Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Michele Ghiro / Domenico Ghiro – Visibili trasparenze
La mostra riunisce oltre trenta opere tra sculture e oggetti parietali nella materia del vetro – cristallo dell’artista Michele , che unitamente al figlio Domenico sono apparsi agli occhi della critica europea come vivaci e innovative figure dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ha preso il via, all’interno dello storico “Palazzo Borghese” di Firenze il nuovo progetto, dal titolo “IL MUSEO DEI MUSEI”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza. Questa mostra dal titolo “Visibili trasparenze” è la quattordicesima del nuovo percorso, imponendosi come evento di singolare importanza culturale in quanto è desiderio del curatore proporre in una città d’arte come Firenze nomi di rilievo dell’arte contemporanea, capaci di dettare e significare gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio. L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Visibili trasparenze”, riunisce oltre trenta opere tra sculture e oggetti parietali dell'artista Michele Ghiro, che unitamente al figlio Domenico sono apparsi agli occhi della critica europea come vivaci e innovative figure dell’arte contemporanea capaci di segnare e movimentare la materia del vetro - cristallo con perizia, nobiltà e lucentezza.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Trovare nell'arte contemporanea artisti che si misurano con il vetro è cosa di grande fascino, specie se trattato con totale maestria; e che hanno utilizzato poi nell'arco della loro carriera come strumento originale di espressione e mezzo di ricerca di una propria personale poetica. E con questo materiale il loro lavoro ha lasciato vivere aperture nuove a possibili esplorazioni artistiche. Tra i più interessanti artisti del nostro tempo che hanno utilizzato anche il vetro come medium del loro fare, Marcel Duchamp e Joseph Beuys, fino ad Ai Weiwei, Damien Hirst, Giovanni Anselmo e Jannis Kounellis, Giancarlo Marchese, solo per citarne alcuni. L’impiego del vetro come oggetto ritrovato, come materiale dalle particolari qualità metaforiche e linguistiche, di preziosità e di inserimento, collegamento, e addirittura di progettazione, scenografia e arredo spaziale. Anziché la precisione o l’originalità del disegno del manufatto, qui entrano in gioco il potenziale simbolico della trasparenza, della fragilità e della resistenza, della precisione e della levigatezza, nella costruzione di una situazione che attinge volontariamente dall’esperienza della realtà quotidiana e dal linguaggio artistico contemporaneo. In questo contesto del presente emerge la singolarissima personalità del maestro Michele Ghiro e del suo laboratorio milanese che ha nome Glass Accademy fondato nel 2004. Qui aiutato dal figlio e da taluni lavoranti, ha dato prova in anni recenti di distinguersi subito per la particolare ricchezza di opere proposte in occasioni di grandi esposizioni o di commissioni avvenute sia in Italia che all'estero. Re del vetro Michele Ghiro, artista che vive giornalmente innovazione e fantasia, creatività e novità, porgendosi e facendosi riconoscere eccelso sia dal punto di vista formale e creativo che da quello tecnico. Vasi costolati, vetri incamiciati, vetri trasparenti a metà tra arcaismo e arti decorative, acquari, vasi velati, alberi e piante grasse, un variegato bestiario, fontane di luce azzurrate, forme affastellate colme di volute, di manici, di anelli, di ghirlande, di medaglioni, di meandri, di forme tratte dal regno animale e vegetale, ecc. Con il vetro si pone scultore di significativo valore, che
realizza forme simboliche e astrazione sensuale; oggetti e mobili che trattengono una linea da nouvelle art nouveau, fitomorfica, con vetri opalescenti o anche con iridescenze metalliche, con un senso superlativo della policromia, con fregi e finiture, blu e oro, squillante azzurro celeste, tinte pastello, Ghiro sviluppa una concezione di linearità e purezza strutturale, senza liberarsi dalla intenzionalità decorativa. Ghiro è il nuovo Emile Gallè del terzo millennio che mette in scena nuove tecniche vetrarie e nuove forme, così i suoi vetri e le sue sculture, anche monumentali, sono forme aeree, libere, dai colori preziosi, opalescenti, tali da ribadire il concetto di parità tra le arti. I risultati oggi ci sono tutti e in questo primo capitolo di mostra pubblica si presenta come uno dei migliori scultori della nostra epoca, creatore sensibile che ha trovato nel vetro la sete di perfezione, la terra e il fuoco della sua arte sublime, la verità dell'anima con la luce dell'eterno e dell'infinito e l'altra faccia della verità fatta di idee perpetue, in cui il vetro porge le ombre della bellezza sognata e sempre sfuggente.
Cenni biografici sugli artisti
Michele Ghiro, è artista di chiara fama, e professionista nella lavorazione del vetro, materia che inizia a conoscere e apprezzare fin da giovanissimo. Trasferito a Milano da Bari (dove è nato) inizia a lavorare in vetreria e sviluppa le sue qualità artistiche innamorandosi della materia e di ciò che può creare. Di questo materiale Ghiro apprezza le apparenti contraddizioni: è solido e fragile, naturale ma lo stesso tempo artificiale, inoltre è ecologico ed igienico; apparentemente semplice, perché trasparente, ma estremamente complesso dal punto di vista chimico e fisico. Raggiunge i suoi massimi livelli lavorando da Giorgio Berlini, un nome sicuro nel settore e conosciuto in tutto il mondo. Quando Giorgio Berlini decide di andare in pensione, Michele Ghiro rileva l’azienda portando avanti le tradizioni di questo nobile lavoro, e l'esperienza sua è fonte inesauribile, sempre alla ricerca di nuove lavorazioni e poi attento a migliorare quelle esistenti. Michele Ghiro ha voluto personalizzare a questo punto la vecchia azienda cambiando il nome da Berlini a Glass Academy perché il suo desiderio più grande è quello di insegnare ai giovani le tradizioni e trasmettere l'amore per il lavoro artigianale. Fondata da Michele Ghiro nel 2004, la GLASS ACADEMY progetta, sviluppa e produce opere e creazioni in vetro curvato, realizzati seguendo antiche ed esclusive lavorazioni artigianali, fondendo lavorazione manuale e design. Ed è da questo momento che il processo di lavorazione del vetro grazie all’esperienza di un maestro come Michele Ghiro, operativo con fasi che vanno dall' argentatura, alla curvatura, decorazione, fusione, incisione, molatura e scolpitura, che tecnica e creazione hanno trovato interesse nel mondo con la realizzazione di grandi opere monumentali che si trovano in più parti del mondo, come l'“albero della pace” per la Fondazione Don Tonino Bello. Nel corso dei suoi anni lavorativi Michele Ghiro ha collaborato con grandi artisti del settore e coopera oggi con i più illustri antiquari d'Italia. Nel 2011 su invito del Prof. Carlo Franza ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura per il Design e la Progettazione al Circolo della Stampa di Milano. Nel 2014 è sempre l'illustre Storico dell'Arte Prof: Carlo Franza a presentargli la mostra dal titolo “Splendori e trasparenze” ad Artestudio 26 a Milano.
Domenico Ghiro nasce a Milano nel 1992. Ha iniziato giovanissimo a lavorare nell'Azienda di famiglia la Glass Accademy a contatto con il padre Michele artista affermato. Ha vinto nel 2014 su invito del Prof. Carlo Franza il Premio delle Arti-Premio della Cultura come Artista Emergente.
Cenni biografici del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano-Lecce nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000( di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Trovare nell'arte contemporanea artisti che si misurano con il vetro è cosa di grande fascino, specie se trattato con totale maestria; e che hanno utilizzato poi nell'arco della loro carriera come strumento originale di espressione e mezzo di ricerca di una propria personale poetica. E con questo materiale il loro lavoro ha lasciato vivere aperture nuove a possibili esplorazioni artistiche. Tra i più interessanti artisti del nostro tempo che hanno utilizzato anche il vetro come medium del loro fare, Marcel Duchamp e Joseph Beuys, fino ad Ai Weiwei, Damien Hirst, Giovanni Anselmo e Jannis Kounellis, Giancarlo Marchese, solo per citarne alcuni. L’impiego del vetro come oggetto ritrovato, come materiale dalle particolari qualità metaforiche e linguistiche, di preziosità e di inserimento, collegamento, e addirittura di progettazione, scenografia e arredo spaziale. Anziché la precisione o l’originalità del disegno del manufatto, qui entrano in gioco il potenziale simbolico della trasparenza, della fragilità e della resistenza, della precisione e della levigatezza, nella costruzione di una situazione che attinge volontariamente dall’esperienza della realtà quotidiana e dal linguaggio artistico contemporaneo. In questo contesto del presente emerge la singolarissima personalità del maestro Michele Ghiro e del suo laboratorio milanese che ha nome Glass Accademy fondato nel 2004. Qui aiutato dal figlio e da taluni lavoranti, ha dato prova in anni recenti di distinguersi subito per la particolare ricchezza di opere proposte in occasioni di grandi esposizioni o di commissioni avvenute sia in Italia che all'estero. Re del vetro Michele Ghiro, artista che vive giornalmente innovazione e fantasia, creatività e novità, porgendosi e facendosi riconoscere eccelso sia dal punto di vista formale e creativo che da quello tecnico. Vasi costolati, vetri incamiciati, vetri trasparenti a metà tra arcaismo e arti decorative, acquari, vasi velati, alberi e piante grasse, un variegato bestiario, fontane di luce azzurrate, forme affastellate colme di volute, di manici, di anelli, di ghirlande, di medaglioni, di meandri, di forme tratte dal regno animale e vegetale, ecc. Con il vetro si pone scultore di significativo valore, che
realizza forme simboliche e astrazione sensuale; oggetti e mobili che trattengono una linea da nouvelle art nouveau, fitomorfica, con vetri opalescenti o anche con iridescenze metalliche, con un senso superlativo della policromia, con fregi e finiture, blu e oro, squillante azzurro celeste, tinte pastello, Ghiro sviluppa una concezione di linearità e purezza strutturale, senza liberarsi dalla intenzionalità decorativa. Ghiro è il nuovo Emile Gallè del terzo millennio che mette in scena nuove tecniche vetrarie e nuove forme, così i suoi vetri e le sue sculture, anche monumentali, sono forme aeree, libere, dai colori preziosi, opalescenti, tali da ribadire il concetto di parità tra le arti. I risultati oggi ci sono tutti e in questo primo capitolo di mostra pubblica si presenta come uno dei migliori scultori della nostra epoca, creatore sensibile che ha trovato nel vetro la sete di perfezione, la terra e il fuoco della sua arte sublime, la verità dell'anima con la luce dell'eterno e dell'infinito e l'altra faccia della verità fatta di idee perpetue, in cui il vetro porge le ombre della bellezza sognata e sempre sfuggente.
Cenni biografici sugli artisti
Michele Ghiro, è artista di chiara fama, e professionista nella lavorazione del vetro, materia che inizia a conoscere e apprezzare fin da giovanissimo. Trasferito a Milano da Bari (dove è nato) inizia a lavorare in vetreria e sviluppa le sue qualità artistiche innamorandosi della materia e di ciò che può creare. Di questo materiale Ghiro apprezza le apparenti contraddizioni: è solido e fragile, naturale ma lo stesso tempo artificiale, inoltre è ecologico ed igienico; apparentemente semplice, perché trasparente, ma estremamente complesso dal punto di vista chimico e fisico. Raggiunge i suoi massimi livelli lavorando da Giorgio Berlini, un nome sicuro nel settore e conosciuto in tutto il mondo. Quando Giorgio Berlini decide di andare in pensione, Michele Ghiro rileva l’azienda portando avanti le tradizioni di questo nobile lavoro, e l'esperienza sua è fonte inesauribile, sempre alla ricerca di nuove lavorazioni e poi attento a migliorare quelle esistenti. Michele Ghiro ha voluto personalizzare a questo punto la vecchia azienda cambiando il nome da Berlini a Glass Academy perché il suo desiderio più grande è quello di insegnare ai giovani le tradizioni e trasmettere l'amore per il lavoro artigianale. Fondata da Michele Ghiro nel 2004, la GLASS ACADEMY progetta, sviluppa e produce opere e creazioni in vetro curvato, realizzati seguendo antiche ed esclusive lavorazioni artigianali, fondendo lavorazione manuale e design. Ed è da questo momento che il processo di lavorazione del vetro grazie all’esperienza di un maestro come Michele Ghiro, operativo con fasi che vanno dall' argentatura, alla curvatura, decorazione, fusione, incisione, molatura e scolpitura, che tecnica e creazione hanno trovato interesse nel mondo con la realizzazione di grandi opere monumentali che si trovano in più parti del mondo, come l'“albero della pace” per la Fondazione Don Tonino Bello. Nel corso dei suoi anni lavorativi Michele Ghiro ha collaborato con grandi artisti del settore e coopera oggi con i più illustri antiquari d'Italia. Nel 2011 su invito del Prof. Carlo Franza ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura per il Design e la Progettazione al Circolo della Stampa di Milano. Nel 2014 è sempre l'illustre Storico dell'Arte Prof: Carlo Franza a presentargli la mostra dal titolo “Splendori e trasparenze” ad Artestudio 26 a Milano.
Domenico Ghiro nasce a Milano nel 1992. Ha iniziato giovanissimo a lavorare nell'Azienda di famiglia la Glass Accademy a contatto con il padre Michele artista affermato. Ha vinto nel 2014 su invito del Prof. Carlo Franza il Premio delle Arti-Premio della Cultura come Artista Emergente.
Cenni biografici del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano-Lecce nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000( di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
06
dicembre 2014
Michele Ghiro / Domenico Ghiro – Visibili trasparenze
Dal 06 dicembre 2014 al 13 marzo 2015
arte contemporanea
Location
PALAZZO BORGHESE
Firenze, Via Ghibellina, 110n, (Firenze)
Firenze, Via Ghibellina, 110n, (Firenze)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica ad eventi.
Vernissage
6 Dicembre 2014, ore 16.30
Autore
Curatore