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Maria Elisabetta Novello – Sopralluoghi
SOPRALLUOGHI è un progetto di Maria Elisabetta Novello, un’azione e un’esposizione che si articola tra lo Spazio PAePA e scatolabianca(etc.). Il piano di lavoro prevede un percorso che si svolge per sopralluoghi e perlustrazioni, nella zona di mezzo, tra un luogo e un altro di Milano, all’interno di traiettorie fisiche e temporali.
Comunicato stampa
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Inaugura il 29 settembre, a Milano, SOPRALLUOGHI l’ultimo progetto di Maria Elisabetta Novello, a cura di Martina Cavallarin e Federico Sardella.
SOPRALLUOGHI è un progetto di Maria Elisabetta Novello, un’azione e un’esposizione che si articola tra lo Spazio PAePA e scatolabianca(etc.). Il piano di lavoro prevede un percorso che si svolge per sopralluoghi e perlustrazioni, nella zona di mezzo, tra un luogo e un altro di Milano, all’interno di traiettorie fisiche e temporali.
La ricerca di Maria Elisabetta Novello indaga la materia e la memoria in essa contenuta per un processo sempre in mutazione, transeunte, precario ed errante. La sua arte intercede e si sposta oltre le coincidenze storiche e le incidenze culturali, con opere che sono filigrane capillari che l’artista intreccia e trama con cura, teche e lastre di plexiglas contenenti materiali che non si possono scientificamente misurare né distinguere e per questo si abbandonano al fallimento e alla perdita. SOPRALLUOGHI è la meccanica del processo nel quale prolifica l’opera, l’accadimento azionato dall’archiviazione della polvere, dei suoni, dei dialoghi, delle immagini che Novello raccoglie ed esperisce nel tragitto tra gli spazi e per le strade milanesi per ricongiungersi e mostrarsi nelle opere installative e a parete. Durante il percorso, laddove Novello si è fermata e ha raccolto dei residui, con l’apertura massima concessa dalle sue braccia ha disegnato un cerchio in gesso bianco sul terreno. A scatolabianca(etc.) il rumore dei suoni registrati in città, senza immagini, fa da colonna sonora a una serie di fotografie, testimonianza documentaristica dell’esperienza, mentre una grande lastra 2 x 2 mt imprigiona i residui di pulviscoli e materiali ergendosi a monumento fragile e silente alla precarietà e alla caducità dell’esistenza. Nello Spazio PAePA una collezione di depositi polverosi è compressa in lavori a parete rifiniti a cornice come si trattasse di ritratti di famiglia, un album di ricordi privati trasformati dall’opera d’arte in raccolta pubblica. In un’altra sala un video muto costruito con le immagini filmate durante l’investigazione dell’artista in città è il contraltare per forme e colori ai suoni protocollati nel processo. Il risultato dell’azione ovvero l’opera nella sua totalità, è divisa, parcellizzata, fissata per istanti, documentata per categorie, tradotta in differenti linguaggi e mescolata tra generi e codici poetici a differente temperatura concettuale.
SOPRALLUOGHI è un progetto di Maria Elisabetta Novello, un’azione e un’esposizione che si articola tra lo Spazio PAePA e scatolabianca(etc.). Il piano di lavoro prevede un percorso che si svolge per sopralluoghi e perlustrazioni, nella zona di mezzo, tra un luogo e un altro di Milano, all’interno di traiettorie fisiche e temporali.
La ricerca di Maria Elisabetta Novello indaga la materia e la memoria in essa contenuta per un processo sempre in mutazione, transeunte, precario ed errante. La sua arte intercede e si sposta oltre le coincidenze storiche e le incidenze culturali, con opere che sono filigrane capillari che l’artista intreccia e trama con cura, teche e lastre di plexiglas contenenti materiali che non si possono scientificamente misurare né distinguere e per questo si abbandonano al fallimento e alla perdita. SOPRALLUOGHI è la meccanica del processo nel quale prolifica l’opera, l’accadimento azionato dall’archiviazione della polvere, dei suoni, dei dialoghi, delle immagini che Novello raccoglie ed esperisce nel tragitto tra gli spazi e per le strade milanesi per ricongiungersi e mostrarsi nelle opere installative e a parete. Durante il percorso, laddove Novello si è fermata e ha raccolto dei residui, con l’apertura massima concessa dalle sue braccia ha disegnato un cerchio in gesso bianco sul terreno. A scatolabianca(etc.) il rumore dei suoni registrati in città, senza immagini, fa da colonna sonora a una serie di fotografie, testimonianza documentaristica dell’esperienza, mentre una grande lastra 2 x 2 mt imprigiona i residui di pulviscoli e materiali ergendosi a monumento fragile e silente alla precarietà e alla caducità dell’esistenza. Nello Spazio PAePA una collezione di depositi polverosi è compressa in lavori a parete rifiniti a cornice come si trattasse di ritratti di famiglia, un album di ricordi privati trasformati dall’opera d’arte in raccolta pubblica. In un’altra sala un video muto costruito con le immagini filmate durante l’investigazione dell’artista in città è il contraltare per forme e colori ai suoni protocollati nel processo. Il risultato dell’azione ovvero l’opera nella sua totalità, è divisa, parcellizzata, fissata per istanti, documentata per categorie, tradotta in differenti linguaggi e mescolata tra generi e codici poetici a differente temperatura concettuale.
29
settembre 2014
Maria Elisabetta Novello – Sopralluoghi
Dal 29 settembre al 31 ottobre 2014
arte contemporanea
Location
PAEPA
Milano, Via Alberto Mario, 26b, (Milano)
Milano, Via Alberto Mario, 26b, (Milano)
Vernissage
29 Settembre 2014, h 19.30
Autore
Curatore