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Eugenio Rattà – POP by POP
L’artista attinge a piene mani dalla PopArt e dal suo decennio d’oro (fine anni ’50 – fine ’60), ne condensa temi e tecniche, ne rincorre i modi e i generi, e alla fine adatta tutto questo bagaglio ad una sublime contraddizione, a quell’ironico, solare, festoso gioco di rilanci e tentate vicendevoli prevaricazioni fra la sfera privata delle intime malie, e quella sfacciata chiassosa e sbrigativa delle mitologie contemporanee
Comunicato stampa
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POP by POP
La mostra allestita negli spazi della caffetteria del Chiostro del Bramante a Roma, propone attraverso le opere dell’artista Eugenio Rattà, il tema della Pop Art.
Se c’è una sfida intrinseca nel gusto per la citazione, questa sfida è quella di utilizzare uno schema conosciuto e formalizzato e riuscire a scovarne un nuovo sviluppo. O inserirlo in un altro ed estraneo contesto e inventarne quindi una nuova dimensione. Questa sfida, forse inconsapevole, forse disarmata, è quella che disputa, e vince, il lavoro di Eugenio Rattà. Il quale attinge a piene mani dalla PopArt e dal suo decennio d’oro (fine anni ’50 – fine ’60), ne condensa temi e tecniche, ne rincorre i modi e i generi, e alla fine adatta tutto questo bagaglio ad una sublime contraddizione, a quell’ironico, solare, festoso gioco di rilanci e tentate vicendevoli prevaricazioni fra la sfera privata delle intime malie, e quella sfacciata chiassosa e sbrigativa delle mitologie contemporanee. Pittura timbrica e tesa, inserimento di materiali, ricorso al vero e proprio collage (con connessa depredazione di immagini da riviste, riproduzioni fotografiche, figurine e pubblicità ); e poi il forte carattere bidimensionale della rappresentazione, la trasfigurazione dei soggetti in pretesto pittorico, la connotazione stereotipa dei loro atteggiamenti, l’intento decorativo di motivi ed iconografie; tutto questo crea una geometria luminosa, una psichedelica sistemazione, che da un lato dà conto di un immaginario artistico esplosivo e ridondante, dall’altro vive la relazione problematica e critica con il mondo, con i condizionamenti collettivi, con le mille chimeriche sfaccettature che la realtà assume. Ed è proprio da questa connessione, che a ben guardare si rivela presto un raffinato attrito, che si trasmettono quell’impressione ed atmosfera di impalpabile inadeguatezza, che sono la cifra originale e significativa nelle opere di Rattà. Fra utopie fantasie memorie e stato delle cose, le molte sollecitazioni pressanti ed in cerca di armonica convivenza nello spazio vitale di ciascuno, l’artista non nasconde il progressivo e rischioso scollamento, solo lo maschera di glamourosa levità, oppone una espansiva visione, scientemente naif, contro gli attuali devastanti modelli di comunicazione di massa, si diverte a irridere e decorare il mondo con i suoi stessi ritagli, i suoi stessi surplus, le sue stesse manie.
Francesco Giulio Farachi
La mostra allestita negli spazi della caffetteria del Chiostro del Bramante a Roma, propone attraverso le opere dell’artista Eugenio Rattà, il tema della Pop Art.
Se c’è una sfida intrinseca nel gusto per la citazione, questa sfida è quella di utilizzare uno schema conosciuto e formalizzato e riuscire a scovarne un nuovo sviluppo. O inserirlo in un altro ed estraneo contesto e inventarne quindi una nuova dimensione. Questa sfida, forse inconsapevole, forse disarmata, è quella che disputa, e vince, il lavoro di Eugenio Rattà. Il quale attinge a piene mani dalla PopArt e dal suo decennio d’oro (fine anni ’50 – fine ’60), ne condensa temi e tecniche, ne rincorre i modi e i generi, e alla fine adatta tutto questo bagaglio ad una sublime contraddizione, a quell’ironico, solare, festoso gioco di rilanci e tentate vicendevoli prevaricazioni fra la sfera privata delle intime malie, e quella sfacciata chiassosa e sbrigativa delle mitologie contemporanee. Pittura timbrica e tesa, inserimento di materiali, ricorso al vero e proprio collage (con connessa depredazione di immagini da riviste, riproduzioni fotografiche, figurine e pubblicità ); e poi il forte carattere bidimensionale della rappresentazione, la trasfigurazione dei soggetti in pretesto pittorico, la connotazione stereotipa dei loro atteggiamenti, l’intento decorativo di motivi ed iconografie; tutto questo crea una geometria luminosa, una psichedelica sistemazione, che da un lato dà conto di un immaginario artistico esplosivo e ridondante, dall’altro vive la relazione problematica e critica con il mondo, con i condizionamenti collettivi, con le mille chimeriche sfaccettature che la realtà assume. Ed è proprio da questa connessione, che a ben guardare si rivela presto un raffinato attrito, che si trasmettono quell’impressione ed atmosfera di impalpabile inadeguatezza, che sono la cifra originale e significativa nelle opere di Rattà. Fra utopie fantasie memorie e stato delle cose, le molte sollecitazioni pressanti ed in cerca di armonica convivenza nello spazio vitale di ciascuno, l’artista non nasconde il progressivo e rischioso scollamento, solo lo maschera di glamourosa levità, oppone una espansiva visione, scientemente naif, contro gli attuali devastanti modelli di comunicazione di massa, si diverte a irridere e decorare il mondo con i suoi stessi ritagli, i suoi stessi surplus, le sue stesse manie.
Francesco Giulio Farachi
14
marzo 2015
Eugenio Rattà – POP by POP
Dal 14 marzo al 13 aprile 2015
arte contemporanea
Location
CAFFETTERIA DART – CHIOSTRO DEL BRAMANTE
Roma, Arco Della Pace, (Roma)
Roma, Arco Della Pace, (Roma)
Orario di apertura
Lun - Ven 10.00 - 20.00 - Sab - Dom 10.00 - 21.00
Vernissage
14 Marzo 2015, ore 17
Sito web
www.eugenioratta.info
Autore
Curatore