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Piotr Hanzelewicz @ Ventinovegiorni
Hanzelewicz si rivolge alla moneta e alle implicazioni da essa generate di cui ne vengono studiati i valori formali, la costituzione materiale, le sue proprietà di oggetto. Per inseguire con maggiore precisione questa dimensione di ricerca, lo spazio della galleria viene invaso da opere eteroclite.
Comunicato stampa
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Piotr Hanzelewicz ci fa riflettere che la moneta è uno degli ultimi simboli rimasti. Da questo la moneta ricava una dimensione di doppiezza, che incanta sempre per la sua natura bivalente. Infatti se la moneta ha una dimensione ideale connessa alla possibilità di fare e possedere, d’altra parte ha una materialità e presenta delle soluzioni formali che non possono essere trascurate. Piotr Hanzelewicz interviene quindi dall’esplorazione delle caratteristiche fisiche di questi oggetti. Nascono così le ossidazioni, che ci presentano delle monete stanche del loro rappresentare, e quindi si rassegnano a una cancellazione.
Anche le valenze formali sono investigate da Piotr Hanzelewicz, così a causa dell’automatismo funzionale che guida il nostro quotidiano contatto con il denaro, normalmente trascuriamo la sua effigie. Dimentichiamo così che il denaro è popolato di figure, architetture, numeri e simboli. Piotr Hanzelewicz ci costringe e a riflettere su ciò che non vediamo, nonostante stia continuamente nelle nostre mani. In questo modo scopriamo che dietro l’implacabile monumento al valore eretto dalla moneta, ci sono segni la cui irrazionalità e inverosimiglianza è evidente.
Allo stesso modo le prodigiose valenze simboliche della moneta non sono dimenticate. Infatti nonostante l’identità tra moneta e potere non sia poi così diretta, viene accettata, al contrario, con spontaneità e naturalezza da tutte le società. La moneta dunque è riconosciuta come emblema di un desiderio che trova immediata realizzazione proprio col suo possesso.
In questa mostra Piotr Hanzelewicz giunge a conclusioni che riguardano l’umanesimo più che l’economia. Come l’uomo deve lavorare per dare identità al suo ideale, anche il denaro deve subire una sublimazione per riuscire a rappresentare i nostri sogni. Un’operazione apparentemente semplice come la detenzione e l’uso del denaro suscita così una serie di passaggi mentali, legati alla materia, al possesso e al simbolo, di cui normalmente ci sfugge la portata. Questa esposizione ci invita a riscoprirli.
Paolo Aita
Anche le valenze formali sono investigate da Piotr Hanzelewicz, così a causa dell’automatismo funzionale che guida il nostro quotidiano contatto con il denaro, normalmente trascuriamo la sua effigie. Dimentichiamo così che il denaro è popolato di figure, architetture, numeri e simboli. Piotr Hanzelewicz ci costringe e a riflettere su ciò che non vediamo, nonostante stia continuamente nelle nostre mani. In questo modo scopriamo che dietro l’implacabile monumento al valore eretto dalla moneta, ci sono segni la cui irrazionalità e inverosimiglianza è evidente.
Allo stesso modo le prodigiose valenze simboliche della moneta non sono dimenticate. Infatti nonostante l’identità tra moneta e potere non sia poi così diretta, viene accettata, al contrario, con spontaneità e naturalezza da tutte le società. La moneta dunque è riconosciuta come emblema di un desiderio che trova immediata realizzazione proprio col suo possesso.
In questa mostra Piotr Hanzelewicz giunge a conclusioni che riguardano l’umanesimo più che l’economia. Come l’uomo deve lavorare per dare identità al suo ideale, anche il denaro deve subire una sublimazione per riuscire a rappresentare i nostri sogni. Un’operazione apparentemente semplice come la detenzione e l’uso del denaro suscita così una serie di passaggi mentali, legati alla materia, al possesso e al simbolo, di cui normalmente ci sfugge la portata. Questa esposizione ci invita a riscoprirli.
Paolo Aita
06
novembre 2014
Piotr Hanzelewicz @ Ventinovegiorni
Dal 06 novembre al 03 dicembre 2014
arte contemporanea
Location
MENEXA
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdi ore 10.30-19.00
Vernissage
6 Novembre 2014, 18.30
Autore
Curatore