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Lorenzo Donati – Idilli di natura
L’arte di Donati in mostra a Bologna
Comunicato stampa
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Fra le varie definizioni che si potrebbero usare per riassumere il senso della pittura di Lorenzo Donati, una – anche inedita – pare la più appropriata e nondimeno efficace: è, il suo, infatti, un naturalismo lirico ovunque pervaso e scandito da suggestioni intime, che fecondano, nella singolare trasposizione pittorica, immagini idilliache, colte all'alba o al primo annuncio della sera.
L’intera opera di Donati racchiude ed evoca simili impressioni: vi si percepisce, vibrante, lo sforzo di chi intende offrire allo spettatore non soltanto la grazia ricercata di qualche abbandono romantico – emblematico nella ricorrente presenza, fra i curati fondali, di leggere bave madreperlacee –, ma anche la percezione di remote fragranze (erba bagnata, muschio, pino silvestre), che l’algido progresso, trionfando, ha trascinato negli angoli più sperduti della nostra mente.
In questa partecipata pittura, al contrario, la natura torna a essere intima urgenza, inviolabile certezza, fecondo territorio narrativo per chi, come Donati, sa coglierne i minimi sussulti, le più pacate manifestazioni, in scenari al solito sospesi fra realtà e immaginazione, ebbri di bellezza e di un silenzio evocativo, diresti persino religioso.
Nella solida architettura cromatica indovini, fra l’altro, l’eco di mutevoli emozioni: limpida come acqua fresca d’alta montagna, la creatività di Donati ne è prima suscitata e poi orientata verso orizzonti espressivi colmi di stupori, nei quali, forte, è dato di ascoltare l’afflato purissimo di una poesia ora asprigna ora tenera.
Li guardi, allora, i vari scorci che il pittore ha distillato da una vegetazione sempre rigogliosa, e subito avverti – crescente – la convinzione di un lavoro abitato da peculiari pregi. A monte, vi albeggia senz’altro una ostinata quanto paziente ricerca tecnica, che ha finito, col tempo, per impreziosire anche il più appariscente versante stilistico, ove, nel frangente, risalta una apprezzabile sintesi degli elementi figurativi elevati al ruolo di protagonisti consueti.
Dipingere, per Donati, equivale a immergersi in un mare magnum di sensazioni proprie. Ciò che a poco a poco affiora sulle carte o sulle tele, potrebbe dunque facilmente dirsi una sorta di suo evanescente ritratto interiore, poiché, nell’andamento curioso di un arbusto, nell’intreccio complicato di radici, fusti e qualche fascinoso stelo, pulsa, vivida, ognuna delle trepidazioni che lo ha condotto, ansioso, verso il cavalletto.
Resistono, al fondo di un tale impegno pittorico, prerogative sentimentali estese a distinti ambiti, che alimentano un’aura suadente, tipica dei luoghi descritti. Stupisci, semmai, di come, ogni volta, quelle che al primo approccio possono apparire come ruvide sterpaglie riescano, viceversa, repentinamente a trasformarsi – agli occhi e nel cuore degli osservatori più sensibili – in oasi inattese di un eden immaginifico, nel quale l’aria è ferma per l’incanto e la natura, sottovoce, racconta dei suoi mille idilli.
Il lungo percorso sin qui compiuto da Donati lo ha condotto a queste seducenti mete. La maniera nella quale egli ha saputo trasferire in pittura il brivido struggente della bellezza è certo rilevante, così come l’abilità conquistata al volgere di infinite ore trascorse nello studio. Ci è caro, dunque, indicare questi suoi esclusivi angoli di natura come esiti autorevoli e allo stesso tempo immaginarli quali avamposti, ultimi, ove, a fiorire come un prodigio, sono ancora i semi di una sorgiva poesia.
Firenze, Febbraio 2013
Giovanni Faccenda
Lorenzo Donati è nato nel 1956 a London, una città canadese dell’Ontario, da genitori italiani. Rientrato con la sua famiglia in Italia all’età di sei anni, da allora vive e lavora stabilmente nella provincia di Arezzo.
Il suo percorso artistico è scandito da una serie di mostre collettive e personali nelle quali ha avuto modo di distinguersi ottenendo vari premi e importanti riconoscimenti da parte della critica.
Pittore sensibile e appartato, è stato indicato da Giovanni Faccenda tra gli artisti meritevoli di una segnalazione nell’edizione n° 49 del CAM (Catalogo dell’Arte Moderna, Editoriale Giorgio Mondadori).
Nella sua pluriennale attività espositiva si segnalano la Mostra presso l'Archivio di Stato di Firenze (2013) e la Mostra alla Fondazione Luciana Matalon di Milano (2014) curate da Giovanni Faccenda.
Le sue opere, già presenti in alcune rinomate collezioni, sono trattate da mercanti italiani e ed esteri.
Io.donati@alice.it
+39 3495640122
L’intera opera di Donati racchiude ed evoca simili impressioni: vi si percepisce, vibrante, lo sforzo di chi intende offrire allo spettatore non soltanto la grazia ricercata di qualche abbandono romantico – emblematico nella ricorrente presenza, fra i curati fondali, di leggere bave madreperlacee –, ma anche la percezione di remote fragranze (erba bagnata, muschio, pino silvestre), che l’algido progresso, trionfando, ha trascinato negli angoli più sperduti della nostra mente.
In questa partecipata pittura, al contrario, la natura torna a essere intima urgenza, inviolabile certezza, fecondo territorio narrativo per chi, come Donati, sa coglierne i minimi sussulti, le più pacate manifestazioni, in scenari al solito sospesi fra realtà e immaginazione, ebbri di bellezza e di un silenzio evocativo, diresti persino religioso.
Nella solida architettura cromatica indovini, fra l’altro, l’eco di mutevoli emozioni: limpida come acqua fresca d’alta montagna, la creatività di Donati ne è prima suscitata e poi orientata verso orizzonti espressivi colmi di stupori, nei quali, forte, è dato di ascoltare l’afflato purissimo di una poesia ora asprigna ora tenera.
Li guardi, allora, i vari scorci che il pittore ha distillato da una vegetazione sempre rigogliosa, e subito avverti – crescente – la convinzione di un lavoro abitato da peculiari pregi. A monte, vi albeggia senz’altro una ostinata quanto paziente ricerca tecnica, che ha finito, col tempo, per impreziosire anche il più appariscente versante stilistico, ove, nel frangente, risalta una apprezzabile sintesi degli elementi figurativi elevati al ruolo di protagonisti consueti.
Dipingere, per Donati, equivale a immergersi in un mare magnum di sensazioni proprie. Ciò che a poco a poco affiora sulle carte o sulle tele, potrebbe dunque facilmente dirsi una sorta di suo evanescente ritratto interiore, poiché, nell’andamento curioso di un arbusto, nell’intreccio complicato di radici, fusti e qualche fascinoso stelo, pulsa, vivida, ognuna delle trepidazioni che lo ha condotto, ansioso, verso il cavalletto.
Resistono, al fondo di un tale impegno pittorico, prerogative sentimentali estese a distinti ambiti, che alimentano un’aura suadente, tipica dei luoghi descritti. Stupisci, semmai, di come, ogni volta, quelle che al primo approccio possono apparire come ruvide sterpaglie riescano, viceversa, repentinamente a trasformarsi – agli occhi e nel cuore degli osservatori più sensibili – in oasi inattese di un eden immaginifico, nel quale l’aria è ferma per l’incanto e la natura, sottovoce, racconta dei suoi mille idilli.
Il lungo percorso sin qui compiuto da Donati lo ha condotto a queste seducenti mete. La maniera nella quale egli ha saputo trasferire in pittura il brivido struggente della bellezza è certo rilevante, così come l’abilità conquistata al volgere di infinite ore trascorse nello studio. Ci è caro, dunque, indicare questi suoi esclusivi angoli di natura come esiti autorevoli e allo stesso tempo immaginarli quali avamposti, ultimi, ove, a fiorire come un prodigio, sono ancora i semi di una sorgiva poesia.
Firenze, Febbraio 2013
Giovanni Faccenda
Lorenzo Donati è nato nel 1956 a London, una città canadese dell’Ontario, da genitori italiani. Rientrato con la sua famiglia in Italia all’età di sei anni, da allora vive e lavora stabilmente nella provincia di Arezzo.
Il suo percorso artistico è scandito da una serie di mostre collettive e personali nelle quali ha avuto modo di distinguersi ottenendo vari premi e importanti riconoscimenti da parte della critica.
Pittore sensibile e appartato, è stato indicato da Giovanni Faccenda tra gli artisti meritevoli di una segnalazione nell’edizione n° 49 del CAM (Catalogo dell’Arte Moderna, Editoriale Giorgio Mondadori).
Nella sua pluriennale attività espositiva si segnalano la Mostra presso l'Archivio di Stato di Firenze (2013) e la Mostra alla Fondazione Luciana Matalon di Milano (2014) curate da Giovanni Faccenda.
Le sue opere, già presenti in alcune rinomate collezioni, sono trattate da mercanti italiani e ed esteri.
Io.donati@alice.it
+39 3495640122
21
gennaio 2015
Lorenzo Donati – Idilli di natura
Dal 21 gennaio al 03 febbraio 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA 9 COLONNE SPE
Bologna, Via Cesare Boldrini, 10, (Bologna)
Bologna, Via Cesare Boldrini, 10, (Bologna)
Orario di apertura
9.00-13.00 / 14.00-17.30 sabato e festıvı chıuso
Vernissage
21 Gennaio 2015, 15
Autore
Curatore