Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Lidia Bachis / Marco Paolini – à rebours
I due artisti, attraverso un percorso a ritroso nelle rispettive memorie, pittoriche e fotografiche, entrano nell’intimità della home gallery con alcuni fra i lavori più significativi della loro carriera. Due installazioni, Mnemosyne, concepite appositamente, completano l’album dei ri cordi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La home gallery Interno17 è lieta di ospitare il nuovo progetto espositivo dedicato agli artisti Lidia Bachis e Marco Paolini dal titolo “à rebours – immagini della memoria”.
I due artisti, attraverso un percorso a ritroso nelle rispettive "memorie", pittoriche e fotografiche, entrano nell'intimità della home gallery con alcuni fra i lavori più significativi della loro carriera e reinterpretano il "genius loci" degli ambienti esistenti.
Ne nasce un viaggio visivo che, al pari di quanto descritto nel romanzo di Joris Karl Huysmans, “Controcorrente” (à rebours), intende rappresentare la psicopatologia dell'uomo moderno, solo, stanco e nauseato dalle efferratezze della società nella quale vive. Il filo dei pensieri e dei ricordi che caratterizza il romanzo ottocentesco, sempre attualissimo, è proprio del percorso dei due artisti, romani di nascita, internazionali per vocazione. Descrizioni stupefacenti, realistiche, immediate: un linguaggio ricco e colorato che spesso sconfina in ironia, parodia dell'uomo contemporaneo, stretto nella morsa dei suoi tempi.
Ma “à rebours” si può tradurre anche “a ritroso”. Ed ecco che emergono forti le memorie degli artisti. La Bachis espone una serie di opere di piccole e medie dimensioni, frutto di una selezione del lavoro svolto negli ultimi dieci anni. L’unico criterio o collante che lega i lavori presenti è anche il filo conduttore di tutta la sua ricerca, l’uso della pittura, il disegno e la scelta della figurazione, come “memoria” e catalogazione.
Paolini, indaga, attraverso l’immediatezza di uno scatto “rubato”, le nevrosi, i tic, le fobie, le debolezze e le contraddizioni del presente. Costruendo un virtuale set fotografico all’interno degli spazi che lo ospitano, invita gli spettatori presenti a farsi protagonisti dei suoi scatti, immortalando la storia attuale con la memoria ed il tempo. Fotografie scattate in viaggio attraverso il mondo, memoria, ricordo, esperienza collettiva, non luoghi.
Nascono quindi, sia nel lavoro pittorico di Lidia Bachis sia in quello fotografico di Marco Paolini, due grandi installazioni, “Mnemosyne” appunto, questa volta dichiaratamente ispirate al mitico atlante delle immagini di Warburg teso a ricostruire una sintesi simbolica della storia dell’umanità. (Dall'introduzione all'Atlante di Mnemosyne di Aby Warburg: “All’uomo artista, che oscilla tra la visione del mondo matematica e quella religiosa, in modo tutto particolare viene in soccorso la memoria, sia quella della personalità collettiva sia quella dell’individuo: non senza creare un accrescimento di spazio del pensiero, ma rafforzandolo — ai poli-limite del comportamento psichico — la tendenza alla quieta contemplazione o all’abbandono orgiastico. Essa fa un uso mnemico del patrimonio ereditario inalienabile, ma non con una tendenza essenzialmente protettrice, poiché anzi nell’opera d’arte interviene tutto il furore della personalità passionalmente fobica, sconvolta dal mistero religioso e impegnata a formare lo stile, come d’altro canto la scienza deputata a registrare conserva e trasmette la struttura ritmica in cui i monstra della fantasia diventano maestri di vita che decidono l’avvenire”.)
Una “storia psicologica per immagini” dunque, che i due artisti hanno saputo interpretare con straordinaria poesia ed acume artistico.
I due artisti, attraverso un percorso a ritroso nelle rispettive "memorie", pittoriche e fotografiche, entrano nell'intimità della home gallery con alcuni fra i lavori più significativi della loro carriera e reinterpretano il "genius loci" degli ambienti esistenti.
Ne nasce un viaggio visivo che, al pari di quanto descritto nel romanzo di Joris Karl Huysmans, “Controcorrente” (à rebours), intende rappresentare la psicopatologia dell'uomo moderno, solo, stanco e nauseato dalle efferratezze della società nella quale vive. Il filo dei pensieri e dei ricordi che caratterizza il romanzo ottocentesco, sempre attualissimo, è proprio del percorso dei due artisti, romani di nascita, internazionali per vocazione. Descrizioni stupefacenti, realistiche, immediate: un linguaggio ricco e colorato che spesso sconfina in ironia, parodia dell'uomo contemporaneo, stretto nella morsa dei suoi tempi.
Ma “à rebours” si può tradurre anche “a ritroso”. Ed ecco che emergono forti le memorie degli artisti. La Bachis espone una serie di opere di piccole e medie dimensioni, frutto di una selezione del lavoro svolto negli ultimi dieci anni. L’unico criterio o collante che lega i lavori presenti è anche il filo conduttore di tutta la sua ricerca, l’uso della pittura, il disegno e la scelta della figurazione, come “memoria” e catalogazione.
Paolini, indaga, attraverso l’immediatezza di uno scatto “rubato”, le nevrosi, i tic, le fobie, le debolezze e le contraddizioni del presente. Costruendo un virtuale set fotografico all’interno degli spazi che lo ospitano, invita gli spettatori presenti a farsi protagonisti dei suoi scatti, immortalando la storia attuale con la memoria ed il tempo. Fotografie scattate in viaggio attraverso il mondo, memoria, ricordo, esperienza collettiva, non luoghi.
Nascono quindi, sia nel lavoro pittorico di Lidia Bachis sia in quello fotografico di Marco Paolini, due grandi installazioni, “Mnemosyne” appunto, questa volta dichiaratamente ispirate al mitico atlante delle immagini di Warburg teso a ricostruire una sintesi simbolica della storia dell’umanità. (Dall'introduzione all'Atlante di Mnemosyne di Aby Warburg: “All’uomo artista, che oscilla tra la visione del mondo matematica e quella religiosa, in modo tutto particolare viene in soccorso la memoria, sia quella della personalità collettiva sia quella dell’individuo: non senza creare un accrescimento di spazio del pensiero, ma rafforzandolo — ai poli-limite del comportamento psichico — la tendenza alla quieta contemplazione o all’abbandono orgiastico. Essa fa un uso mnemico del patrimonio ereditario inalienabile, ma non con una tendenza essenzialmente protettrice, poiché anzi nell’opera d’arte interviene tutto il furore della personalità passionalmente fobica, sconvolta dal mistero religioso e impegnata a formare lo stile, come d’altro canto la scienza deputata a registrare conserva e trasmette la struttura ritmica in cui i monstra della fantasia diventano maestri di vita che decidono l’avvenire”.)
Una “storia psicologica per immagini” dunque, che i due artisti hanno saputo interpretare con straordinaria poesia ed acume artistico.
29
novembre 2014
Lidia Bachis / Marco Paolini – à rebours
Dal 29 novembre 2014 al 04 gennaio 2015
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
INTERNO 17
Roma, Via Simone De Saint Bon, (Roma)
Roma, Via Simone De Saint Bon, (Roma)
Orario di apertura
giovedì ore 13-20
Tutti i giorni su appuntamento
Vernissage
29 Novembre 2014, ore 18.00 su invito
Autore