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Gabriele Bertolini – Uefa is east. Transnistria 1997
La mostra racconta la Transnistria, uno stato fantasma non riconosciuto dall’Onu, che si trova stretto tra la Moldavia e l’Ucraina. Gabriele Bertolini fotografa i volti dei suoi abitanti, arrivando a vedere oltre l’apparenza e ci riporta delle persone, che a differenza del loro paese, sono reali.
Comunicato stampa
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UEFA IS EAST
L’Europa calcistica dell’Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti
Transnistria,1997
Inaugura il 17 marzo presso il circolo polacco Poski kot in via Massena a Torino una mostra fotografica di Gabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi.
La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys Martini, fa parte del progetto “L’Europa calcistica dell’Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti”: la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo dei ritratti di chi vi abita.
Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all’emozione delle coppe europee e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva.
Questo primo appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha documentato nel 1997, l’anno di fondazione dello Sherif Tiraspol.
I personaggi ritratti sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell’obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta.
Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre, rivelando elaborati tatuaggi.
In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo romanzo Educazione siberiana descrive l’iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi, quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l’inchiostro sottopelle era illegale.
La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare l’incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti.
L’Europa calcistica dell’Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti
Transnistria,1997
Inaugura il 17 marzo presso il circolo polacco Poski kot in via Massena a Torino una mostra fotografica di Gabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi.
La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys Martini, fa parte del progetto “L’Europa calcistica dell’Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti”: la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo dei ritratti di chi vi abita.
Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all’emozione delle coppe europee e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva.
Questo primo appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha documentato nel 1997, l’anno di fondazione dello Sherif Tiraspol.
I personaggi ritratti sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell’obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta.
Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre, rivelando elaborati tatuaggi.
In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo romanzo Educazione siberiana descrive l’iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi, quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l’inchiostro sottopelle era illegale.
La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare l’incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti.
17
marzo 2015
Gabriele Bertolini – Uefa is east. Transnistria 1997
Dal 17 marzo al 14 aprile 2015
fotografia
Location
POLSKI KOT
Torino, Via Andrea Massena, 19, (Torino)
Torino, Via Andrea Massena, 19, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 19.30-0.00
Vernissage
17 Marzo 2015, ore 18.30
Autore
Curatore