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Collezionare per un domani. Nuove opere a Museion
la mostra presenta più di 40 artisti e una selezione di oltre 60 lavori tra installazioni, video, fotografie e sculture entrate a far parte della collezione Museion negli ultimi sette anni. L’esposizione, che si snoda su due piani, ospita anche una sezione speciale dedicata ai libri d’artista nello spazio della collezione studio.
Comunicato stampa
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More than meets the eye – gli occhi vedono molto più di questo. Suona come un invito la scritta di luce rossa
e blu dell’opera di Maurizio Nannucci nella mostra sulla collezione. Un invito ad andare al di là, a guardare oltre
l’apparenza. Per un’istituzione come Museion, che l’arte contemporanea la espone e la colleziona, la sfida è
proprio questa: guardare oltre, saper riconoscere e selezionare, tra le opere del presente, quelle da far entrare
in collezione e quindi consegnare alla memoria futura.
Non è casuale quindi il titolo della mostra “Collezionare per un domani: nuove opere a Museion”, che presenta
più di 40 artisti e una selezione di oltre 60 lavori tra installazioni, video, fotografie e sculture entrate a far
parte della collezione Museion negli ultimi sette anni. L’esposizione, che si snoda su due piani, ospita anche
una sezione speciale dedicata ai libri d’artista nello spazio della collezione studio.
Con la nuova mostra, Museion racconta le sue scelte, le mostre e gli artisti che ha esposto negli ultimi anni.
Insomma, un pezzo della sua storia. Collezionare per un domani conserva infatti traccia delle molte personali,
prime in Italia, ospitate da Museion in questi anni. Ma mette anche in luce un mutamento fondamentale
avvenuto nell’arte dei nostri tempi “Nell’arte di oggi è venuta a cadere la distinzione netta tra le categorie
tradizionali e i diversi generi - pittura, scultura, fotografia etc. In quanto voce del presente, Museion ha scelto
di testimoniare questa trasformazione, e la scultura è l’ambito che meglio rappresenta questo mutamento dei
linguaggi” – così Letizia Ragaglia, direttrice di Museion. Lo scardinamento e la commistione dei generi emerge
forte dal percorso espositivo, che non suggerisce una distinzione rigida tra diversi ambiti. Ciò nonostante, si
riconosce, da parte di Museion, un impegno continuo su diversi filoni espositivi: i nuovi linguaggi della
scultura, l’attenzione per posizioni femminili forti e i giovani talenti, il dialogo continuo con il territorio.
Notevole la presenza di un suggestivo nucleo di opere di luce.
In mostra troviamo quindi “2nd Steel Square”, una scultura di lastre su cui camminare di un artista ormai
classico da manuale, come l’americano Carl Andre, tra i massimi esponenti del minimalismo. O “untitled”, la
sedia a rotelle spettacolarmente esagerata della tedesca Isa Genzken, che ha rivoluzionato i linguaggi della
scultura, introducendo oggetti quotidiani nelle sue installazioni. Diverse le posizioni forti di artiste entrate nella
storia, come VALIE EXPORT, presente con la poetica opera di luce “Esiste qualcosa che non può essere
espresso mediante un’ immagine o un segno”. In “Spiral Betty” di Rosemarie Trockel, una comune spirale è
trasformata in un’ironica opera di luce, che però è anche una scultura.
Sempre in tema di scultura non tradizionale, non mancano posizioni di artisti più giovani: dal vietnamita Danh
Vo, di cui molti ricordano la mostra a Museion con i frammenti della Statua della Libertà, agli oggetti urbani
della svedese Klara Lidén, fino all’italiana Monica Bonvicini con il suo “Leather Tool (small straight ax)”. Il
video “Western” dell’artista Sonia Leimer, le serie fotografiche di Nicolò Degiorgis e Vera Comploj
raccontano invece di un dialogo instaurato con giovani artisti provenienti dal territorio, anche grazie allo spazio
sperimentale della Project room o il Cubo Garutti, nel quartiere Don Bosco a Bolzano. Molte le opere che
ricordano i tanti momenti di incontro e le discussioni con gli artisti, che Museion ha saputo creare anche intorno
alla rassegna estiva della facciata mediale, come i suggestivi video “EVOKE PROVOKE (the border),” di
Stefano Cagol, e “The Unseen Looks Like Something You Have Never Seen,” di Michael Fliri. Rapporto con
un territorio che Museion ha espresso in un premio d’artista indetto con il Südtiroler Künstlerbund e Transart. In
mostra troviamo “Das Kapital” di Leander Schwarzer, secondo classificato nel 2011 e “AUI OI” (“su e giù”) di
Caroline Profanter e Ulrike Bernard, vincitrici dell’edizione 2013 - l’installazione sonora delle artiste accoglie i
visitatori in un breve e intenso viaggio con l’ascensore all’interno di Museion.
La mostra mette inoltre in luce la genesi della collezione, che, in tempi di risorse limitate, non può prescindere
dal contributo di partner esterni al museo. Sono infatti legati alle mostre anche i prestiti a lungo termine della
Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. Altri lavori testimoniano invece il rapporto di collaborazione
instaurato tra Museion e i collezionisti privati - primo tra tutti, in questo senso, il collezionista Enea Righi, che
ha in depositato a Museion più di cento opere.
Last but not least: mostre, facciata mediale, inaugurazioni: Collezionare per un domani è anche un’occasione
per ripercorrere diversi momenti a Museion, che molti hanno vissuto in prima persona. E poiché la collezione è
un patrimonio comune, tutti possono “portare a casa” un piccolo ricordo: le opere in mostra sono infatti
fotografabili dai visitatori, che potranno prendere anche le didascalie a illustrazione delle singole opere.
artisti in mostra
Allora & Calzadilla, Pawel Althamer, Francis Alÿs, Carl Andre, Stefano Arienti, Micol Assaël, Nina Beier, Ulrike Bernard und/e/and Caroline
Profanter, Rossella Biscotti, Monica Bonvicini, Julia Bornefeld, Wil-ma Kammerer und/e/and Sylvie Riant, Christoph Büchel, Clarie
Fontaine, Stefano Cagol, Vera Comploj, Nicolò Degiorgis, Tacita Dean, Jimmie Durham, VALIE EXPORT, Michael Fliri, Peter Friedl, Mario
Garcia Torres, Isa Genzken, Goldschmied & Chiari, Hilario Isola und/e/and Matteo Norzi, Gabriel Kuri, Sonia Leimer, Klara Lidén, Liu Ding,
Teresa Margolles, Ana Mendieta, Vlad Nancă, Maurizio Nannucci, Deimantas Narkevičius, Roman Ondak, Philippe Parreno, Diego
Perrone, Pietro Roccasalva, Sven Sachsalber, Michael Sailstorfer, Leander Schwazer, Luca Trevisani, Rosemarie Trockel, Tatiana Trouvé,
James Turrell, Nico Vascellari, Luca Vitone, Danh Vo, Andro Wekua.
Le opere di Sven Sachsalber, Michael Fliri e Luca Trevisani verranno esposte dal settembre 2015.
Il video “Tea 1391” di Mario Garcia Torres viene proiettato giovedì 30/04/2015 e giovedì 15/10/2015 alle ore 20.00
nell’ambito dei giovedì lunghi a Museion.
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo trilingue (ita/dt/eng) edito da Museion. testi di Andreas
Hapkemeyer, Letizia Ragaglia e Lisa Le Feuvre.
e blu dell’opera di Maurizio Nannucci nella mostra sulla collezione. Un invito ad andare al di là, a guardare oltre
l’apparenza. Per un’istituzione come Museion, che l’arte contemporanea la espone e la colleziona, la sfida è
proprio questa: guardare oltre, saper riconoscere e selezionare, tra le opere del presente, quelle da far entrare
in collezione e quindi consegnare alla memoria futura.
Non è casuale quindi il titolo della mostra “Collezionare per un domani: nuove opere a Museion”, che presenta
più di 40 artisti e una selezione di oltre 60 lavori tra installazioni, video, fotografie e sculture entrate a far
parte della collezione Museion negli ultimi sette anni. L’esposizione, che si snoda su due piani, ospita anche
una sezione speciale dedicata ai libri d’artista nello spazio della collezione studio.
Con la nuova mostra, Museion racconta le sue scelte, le mostre e gli artisti che ha esposto negli ultimi anni.
Insomma, un pezzo della sua storia. Collezionare per un domani conserva infatti traccia delle molte personali,
prime in Italia, ospitate da Museion in questi anni. Ma mette anche in luce un mutamento fondamentale
avvenuto nell’arte dei nostri tempi “Nell’arte di oggi è venuta a cadere la distinzione netta tra le categorie
tradizionali e i diversi generi - pittura, scultura, fotografia etc. In quanto voce del presente, Museion ha scelto
di testimoniare questa trasformazione, e la scultura è l’ambito che meglio rappresenta questo mutamento dei
linguaggi” – così Letizia Ragaglia, direttrice di Museion. Lo scardinamento e la commistione dei generi emerge
forte dal percorso espositivo, che non suggerisce una distinzione rigida tra diversi ambiti. Ciò nonostante, si
riconosce, da parte di Museion, un impegno continuo su diversi filoni espositivi: i nuovi linguaggi della
scultura, l’attenzione per posizioni femminili forti e i giovani talenti, il dialogo continuo con il territorio.
Notevole la presenza di un suggestivo nucleo di opere di luce.
In mostra troviamo quindi “2nd Steel Square”, una scultura di lastre su cui camminare di un artista ormai
classico da manuale, come l’americano Carl Andre, tra i massimi esponenti del minimalismo. O “untitled”, la
sedia a rotelle spettacolarmente esagerata della tedesca Isa Genzken, che ha rivoluzionato i linguaggi della
scultura, introducendo oggetti quotidiani nelle sue installazioni. Diverse le posizioni forti di artiste entrate nella
storia, come VALIE EXPORT, presente con la poetica opera di luce “Esiste qualcosa che non può essere
espresso mediante un’ immagine o un segno”. In “Spiral Betty” di Rosemarie Trockel, una comune spirale è
trasformata in un’ironica opera di luce, che però è anche una scultura.
Sempre in tema di scultura non tradizionale, non mancano posizioni di artisti più giovani: dal vietnamita Danh
Vo, di cui molti ricordano la mostra a Museion con i frammenti della Statua della Libertà, agli oggetti urbani
della svedese Klara Lidén, fino all’italiana Monica Bonvicini con il suo “Leather Tool (small straight ax)”. Il
video “Western” dell’artista Sonia Leimer, le serie fotografiche di Nicolò Degiorgis e Vera Comploj
raccontano invece di un dialogo instaurato con giovani artisti provenienti dal territorio, anche grazie allo spazio
sperimentale della Project room o il Cubo Garutti, nel quartiere Don Bosco a Bolzano. Molte le opere che
ricordano i tanti momenti di incontro e le discussioni con gli artisti, che Museion ha saputo creare anche intorno
alla rassegna estiva della facciata mediale, come i suggestivi video “EVOKE PROVOKE (the border),” di
Stefano Cagol, e “The Unseen Looks Like Something You Have Never Seen,” di Michael Fliri. Rapporto con
un territorio che Museion ha espresso in un premio d’artista indetto con il Südtiroler Künstlerbund e Transart. In
mostra troviamo “Das Kapital” di Leander Schwarzer, secondo classificato nel 2011 e “AUI OI” (“su e giù”) di
Caroline Profanter e Ulrike Bernard, vincitrici dell’edizione 2013 - l’installazione sonora delle artiste accoglie i
visitatori in un breve e intenso viaggio con l’ascensore all’interno di Museion.
La mostra mette inoltre in luce la genesi della collezione, che, in tempi di risorse limitate, non può prescindere
dal contributo di partner esterni al museo. Sono infatti legati alle mostre anche i prestiti a lungo termine della
Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. Altri lavori testimoniano invece il rapporto di collaborazione
instaurato tra Museion e i collezionisti privati - primo tra tutti, in questo senso, il collezionista Enea Righi, che
ha in depositato a Museion più di cento opere.
Last but not least: mostre, facciata mediale, inaugurazioni: Collezionare per un domani è anche un’occasione
per ripercorrere diversi momenti a Museion, che molti hanno vissuto in prima persona. E poiché la collezione è
un patrimonio comune, tutti possono “portare a casa” un piccolo ricordo: le opere in mostra sono infatti
fotografabili dai visitatori, che potranno prendere anche le didascalie a illustrazione delle singole opere.
artisti in mostra
Allora & Calzadilla, Pawel Althamer, Francis Alÿs, Carl Andre, Stefano Arienti, Micol Assaël, Nina Beier, Ulrike Bernard und/e/and Caroline
Profanter, Rossella Biscotti, Monica Bonvicini, Julia Bornefeld, Wil-ma Kammerer und/e/and Sylvie Riant, Christoph Büchel, Clarie
Fontaine, Stefano Cagol, Vera Comploj, Nicolò Degiorgis, Tacita Dean, Jimmie Durham, VALIE EXPORT, Michael Fliri, Peter Friedl, Mario
Garcia Torres, Isa Genzken, Goldschmied & Chiari, Hilario Isola und/e/and Matteo Norzi, Gabriel Kuri, Sonia Leimer, Klara Lidén, Liu Ding,
Teresa Margolles, Ana Mendieta, Vlad Nancă, Maurizio Nannucci, Deimantas Narkevičius, Roman Ondak, Philippe Parreno, Diego
Perrone, Pietro Roccasalva, Sven Sachsalber, Michael Sailstorfer, Leander Schwazer, Luca Trevisani, Rosemarie Trockel, Tatiana Trouvé,
James Turrell, Nico Vascellari, Luca Vitone, Danh Vo, Andro Wekua.
Le opere di Sven Sachsalber, Michael Fliri e Luca Trevisani verranno esposte dal settembre 2015.
Il video “Tea 1391” di Mario Garcia Torres viene proiettato giovedì 30/04/2015 e giovedì 15/10/2015 alle ore 20.00
nell’ambito dei giovedì lunghi a Museion.
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo trilingue (ita/dt/eng) edito da Museion. testi di Andreas
Hapkemeyer, Letizia Ragaglia e Lisa Le Feuvre.
20
marzo 2015
Collezionare per un domani. Nuove opere a Museion
Dal 20 marzo 2015 al 10 gennaio 2016
arte contemporanea
Location
MUSEION
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Biglietti
7 Euro, ridotto 3,50 Euro.
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10.00 – 18.00.
Giovedì 10.00 – 22.00, con ingresso gratuito dalle 18.00. Lunedì chiuso.
Vernissage
20 Marzo 2015, h 19
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