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Vincenzo Sparagna – L’Arte Maivista
Una raccolta di opere grafiche realizzate da Sparagna dagli anni ’60 ad oggi: disegni, chine e matite, inchiostrisu carta. Saranno inoltre presentate alcune acqueforti realizzate per l’occasione e una selezione di materiali grafici e editoriali provenienti dalla storica fucina di Frigidaire.
Comunicato stampa
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La Galleria 291 Est di Roma ospita la mostra personale "L'Arte Maivista di Vincenzo Sparagna", un'occasione unica per conoscere da vicino la produzione di un sovversivo dell'immaginario che ha lasciato - insieme a Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Filippo Scozzari e ad altri numerosi compagni di viaggio - il segno indelebile di un'epoca, al tempo stesso unica e seminale. Sparagna è stato animatore e testimone di un'irripetibile stagione culturale, nell'ambito del fumetto e della comunicazione, plasmata intorno alla straordinaria avventura editoriale di Frigidaire, e poi delle tantissime pubblicazioni satellite, un'avventura che vive e resiste tutt'oggi nella Repubblica di Frigolandia, oasi di creatività sorta tra le montagne di Giano dell'Umbria (www.frigolandia.eu). L'Arte Maivista nasce nel 1985, con la complicità del vulcanico Pazienza, sulle pagine della rivista Frìzzer, per abbattere con le forze dell'ironia e dell'originalità ogni barriera tra "arte per il popolo" e "arte per le élites". L'immaginario febbrile e distorto che attraversa queste opere, è quello di un Roland Topor nomade e apolide, che si impegna da una vita a combattere il conformismo e far rinascere un'idea di arte e di mondo nuovi. L'esposizione, curata da Maila Navarra e Antonio Vecchio, raccoglie le opere grafiche realizzate da Sparagna dagli anni '60 ad oggi: disegni a penna e pennarello, chine e matite, inchiostri neri e colorati su carta. Saranno inoltre presentate alcune acqueforti realizzate per l'occasione e una selezione di materiali grafici e editoriali provenienti dalla storica fucina di Frigidaire. La mostra sarà inaugurata sabato 11 ottobre alle ore 19.00 alla presenza dell'autore e si protrarrà fino al 1 novembre.
Vincenzo Sparagna nasce a Napoli, nel quartiere di Bagnoli, il 28 luglio del 1946. Sin dall'infanzia rivela una naturale passione per il disegno e la letteratura, stimolato dalla figura del padre Cristoforo, singolare pittore, scrittore e poeta. Dopo migliaia di schizzi infantili, caratterizzati dalla vivacità del tratto, ma ancora acerbi, è con l'adolescenza che raggiunge la maturazione artistica. Inizialmente il suo stile lo avvicina, in modo spontaneo, all'espressionismo tedesco, in seguito evolve con la conoscenza di autori per lui fondamentali: i classici Brueghel, Bosch, Rembrandt, Goya e i moderni Grosz, Ben Shahn, Picasso, Pollock. Gli iniziali scenari di bettole popolate da ubriachi e lividi paesaggi di periferia segnati dalla povertà, ispirati dalle letture di Dostoievski, Kafka, Lowry e Celine, mutano in composizioni grafiche più complesse: fantastici universi affollati di volti e corpi, spesso campo di gigantesche battaglie tra scintillii di corazze e di spade. Il segno si fa via via più denso e il tratteggio ricorda le incisioni seicentesche e le inquietanti visioni di Odilon Redon. A soli 20 anni, nel 1966, tiene una mostra personale al Maschio Angioino di Napoli, in cui espone una serie di grandi e piccoli disegni, realizzati a china su una ruvida carta da pacchi color sabbia, che Sparagna continua ad usare ancora oggi. Da allora non ha mai smesso di affinare le sue creazioni, caratterizzate da uno stile assolutamente originale. Tra il 1967 e il 1968 è tra i principali animatori delle lotte studentesche napoletane. Nel 1969 si trasferisce a Roma, sia per continuare l'attività politica che per studiare Storia dell'Arte con Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi. Dopo alcuni anni di Università e molti lavori occasionali per potersi mantenere, nel 1974 si laurea in Lettere Moderne con una tesi in Storia Contemporanea, discussa con il professor Renzo De Felice. Nel frattempo viaggia molto - Cile, Argentina, Cuba, Messico, Portogallo ed altri paesi - scrive per il Manifesto e pubblica tre libri, due sulle rivoluzioni sudamericane e uno sul movimento operaio europeo dopo la Rivoluzione di Ottobre. Nel 1977 partecipa attivamente alle proteste giovanili e nel febbraio 1978 entra nella redazione de Il Male, di cui diventa presto condirettore, firmando gli editoriali con lo pseudonimo di Tersite. In questo periodo, partecipa all'ideazione dei celebri falsi giornali italiani. Inoltre progetta e realizza con alcuni intellettuali dissidenti dell'Est anche due falsi stranieri: Trybuna Ludu, tradotto in polacco da Wlodek Goldkorn, e la Pravda, resa in russo da Savik Shuster. Due feroci satire sullo pseudo-comunismo sovietico che distribuisce di persona clandestinamente oltre la Cortina di Ferro. Un'impresa che ripeterà nel 1983 con Savik Shuster, diffondendo, nell'Afghanistan occupato dall'Armata Rossa, una falsa Stella Rossa, che annuncia la fine della guerra e la caduta dell'Urss. Nella redazione de Il Male nasce l'amicizia con Stefano Tamburini, Andrea Pazienza, Filippo Scozzari e gli altri autori di Cannibale, da lui già segnalati nel 1977 con una entusiastica recensione su Paese Sera. Con loro, nel 1980, fonda il rivoluzionario mensile Frigidaire, di cui è direttore sin dal primo numero e nel quale, oltre a decine di racconti inediti di autori come Peter Schneider, Boris Vian, Garcia Marquez e molti altri, e a straordinari reportage di arte, politica e costume, raccoglie il meglio del fumetto e della grafica europea. Nel 1985, con l'amico e complice Andrea Pazienza, dà vita alla rivista Frìzzer: un'invenzione editoriale scanzonata e provocatoria, che affianca in edicola la nave ammiraglia Frigidaire. Su Frìzzer le sue inclassificabili e sorprendenti figurazioni, saranno lo spunto per la beffarda invenzione, insieme a Pazienza, dell'Arte Maivista: un movimento immaginario del quale Sparagna, con ironica solennità, viene proclamato, da Pazienza stesso, maestro e profeta. Tra il 1985 e il 1986 usa i suoi disegni per illustrare i racconti del trimestrale di subletteratura Vomito, da lui fondato. Dopo molte altre avventure editoriali frigideriane (Tempi Supplementari, Il Lunedì della Repubblica, Il Nuovo Male, La Piccola Unità), nel 2006, Sparagna inventa e dà vita presso il comune di Giano dell'Umbria a Frigolandia, la terra di Frigidaire. Diventa così Presidente della Prima Repubblica Marinara di Montagna, Città Immaginaria e Museo/Laboratorio dell'Arte Maivista. Qui a "Frigolandia", avvalendosi, a partire dal 2007, della preziosa collaborazione dell'artista e grafica romana Maila Navarra, oltre a dirigere le riviste Frigidaire e Il Nuovo Male, in continua evoluzione, opera ancora come disegnatore e scrittore. La presente mostra ospita una selezione ragionata, dal 1964 ad oggi, di disegni a china su carta, matite, acquarelli e tre recenti incisioni.
Vincenzo Sparagna nasce a Napoli, nel quartiere di Bagnoli, il 28 luglio del 1946. Sin dall'infanzia rivela una naturale passione per il disegno e la letteratura, stimolato dalla figura del padre Cristoforo, singolare pittore, scrittore e poeta. Dopo migliaia di schizzi infantili, caratterizzati dalla vivacità del tratto, ma ancora acerbi, è con l'adolescenza che raggiunge la maturazione artistica. Inizialmente il suo stile lo avvicina, in modo spontaneo, all'espressionismo tedesco, in seguito evolve con la conoscenza di autori per lui fondamentali: i classici Brueghel, Bosch, Rembrandt, Goya e i moderni Grosz, Ben Shahn, Picasso, Pollock. Gli iniziali scenari di bettole popolate da ubriachi e lividi paesaggi di periferia segnati dalla povertà, ispirati dalle letture di Dostoievski, Kafka, Lowry e Celine, mutano in composizioni grafiche più complesse: fantastici universi affollati di volti e corpi, spesso campo di gigantesche battaglie tra scintillii di corazze e di spade. Il segno si fa via via più denso e il tratteggio ricorda le incisioni seicentesche e le inquietanti visioni di Odilon Redon. A soli 20 anni, nel 1966, tiene una mostra personale al Maschio Angioino di Napoli, in cui espone una serie di grandi e piccoli disegni, realizzati a china su una ruvida carta da pacchi color sabbia, che Sparagna continua ad usare ancora oggi. Da allora non ha mai smesso di affinare le sue creazioni, caratterizzate da uno stile assolutamente originale. Tra il 1967 e il 1968 è tra i principali animatori delle lotte studentesche napoletane. Nel 1969 si trasferisce a Roma, sia per continuare l'attività politica che per studiare Storia dell'Arte con Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi. Dopo alcuni anni di Università e molti lavori occasionali per potersi mantenere, nel 1974 si laurea in Lettere Moderne con una tesi in Storia Contemporanea, discussa con il professor Renzo De Felice. Nel frattempo viaggia molto - Cile, Argentina, Cuba, Messico, Portogallo ed altri paesi - scrive per il Manifesto e pubblica tre libri, due sulle rivoluzioni sudamericane e uno sul movimento operaio europeo dopo la Rivoluzione di Ottobre. Nel 1977 partecipa attivamente alle proteste giovanili e nel febbraio 1978 entra nella redazione de Il Male, di cui diventa presto condirettore, firmando gli editoriali con lo pseudonimo di Tersite. In questo periodo, partecipa all'ideazione dei celebri falsi giornali italiani. Inoltre progetta e realizza con alcuni intellettuali dissidenti dell'Est anche due falsi stranieri: Trybuna Ludu, tradotto in polacco da Wlodek Goldkorn, e la Pravda, resa in russo da Savik Shuster. Due feroci satire sullo pseudo-comunismo sovietico che distribuisce di persona clandestinamente oltre la Cortina di Ferro. Un'impresa che ripeterà nel 1983 con Savik Shuster, diffondendo, nell'Afghanistan occupato dall'Armata Rossa, una falsa Stella Rossa, che annuncia la fine della guerra e la caduta dell'Urss. Nella redazione de Il Male nasce l'amicizia con Stefano Tamburini, Andrea Pazienza, Filippo Scozzari e gli altri autori di Cannibale, da lui già segnalati nel 1977 con una entusiastica recensione su Paese Sera. Con loro, nel 1980, fonda il rivoluzionario mensile Frigidaire, di cui è direttore sin dal primo numero e nel quale, oltre a decine di racconti inediti di autori come Peter Schneider, Boris Vian, Garcia Marquez e molti altri, e a straordinari reportage di arte, politica e costume, raccoglie il meglio del fumetto e della grafica europea. Nel 1985, con l'amico e complice Andrea Pazienza, dà vita alla rivista Frìzzer: un'invenzione editoriale scanzonata e provocatoria, che affianca in edicola la nave ammiraglia Frigidaire. Su Frìzzer le sue inclassificabili e sorprendenti figurazioni, saranno lo spunto per la beffarda invenzione, insieme a Pazienza, dell'Arte Maivista: un movimento immaginario del quale Sparagna, con ironica solennità, viene proclamato, da Pazienza stesso, maestro e profeta. Tra il 1985 e il 1986 usa i suoi disegni per illustrare i racconti del trimestrale di subletteratura Vomito, da lui fondato. Dopo molte altre avventure editoriali frigideriane (Tempi Supplementari, Il Lunedì della Repubblica, Il Nuovo Male, La Piccola Unità), nel 2006, Sparagna inventa e dà vita presso il comune di Giano dell'Umbria a Frigolandia, la terra di Frigidaire. Diventa così Presidente della Prima Repubblica Marinara di Montagna, Città Immaginaria e Museo/Laboratorio dell'Arte Maivista. Qui a "Frigolandia", avvalendosi, a partire dal 2007, della preziosa collaborazione dell'artista e grafica romana Maila Navarra, oltre a dirigere le riviste Frigidaire e Il Nuovo Male, in continua evoluzione, opera ancora come disegnatore e scrittore. La presente mostra ospita una selezione ragionata, dal 1964 ad oggi, di disegni a china su carta, matite, acquarelli e tre recenti incisioni.
11
ottobre 2014
Vincenzo Sparagna – L’Arte Maivista
Dall'undici ottobre al primo novembre 2014
disegno e grafica
Location
GALLERIA 291 EST
Roma, Viale Dello Scalo San Lorenzo, 45, (Roma)
Roma, Viale Dello Scalo San Lorenzo, 45, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 11.00/19.00, sabato 16.00/19.00
Vernissage
11 Ottobre 2014, 19.00
Autore
Curatore