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Alexis Marguerite Teplin – La Grotta Rosa
Il lavoro di Alexis Marguerite Teplin, di forte impianto Neo-Impressionista, attua un processo di rappresentazione di pittura “estesa”, non limitandosi ai confini della tela ma invadendo lo spazio circostante con oggetti o manifestazioni performative.
Comunicato stampa
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Testo di Maria Chiara Valacchi
Il lavoro di Alexis Marguerite Teplin, di forte impianto Neo-Impressionista, attua un processo di rappresentazione di pittura
“estesa”, non limitandosi ai confini della tela ma invadendo lo spazio circostante con oggetti o manifestazioni performative.
Le sue tele sono vigorose combinazioni di colore, contrasti materici di tonalità stridenti dove sovente stracci di cotone
sporcato compongono dinamici bassorilievi. Il tumulto corporale, sebbene risolto con estrema lucidità, si fa tangibile nelle
ripetute astrazioni cromatiche risolte velocemente.
La sua area creativa spazia dalla pittura alla scultura, sconfinando inoltre nel campo performativo in cui si fanno evidenti
storie di rivoluzioni femminili. Sono narrazioni creative connesse imprescindibilmente con la storia artistica passata e
ancorate alle suggestioni dei luoghi dove esse stesse prendono forma.
Per la mostra presso lo spazio CAR drde l’artista presenta un inedito ciclo di tele connesse a una selezione di opere
realizzate recentemente in Italia, durante il programma di residenza per artisti internazionali ''San Marino Calling'', progetto a
cura di Maria Chiara Valacchi e promosso dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino.
Tra le direzioni formali che caratterizzano la ricerca di Alexis Marguerite Teplin figurano alcune composizioni libere di drappi,
creati con ritagli caratteristici della tradizione tessile regionale e frammenti di costumi che si sovrappongono, in un fragore
tonale, a celeri aree pittoriche attivatrici. Sono divagazioni mnemoniche affiorate dai giochi d’intarsi, dalla potente riflessione
contemporanea, di Henri Matisse e dalle alternate cromie rinascimentali degli affreschi frammentati di Piero Della Francesca
al Palazzo Ducale di Urbino.
Più palpabili e articolate le tele, in cui le sue tipiche stesure sono interrotte dall’applicazione di stoffe che perdono la
funzione primaria di supporto per divenire appunti tattili. L’artista prosegue qui un gioco seduttivo e femmineo inserendo
paillettes iridescenti e aggiungendo una stampa Liberty che ritrae un’iconografica Salomè dell’eccellente disegnatore
Aubrey Beardsley.
La sperimentazione si conclude con la realizzazione di una sua prima scultura in ceramica, prodotta in collaborazione con
l’artista e ceramista faentino Andrea Salvatori. Teplin crea un gruppo scultoreo che da il nome alla mostra. Affascinata dalla
denominazione di un luogo non lontano dal posto dove è stata compiuta. E’ una fragile sovrapposizione piramidale di
tipiche forme di cibo, dal pane locale a noti frutti estivi della sua terra natia, che restituiscono allo spettatore una sintesi,
personale e incondizionata, di cultura artistica universale e frammenti di antropologia italiana. Un omaggio incondizionato ai
colori e al modellato di un celebre gruppo scultoreo, in terracotta, di Niccolò dell’Arca, presente nel Santuario di Santa Maria
della Vita a Bologna e alle sfumature vitree e iridate del ceramista Luca della Robbia.
Nata in California nel 1976, si laurea nel 1998 alla UCLA, Los Angeles, in Fine Art e completa il suo ciclo di studi in Italia
all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Vincitrice di una borsa di studio alla Royal Academy di Londra, collabora con alcune
tra le principali Gallerie d’Arte Contemporanea internazionali quali Mary Mary di Glasgow e Gavlak di Los Angeles.
Alexis Marguerite Teplin (California USA 1976) vive e lavora a Londra.
Ha esposto in importanti musei e gallerie internazionali tra le quali ricordiamo Migros Museum fur Gegenwartskunst, Zurich (2014);
Hayward Gallery Project Space, London (2013); Tramway per Glasgow International (2010); Serpentine Gallery per Park Nights,
London (2009). Tra le atre mostre personali recenti ricordiamo quelle presso Mary Mary, Glasgow (2013); Hotel, London (2012);
Gavlak, Los Angeles/Palm Beach (2011).
Il lavoro di Alexis Marguerite Teplin, di forte impianto Neo-Impressionista, attua un processo di rappresentazione di pittura
“estesa”, non limitandosi ai confini della tela ma invadendo lo spazio circostante con oggetti o manifestazioni performative.
Le sue tele sono vigorose combinazioni di colore, contrasti materici di tonalità stridenti dove sovente stracci di cotone
sporcato compongono dinamici bassorilievi. Il tumulto corporale, sebbene risolto con estrema lucidità, si fa tangibile nelle
ripetute astrazioni cromatiche risolte velocemente.
La sua area creativa spazia dalla pittura alla scultura, sconfinando inoltre nel campo performativo in cui si fanno evidenti
storie di rivoluzioni femminili. Sono narrazioni creative connesse imprescindibilmente con la storia artistica passata e
ancorate alle suggestioni dei luoghi dove esse stesse prendono forma.
Per la mostra presso lo spazio CAR drde l’artista presenta un inedito ciclo di tele connesse a una selezione di opere
realizzate recentemente in Italia, durante il programma di residenza per artisti internazionali ''San Marino Calling'', progetto a
cura di Maria Chiara Valacchi e promosso dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino.
Tra le direzioni formali che caratterizzano la ricerca di Alexis Marguerite Teplin figurano alcune composizioni libere di drappi,
creati con ritagli caratteristici della tradizione tessile regionale e frammenti di costumi che si sovrappongono, in un fragore
tonale, a celeri aree pittoriche attivatrici. Sono divagazioni mnemoniche affiorate dai giochi d’intarsi, dalla potente riflessione
contemporanea, di Henri Matisse e dalle alternate cromie rinascimentali degli affreschi frammentati di Piero Della Francesca
al Palazzo Ducale di Urbino.
Più palpabili e articolate le tele, in cui le sue tipiche stesure sono interrotte dall’applicazione di stoffe che perdono la
funzione primaria di supporto per divenire appunti tattili. L’artista prosegue qui un gioco seduttivo e femmineo inserendo
paillettes iridescenti e aggiungendo una stampa Liberty che ritrae un’iconografica Salomè dell’eccellente disegnatore
Aubrey Beardsley.
La sperimentazione si conclude con la realizzazione di una sua prima scultura in ceramica, prodotta in collaborazione con
l’artista e ceramista faentino Andrea Salvatori. Teplin crea un gruppo scultoreo che da il nome alla mostra. Affascinata dalla
denominazione di un luogo non lontano dal posto dove è stata compiuta. E’ una fragile sovrapposizione piramidale di
tipiche forme di cibo, dal pane locale a noti frutti estivi della sua terra natia, che restituiscono allo spettatore una sintesi,
personale e incondizionata, di cultura artistica universale e frammenti di antropologia italiana. Un omaggio incondizionato ai
colori e al modellato di un celebre gruppo scultoreo, in terracotta, di Niccolò dell’Arca, presente nel Santuario di Santa Maria
della Vita a Bologna e alle sfumature vitree e iridate del ceramista Luca della Robbia.
Nata in California nel 1976, si laurea nel 1998 alla UCLA, Los Angeles, in Fine Art e completa il suo ciclo di studi in Italia
all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Vincitrice di una borsa di studio alla Royal Academy di Londra, collabora con alcune
tra le principali Gallerie d’Arte Contemporanea internazionali quali Mary Mary di Glasgow e Gavlak di Los Angeles.
Alexis Marguerite Teplin (California USA 1976) vive e lavora a Londra.
Ha esposto in importanti musei e gallerie internazionali tra le quali ricordiamo Migros Museum fur Gegenwartskunst, Zurich (2014);
Hayward Gallery Project Space, London (2013); Tramway per Glasgow International (2010); Serpentine Gallery per Park Nights,
London (2009). Tra le atre mostre personali recenti ricordiamo quelle presso Mary Mary, Glasgow (2013); Hotel, London (2012);
Gavlak, Los Angeles/Palm Beach (2011).
11
ottobre 2014
Alexis Marguerite Teplin – La Grotta Rosa
Dall'undici ottobre al 15 novembre 2014
arte contemporanea
Location
CAR DRDE
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Orario di apertura
da giovedì a sabato ore 15-19.30
Vernissage
11 Ottobre 2014, ore 18
Autore