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D-Roccia. Un percorso multimediale da Dolomieu a Zardini
Un percorso multimediale che parte da Dolomieu e arriva a Zardini, due importanti figure per la storia delle Dolomiti di Cortina d’Ampezzo.
Comunicato stampa
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Un percorso multimediale da Déodat de Dolomieu a Rinaldo Zardini
Immergersi nel territorio dolomitico e nella sua storia; entrare in relazione con i personaggi che ne hanno svelato i segreti; rivivere con i loro occhi, i racconti, gli strumenti e le scoperte scientifiche che hanno cambiato i Monti Pallidi nelle "Dolomiti".
Questi gli obiettivi della mostra D-ROCCIA, che conduce il visitatore a ripercorrere i passi di due esploratori della scienza: il francese Déodat de Dolomieu, scopritore della dolomia, e l'ampezzano Rinaldo Zardini, che reincontrò, dove sorgevano le vette delle montagne, il grande mare tropicale e raccolse, nel Museo Paleontologico a lui dedicato, una tra le collezioni di fossili più importanti e meglio conservate al mondo.
Due uomini distanti tra loro nel tempo, ma accomunati da una viva curiosità per i fenomeni naturali, dalla predilezione per le ricerche condotte sul campo e dall'amore per le montagne.
Le loro sagome poste all'ingresso del museo sono il biglietto da visita di una mostra che colma la distanza tra passato e futuro riportando il personaggio storico alla dimensione del visitatore. Le sagome, a grandezza naturale, sono un invito a fotografarsi con due pionieri della geologia, condividendo sui social network l'esperienza di un percorso espositivo che si snoda attraverso un racconto in prima persona. Il linguaggio multimediale, infatti, dà voce ai pensieri di Dolomieu e Zardini, alle loro emozioni, esperimenti e scoperte, instaurando con chi oggi li ascolta, una relazione diretta.
Grazie ad una innovativa guida su tablet, basterà ruotare i dispositivi dalla posizione verticale a quella orizzontale per vedere dispiegarsi contenuti testuali, immagini, collezioni mineralogiche, audioletture, filmati che non solo permetteranno di immergersi nelle scoperte dei due protagonisti, ma aiuteranno il visitatore a ricostruire il contesto sociale ed emotivo nel quale vivevano e agivano.
L'esperienza diretta sarà il tassello finale di questa mostra che riesce ad amalgamare collezioni paleontologiche, reperti minerali, strumenti d'epoca e narrazioni virtuali. Una vera e propria stanza delle meraviglie dove il visitatore potrà sperimentare in prima persona alcune proprietà chimico-fisiche delle rocce, attraverso semplici esperimenti che fecero i ricercatori.
La mostra, perciò, si pone come un vero e proprio viaggio nel mondo dei due pionieri della scienza. Una storia quotidiana, scientifica e personale delle passioni che li muovevano, degli amici che li aiutavano, delle vicende che li hanno portati a svelare nuovi orizzonti cambiando la storia delle Dolomiti.
Anche l'esposizione dei testi originali degli Autori, e dei viaggiatori e ricercatori che nel tempo li collegano attraverso studi e itinerari nelle Dolomiti, vuole mettere in luce lo spirito che li pervade e che lega indissolubilmente le caratteristiche fisiche e la bellezza dei luoghi: per mezzo di criteri analoghi nel 2009 l'UNESCO dichiara le Dolomiti Patrimonio dell'Umanità!
Tanti, come si vede, i piani di lettura resi possibili da un approccio multimediale e pluridisciplinare che, seguendo la filosofia della nuova piattaforma MQUADRO dei Musei delle Regole, trasforma il patrimonio culturale in una superficie elevata al quadrato: uno spazio di esperienza lasciato aperto alla relazione tra il contenuto ed ogni singolo visitatore.
Immergersi nel territorio dolomitico e nella sua storia; entrare in relazione con i personaggi che ne hanno svelato i segreti; rivivere con i loro occhi, i racconti, gli strumenti e le scoperte scientifiche che hanno cambiato i Monti Pallidi nelle "Dolomiti".
Questi gli obiettivi della mostra D-ROCCIA, che conduce il visitatore a ripercorrere i passi di due esploratori della scienza: il francese Déodat de Dolomieu, scopritore della dolomia, e l'ampezzano Rinaldo Zardini, che reincontrò, dove sorgevano le vette delle montagne, il grande mare tropicale e raccolse, nel Museo Paleontologico a lui dedicato, una tra le collezioni di fossili più importanti e meglio conservate al mondo.
Due uomini distanti tra loro nel tempo, ma accomunati da una viva curiosità per i fenomeni naturali, dalla predilezione per le ricerche condotte sul campo e dall'amore per le montagne.
Le loro sagome poste all'ingresso del museo sono il biglietto da visita di una mostra che colma la distanza tra passato e futuro riportando il personaggio storico alla dimensione del visitatore. Le sagome, a grandezza naturale, sono un invito a fotografarsi con due pionieri della geologia, condividendo sui social network l'esperienza di un percorso espositivo che si snoda attraverso un racconto in prima persona. Il linguaggio multimediale, infatti, dà voce ai pensieri di Dolomieu e Zardini, alle loro emozioni, esperimenti e scoperte, instaurando con chi oggi li ascolta, una relazione diretta.
Grazie ad una innovativa guida su tablet, basterà ruotare i dispositivi dalla posizione verticale a quella orizzontale per vedere dispiegarsi contenuti testuali, immagini, collezioni mineralogiche, audioletture, filmati che non solo permetteranno di immergersi nelle scoperte dei due protagonisti, ma aiuteranno il visitatore a ricostruire il contesto sociale ed emotivo nel quale vivevano e agivano.
L'esperienza diretta sarà il tassello finale di questa mostra che riesce ad amalgamare collezioni paleontologiche, reperti minerali, strumenti d'epoca e narrazioni virtuali. Una vera e propria stanza delle meraviglie dove il visitatore potrà sperimentare in prima persona alcune proprietà chimico-fisiche delle rocce, attraverso semplici esperimenti che fecero i ricercatori.
La mostra, perciò, si pone come un vero e proprio viaggio nel mondo dei due pionieri della scienza. Una storia quotidiana, scientifica e personale delle passioni che li muovevano, degli amici che li aiutavano, delle vicende che li hanno portati a svelare nuovi orizzonti cambiando la storia delle Dolomiti.
Anche l'esposizione dei testi originali degli Autori, e dei viaggiatori e ricercatori che nel tempo li collegano attraverso studi e itinerari nelle Dolomiti, vuole mettere in luce lo spirito che li pervade e che lega indissolubilmente le caratteristiche fisiche e la bellezza dei luoghi: per mezzo di criteri analoghi nel 2009 l'UNESCO dichiara le Dolomiti Patrimonio dell'Umanità!
Tanti, come si vede, i piani di lettura resi possibili da un approccio multimediale e pluridisciplinare che, seguendo la filosofia della nuova piattaforma MQUADRO dei Musei delle Regole, trasforma il patrimonio culturale in una superficie elevata al quadrato: uno spazio di esperienza lasciato aperto alla relazione tra il contenuto ed ogni singolo visitatore.
06
dicembre 2014
D-Roccia. Un percorso multimediale da Dolomieu a Zardini
Dal 06 dicembre 2014 al 06 aprile 2015
Location
MUSEO PALEONTOLOGICO RINALDO ZARDINI
Cortina D'ampezzo, Via Dei Marangoni, 1, (Belluno)
Cortina D'ampezzo, Via Dei Marangoni, 1, (Belluno)
Biglietti
intero cumulativo per i tre musei delle Regole d'Ampezzo €8; ridotto cumulativo per i tre musei delle Regole d'Ampezzo €5; famiglia cumulativo per i tre musei delle Regole d'Ampezzo €15
Orario di apertura
da martedì a domenica 10-12.30 e 16-19.30. chiuso il lunedì. dal 24 febbraio apertura 16-19.30.
Vernissage
6 Dicembre 2014, 17.30
Autore
Curatore