Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
For me, abstraction is real!
Boccanera Gallery presenta le opere di 7 giovani pittori polacchi nati negli Anni Ottanta in cui è visibile un’aspirazione alla semplicità e geometrizzazione, attraverso l’astrazione coloristica fino al minimalismo radicale e alla rinuncia della tela.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nella molteplicità di atteggiamenti e strategie artistici rappresentati da giovani pittori polacchi (nati negli Anni Ottanta), di cui non c’è niente però che diventi principale e meriti di essere chiamato “una corrente” o nemmeno “una moda”, presentiamo a Boccanera Gallery quello che ci sembra fresco e sembra che abbia un potenziale massimo ossia l’aspirazione alla semplicità. Gli interessi degli artisti presentati alla mostra ruotano intorno ad un’astrazione ed un minimalismo ampiamente compresi. La mostra contiene le opere basate su soluzioni grafiche e geometriche, sull’analisi della macchia e della linea, sullo studio del colore, delle sue qualità, del suo potere o dell’impotenza e sui limiti o possibilità che ne risultano; sull’allontanarsi dalla tela verso altri materiali, sul passare da due dimensioni allo spazio e, inoltre, sull’inserimento letterale della luce, del tempo e dello spazio dentro la tecnica pittorica.
La narrazione della mostra guiderà lo spettatore partendo dalle opere in cui è visibile un’aspirazione alla semplicità e alla geometrizzazione, attraverso l’astrazione coloristica, fino al minimalismo radicale e alla rinuncia completa alla tela. Il punto di partenza sono le tele di Cezary Poniatowski (nato nel 1987) ¬– grafiche, in bianco e nero, sulle quali appaiono figure umane, facce, nature morte con piante e la tipografia, tutto questo però prende la forma di monocromatiche tonalità, macchie, linee, contorni che diventa un’astrazione geometrica, nella quale solo dopo un attimo si scoprono nascosti classici soggetti pittorici, ispirazioni romantiche o addirittura senso dell'umorismo. Un percorso simile sta seguendo Justyna Kisielewska (nata nel 1986) che fila le proprie storie dipingendo con il bianco sulla tela coperta d’imprimitura dello stesso colore. Così i suoi racconti diventano quasi invisibili in modo che lo spettatore stia davanti a grandi tele pure e solo grazie a sottili differenze di fattura tra la vernice acrilica e l’imprimitura, in una luce idonea, possa riconoscere le storie in loro nascoste, le quali – come risulterà – possono sia divertire che spaventare. Tomasz Kowalski (nato nel 1984) trasforma le sue pitture in forme spaziali e grafiche, usando tecniche ormai dimenticate della metaloplastica. Le tele multitrama, con tanti piani e colme di colore, diventano giochi enigmistici in cui l’unico strumento dell’artista è la linea e il contorno. Grazie a questo semplice metodo, l’intensità delle opere su tela viene minimizzata ma le storie narrate dall’artista riecheggiano ancora. L’arte di Tomasz Baran (nato nel 1985) è caratterizzata da un minimalismo radicale, attenzione di un colorista, nonché dalle crepature, distorsioni e deformazioni realizzate attraverso un gioco con i telai. I suoi quadri monocromatici diventano sculture coperte di tela. Sembra che per l’artista sia importante la materialità dello smalto che crea sulla tela specchi luccicanti nei quali sono visibili le relazioni tra luce e ombra. Un passo ancora in avanti fa Piotr Łakomy (nato nel 1983) il quale abbandona completamente la classica tecnica pittorica. L’artista utilizza nelle sue opere oggetti di uso quotidiano, le loro parti, i visceri, i materiali e le sostanze. Crea quadri molto delicati e ripetibili su lastre offset di alluminio, estraendo la loro struttura da specchio, sottolineando la loro sensibilità alla luce e inserendo lo spettatore nel processo della creazione di sistemi spaziali e composizioni in un determinato ambiente e tempo. Lo spazio dello spettatore viene creato anche da Alicja Bielawska (nata nel 1980) attraverso i suoi “esercizi sulla corda”. Sottili e colorite sculture che assomigliano alle scalette da parco giochi, si richiamano alle tradizioni modernistiche e fanno venire in mente l’attenzione dei funzionalisti per il colore e il materiale.
Al fine di creare un’opera “site specific” abbiamo invitato Katarzyna Przezwańska (nata nel 1984) per la quale il colore è diventato uno strumento artistico di base. L’artista che nelle sue opere si riferisce alle tradizioni pittoriche dell’avanguardia, annetterà e trasformerà modificando coloristicamente lo spazio della galleria. Il colore servirà come uno strumento per effettuare un’analisi dell’ambiente, le qualità di ogni colore in sistemi geometrici estrarranno e sottolineeranno funzioni di tutte le stanze e divisioni architettoniche. Questo lavoro costituirà anche lo sfondo o l’allestimento per tutte le opere presentate alla mostra. Katarzyna Kołodziej, Magdalena Komornicka
Gli artisti invitati: Tomasz Baran, Alicja Bielawska, Justyna Kisielewska, Tomasz Kowalski, Piotr Łakomy, Cezary Poniatowski, Katarzyna Przezwańska
A cura di: Katarzyna Kołodziej, Magdalena Komornicka
Katarzyna Kołodziej (nata nel 1985) & Magdalena Komornicka (nata nel 1986)
Lavorano in un gruppo curatoriale presso Zachęta – Galleria Nazionale d’Arte a Varsavia, una delle più antiche istituzioni culturali della Polonia che presenta l’arte contemporanea polacca e internazionale. Hanno collaborato all’organizzazione delle mostre di artisti come Marlene Dumas, Neo Rauch, Victor Man, Katarzyna Kozyra, Piotr Uklański, Paulina Ołowska e ai progetti di tante mostre collettive. Nel 2012 in un duetto curatoriale presentarono presso Zachęta la mostra HULS / HOOLS, dedicata al teppismo artistico. Nel giugno del 2015 si terrà la 3. edizione del festival THE ARTISTS, realizzato da loro insieme a Stanisław Welbel, durante il quale vengono organizzati i concerti ed i progetti sonori degli artisti di arti visive; l’edizione THE ARTISTS 2014 fra le star vide Martin Creed.
La narrazione della mostra guiderà lo spettatore partendo dalle opere in cui è visibile un’aspirazione alla semplicità e alla geometrizzazione, attraverso l’astrazione coloristica, fino al minimalismo radicale e alla rinuncia completa alla tela. Il punto di partenza sono le tele di Cezary Poniatowski (nato nel 1987) ¬– grafiche, in bianco e nero, sulle quali appaiono figure umane, facce, nature morte con piante e la tipografia, tutto questo però prende la forma di monocromatiche tonalità, macchie, linee, contorni che diventa un’astrazione geometrica, nella quale solo dopo un attimo si scoprono nascosti classici soggetti pittorici, ispirazioni romantiche o addirittura senso dell'umorismo. Un percorso simile sta seguendo Justyna Kisielewska (nata nel 1986) che fila le proprie storie dipingendo con il bianco sulla tela coperta d’imprimitura dello stesso colore. Così i suoi racconti diventano quasi invisibili in modo che lo spettatore stia davanti a grandi tele pure e solo grazie a sottili differenze di fattura tra la vernice acrilica e l’imprimitura, in una luce idonea, possa riconoscere le storie in loro nascoste, le quali – come risulterà – possono sia divertire che spaventare. Tomasz Kowalski (nato nel 1984) trasforma le sue pitture in forme spaziali e grafiche, usando tecniche ormai dimenticate della metaloplastica. Le tele multitrama, con tanti piani e colme di colore, diventano giochi enigmistici in cui l’unico strumento dell’artista è la linea e il contorno. Grazie a questo semplice metodo, l’intensità delle opere su tela viene minimizzata ma le storie narrate dall’artista riecheggiano ancora. L’arte di Tomasz Baran (nato nel 1985) è caratterizzata da un minimalismo radicale, attenzione di un colorista, nonché dalle crepature, distorsioni e deformazioni realizzate attraverso un gioco con i telai. I suoi quadri monocromatici diventano sculture coperte di tela. Sembra che per l’artista sia importante la materialità dello smalto che crea sulla tela specchi luccicanti nei quali sono visibili le relazioni tra luce e ombra. Un passo ancora in avanti fa Piotr Łakomy (nato nel 1983) il quale abbandona completamente la classica tecnica pittorica. L’artista utilizza nelle sue opere oggetti di uso quotidiano, le loro parti, i visceri, i materiali e le sostanze. Crea quadri molto delicati e ripetibili su lastre offset di alluminio, estraendo la loro struttura da specchio, sottolineando la loro sensibilità alla luce e inserendo lo spettatore nel processo della creazione di sistemi spaziali e composizioni in un determinato ambiente e tempo. Lo spazio dello spettatore viene creato anche da Alicja Bielawska (nata nel 1980) attraverso i suoi “esercizi sulla corda”. Sottili e colorite sculture che assomigliano alle scalette da parco giochi, si richiamano alle tradizioni modernistiche e fanno venire in mente l’attenzione dei funzionalisti per il colore e il materiale.
Al fine di creare un’opera “site specific” abbiamo invitato Katarzyna Przezwańska (nata nel 1984) per la quale il colore è diventato uno strumento artistico di base. L’artista che nelle sue opere si riferisce alle tradizioni pittoriche dell’avanguardia, annetterà e trasformerà modificando coloristicamente lo spazio della galleria. Il colore servirà come uno strumento per effettuare un’analisi dell’ambiente, le qualità di ogni colore in sistemi geometrici estrarranno e sottolineeranno funzioni di tutte le stanze e divisioni architettoniche. Questo lavoro costituirà anche lo sfondo o l’allestimento per tutte le opere presentate alla mostra. Katarzyna Kołodziej, Magdalena Komornicka
Gli artisti invitati: Tomasz Baran, Alicja Bielawska, Justyna Kisielewska, Tomasz Kowalski, Piotr Łakomy, Cezary Poniatowski, Katarzyna Przezwańska
A cura di: Katarzyna Kołodziej, Magdalena Komornicka
Katarzyna Kołodziej (nata nel 1985) & Magdalena Komornicka (nata nel 1986)
Lavorano in un gruppo curatoriale presso Zachęta – Galleria Nazionale d’Arte a Varsavia, una delle più antiche istituzioni culturali della Polonia che presenta l’arte contemporanea polacca e internazionale. Hanno collaborato all’organizzazione delle mostre di artisti come Marlene Dumas, Neo Rauch, Victor Man, Katarzyna Kozyra, Piotr Uklański, Paulina Ołowska e ai progetti di tante mostre collettive. Nel 2012 in un duetto curatoriale presentarono presso Zachęta la mostra HULS / HOOLS, dedicata al teppismo artistico. Nel giugno del 2015 si terrà la 3. edizione del festival THE ARTISTS, realizzato da loro insieme a Stanisław Welbel, durante il quale vengono organizzati i concerti ed i progetti sonori degli artisti di arti visive; l’edizione THE ARTISTS 2014 fra le star vide Martin Creed.
16
gennaio 2015
For me, abstraction is real!
Dal 16 gennaio al 31 marzo 2015
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
BOCCANERA GALLERY
Trento, Via Alto Adige, 176, (Trento)
Trento, Via Alto Adige, 176, (Trento)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13 e 15-19
Vernissage
16 Gennaio 2015, ore 19
Autore
Curatore