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Arca
La salvezza sta nell’affrontare sé stessi, in quell’atto coraggioso che debella ogni forma di horror vacui e fa emergere la propria essenza con forza e vita. L’arca diventa quindi non tanto rifugio, ma mezzo, mezzo per affrontare la vita, per distruggere la confluenza tipica della nostra era e per mostrare la propria individualità così come essa si presenta, senza censure
Comunicato stampa
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Sarà inaugurata venerdì alle ore 17:30 a Palermo presso il “ Megastore Mondadori ,
via Ruggero Settimo 16, la mostra d’arte contemporanea dal titolo: “ARCA”. La
mostra organizzata dall’Ass.ne culturale Ricercarte con il patrocinio dell’assessorato
alla Cultura del comune di Palermo, è curata dal direttore artistico Naire Feo, testi
Marilena Calcara storico dell’arte, prof.ssa Lea Di Salvo, progetto grafico Piera
Ingargiola.
Un istinto primordiale ha sempre spinto l’uomo a cercare un rifugio, un posto in cui sentirsi al
sicuro. Il pericolo ha prodotto la creazione di una dimora, di un’arca. Si ripete quasi la voglia
di ritornare di quell’ambiente ovattato e perfetto del ventre materno, si cerca di ricreare quella
sorta di paradiso perduto. La femminilità, nella sua accezione più archetipica di ventre e acqua,
è stata motore di amore e protezione, di una perfezione e di una completezza talmente perfetti,
da ricomparire nei desideri più ancestrali dell’uomo, ogni volta che la natura, la vita, il mondo si
ribellano e si rivelano portatrici di dolore e distruzione.
E allora quell’arca che Noè costruì di fronte al pericolo del diluvio, si rivela metafora perfetta di
una femminilità che sulle onde del mare (elemento dell’acqua appunto) porta il genere umano alla
salvezza, forse anche quella eterna.
Ma se non con legno resinoso, se non in preda al diluvio universale, ogni individuo di fronte al
mistero e al dolore della solitudine umana, continua a cercare la sua salvezza. La cerca nella mente
e nel corpo, la cerca nelle cose e in sé stesso, e quando capisce qual è l’essenza della sua salvezza,
dedica tutta la sua vita ad essa.
La salvezza sta nell’affrontare sé stessi, in quell’atto coraggioso che debella ogni forma di horror
vacui e fa emergere la propria essenza con forza e vita. L’arca diventa quindi non tanto rifugio,
ma mezzo, mezzo per affrontare la vita, per distruggere la confluenza tipica della nostra era e per
mostrare la propria individualità così come essa si presenta, senza censure.
“Per salvarsi bisogna rischiare”.
via Ruggero Settimo 16, la mostra d’arte contemporanea dal titolo: “ARCA”. La
mostra organizzata dall’Ass.ne culturale Ricercarte con il patrocinio dell’assessorato
alla Cultura del comune di Palermo, è curata dal direttore artistico Naire Feo, testi
Marilena Calcara storico dell’arte, prof.ssa Lea Di Salvo, progetto grafico Piera
Ingargiola.
Un istinto primordiale ha sempre spinto l’uomo a cercare un rifugio, un posto in cui sentirsi al
sicuro. Il pericolo ha prodotto la creazione di una dimora, di un’arca. Si ripete quasi la voglia
di ritornare di quell’ambiente ovattato e perfetto del ventre materno, si cerca di ricreare quella
sorta di paradiso perduto. La femminilità, nella sua accezione più archetipica di ventre e acqua,
è stata motore di amore e protezione, di una perfezione e di una completezza talmente perfetti,
da ricomparire nei desideri più ancestrali dell’uomo, ogni volta che la natura, la vita, il mondo si
ribellano e si rivelano portatrici di dolore e distruzione.
E allora quell’arca che Noè costruì di fronte al pericolo del diluvio, si rivela metafora perfetta di
una femminilità che sulle onde del mare (elemento dell’acqua appunto) porta il genere umano alla
salvezza, forse anche quella eterna.
Ma se non con legno resinoso, se non in preda al diluvio universale, ogni individuo di fronte al
mistero e al dolore della solitudine umana, continua a cercare la sua salvezza. La cerca nella mente
e nel corpo, la cerca nelle cose e in sé stesso, e quando capisce qual è l’essenza della sua salvezza,
dedica tutta la sua vita ad essa.
La salvezza sta nell’affrontare sé stessi, in quell’atto coraggioso che debella ogni forma di horror
vacui e fa emergere la propria essenza con forza e vita. L’arca diventa quindi non tanto rifugio,
ma mezzo, mezzo per affrontare la vita, per distruggere la confluenza tipica della nostra era e per
mostrare la propria individualità così come essa si presenta, senza censure.
“Per salvarsi bisogna rischiare”.
13
marzo 2015
Arca
Dal 13 al 27 marzo 2015
arte contemporanea
Location
MONDADORI MULTICENTER PALERMO
Palermo, Via Ruggiero Settimo, 16, (Palermo)
Palermo, Via Ruggiero Settimo, 16, (Palermo)
Orario di apertura
09:30 / 20:30 da lunedì a domenica
Vernissage
13 Marzo 2015, ore 17.30
Autore
Curatore