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Una quadreria con Giannetto – 18 artisti con Giannetto Bravi
Diciotto artisti compagni d’arte di Giannetto Bravi presentano i loro lavori in continuità con il progetto della “quadreria” sviluppato fin dagli anni ’70 dallo scomparso artista napoletano. In mostra anche le sue opere della serie “Il cinema del barbiere” degli anni ’90.
Comunicato stampa
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UNA QUADRERIA CON GIANNETTO
18 artisti con Giannetto Bravi
a cura di Donatella Airoldi, Laura Bonato, Mavi Ferrando, Antonella Prota Giurleo
presentazione di Cristina Rossi
Artisti: Bruno Bordoli, Alberto Brambilla, Giannetto Bravi, Danilo Brutti, Francesco Cucci, Lù Demo, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Gino Gini, Emily Joe, Antonella Padovese, Fabrizio Parachini, Antonella Prota Giurleo, Fabrizio Rovesti, Giovanni Rubino, Luigi Sandroni, Antonio Sormani, Fausta Squatriti
Diciotto artisti compagni d'arte di Giannetto Bravi presentano i loro lavori in continuità con il progetto della "quadreria" sviluppato fin dagli anni '70 dallo scomparso artista napoletano. In mostra anche le sue opere della serie "Il cinema del barbiere" degli anni '90.
Artisti: Bruno Bordoli, Alberto Brambilla, Giannetto Bravi, Danilo Brutti, Francesco Cucci, Lù Demo, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Gino Gini, Emily Joe, Antonella Padovese, Fabrizio Parachini, Antonella Prota Giurleo, Fabrizio Rovesti, Giovanni Rubino, Luigi Sandroni, Antonio Sormani, Fausta Squatriti
... una quadreria pensata per un museo immaginario, luogo virtuale di culture e identità differenti... (Cristina Rossi)
inaugurazione mercoledì 4 marzo alle ore 18
orario: da martedì a venerdì dalle 17 alle 19 (fino al 18 marzo)
Cristina Rossi
Una quadreria con Giannetto
Delicato, estroso, divertente, sospeso nella bolla della sua magnifica immaginazione ancora una volta Giannetto Bravi ci sorprende con un fuori programma. Con uno slittamento di linguaggio dalla pellicola in celluloide al fotogramma, al manifesto al quadro, sei grandi tele raccontano la magia perduta di una dimensione un po’ leggendaria del cinema quando non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli paesi si aprono per la prima volta sale cinematografiche e si ripopolano le sale da ballo. All’inizio degli anni Cinquanta si proiettano su grande schermo Anastasia con Ingrid Bergman (1956) Il gigante con James Dean e Elizabeth Taylor (1956), Non siamo angeli con Humphrey Bogart; il kolossal, primo di una serie, Sansone e Dalila, Banchetto Nuziale, L’ombrellone con Anita Ekberg e Rossana Podestà. Ma è negli anni Novanta che Giannetto Bravi realizza queste grandi tele, della serie “Il cinema del barbiere” che rievocano con esiti suggestivi e coinvolgenti il mito di una femminilità esuberante in contrasto con col clima moralistico e conformista del dopoguerra.
A condividere lo sguardo sul percorso artistico di Giannetto Bravi 18 artisti, suoi compagni di vita sono stati invitati a un dialogo con quella parte della sua opera, “la Quadreria”, presente nell’installazione allo spazio della galleria Quintocortile. Una piccola significativa comunità si è riunita intorno a lui, grande catalizzatore di talenti, nel comune intento di tener vivo un legame, un riconoscimento, di far vibrare una sorta di corrente che s'innerva tra la sua quadreria, qui rappresentata da un gruppo di 12 opere del 2009, e la loro, nella singolarità dei rispettivi percorsi, nella varietà dei linguaggi, dalla pittura al disegno, al collage, al libro d’artista al bassorilievo. Dal corpus della quadreria di Giannetto, una produzione enorme di lavori partita dall’idea di utilizzare la cartolina souvenir acquistata nei musei, un progetto artistico di ben 5000 opere, la serie dei 12 lavori in mostra, riferiti specificamente ad artisti contemporanei tra cui Raucheberg, Hartung e altri, sono solo una parte di quel più ampio museo immaginario, luogo virtuale dove risuonano culture e identità al di là dell’immanenza celebrativa della singola opera in quanto tale e aperta a una sorta di “democrazia del transito”.
In un dialogo fecondo teso a far vibrare il fil rouge della relazione con Giannetto, utilizzando codici e stilemi penetrati nella loro comune sensibilità, sono intervenuti: Alberto Brambilla libro d’artista in copia unica, Almanacchi, quisquilie e pinzillacchere da frammenti per una biografia sentimentale di Giannetto Bravi. Bruno Bordoli “serie di teste come sede degli organi di senso, mezzo fisiognomico fondamentale per la determinazione dell’unicità di ogni individuo”. Danilo Brutti 12 cartoline dipinte a mano “omaggio di un pittore a un amico innamorato della pittura”. Francesco Cucci Il canto di Nino lo sportello del forno crematorio, a suggello della fragilità e temporaneità dell’esistenza umana. Lù Demo Laico Graal. Fernanda Fedi collage su tela da una cartolina “ho ripreso una cartolina inviatami da Giannetto riguardante Mr.Poubelle, in francese significa spazzatura, e ho realizzato un collage con qualche scolatura di rosso”. Gretel Fehr cartoline d'arte unite a un dipinto del Novecento. Mavi Ferrando, bassorilievo: in primo piano si stagliano sei cartoline del cratere del Vesuvio appartenute a Giannetto, il legno dipinto di bianco, in parte traforato, appoggia sul muro bianco, a echeggiare una memoria, un lieve accenno a elementi “smaterializzati”. Gino Gini “ho ripreso l’immagine di una cartolina inviatami da Giannetto nel 1979 (dietro mio invito) e riguardante L’Immagine Mitica (ora al Museo MAGA di Gallarate)”. Emily Joe, I giorni della luna, della neve, dei grilli un collage di immagini simbolo della poetica di Giannetto, il Vesuvio e frammenti dalla collezione di cartoline erotiche. Antonella Padovese, Per Giannetto, custode e performer di sé stesso. Fabrizio Parachini Surimono per Giannetto. Antonella Prota Giurleo collage su tela “mappe del metrò di Napoli, cartoline, scarti di metallo recuperati a Scampia, strappi di carta cinese, lasciano intravvedere la memoria che affiora”. Fabrizio Rovesti D’apres Giannetto, stampa su tavola digitale di sapore concettuale, per una poetica della citazione. Giovanni Rubino Vendere cara la pelle, quattro cartoline autoritratto da un lavoro in video. Luigi Sandroni A Giannetto per il suo vissuto e la sua formazione in quel di Napoli… Antonio Sormani pittura a olio su tela Saluti da Napoli: “ho pensato di rappresentare una Napoli affatto turistica attraverso il finestrino bagnato di pioggia si intravvede il cono del Vesuvio”. Fausta Squatriti libro d’artista “copia unica, immagini segrete provenienti dalla collezione di cartoline antiche, in omaggio all’arte sua, apparentemente semplice….”.
18 artisti con Giannetto Bravi
a cura di Donatella Airoldi, Laura Bonato, Mavi Ferrando, Antonella Prota Giurleo
presentazione di Cristina Rossi
Artisti: Bruno Bordoli, Alberto Brambilla, Giannetto Bravi, Danilo Brutti, Francesco Cucci, Lù Demo, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Gino Gini, Emily Joe, Antonella Padovese, Fabrizio Parachini, Antonella Prota Giurleo, Fabrizio Rovesti, Giovanni Rubino, Luigi Sandroni, Antonio Sormani, Fausta Squatriti
Diciotto artisti compagni d'arte di Giannetto Bravi presentano i loro lavori in continuità con il progetto della "quadreria" sviluppato fin dagli anni '70 dallo scomparso artista napoletano. In mostra anche le sue opere della serie "Il cinema del barbiere" degli anni '90.
Artisti: Bruno Bordoli, Alberto Brambilla, Giannetto Bravi, Danilo Brutti, Francesco Cucci, Lù Demo, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Gino Gini, Emily Joe, Antonella Padovese, Fabrizio Parachini, Antonella Prota Giurleo, Fabrizio Rovesti, Giovanni Rubino, Luigi Sandroni, Antonio Sormani, Fausta Squatriti
... una quadreria pensata per un museo immaginario, luogo virtuale di culture e identità differenti... (Cristina Rossi)
inaugurazione mercoledì 4 marzo alle ore 18
orario: da martedì a venerdì dalle 17 alle 19 (fino al 18 marzo)
Cristina Rossi
Una quadreria con Giannetto
Delicato, estroso, divertente, sospeso nella bolla della sua magnifica immaginazione ancora una volta Giannetto Bravi ci sorprende con un fuori programma. Con uno slittamento di linguaggio dalla pellicola in celluloide al fotogramma, al manifesto al quadro, sei grandi tele raccontano la magia perduta di una dimensione un po’ leggendaria del cinema quando non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli paesi si aprono per la prima volta sale cinematografiche e si ripopolano le sale da ballo. All’inizio degli anni Cinquanta si proiettano su grande schermo Anastasia con Ingrid Bergman (1956) Il gigante con James Dean e Elizabeth Taylor (1956), Non siamo angeli con Humphrey Bogart; il kolossal, primo di una serie, Sansone e Dalila, Banchetto Nuziale, L’ombrellone con Anita Ekberg e Rossana Podestà. Ma è negli anni Novanta che Giannetto Bravi realizza queste grandi tele, della serie “Il cinema del barbiere” che rievocano con esiti suggestivi e coinvolgenti il mito di una femminilità esuberante in contrasto con col clima moralistico e conformista del dopoguerra.
A condividere lo sguardo sul percorso artistico di Giannetto Bravi 18 artisti, suoi compagni di vita sono stati invitati a un dialogo con quella parte della sua opera, “la Quadreria”, presente nell’installazione allo spazio della galleria Quintocortile. Una piccola significativa comunità si è riunita intorno a lui, grande catalizzatore di talenti, nel comune intento di tener vivo un legame, un riconoscimento, di far vibrare una sorta di corrente che s'innerva tra la sua quadreria, qui rappresentata da un gruppo di 12 opere del 2009, e la loro, nella singolarità dei rispettivi percorsi, nella varietà dei linguaggi, dalla pittura al disegno, al collage, al libro d’artista al bassorilievo. Dal corpus della quadreria di Giannetto, una produzione enorme di lavori partita dall’idea di utilizzare la cartolina souvenir acquistata nei musei, un progetto artistico di ben 5000 opere, la serie dei 12 lavori in mostra, riferiti specificamente ad artisti contemporanei tra cui Raucheberg, Hartung e altri, sono solo una parte di quel più ampio museo immaginario, luogo virtuale dove risuonano culture e identità al di là dell’immanenza celebrativa della singola opera in quanto tale e aperta a una sorta di “democrazia del transito”.
In un dialogo fecondo teso a far vibrare il fil rouge della relazione con Giannetto, utilizzando codici e stilemi penetrati nella loro comune sensibilità, sono intervenuti: Alberto Brambilla libro d’artista in copia unica, Almanacchi, quisquilie e pinzillacchere da frammenti per una biografia sentimentale di Giannetto Bravi. Bruno Bordoli “serie di teste come sede degli organi di senso, mezzo fisiognomico fondamentale per la determinazione dell’unicità di ogni individuo”. Danilo Brutti 12 cartoline dipinte a mano “omaggio di un pittore a un amico innamorato della pittura”. Francesco Cucci Il canto di Nino lo sportello del forno crematorio, a suggello della fragilità e temporaneità dell’esistenza umana. Lù Demo Laico Graal. Fernanda Fedi collage su tela da una cartolina “ho ripreso una cartolina inviatami da Giannetto riguardante Mr.Poubelle, in francese significa spazzatura, e ho realizzato un collage con qualche scolatura di rosso”. Gretel Fehr cartoline d'arte unite a un dipinto del Novecento. Mavi Ferrando, bassorilievo: in primo piano si stagliano sei cartoline del cratere del Vesuvio appartenute a Giannetto, il legno dipinto di bianco, in parte traforato, appoggia sul muro bianco, a echeggiare una memoria, un lieve accenno a elementi “smaterializzati”. Gino Gini “ho ripreso l’immagine di una cartolina inviatami da Giannetto nel 1979 (dietro mio invito) e riguardante L’Immagine Mitica (ora al Museo MAGA di Gallarate)”. Emily Joe, I giorni della luna, della neve, dei grilli un collage di immagini simbolo della poetica di Giannetto, il Vesuvio e frammenti dalla collezione di cartoline erotiche. Antonella Padovese, Per Giannetto, custode e performer di sé stesso. Fabrizio Parachini Surimono per Giannetto. Antonella Prota Giurleo collage su tela “mappe del metrò di Napoli, cartoline, scarti di metallo recuperati a Scampia, strappi di carta cinese, lasciano intravvedere la memoria che affiora”. Fabrizio Rovesti D’apres Giannetto, stampa su tavola digitale di sapore concettuale, per una poetica della citazione. Giovanni Rubino Vendere cara la pelle, quattro cartoline autoritratto da un lavoro in video. Luigi Sandroni A Giannetto per il suo vissuto e la sua formazione in quel di Napoli… Antonio Sormani pittura a olio su tela Saluti da Napoli: “ho pensato di rappresentare una Napoli affatto turistica attraverso il finestrino bagnato di pioggia si intravvede il cono del Vesuvio”. Fausta Squatriti libro d’artista “copia unica, immagini segrete provenienti dalla collezione di cartoline antiche, in omaggio all’arte sua, apparentemente semplice….”.
04
marzo 2015
Una quadreria con Giannetto – 18 artisti con Giannetto Bravi
Dal 04 al 18 marzo 2015
arte contemporanea
Location
QUINTOCORTILE
Milano, Viale Bligny, 42, (Milano)
Milano, Viale Bligny, 42, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 17-19
Vernissage
4 Marzo 2015, ore 18
Autore
Curatore