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Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevic
Oltre 80 opere, principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia e solo in precedenza esposta in due occasioni in Europa.
Comunicato stampa
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Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevič è il titolo della grande mostra d’arte che il Forte di Bard, polo culturale e turistico alle porte della Valle d’Aosta, ospita dal 31 gennaio al 2 giugno 2015. Oltre 80 opere, principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia e solo in precedenza esposta in due occasioni in Europa. La collezione, riunita con passione e costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storico-geografici di grande interesse: le opere illustrano mirabilmente le tendenze artistiche dell’Europa Orientale e Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si diffusero in tutta l’Europa.
In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell’ambito dei movimenti d’avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky (Mosca 1866-Neully-sur-Seine 1944) occupa un posto di primo piano in questo contesto artistico, poiché il suo lavoro può essere considerato il punto di incontro fra i vari movimenti che in tutta l’Europa guardavano con interesse al linguaggio astratto e che sorsero in varie parti d’Europa.
Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Anche il lavoro di Natalia Goncharova può essere considerato una forma particolare di Cubo-futurismo russo, un linguaggio che l’artista maturerà a Parigi, dove si trasferisce a vivere nel 1917, a testimonianza di quanto la capitale francese esercitasse in campo culturale una fortissima capacità di attrazione sugli artisti.
Kasimir Malevič, con Kandinsky, può considerarsi il più importante pioniere dell’arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo, Malevič dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita al movimento del Suprematismo: un’arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale.
Il movimento del Costruttivismo è rappresentato attraverso le opere di Lászlo Moholy-Nagy, importante esponente del Bauhaus tedesco.
Max Bill (Abstraction-Creation) e Georges Vantongerloo (De Stijl) testimoniano la diffusione di un linguaggio astratto-geometrico rispettivamente in Svizzera e in Olanda.
Attraverso le opere dei trenta autori presenti in mostra, è possibile ricostruire lo scenario entro cui si è sviluppata una delle principali linee evolutive dell’arte del Novecento, e il milieu culturale che ha visto la nascita di quella che si può definire una vera e propria rivoluzione dell’immagine.
In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevič, Lajos Kassák e due filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell’astrattismo geometrico cinematografico d’avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono considerati tra le opere fondamentali della modernità.
In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell’ambito dei movimenti d’avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky (Mosca 1866-Neully-sur-Seine 1944) occupa un posto di primo piano in questo contesto artistico, poiché il suo lavoro può essere considerato il punto di incontro fra i vari movimenti che in tutta l’Europa guardavano con interesse al linguaggio astratto e che sorsero in varie parti d’Europa.
Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Anche il lavoro di Natalia Goncharova può essere considerato una forma particolare di Cubo-futurismo russo, un linguaggio che l’artista maturerà a Parigi, dove si trasferisce a vivere nel 1917, a testimonianza di quanto la capitale francese esercitasse in campo culturale una fortissima capacità di attrazione sugli artisti.
Kasimir Malevič, con Kandinsky, può considerarsi il più importante pioniere dell’arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo, Malevič dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita al movimento del Suprematismo: un’arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale.
Il movimento del Costruttivismo è rappresentato attraverso le opere di Lászlo Moholy-Nagy, importante esponente del Bauhaus tedesco.
Max Bill (Abstraction-Creation) e Georges Vantongerloo (De Stijl) testimoniano la diffusione di un linguaggio astratto-geometrico rispettivamente in Svizzera e in Olanda.
Attraverso le opere dei trenta autori presenti in mostra, è possibile ricostruire lo scenario entro cui si è sviluppata una delle principali linee evolutive dell’arte del Novecento, e il milieu culturale che ha visto la nascita di quella che si può definire una vera e propria rivoluzione dell’immagine.
In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevič, Lajos Kassák e due filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell’astrattismo geometrico cinematografico d’avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono considerati tra le opere fondamentali della modernità.
30
gennaio 2015
Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevic
Dal 30 gennaio al 02 giugno 2015
arte moderna e contemporanea
Location
FORTE DI BARD
Bard, Via Vittorio Emanuele II, 85, (Aosta)
Bard, Via Vittorio Emanuele II, 85, (Aosta)
Biglietti
Intero 6,00 euro
Ridotto 5,00 euro
Cumulativo con mostre Josef Koudelka – Vestiges 1991-2014 e Wildlife Photographer of the Year
Intero 14,00 euro
Ridotto 12,00 euro
Orario di apertura
martedì-venerdì 11.00 – 18.00
sabato, domenica e festivi 11.00 – 19.00
chiuso il lunedì
Vernissage
30 Gennaio 2015, su invito
Ufficio stampa
SPAINI & PARTNERS
Autore
Curatore