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Donato Frisia 1883-1953
La mostra ricostruisce il percorso dell’attività di Donato Frisia, dalle origini alla piena maturità. I dipinti provenienti dall’“Archivio Donato Frisia” di Merate e da collezioni private costituiscono un corpus significativo di opere rappresentanti la poliedrica creatività di uno fra i più interessanti artisti, attivi nel territorio lecchese fino alla metà del XX secolo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra ricostruisce il percorso dell’attività di
Donato Frisia, dalle origini alla piena maturità. I
dipinti provenienti dall’“Archivio Donato Frisia” di
Merate e da collezioni private costituiscono un corpus
significativo di opere rappresentanti la poliedrica
creatività di uno fra i più interessanti artisti, attivi nel
territorio lecchese fino alla metà del XX secolo.
Saldo e duraturo è il rapporto con Merate, sua
città natale, meta finale di ogni suo viaggio, luogo
sicuro dove rielaborare e tradurre su tela gli schizzi
e le suggestioni accumulate durante le lunghe
peregrinazioni tra Europa e Nord Africa.
Il primo contatto con la pittura avviene a fianco del
padre, decoratore di ville, con il quale collabora già
in giovane età. È questo l’inizio di un lungo percorso
pittorico che si sviluppa attraverso la formazione
presso l’Accademia di Brera e importanti esperienze
espositive. L’impegno artistico trova una prima
conferma già nel 1910, quando un suo dipinto, “Il
Violoncellista”, viene selezionato per l’Esposizione
Nazionale di Belle Arti allestita nelle sale del Palazzo
della Permanente di Milano, dove riscuote le lodi di
Gaetano Previati, Angelo Morbelli e Vittore Grubicy.
Da questo momento i riconoscimenti cominciano
a susseguirsi con maggiore frequenza: nel 1913
partecipa, in rappresentanza dell’Italia, alla
Quadriennale di Monaco di Baviera, mentre l’anno
seguente espone alla Biennale di Venezia.
Frisia arricchisce la propria ricerca stilistica mediante
la pratica dello studio dal vero e le importanti amicizie
con artisti famosi, come Anselmo Bucci, Aldo Carpi,
Amedeo Modigliani e Pablo Picasso, con i quali
dialoga e si confronta costantemente. Nonostante
queste relazioni, non aderisce mai alle Avanguardie
e neppure al gruppo “Novecento”, scegliendo di
mantenere e sviluppare un linguaggio proprio, legato
ad una rinnovata visione del naturalismo lombardo.
Donato Frisia, dalle origini alla piena maturità. I
dipinti provenienti dall’“Archivio Donato Frisia” di
Merate e da collezioni private costituiscono un corpus
significativo di opere rappresentanti la poliedrica
creatività di uno fra i più interessanti artisti, attivi nel
territorio lecchese fino alla metà del XX secolo.
Saldo e duraturo è il rapporto con Merate, sua
città natale, meta finale di ogni suo viaggio, luogo
sicuro dove rielaborare e tradurre su tela gli schizzi
e le suggestioni accumulate durante le lunghe
peregrinazioni tra Europa e Nord Africa.
Il primo contatto con la pittura avviene a fianco del
padre, decoratore di ville, con il quale collabora già
in giovane età. È questo l’inizio di un lungo percorso
pittorico che si sviluppa attraverso la formazione
presso l’Accademia di Brera e importanti esperienze
espositive. L’impegno artistico trova una prima
conferma già nel 1910, quando un suo dipinto, “Il
Violoncellista”, viene selezionato per l’Esposizione
Nazionale di Belle Arti allestita nelle sale del Palazzo
della Permanente di Milano, dove riscuote le lodi di
Gaetano Previati, Angelo Morbelli e Vittore Grubicy.
Da questo momento i riconoscimenti cominciano
a susseguirsi con maggiore frequenza: nel 1913
partecipa, in rappresentanza dell’Italia, alla
Quadriennale di Monaco di Baviera, mentre l’anno
seguente espone alla Biennale di Venezia.
Frisia arricchisce la propria ricerca stilistica mediante
la pratica dello studio dal vero e le importanti amicizie
con artisti famosi, come Anselmo Bucci, Aldo Carpi,
Amedeo Modigliani e Pablo Picasso, con i quali
dialoga e si confronta costantemente. Nonostante
queste relazioni, non aderisce mai alle Avanguardie
e neppure al gruppo “Novecento”, scegliendo di
mantenere e sviluppare un linguaggio proprio, legato
ad una rinnovata visione del naturalismo lombardo.
22
novembre 2014
Donato Frisia 1883-1953
Dal 22 novembre 2014 al primo febbraio 2015
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLE PAURE
Lecco, Piazza XX Settembre, 22, (Lecco)
Lecco, Piazza XX Settembre, 22, (Lecco)
Orario di apertura
Mercoledì 9 - 13, Giovedì e Venerdì 15.30 - 18.30, Giovedì apertura serale 21 - 23, Sabato e Domenica 10.30 - 18.30, chiuso Lunedì e Martedì, 25-26 Dicembre 2014, 1 Gennaio 2015
Vernissage
22 Novembre 2014, ore 18
Autore
Curatore