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I non-luoghi di Franco Belsole
Nella mostra sono raccolte una decina di stampe, che a volte assumono la forma di dittici, in cui figure e edifici di sobria modernità sembrano accordati fra loro su un basso continuo… i passanti –poco più che apparizioni– sono colti assorti nei propri pensieri, nitidissimi nella messa a fuoco…
Comunicato stampa
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Franco Belsole (Viterbo 1958) torna da AOCF58 con una nuova personale in cui espone una serie di fotografie scattate recentemente a Parigi, parte di un più ampio progetto che lo impegna dal 2010 e lo ha condotto anche a Berlino, New York e Helsinki.
Nella mostra I non-luoghi sono raccolte una decina di grandi stampe, che a volte assumono la forma di dittici, in cui figure e edifici di sobria modernità sembrano accordati fra loro su un basso continuo. Infatti, i passanti – poco più che apparizioni – sono colti assorti nei propri pensieri, nitidissimi nella messa a fuoco, eppure quasi schiacciati dalla fitta griglia urbana. Le città, d’altronde, sono volutamente irriconoscibili, in quanto gli scatti rifuggono dai luoghi comuni turistici e storici, per indugiare su costruzioni di un modernismo sobrio e severo, che si accorda, per geometrie e colori, con le posture o gli abiti di uomini e donne ritratti, inconsapevolmente, mentre tornano dal lavoro, sfogliano un giornale, attraversano una piazza.
Più che l’alienazione individuata da Marc Augé come peculiarità dei nonluoghi della surmodernità, quindi, nelle foto di Franco Belsole si coglie la centralità dell’individuo che cede vita e senso allo spazio urbano.
Francesca Gallo
Nella mostra I non-luoghi sono raccolte una decina di grandi stampe, che a volte assumono la forma di dittici, in cui figure e edifici di sobria modernità sembrano accordati fra loro su un basso continuo. Infatti, i passanti – poco più che apparizioni – sono colti assorti nei propri pensieri, nitidissimi nella messa a fuoco, eppure quasi schiacciati dalla fitta griglia urbana. Le città, d’altronde, sono volutamente irriconoscibili, in quanto gli scatti rifuggono dai luoghi comuni turistici e storici, per indugiare su costruzioni di un modernismo sobrio e severo, che si accorda, per geometrie e colori, con le posture o gli abiti di uomini e donne ritratti, inconsapevolmente, mentre tornano dal lavoro, sfogliano un giornale, attraversano una piazza.
Più che l’alienazione individuata da Marc Augé come peculiarità dei nonluoghi della surmodernità, quindi, nelle foto di Franco Belsole si coglie la centralità dell’individuo che cede vita e senso allo spazio urbano.
Francesca Gallo
12
gennaio 2015
I non-luoghi di Franco Belsole
Dal 12 al 30 gennaio 2015
fotografia
Location
AOCF58 – GALLERIA BRUNO LISI
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 17.00 –19.30 (chiuso sabato e festivi)
Vernissage
12 Gennaio 2015, ore 18.00
Autore
Curatore