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Ferdinando Sandi – Eleganza e preziosità nel gioiello italiano
La città di Padova celebra i sessant’anni di carriera di Ferdinando Sandi, uno fra i più apprezzati orafi e gemmologi padovani, con una mostra ai Musei Civici agli Eremitani in piazza Eremitani, dove saranno esposti oltre duecento dei suoi “tesori”: gioielli unici, capaci di stupire e di incantare per la preziosità della lavorazione, la fluidità delle forme, lo splendore della luce e del colore raggiunto con l’utilizzo sapiente di gemme preziose e rare
Comunicato stampa
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Ferdinando Sandi
Eleganza e preziosità nel gioiello italiano
in mostra ai Musei Civici agli Eremitani
La città di Padova celebra i sessant'anni di carriera di Ferdinando Sandi, uno fra i più apprezzati orafi e gemmologi padovani, con una mostra ai Musei Civici agli Eremitani in piazza Eremitani, dove saranno esposti oltre duecento dei suoi "tesori": gioielli unici, capaci di stupire e di incantare per la preziosità della lavorazione, la fluidità delle forme, lo splendore della luce e del colore raggiunto con l'utilizzo sapiente di gemme preziose e rare.
La mostra Ferdinando Sandi. Eleganza e preziosità nel gioiello italiano sarà inaugurata venerdì 6 febbraio alle ore 17.30 e rimarrà aperta al pubblico dal 7 febbraio all'8 marzo 2015.
Organizzata dall'Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova, diretta da Davide Banzato, Direttore Musei e Biblioteche e da Mirella Cisotto Nalon, Capo Settore Attività Culturali, curatrice anche della mostra e del catalogo, l'esposizione ripercorre l'attività di Sandi dagli esordi negli anni cinquanta ad oggi, presentando le sue creazioni orafe, una magnifica interpretazione della cultura di tradizione che le ha ispirate.
Figlio d'arte, il padre Bruno fondò il primo laboratorio orafo patavino con il marchio PD, Ferdinando Sandi ha sviluppato la passione per l'oreficeria fin da bambino nella bottega paterna, approfondendo in seguito la sua cultura a Milano, Amsterdam, New York, Ginevra. La sua ricerca si muove su una strada personale e parallela rispetto a quella tracciata dalla "Scuola dell'oro" di Padova; la conoscenza della tradizione costituisce la base di una peculiare evoluzione, nella quale l'armonia delle forme valorizza la preziosità della materia.
È il gioiello classico l'ambito di riferimento di Ferdinando Sandi, che, fin dall'inizio della sua attività, si esprime seguendo essenzialmente due filoni: da un lato grande rilevanza ha infatti la realizzazione di opere che si rifanno a modelli storicizzati come i pezzi ispirati alla natura (animali, fiori) o a movimenti culturali (Liberty, Art Déco), dall'altro si avvale dell'armonia di forme astratte, autonomamente concepite e derivanti da suggestioni dall'ambiente circostante (naturale, architettonico, culturale). Di finissima ed elaborata fattura è ad esempio il Moscone del 1958, in oro giallo, con olivine, granati, rubini che, incastonati, decorano le ali dell'insetto, mentre il corpo, traforato a mano nella parte anteriore, è impreziosito nel dorso da una magnifica superficie madreperlacea. Gli occhi sono due splendidi rubini, la pietra che l'artista preferisce per il colore intenso e per quella luce calda e suadente che solo questa gemma può donare. Il motivo floreale con l'inserimento di pietre lavorate o altri elementi di pregio porta alla realizzazione di colliers di singolare bellezza (Foglie che si rincorrono 2004); non di meno incantano i gioielli in cui predomina il senso astratto delle linea e della forma, sempre arricchiti da note cromatiche date dall'utilizzo di metalli diversi e dall'inserimento di preziosi smalti, perle o pietre (collane Geometrie 1975, Azzardo 1981, Cosmo Verde 1990, Dischi 1990, Geometrie di insiemi 1996, Costellazioni 2000, Triangoli irregolari 2009). Creazioni che colpiscono per la loro armonia: anche quando Sandi fa un uso prorompente di pietre e di colori, sa riportare il giusto equilibrio giocando con le dimensioni e con le differenti cromie del metallo.
Interessantissima infine la produzione in acciaio di quest'ultimo decennio, forse originata da una riflessione sul momento di crisi sopravvenuto: Sandi sfida la durezza del materiale e ne valorizza le peculiarità, ricorrendo al laser e costruendo pezzi di grande raffinatezza, in cui trovano massima espressione la purezza della linea e la nitidezza delle forme (girocollo con orecchini Movimenti 2001, spille Improvvisazioni di linee 2013, Simmetrie 2013).
Accompagna la mostra un catalogo a cura di Mirella Cisotto Nalon; i proventi saranno destinati all'Associazione "Uniti per Crescere Onlus".
La mostra, realizzata con l’Associazione "Rene onlus Arturo Borsatti", è aperta con orario 9-19; chiuso i lunedì. Biglietto: intero € 10; ridotto € 8; ridotto speciale € 6 per gruppi di almeno 10 persone; ridotto speciale scuole (over 18), € 5; gratuito under 18. Il biglietto comprende l'accesso alle collezioni permanenti dei Musei Civici agli Eremitani.
Info
Musei Civici agli Eremitani, piazza Eremitani 8 tel. 049 8204551 padovacultura.it, infocultura@comune.padova.it
Eleganza e preziosità nel gioiello italiano
in mostra ai Musei Civici agli Eremitani
La città di Padova celebra i sessant'anni di carriera di Ferdinando Sandi, uno fra i più apprezzati orafi e gemmologi padovani, con una mostra ai Musei Civici agli Eremitani in piazza Eremitani, dove saranno esposti oltre duecento dei suoi "tesori": gioielli unici, capaci di stupire e di incantare per la preziosità della lavorazione, la fluidità delle forme, lo splendore della luce e del colore raggiunto con l'utilizzo sapiente di gemme preziose e rare.
La mostra Ferdinando Sandi. Eleganza e preziosità nel gioiello italiano sarà inaugurata venerdì 6 febbraio alle ore 17.30 e rimarrà aperta al pubblico dal 7 febbraio all'8 marzo 2015.
Organizzata dall'Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova, diretta da Davide Banzato, Direttore Musei e Biblioteche e da Mirella Cisotto Nalon, Capo Settore Attività Culturali, curatrice anche della mostra e del catalogo, l'esposizione ripercorre l'attività di Sandi dagli esordi negli anni cinquanta ad oggi, presentando le sue creazioni orafe, una magnifica interpretazione della cultura di tradizione che le ha ispirate.
Figlio d'arte, il padre Bruno fondò il primo laboratorio orafo patavino con il marchio PD, Ferdinando Sandi ha sviluppato la passione per l'oreficeria fin da bambino nella bottega paterna, approfondendo in seguito la sua cultura a Milano, Amsterdam, New York, Ginevra. La sua ricerca si muove su una strada personale e parallela rispetto a quella tracciata dalla "Scuola dell'oro" di Padova; la conoscenza della tradizione costituisce la base di una peculiare evoluzione, nella quale l'armonia delle forme valorizza la preziosità della materia.
È il gioiello classico l'ambito di riferimento di Ferdinando Sandi, che, fin dall'inizio della sua attività, si esprime seguendo essenzialmente due filoni: da un lato grande rilevanza ha infatti la realizzazione di opere che si rifanno a modelli storicizzati come i pezzi ispirati alla natura (animali, fiori) o a movimenti culturali (Liberty, Art Déco), dall'altro si avvale dell'armonia di forme astratte, autonomamente concepite e derivanti da suggestioni dall'ambiente circostante (naturale, architettonico, culturale). Di finissima ed elaborata fattura è ad esempio il Moscone del 1958, in oro giallo, con olivine, granati, rubini che, incastonati, decorano le ali dell'insetto, mentre il corpo, traforato a mano nella parte anteriore, è impreziosito nel dorso da una magnifica superficie madreperlacea. Gli occhi sono due splendidi rubini, la pietra che l'artista preferisce per il colore intenso e per quella luce calda e suadente che solo questa gemma può donare. Il motivo floreale con l'inserimento di pietre lavorate o altri elementi di pregio porta alla realizzazione di colliers di singolare bellezza (Foglie che si rincorrono 2004); non di meno incantano i gioielli in cui predomina il senso astratto delle linea e della forma, sempre arricchiti da note cromatiche date dall'utilizzo di metalli diversi e dall'inserimento di preziosi smalti, perle o pietre (collane Geometrie 1975, Azzardo 1981, Cosmo Verde 1990, Dischi 1990, Geometrie di insiemi 1996, Costellazioni 2000, Triangoli irregolari 2009). Creazioni che colpiscono per la loro armonia: anche quando Sandi fa un uso prorompente di pietre e di colori, sa riportare il giusto equilibrio giocando con le dimensioni e con le differenti cromie del metallo.
Interessantissima infine la produzione in acciaio di quest'ultimo decennio, forse originata da una riflessione sul momento di crisi sopravvenuto: Sandi sfida la durezza del materiale e ne valorizza le peculiarità, ricorrendo al laser e costruendo pezzi di grande raffinatezza, in cui trovano massima espressione la purezza della linea e la nitidezza delle forme (girocollo con orecchini Movimenti 2001, spille Improvvisazioni di linee 2013, Simmetrie 2013).
Accompagna la mostra un catalogo a cura di Mirella Cisotto Nalon; i proventi saranno destinati all'Associazione "Uniti per Crescere Onlus".
La mostra, realizzata con l’Associazione "Rene onlus Arturo Borsatti", è aperta con orario 9-19; chiuso i lunedì. Biglietto: intero € 10; ridotto € 8; ridotto speciale € 6 per gruppi di almeno 10 persone; ridotto speciale scuole (over 18), € 5; gratuito under 18. Il biglietto comprende l'accesso alle collezioni permanenti dei Musei Civici agli Eremitani.
Info
Musei Civici agli Eremitani, piazza Eremitani 8 tel. 049 8204551 padovacultura.it, infocultura@comune.padova.it
06
febbraio 2015
Ferdinando Sandi – Eleganza e preziosità nel gioiello italiano
Dal 06 febbraio all'otto marzo 2015
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
MUSEI CIVICI AGLI EREMITANI
Padova, Piazza Eremitani, 8, (Padova)
Padova, Piazza Eremitani, 8, (Padova)
Biglietti
intero € 10; ridotto € 8; ridotto speciale € 6 per gruppi di almeno 10 persone; ridotto speciale scuole (over 18), € 5; gratuito under 18. Il biglietto comprende l'accesso alle collezioni permanenti dei Musei Civici agli Eremitani
Orario di apertura
9-19; chiuso i lunedì
Vernissage
6 Febbraio 2015, ore 17.30
Autore
Curatore