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Le Cinque anime della scultura
Cinque diverse anime d’artista che, attraverso le opere esposte, svelano cinque diverse visioni del mondo, cinque modi di entrare in contatto con la materia e di plasmarla secondo le proprie suggestioni.
Comunicato stampa
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Le Cinque anime della scultura è la nuova mostra nata dalla collaborazione fra Studio Tablinum e Officinacento5.
L’esposizione avrà sede presso gli spazi di Officinacento5. (Viale Lecco 105, Como) dal 18 ottobre al 31 ottobre 2014 e proporrà un percorso visivo – emozionale pensato per coinvolgere i visitatori alla scoperta delle diverse declinazioni scultorie rappresentate dalle opere dei cinque artisti selezionati non solo in base alla propria eccellenza stilistica ma anche in considerazione delle suggestioni trasmesse al fruitore.
L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 18 Ottobre alle ore 19.00
LA MOSTRA:
Cinque diverse anime d’artista che, attraverso le opere esposte, svelano cinque diverse visioni del mondo, cinque modi di entrare in contatto con la materia e di plasmarla secondo le proprie suggestioni.
Il numero cinque è simbolo di una mente polimorfa, costantemente votata all’intelligenza e alla curiosità. Fin dai tempi antichi questo numero è stato associato all’atto di sperimentare, alla conoscenza concreta dei fatti, del cambiamento, del “mutamento di stato” di una situazione.
Gli antichi greci lo riconducevano a Hermes, messaggero degli dei, tramite tra cielo e terra.
Non dimentichiamo, però, che questo numero conserva in sé la forza dell’auto-espressione. E Infatti, le componenti fisiche corrispondenti alla capacità di parlare, sono esattamente cinque: lingua, denti, palato, labbra e gola.
Proprio per la complessa interazione tra intelletto e parola, il cinque suggerisce di utilizzare ogni tipo di disciplina interiore ed esteriore, al fine di “traghettare” la nostra personalità, da uno stato di disagio, di ricerca di un “aliquid”, allo stato desiderato. Solo governando bene la comunicazione, l’espressione di idee, sentimenti e fatti, è possibile giungere a uno scambio equilibrato e crescere. Cinque sono i sensi che fanno da bussola all’essere umano nella propria esistenza: da un punto di vista emotivo, mentale e fisico, a una condizione sempre nuova.
Una simbologia tanto intensa che trova le sue diverse impressioni nelle opere di questi cinque scultori. Armonia e contrasto, ricerca e sublimazione si fondono nelle loro sculture in un’esposizione che accompagna il visitatore attraverso un percorso visivo – emozionale, in una declinazione fatta di suggestioni che si concretizzano in cinque diverse anime d’artista: la scultura di Antonietta Moschi tende, come filo d’oro, alla meravigliosa interpretazione del mondo che ci circonda e del quale l’artista, interprete privilegiato, è legato e allo stesso tempo sospeso al di là.
Le sculture di Carlo Pazzaglia racchiudono in sé una storia emotiva di emozioni sublimate in un perfetto equilibrio di semplicità e sintesi. I materiali, dal marmo ai sassi di fiume, dal ferro al legno, sono plasmati al ritmo dell’energia primordiale di cui l’artista si fa straordinario artefice; dalle sculture di Brigitte Cabell si sprigiona l’energia primitiva che è propria degli archetipi: una scultura, che non astrae la realtà ma, piuttosto, ne svela il suo nocciolo più intimo; un meraviglioso bestiario dal sapore esotico è quello a cui danno vita Cristian Baroso & Monica Viglietti trasformandosi in novelli demiurghi di un mondo che ci affascina con la propria imponenza realistica; mentre, nelle opere di Vincenzo Vallone è il valore della memoria a trovare una propria sintesi riscoprendo una formula speciale di sculture in cui il segno e le chincaglie, il taglio e la manualità ricreano il connubio tra bassorilievo e pittura.
L’esposizione avrà sede presso gli spazi di Officinacento5. (Viale Lecco 105, Como) dal 18 ottobre al 31 ottobre 2014 e proporrà un percorso visivo – emozionale pensato per coinvolgere i visitatori alla scoperta delle diverse declinazioni scultorie rappresentate dalle opere dei cinque artisti selezionati non solo in base alla propria eccellenza stilistica ma anche in considerazione delle suggestioni trasmesse al fruitore.
L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 18 Ottobre alle ore 19.00
LA MOSTRA:
Cinque diverse anime d’artista che, attraverso le opere esposte, svelano cinque diverse visioni del mondo, cinque modi di entrare in contatto con la materia e di plasmarla secondo le proprie suggestioni.
Il numero cinque è simbolo di una mente polimorfa, costantemente votata all’intelligenza e alla curiosità. Fin dai tempi antichi questo numero è stato associato all’atto di sperimentare, alla conoscenza concreta dei fatti, del cambiamento, del “mutamento di stato” di una situazione.
Gli antichi greci lo riconducevano a Hermes, messaggero degli dei, tramite tra cielo e terra.
Non dimentichiamo, però, che questo numero conserva in sé la forza dell’auto-espressione. E Infatti, le componenti fisiche corrispondenti alla capacità di parlare, sono esattamente cinque: lingua, denti, palato, labbra e gola.
Proprio per la complessa interazione tra intelletto e parola, il cinque suggerisce di utilizzare ogni tipo di disciplina interiore ed esteriore, al fine di “traghettare” la nostra personalità, da uno stato di disagio, di ricerca di un “aliquid”, allo stato desiderato. Solo governando bene la comunicazione, l’espressione di idee, sentimenti e fatti, è possibile giungere a uno scambio equilibrato e crescere. Cinque sono i sensi che fanno da bussola all’essere umano nella propria esistenza: da un punto di vista emotivo, mentale e fisico, a una condizione sempre nuova.
Una simbologia tanto intensa che trova le sue diverse impressioni nelle opere di questi cinque scultori. Armonia e contrasto, ricerca e sublimazione si fondono nelle loro sculture in un’esposizione che accompagna il visitatore attraverso un percorso visivo – emozionale, in una declinazione fatta di suggestioni che si concretizzano in cinque diverse anime d’artista: la scultura di Antonietta Moschi tende, come filo d’oro, alla meravigliosa interpretazione del mondo che ci circonda e del quale l’artista, interprete privilegiato, è legato e allo stesso tempo sospeso al di là.
Le sculture di Carlo Pazzaglia racchiudono in sé una storia emotiva di emozioni sublimate in un perfetto equilibrio di semplicità e sintesi. I materiali, dal marmo ai sassi di fiume, dal ferro al legno, sono plasmati al ritmo dell’energia primordiale di cui l’artista si fa straordinario artefice; dalle sculture di Brigitte Cabell si sprigiona l’energia primitiva che è propria degli archetipi: una scultura, che non astrae la realtà ma, piuttosto, ne svela il suo nocciolo più intimo; un meraviglioso bestiario dal sapore esotico è quello a cui danno vita Cristian Baroso & Monica Viglietti trasformandosi in novelli demiurghi di un mondo che ci affascina con la propria imponenza realistica; mentre, nelle opere di Vincenzo Vallone è il valore della memoria a trovare una propria sintesi riscoprendo una formula speciale di sculture in cui il segno e le chincaglie, il taglio e la manualità ricreano il connubio tra bassorilievo e pittura.
18
ottobre 2014
Le Cinque anime della scultura
Dal 18 al 31 ottobre 2014
arte contemporanea
Location
OFFICINA 105
Como, Viale Lecco, 105, (Como)
Como, Viale Lecco, 105, (Como)
Vernissage
18 Ottobre 2014, h 19
Sito web
www.studiotablinum.com
Autore
Curatore