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Quando l’occhio diventa una spia. Paolo Vigevani dal bianco-nero al colore
In esposizione 134 fotografie realizzate a partire dalla fine degli anni ’60 fino ad oggi.
Dagli scatti in bianco e nero a quelli a colori, dall’uso sapiente dell’analogico alla scoperta del digitale, la mostra presenta le diverse anime di questo artista che, pur rimanendo fedele a se stesso, ha saputo stare al passo con le innovazioni tecniche e tecnologiche del mezzo fotografico, studiandone e sfruttandone con curiosità le più ampie possibilità espressive
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 20 marzo 2015 alle ore 18 si inaugura, presso il Centro Internazionale di
Fotografia Scavi Scaligeri, la mostra Quando l’occhio diventa una spia: Paolo Vigevani
dal bianco-nero al colore, opere dell’artista Paolo Vigevani, a cura di Italo Zannier.
La mostra, visitabile fino al 10 maggio 2015, raccoglie una selezione di 134 fotografie
realizzate dall’artista a partire dalla fine degli anni ’60 fino ad oggi.
Dagli scatti in bianco e nero a quelli a colori, dall’uso sapiente dell’analogico alla scoperta
del digitale, l’esposizione presenta le diverse anime di questo artista, il quale, pur
rimanendo fedele a se stesso, ha saputo stare al passo con le innovazioni tecniche e
tecnologiche del mezzo fotografico, studiandone e sfruttandone con curiosità le più ampie
possibilità espressive.
Paolo Vigevani è un «fotoamatore», come lo definisce Zannier, che con rigore e
inventiva «individua nel caos del paesaggio reale, di volta in volta un elemento significativo
[...] per coglierne l’essenza figurativa».
Geometrie, riflessi, linee, forti contrasti e delicati equilibri compongono la semiotica del
linguaggio artistico di Vigevani, che si sviluppa su diverse direttrici, concettuali prima che
cronologiche.
Il particolare, spesso molto circoscritto, quel «qualcosa che fa scattare l’immagine», il
gioco dei riflessi, del doppio, di vetri e specchi, anche d’acqua; il paesaggio rappresentato
come un quadro astratto - dove dominano, ancora una volta, sia linee e geometrie che
contrasti e campi di puro colore-; gli scatti che immortalano murales usurati, manifesti
strappati e muri scrostati, testimoni dell’inesorabile passare del tempo, ma anche della
perfezione che si può nascondere dietro l’imperfezione; questi i temi cari a Vigevani.
Anche quando il suo obbiettivo cattura l’essere umano, la composizione dell’immagine
vive di equilibri e schemi nascosti dietro ad un’apparente spontaneità dello scatto.
Immagini rubate certo, ma costruite con sapienza e consapevolezza.
Italo Zannier prende per mano lo spettatore e lo accompagna attraverso queste direttrici
di senso, con salti cronologici necessari per una più profonda comprensione del percorso
di un artista, Paolo Vigevani appunto, capace di cogliere e mostrare quell’ordine e
quell’armonia che si celano dietro al caos della realtà, ordine ed armonia che raramente i
nostri occhi sono in grado di cogliere.
Fotografia Scavi Scaligeri, la mostra Quando l’occhio diventa una spia: Paolo Vigevani
dal bianco-nero al colore, opere dell’artista Paolo Vigevani, a cura di Italo Zannier.
La mostra, visitabile fino al 10 maggio 2015, raccoglie una selezione di 134 fotografie
realizzate dall’artista a partire dalla fine degli anni ’60 fino ad oggi.
Dagli scatti in bianco e nero a quelli a colori, dall’uso sapiente dell’analogico alla scoperta
del digitale, l’esposizione presenta le diverse anime di questo artista, il quale, pur
rimanendo fedele a se stesso, ha saputo stare al passo con le innovazioni tecniche e
tecnologiche del mezzo fotografico, studiandone e sfruttandone con curiosità le più ampie
possibilità espressive.
Paolo Vigevani è un «fotoamatore», come lo definisce Zannier, che con rigore e
inventiva «individua nel caos del paesaggio reale, di volta in volta un elemento significativo
[...] per coglierne l’essenza figurativa».
Geometrie, riflessi, linee, forti contrasti e delicati equilibri compongono la semiotica del
linguaggio artistico di Vigevani, che si sviluppa su diverse direttrici, concettuali prima che
cronologiche.
Il particolare, spesso molto circoscritto, quel «qualcosa che fa scattare l’immagine», il
gioco dei riflessi, del doppio, di vetri e specchi, anche d’acqua; il paesaggio rappresentato
come un quadro astratto - dove dominano, ancora una volta, sia linee e geometrie che
contrasti e campi di puro colore-; gli scatti che immortalano murales usurati, manifesti
strappati e muri scrostati, testimoni dell’inesorabile passare del tempo, ma anche della
perfezione che si può nascondere dietro l’imperfezione; questi i temi cari a Vigevani.
Anche quando il suo obbiettivo cattura l’essere umano, la composizione dell’immagine
vive di equilibri e schemi nascosti dietro ad un’apparente spontaneità dello scatto.
Immagini rubate certo, ma costruite con sapienza e consapevolezza.
Italo Zannier prende per mano lo spettatore e lo accompagna attraverso queste direttrici
di senso, con salti cronologici necessari per una più profonda comprensione del percorso
di un artista, Paolo Vigevani appunto, capace di cogliere e mostrare quell’ordine e
quell’armonia che si celano dietro al caos della realtà, ordine ed armonia che raramente i
nostri occhi sono in grado di cogliere.
20
marzo 2015
Quando l’occhio diventa una spia. Paolo Vigevani dal bianco-nero al colore
Dal 20 marzo al 10 maggio 2015
fotografia
Location
CENTRO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA SCAVI SCALIGERI
Verona, Piazza Francesco Viviani, (Verona)
Verona, Piazza Francesco Viviani, (Verona)
Orario di apertura
mar-dom 10-19
Aperta a Pasqua e Lunedì dell’Angelo, 25 aprile e 1 maggio.
Vernissage
20 Marzo 2015, ore 18
Autore
Curatore