del 2010, nel quale l'artista aveva creato uno zaino di cartone, all'occorrenza spiegabile a formare una quinta, per racchiudere una porzione di paesaggio col fine di fotografarlo ricreando all'aperto le condizioni di uno studio fotografico.
28
marzo 2015
Niccolò Morgan Gandolfi – Folding Studio
Dal 28 marzo al 09 maggio 2015
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
LOCALEDUE
Bologna, Via Azzo Gardino, 12c, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 12c, (Bologna)
Orario di apertura
da giovedì a sabato ore 15 - 19.30
Vernissage
28 Marzo 2015, ore 18.30
Autore
Curatore