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Medardo Rosso – La luce e la materia
Italiano di nascita ma cosmopolita per vocazione, Rosso ha trasformato il modo di fare scultura attraverso nuove tecniche e materiali: un percorso che la GAM presenta con una selezione di 30 capolavori tra gessi, cere e fotografie.
Comunicato stampa
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La Galleria d’Arte Moderna di Milano, in collaborazione con il Museo Rosso di Barzio, dedica a Medardo Rosso una mostra personale costituita da un’ampia selezione delle sue opere per dar conto della sua intera vicenda artistica a 35 anni dall’ultima monografica che Milano ha dedicato allo scultore torinese, ma milanese d’adozione, unico artista italiano della sua epoca ad avere un respiro europeo.
L’esposizione, a cura di Paola Zatti, conservatore responsabile della Galleria d’Arte Moderna di Milano, avrà un percorso tematico che prenderà avvio con quattro delle più significative opere degli esordi di Rosso, tutte realizzate a Milano e presentate in diverse versioni: il Birichino, prima opera comparsa nelle sale di Brera nel 1882, il Sagrestano, soggetto comico e quasi spietato del 1883, la Ruffiana, dello stesso anno, rappresentazione caricaturale, nel solco della tradizione verista e Portinaria, 1890-1905 dal Museo di Belle Arti di Budapest.
La seconda sezione (La materia, usi e sottrazioni) cercherà di restituire, attraverso diverse versioni di due soli soggetti - la Rieuse e Ecce puer (il primo abbraccia un arco cronologico ampio, dal 1890 agli anni dieci, il secondo tra gli ultimi affrontati nel 1906) - due temi fondamentali: la sperimentazione materica (l’utilizzo personalissimo e inconfondibile, di gesso, bronzo e cera) e il processo creativo dell’artista che procede, nel suo percorso tormentato, per “sottrazioni”, fino al raggiungimento dell’esito desiderato.
La terza sezione (I soggetti) saranno documentati quasi tutti i soggetti principali dell’artista: Henry Rouart, venerato collezionista e ospite di Rosso nel primo periodo di permanenza a Parigi, presentato nelle tre versioni in cera, gesso e bronzo; due soggetti del 1894, L’uomo che legge e Bookmaker, quest’ultimo testimone del periodo di più stretta vicinanza con Degas; la Bambina ridente, opera in cui traspare un legame forte con la tradizione rinascimentale e l’Enfant Malade, straordinario documento della fase sperimentale più coraggiosa di Rosso; infine Madame Noblet, soggetto declinato in quattro differenti varianti in un lungo arco di tempo (dal 1897 agli anni Venti), di cui la GAM possiede la versione in bronzo.
La straordinaria Madame X, del 1896, unico soggetto arrivato fino a noi in una sola versione, sarà al centro della quarta sezione. L’opera, in prestito eccezionale da Venezia, dialogherà con una selezione di opere fotografiche, poiché come avviene per alcuni grandi pittori e scultori tra Otto e Novecento (si pensi in particolare a Degas e Brancusi) esporre le fotografie di Rosso accanto alle sue opere in bronzo, cera o gesso non ha solo un valore documentario. La fotografia della quale l’artista aveva una notevole conoscenza tecnica, era per lui occasione di un lavoro sulla materia e sulla luce, ormai svincolato dal confronto col vero: Rosso fotografa le sue sculture e i suoi disegni, per intervenire poi con viraggi, ingrandimenti, foto di foto, scontornature, collages, tracce di materia pittorica, tagli e abrasioni, fino ad accettare l’intervento del caso e dell’errore.
La mostra MEDARDO ROSSO. La luce e la materia, promossa dal Comune di Milano-Cultura, organizzata e prodotta dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, rientra nelle progetto di mostre dedicate alla grande scultura e volte a valorizzare e divulgare i nuclei di opere più significativi della Galleria d’Arte Moderna di Milano.
L’esposizione, a cura di Paola Zatti, conservatore responsabile della Galleria d’Arte Moderna di Milano, avrà un percorso tematico che prenderà avvio con quattro delle più significative opere degli esordi di Rosso, tutte realizzate a Milano e presentate in diverse versioni: il Birichino, prima opera comparsa nelle sale di Brera nel 1882, il Sagrestano, soggetto comico e quasi spietato del 1883, la Ruffiana, dello stesso anno, rappresentazione caricaturale, nel solco della tradizione verista e Portinaria, 1890-1905 dal Museo di Belle Arti di Budapest.
La seconda sezione (La materia, usi e sottrazioni) cercherà di restituire, attraverso diverse versioni di due soli soggetti - la Rieuse e Ecce puer (il primo abbraccia un arco cronologico ampio, dal 1890 agli anni dieci, il secondo tra gli ultimi affrontati nel 1906) - due temi fondamentali: la sperimentazione materica (l’utilizzo personalissimo e inconfondibile, di gesso, bronzo e cera) e il processo creativo dell’artista che procede, nel suo percorso tormentato, per “sottrazioni”, fino al raggiungimento dell’esito desiderato.
La terza sezione (I soggetti) saranno documentati quasi tutti i soggetti principali dell’artista: Henry Rouart, venerato collezionista e ospite di Rosso nel primo periodo di permanenza a Parigi, presentato nelle tre versioni in cera, gesso e bronzo; due soggetti del 1894, L’uomo che legge e Bookmaker, quest’ultimo testimone del periodo di più stretta vicinanza con Degas; la Bambina ridente, opera in cui traspare un legame forte con la tradizione rinascimentale e l’Enfant Malade, straordinario documento della fase sperimentale più coraggiosa di Rosso; infine Madame Noblet, soggetto declinato in quattro differenti varianti in un lungo arco di tempo (dal 1897 agli anni Venti), di cui la GAM possiede la versione in bronzo.
La straordinaria Madame X, del 1896, unico soggetto arrivato fino a noi in una sola versione, sarà al centro della quarta sezione. L’opera, in prestito eccezionale da Venezia, dialogherà con una selezione di opere fotografiche, poiché come avviene per alcuni grandi pittori e scultori tra Otto e Novecento (si pensi in particolare a Degas e Brancusi) esporre le fotografie di Rosso accanto alle sue opere in bronzo, cera o gesso non ha solo un valore documentario. La fotografia della quale l’artista aveva una notevole conoscenza tecnica, era per lui occasione di un lavoro sulla materia e sulla luce, ormai svincolato dal confronto col vero: Rosso fotografa le sue sculture e i suoi disegni, per intervenire poi con viraggi, ingrandimenti, foto di foto, scontornature, collages, tracce di materia pittorica, tagli e abrasioni, fino ad accettare l’intervento del caso e dell’errore.
La mostra MEDARDO ROSSO. La luce e la materia, promossa dal Comune di Milano-Cultura, organizzata e prodotta dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, rientra nelle progetto di mostre dedicate alla grande scultura e volte a valorizzare e divulgare i nuclei di opere più significativi della Galleria d’Arte Moderna di Milano.
17
febbraio 2015
Medardo Rosso – La luce e la materia
Dal 17 febbraio al 30 maggio 2015
arte moderna
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA DI MILANO – VILLA REALE
Milano, Via Palestro, 16, (Milano)
Milano, Via Palestro, 16, (Milano)
Biglietti
intero € 5, ridotto € 3, gratuito ogni giorno dalle 16.30 e tutti i martedì dalle 14
Vernissage
17 Febbraio 2015, su invito
Sito web
www.mostramedardorosso.it
Ufficio stampa
24 ORE CULTURA - GRUPPO 24 ORE
Autore
Curatore