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Marianna Galati – Dall’Iperrealismo all’Espressionismo astratto
Le sette tele in esposizione appartengono al periodo informale di Marianna Galati, risalente ai primi anni Duemila, prima che l’artista si dedicherà completamente all’Iperrealismo
Comunicato stampa
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Il progetto MADeIn Latina, ideato e curato da Fabio D’Achille in una delle isole culturali del Museo d’Arte Diffusa, ossia il Bar Poeta in Piazza del Popolo, prosegue con la mostra pittorica di Marianna Galati, dal 4 al 31 marzo 2015.
“Le sette tele in esposizione appartengono al periodo informale di Marianna Galati, risalente ai primi anni Duemila, prima che l’artista si dedicherà completamente all’Iperrealismo, con cui svela un universo pittorico tutto al femminile, popolato da donne ammalianti, provocatorie, ora restituite in chiave sensuale da cui emerge tutta la loro forza, ora mettendo a nudo le loro fragilità, paure, insicurezze e inquietudini. I lavori iperrealisti possono essere osservati nella collettiva allestita nella Galleria della Federlazio, in esposizione fino al 31 marzo 2015.
Nonostante l’apparente dicotomia tra lo stile iperrealista e quello informale, le due modalità espressive sono accomunate da una ricerca interiore, da un viaggio alla scoperta della propria identità, che attraversa diverse fasi e stati d’animo. “Dipingere è un’azione di autoscoperta, ogni buon artista dipinge ciò che è”, affermava Jackson Pollock, padre dell’Espressionismo astratto: nell’universo artistico di Marianna c’è una continua sperimentazione attraverso cui l’artista si mette in gioco e mette a nudo se stessa, con gli strumenti tipici dell’attività pittorica e con una particolare attenzione al mondo femminile.
Anche nelle opere astratte traspare la mano di una donna, che si esplica in una pittura decorativa, lirica, che non conserva nulla di monumentale, proprio perché dotata di una componente intimistica, la stessa che successivamente sfocerà nell’Iperrealismo; la volumetria appena accennata non è ottenuta col chiaroscuro né tantomeno con la prospettiva, ma è affidata al trattamento luministico attraverso cui prendono vita i colori e alla sovrapposizione di questi. Il decorativismo non è qualcosa di fine a se stesso ma funzionale a una ricerca per certi versi ancora embrionale; interagisce con una gestualità priva di furor ma attentamente guidata dalla mano dell’artista, tanto da far pensare che alla base del risultato finale ci sia un progetto che in fase d’esecuzione possa mutare a favore di una libertà espressiva.
Un universo al femminile dicevamo, delicato e contemporaneamente complesso, non facile da decifrare, che conserva qualcosa di non detto, di appena sussurrato, di accuratamente custodito”.
(Laura Cianfarani)
“Le sette tele in esposizione appartengono al periodo informale di Marianna Galati, risalente ai primi anni Duemila, prima che l’artista si dedicherà completamente all’Iperrealismo, con cui svela un universo pittorico tutto al femminile, popolato da donne ammalianti, provocatorie, ora restituite in chiave sensuale da cui emerge tutta la loro forza, ora mettendo a nudo le loro fragilità, paure, insicurezze e inquietudini. I lavori iperrealisti possono essere osservati nella collettiva allestita nella Galleria della Federlazio, in esposizione fino al 31 marzo 2015.
Nonostante l’apparente dicotomia tra lo stile iperrealista e quello informale, le due modalità espressive sono accomunate da una ricerca interiore, da un viaggio alla scoperta della propria identità, che attraversa diverse fasi e stati d’animo. “Dipingere è un’azione di autoscoperta, ogni buon artista dipinge ciò che è”, affermava Jackson Pollock, padre dell’Espressionismo astratto: nell’universo artistico di Marianna c’è una continua sperimentazione attraverso cui l’artista si mette in gioco e mette a nudo se stessa, con gli strumenti tipici dell’attività pittorica e con una particolare attenzione al mondo femminile.
Anche nelle opere astratte traspare la mano di una donna, che si esplica in una pittura decorativa, lirica, che non conserva nulla di monumentale, proprio perché dotata di una componente intimistica, la stessa che successivamente sfocerà nell’Iperrealismo; la volumetria appena accennata non è ottenuta col chiaroscuro né tantomeno con la prospettiva, ma è affidata al trattamento luministico attraverso cui prendono vita i colori e alla sovrapposizione di questi. Il decorativismo non è qualcosa di fine a se stesso ma funzionale a una ricerca per certi versi ancora embrionale; interagisce con una gestualità priva di furor ma attentamente guidata dalla mano dell’artista, tanto da far pensare che alla base del risultato finale ci sia un progetto che in fase d’esecuzione possa mutare a favore di una libertà espressiva.
Un universo al femminile dicevamo, delicato e contemporaneamente complesso, non facile da decifrare, che conserva qualcosa di non detto, di appena sussurrato, di accuratamente custodito”.
(Laura Cianfarani)
04
marzo 2015
Marianna Galati – Dall’Iperrealismo all’Espressionismo astratto
Dal 04 al 31 marzo 2015
arte contemporanea
Location
CAFFE’ POETA
Latina, Corso Della Repubblica, 20, (Latina)
Latina, Corso Della Repubblica, 20, (Latina)
Orario di apertura
tutti i giorni 9,30 – 21,30
Vernissage
4 Marzo 2015, ore 18,30
Autore
Curatore